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W L'ITALIA, TOPIC PATRIOTTICO TRICOLORE DEDICATO AL SUO 150° COMPLEANNO :)


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Questa discussione ha avuto 225 risposte

#71 sergio3

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Inviato 01 March 2012 - 17:44:29


Ehhh, sì, venderei l'anima al diavolo  (se c'è e se ce l'ho), per averla--
Per poi andare in giro a 50 all'ora per rompere l'anima agli altri-- Beton, dì la tua !!! (tanto lo so già)



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#72 XCXC

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Inviato 09 April 2012 - 23:35:05



L'ITALIA CHE FUNZIONA


DIESEL & LAMBORGHINI


diesel.jpg _________________lamborghini.jpg










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#73 sergio3

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Inviato 10 April 2012 - 03:30:53


Caro Mister XCXC, il titolo del Topic è:
W L'ITALIA, TOPIC PATRIOTTICO TRICOLORE DEDICATO AL SUO 150° COMPLEANNO :)

Secondo me andrebbe cambiato in:
W LA PADANIA, TOPIC PATRIOTTICO VERDE DEDICATO ALLA LABORIOSITA' DI UN POPOLO  :)

Non ho ancora visto nulla al di sotto della linea Gotica.

Scusatemi, nonostante i brutti momenti.



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#74 XCXC

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Inviato 20 April 2012 - 18:10:55


Quaranta milionari sono già in lista d'attesa per l'elicottero ibrido di Finmeccanica. Sarà pronto solo nel 2016

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Dopo aver rinnovato il parco macchine dei taxi della sua città, presto gli yellow cab verranno sostituiti dai modelli Nissan NV200 Taxi,   ora il sindaco di New York pensa a introdurre un nuovo gioiello   dell'aria nel suo hangar personale. Michael Bloomberg è infatti tra i   primi a iscriversi alla lista d'attesa per acquistare il futuristico   elicottero AgustaWestland AW609 Tiltrotor.   Il sindaco, fondatore dell'omonima azienda di servizi finanziari, è già   proprietario di un Agusta SPA A109S da sei posti dal valore di 4,5   milioni di dollari e di alcuni jet privati.

  Il modello ibrido, metà elicottero e metà aereo, costruito dalla società controllata dal gruppo Finmeccanica,   sarà pronto solo nel 2016 ma conta già 40 pretendenti. I milionari con   la passione degli elicotteri dovranno sborsare tra i 5 e i 30 milioni di   dollari per volare sul Tiltrotor, il cui progetto deriva dal V22 Osprey   già utilizzato dall'esercito americano.




Ma c'è un altra novità che conferma come il mercato dei jet e degli   elicotteri non stia poi subendo pesanti vuoti d'aria e di cassa. Pochi   giorni fa lo stilista Karl Lagerfeld, direttore creativo di Chanel e del   pret-a-porter Fendi, ha annunciato che firmerà gli interni e le divise   del personale di bordo di un modello esclusivo di elicottero della   AgustaWestland. Ed è proprio su «aeronautica, elicotteri ed elettronica» che Finmeccanica intende concentrasi nel nuovo corso, dopo i risultati da profondo rosso del 2011.





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#75 XCXC

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Inviato 20 April 2012 - 18:39:41


Italiani anti-crisi: "Il Paradiso in Cina facendo pupazzi"

Matteo Scelba, nipote dell'ex presidente del Consiglio, è l'ideatore dei Roffle Mates: "Ho mollato tutto per lavorare a Shenzhen"




