SOFIA, su 29-Jun-2008 11:43, dice:
Io sono dell’idea che la vostra visione del buddismo, con tutto il rispetto possibile, sia al momento più una moda che altro, in quanto credo che buddisti si nasce, e non ci si diventa, come nel caso di noi occidentali che siamo cresciuti in una società consumistica costruita sulla pubblicità.
Se il buddismo non è una filosofia, allora è una disciplina divisa in migliaia di discipline diverse spesso molto diverse tra loro.
Almeno fino al VIII° secolo finchè la forma buddista hinayanica (dell’antica tradizione) ha restistito essa si poteva inquadrare solo come forma di escetismo sostanzialemnte ateo; non vi era la credenza in nessun dio e i solo dettami da rispettare erano pochi principi etici condivisibili da tutti, anche non buddhisti (non rubare, non uccidere ecc.) poi con l’avvento del buddismo sacerdotale (la cosiddetta forma mahayanica) le cose sono cambiate.
Non si può certo dire infatti che il lamaismo sia una forma di buddhismo totalmente estranea dalla tentazione del denaro e del potere.
Anche nel Buddismo, filosofia e religione (laddove esiste un oggetto di culto), esistono scuole tanto hinayana che mahayana dall’India al Giappone con tanto di templi e monaci/sacerdoti, non molto diverse dalle nostre religioni monoteiste. In questi casi la figura del Budda (una persona comune illuminata) è stata divinizzata, con l’inevitabile presenza del potere del clero intermediario che ne consegue. In Tibet si potrebbe parlare di teocrazia con il Dalai Lama come papa-re; infatti si fa chiamare Sua Santità ed è anche capo di stato.
Anche il buddismo e’ una religione, anche il buddismo ambisce al potere. Non ha spazzolato via gli indios dalla faccia del pianeta come i feroci cristiani, ma sa giocare bene la sua parte di religione-che-controlla-e-indica-cosa-fare. Laddove non riesce a competere con le altre fedi, si rifugia nell’etichetta di filosofia. Laddove invece non trova ostacoli, domina con una casta clericale che ha migliaia di templi, scuole, personaggi ambigui di vari ranghi e ovviamente aspira denaro in cambio di superstizioni ben confezionate e buoni o mediocri consigli.
Per questo in tibet c’è stata la repressione del governo cinese nei confronti dei tibetani, che non sono gente pacifica come fa credere la televisione. La cina ha 5000 anni di storia alle spalle, e conosce molto meglio di noi occidentali la questione buddista, come l'islamismo, avendo le provincie dell'ovest sia tibetane che musulmane da sempre.
Il lamanesimo tibetano è stata una delle più feroci dittature teocratiche che la storia ricordi. In cui non eistevano cittadini, esistevano corpi di propietà dei monaci o dei signori terrieri.
In birmania il clero buddista è stato compice della dittatura fino a ieri, poi quando gli hanno toccato 1 o 2 privilegi sono scesi in piazza.
Il clero buddista (come quello shintoista) era al finaco del governo imperial giapponese durante l’invasione (con conseguenti orrori) di manciuria e corea, così come quando veniva fatto ai ragazzi il brain washing per mandarli a schiantarsi sulle portaeree.
Si potrebbe anche parlare dei vari monasteri che mantengono la loro “eistenza conteplativa” parassitando le campagne circostanti, senza nulla dare in cambio.
Invece esiste solo un movimento buddista laico che fa riferimento ad un maestro al cui progetto comune di creazione di valore nella vita quotidiana ed insieme, come conseguenza, di costruzione della pace mondiale, aderiscono discepoli/collaboratori in tutto il mondo, senza incorrere nel culto della personalità del maestro. In questo caso si sono superati i tradizionali schemi, dogmi e pratiche/cerimonie ascetiche o spesso folkloristiche, e ci si sforza davvero di togliere la sofferenza e dare gioia. Questo è il vero spirito del buddismo che finalmente è umanesimo, aggiungerei ateo da sempre.
Stesso discorso si potrebbe fare anche sul cristianesimo: le prime comunità si facevano gli affari loro senza rompere a nessuno, e comunque erano ebrei romani che si erano convertiti, poi quando si sono organizzate con un clero strutturato hanno iniziato a intrallazzare col potere.
Chiunque sia convinto di avere La Verità presto o tardi finisce per organizzarsi per imporla agli altri, vedi i testimoni di geova. Solo un potere statale forte e indipendente può arginare le derive assolutiste delle religioni (vedi stati uniti).
Le religioni capaci di una visione poliedrica e di ammettere la propria limitatezza si contano sulle dita di una mano e, fra di esse, non ne metterei nessuna di quelle che conosco.
Però prendi tutto quello che ti ho detto con il beneficio del dubbio, in quanto, anche se sono uno studioso delle religioni, la mia è sempre un analisi di un mafioso di Roma Ladrona.