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Il pupazzo che - ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah - ride e si rotola, e poi rotola e - ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah - ride, chissà quante volte l’avrete visto nelle soste in Autogrill. Amandolo, ma anche no. È lui il protagonista di questa storia, perché attraverso il suo boom (più di 5 milioni di esemplari venduti nel mondo) raccontiamo la favola di un ragazzo italiano. Uno di quelli che amano il proprio lavoro. Che hanno idee. Che inseguono il successo, ma non i soldi. Uno di quelli che hanno il coraggio di cambiare quando non si sentono realizzati, anche a costo di mollare tutto e andare dall’altra parte del pianeta. In Cina.
Nome?
«Matteo».
Cognome?
«Scelba».
Parente dell’ex presidente del Consiglio Mario Scelba?
«Sì».
Anni?
«Quarantuno».
Matteo, raccontiamo la sua storia. Studi?
«Scienze Politiche alla Cattolica di Milano. Poi Sociologia in Inghilterra per due anni. Ho sempre amato viaggiare e scoprire».
Primo lavoro serio?
«In Italia, nel 1998, per la Rinascente. Creatore di prodotti, realizzatore di idee. Proponiamo e vendiamo collezioni tessili e oggetti per la casa, seguendo le mode abbigliamento, abbinando i colori. È un successo, ma dopo due anni me ne vado».
Incompatibilità professionali?
«Guai sentimentali. Contravvengo alla regola numero uno: mai storie in ufficio. In quel periodo ne ho tre...».
Lavoro successivo?
«Autogrill. Entro come assistente per il reparto elettronica, giro di affari da 300 mila euro. In un anno passo a 5 milioni».
Urca. E come?
«L’idea è quella di potenziare gli accessori per cellulari, creando un servizio speciale in 350 punti vendita. L’ambiente è meraviglioso, c’è voglia di migliorare».
Scusi, il suo stipendio?
«Sono impiegato, 1.300 euro al mese. Ma con la possibilità di viaggiare per Fiere in tutto il mondo, per vedere cosa si propone all’estero, soprattutto in Asia. Prendere gli spunti migliori e adattarli a noi».
Diceva delle idee che hanno fatto passare il giro di affari da 300 mila euro a 5 milioni. Accessori per telefoni, poi?
«A Londra, da Harrods, vedo una presentazione che mi affascina. In aria ci sono tanti palloncini e, sotto ognuno di loro, un maialino che grugnisce. Lo chiamo Piggy. Mi emoziono e capisco che può funzionare. Così convinco l’azienda a investire 25.000 dollari in maiali che non fossero da mangiare. Organizzo delle speciali presentazioni in Autogrill, li esponiamo e vanno a ruba. Arriviamo a venderne anche 100 pezzi al giorno in un singolo autogrill. Altri cinque milioni l’anno buttati lì. E gestendo bene il settore si scatena una catena di vendite».
In che senso?
«Faccio un accordo con la Duracell per le pile e questa diventa una delle promozioni più importanti: nel nostro canale crescono del 40 per cento».
Complimenti. Siamo nei primi Anni 2000 e lei, trentenne, si avvia a una carriera di idee e soddisfazioni.
«Già, ma mollo tutto».
Ancora? E perché?
«Il dirigente più illuminato che capiva l’importanza di sperimentare se ne va. E viene sostituito con colleghi attaccati alla poltrona, che di fronte a presentazioni vendite innovative mi dicono: “No, non facciamo eventi ludici”. Lotto per un po’, poi capisco che è impossibile lavorare così, che mi sto annoiando. Che non ho più motivazioni. E nel 2006 mi licenzio».
E che fa, da disoccupato, a 36 anni?
«Mi riposo per un periodo. Poi inizio ad aiutare, dall’Italia, degli amici cinesi che vogliono aprire una fabbrica di giocattoli; ma l’Italia mi annoia, torno sociologo, voglio studiare la società nascente che si sta creando in Cina, così parto».
Addio Italia da un giorno all’altro. Mica facile...
«Vado a vivere a Shenzhen, nella Cina continentale meridionale. E come prima cosa decido di imparare la lingua».
Scuole per italiani?
«Nooo, il contrario. Nel quartiere senza occidentali, tra la gente, tra gli operai».
Ora conosce bene il cinese?
«Non so leggerlo e scriverlo, ma lo capisco. Senza saperlo è impossibile vivere in Cina, non riesci nemmeno a mangiare al ristorante».
Mangia spesso fuori?
«Sempre, come tutti. Il costo della vita può essere basso, un buon piatto di ravioli costa l’equivalente di 50 centesimi. Però sono anche un ottimo cuoco, sperimento in cucina con buoni risultati».
Torniamo al suo lavoro.
«In poco tempo creo giocattoli, faccio un brand mio. Quello che in Italia è difficile portare avanti, là è più semplice. La Cina è fertile per chi ha idee».
E presto trova l’idea vincente.
«In azienda mi imbatto in un vecchio peluche che rotola - una sorta di gatto morto rigido - e che trasmette una musichetta natalizia. Lo modifico con l’aiuto di un ingegnere, lo faccio ridere e decido di proporlo a una Fiera come unico prodotto. Risultato, per quattro giorni consecutivi c’è la fila per poterlo vedere. E nel giro di poco tempo vendiamo 5 milioni di pezzi in tutto il mondo».
Sono i “Roffle Mates”, quelli che abbiamo conosciuto proprio in Autogrill.
«Ma ora da voi sono stati ritirati, erano venduti a prezzi troppo bassi e rovinavano il mercato».
Matteo, raccontiamo un po’ la vita in Cina. È fidanzato?
«Con Linda. L’ho conosciuta là, è di Hong Kong. E l’inizio non è stato facile».
Perché?
«Sono molto tradizionalisti e le coppie miste sono viste con diffidenza».
Cosa le piace della Cina?
«È un Paese veloce, pensi a una cosa e sai che puoi realizzarla subito. Ma bisogna abituarsi ai costumi locali, anche a bere tanto, perché una bella serata può comportare parecchio alcol. Bevono una specie di grappa e se ti rifiuti di stare ai loro ritmi si offendono. A una cena di lavoro sono stato malissimo».
Un difetto della vita in Cina?
«Il traffico. Ma stanno lavorando per risolverlo. Comunque, non sta a me trovare difetti, sono solo un ospite».
A proposito, lei si sente cinese o italiano?
«Sono italiano, ma mi comporto come un cinese. Una specie di Marco Polo. E sono felice».
Nostalgia di Milano?
«Nostalgia degli amici, ma l’Italia non mi manca. Quando cambierò, sceglierò un altro posto del mondo per vivere».
Matteo, ha già pensato al prossimo gioco da inventare?
«Sì, ma è presto per raccontarlo. Anche perché adesso voglio riposarmi un po’, staccare».
Se lo può permettere? Ha guadagnato molto?
«Il giusto. Vede, questa è una domanda da tipica mentalità italiana: produrre, guadagnare, fare carriera. Io non vivo così, a me dei soldi frega nulla. La ricchezza è sentirsi realizzato e felice, ricevere complimenti da chi lavora con te. E solo lontano dall’Italia è possibile farlo».




di Alessandro Dell'Orto



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#76 sergio3

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Inviato 20 April 2012 - 18:59:35


Visualizza messaggioXCXC, su 20-Apr-2012 19:10, dice:

Quaranta milionari sono già in lista d'attesa per l'elicottero ibrido di Finmeccanica. Sarà pronto solo nel 2016

Allegato attachment

Dopo aver rinnovato il parco macchine dei taxi della sua città, presto gli yellow cab verranno sostituiti dai modelli Nissan NV200 Taxi,   ora il sindaco di New York pensa a introdurre un nuovo gioiello   dell'aria nel suo hangar personale. Michael Bloomberg è infatti tra i   primi a iscriversi alla lista d'attesa per acquistare il futuristico   elicottero AgustaWestland AW609 Tiltrotor.   Il sindaco, fondatore dell'omonima azienda di servizi finanziari, è già   proprietario di un Agusta SPA A109S da sei posti dal valore di 4,5   milioni di dollari e di alcuni jet privati.

  Il modello ibrido, metà elicottero e metà aereo, costruito dalla società controllata dal gruppo Finmeccanica,   sarà pronto solo nel 2016 ma conta già 40 pretendenti. I milionari con   la passione degli elicotteri dovranno sborsare tra i 5 e i 30 milioni di   dollari per volare sul Tiltrotor, il cui progetto deriva dal V22 Osprey   già utilizzato dall'esercito americano.
Ma c'è un altra novità che conferma come il mercato dei jet e degli   elicotteri non stia poi subendo pesanti vuoti d'aria e di cassa. Pochi   giorni fa lo stilista Karl Lagerfeld, direttore creativo di Chanel e del   pret-a-porter Fendi, ha annunciato che firmerà gli interni e le divise   del personale di bordo di un modello esclusivo di elicottero della   AgustaWestland. Ed è proprio su «aeronautica, elicotteri ed elettronica» che Finmeccanica intende concentrasi nel nuovo corso, dopo i risultati da profondo rosso del 2011.


L'ho visto volare sulla mia testa 1 anno fa in un volo di prova--è poi atterrato all'aeroporto di Venegono presso lo stabilimento della Aer Macchi-- faceva un casino della malora--era forse troppo basso--era però veloce e molto strano--
Ma avevo postato delle foto allora e che adesso non trovo--E' un Agusta  BA609.

Che bello è il Monte Rosa, l'ho davanti a me  tutto il giorno--uno spettacolo



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Inviato 02 May 2012 - 23:32:13


La “torre” di Collavino è la più alta di NY



        Il costruttore friulano arrivato al 90esimo piano del Wtc 1 che sorge al posto delle Twin Towers abbattute l’11 settembre




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«Sì è vero, la scorsa settimana abbiamo superato l’altezza   dell’Empire State Building. Siamo arrivati al 90esimo piano, ne abbiamo   ancora 15 per finire. Entro agosto dovremmo arrivare in cima, noi siamo   attrezzati per fare due piani la settimana, ma il nostro committente ci   fa andare su con più calma. In ogni caso si tratta di aspettare solo   qualche mese».

        Mario Collavino, il costruttore originario di Muris di Ragogna   ed emigrato in Canada che oggi sta realizzando la World Trade Center 1,   la torre più alta che sorgerà a Ground Zero, al posto delle Twin Towers   abbattute l’11 settembre 2001 negli attentati di Al Qaeda, è già di buon   mattino alla sua scrivania, nell’ufficio del quartier generale della   Collavino Construction Company, a Windsor, Ontario. «Ma non scrivete che   faccio cose straordinarie - si schermisce lui -, altrimenti chissà cosa   dicono in Friuli. Io sono uno modesto, uno che ha fatto la gavetta, e   che si è sempre dato da fare, punto». Il personaggio è così: dall’alto   dei suoi quasi 80 anni e grazie a una grinta eccezionale, non ha mai   smarrito il senso della misura. Anche se a Manhattan, a Ground Zero, sta   lavorando in quello che, simbolicamente, è il cantiere più importante   del mondo. Fin dall’avvio dell’opera, nel 2006, i suoi ingegneri,   tecnici e operai (alcuni sono di origine italiana, ma la massa è   irlandese) sono sempre lì, impegnati nella “scalata” verso il fatidico   solaio numero 105, l’ultimo. La Collavino Construction Company è passata   indenne attraverso i severissimi controlli-qualità ai quali   periodicamente il committente dell’opera, la Port Authority di New York,   sottopone l’avanzamento lavori. Adesso i principali network americani,   radio e tv, fanno la processione a Ground Zero. «Ogni settimana parlano   del cantiere - dice Collavino -, vengono su con le telecamere, vogliono   sapere quando finiremo. Hanno dato grande spazio alla notizia che il   nostro edificio è diventato ufficialmente il più alto della città. Noi   siamo soddisfatti di quanto realizzato. E’ un cantiere che ci porta   prestigio, ma a essere sinceri non renderà molto dal punto di vista   finanziario. Però abbiamo appena concluso un contratto per un altro   grattacielo a Manhattan, da 60 piani. E i miei figli stanno trattando   per un terzo palazzo, da 90 piani. Tutti presi grazie alla World Trade   Center 1».

        Mario Collavino, che nell’ottobre scorso è stato insignito   della laurea honoris causa in ingegneria civile conferitagli   dall’università di Udine, ha sempre il suo Friuli nel cuore. Parla in marilenghe   ed è legatissimo al borgo natale, Muris. «Tornerò in giugno - racconta -   e per quella volta spero di avere più dettagli per le celebrazioni che   si faranno ad agosto a Ground Zero, quando concluderemo l’opera e   arriveremo in cima. Il lavoro procede bene, siamo tranquilli. Abbiamo le   potenzialità per andare più veloci, ma ci dicono che è meglio   rallentare». Agosto, del resto, potrebbe essere un mese ideale per   l’inaugurazione in pompa magna: le elezioni Usa saranno alle porte e si   sa che, in queste cose, tutto il mondo è paese.



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Inviato 26 June 2012 - 18:48:18


Cameron Diaz guida italiano: Maserati


Per i fotografi americani è un must anche se non si capisce se si tratti di una fissazione o di una passione. Sta di fatto che la star al distributore di benzina è uno degli scatti più frequenti. Questa volta tocca a Cameron Diaz intercettata a Beverly Hills mentre fa il pieno alla sua auto. La curiosità, forse, è nel modello di vettura scelto dall'attrice che guida italiano grazie alla Maserati

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#79 Rick

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Inviato 27 June 2012 - 00:30:06


Visualizza messaggioXCXC, su 26-Jun-2012 20:48, dice:

Questa volta   tocca a Cameron Diaz intercettata a Beverly Hills

Visualizza messaggiosergio3, su 1-Mar-2012 19:44, dice:

Ehhh, sì, venderei l'anima al diavolo  (se c'è e se ce l'ho), per averla--

Altro che Ferrari o Maserati !



Immagine inviata


#80 sergio3

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Inviato 27 June 2012 - 07:41:43


Stai parlando della Cameron Diaz, vero ????



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