Questa discussione ha avuto 24 risposte

[Dr. Guido Baccoli]

Io avevo capito che la moglie era italiana, comunque anche se é Moldava anche lei puó chiedere il divorzio in Italia sempre a condizione che la Moldova accetti il divorzio all'estero (Amedeo per l'atto di matrimonio é sufficiente secondo la giurisprudenza della Suprema corte di Cassazione l'atto Moldavo, legalizzato (o apostillato) e tradotto dalle Autoritá preposte in Moldava e dall'Ambasciata o Consolato Italiano in Moldovia).

Il giudice italiano come detta la Cassazione, puó applicare le leggi Moldave sul divorzio (se sono solo cittadini Moldavi entrambe e nessuno dei due sia nemmeno nazionalizzato italiano), quindi se le leggi Moldave non prevedono la separazione legale prima del divorzio, non é necessario questo passo giudiziale nemmeno in Italia.

Nel caso dell'affidamento dei bambini invece se decide di divorziarsi in Moldavia, deve ricorrere al Tribunale dei minori in Italia in quanto nessun Tribunale estero puó essere competente per giudicare e sentenziare l'affidamento dei bambini minori residenti in Stato estero (in questo caso in Italia). Quindi l'affidamento, e l'assegnazione giudiziale della casa matrimoniale, saranno un atto a parte che puó chiedere rispettivamente al Tribunale dei minori e al Tribunale ordinario italiani.

Se invece si divorzia in Italia, oltre che poter chiedere l'applicazione della legge Moldava, il giudice potrá sentenziare anche sull'affidamento dei bambini minori e dell'assegnazione dell'appartamento matrimoniale, insieme anche ad eventuali assegni familiari, sempre ne ricorrano i requisiti.

[Dr. Guido Baccoli]

Dimenticavo .....la Giurisdizione é derogabile ai sensi dell'art 4 della 218/95. cosí come da varie sentenze della Cassazione (l'ultima del 2006). Questo sia che scelta consensualmente e preventivamente oppure anche se il convenuto non si é opposto per iscritto alla giurisdizione straniera, prima dell'udienza. Ovviamente deve essere stato notificato dell'udienza di divorzio all'estero, altrimenti il divorzio non é trascrivibile per mancanza del fondamentale diritto alla difesa (art 64, L. 218/95).

[Tota]

Cita

XCXC, su 27-Jan-2009 17:04, dice:

quindi leggendo l'art3 e' sufficiente la residenza, addirittura il domicilio, e si applica la Legge italiana sempre? Boh... mi sembra in contrasto con l'art 31

Ritorno a quest'argomento, perché mi dispiace che non abbiamo capito bene di chi si trattava di fatto. Riguardante le ragioni da me esposti ci tengo a dire che personalmente ho divorziato in 6 mesi, delegando la vicenda all'avvocato moldavo, pagandogli secondo le tarife stabiliti là, senza recarmi in Moldova e senza spendere inutilmente i soldi qui in Italia. Ogni caso ha le sue particolarità, ma è utile sapere che ci sono situazioni in cui le complicazioni possono essere evitati. Proprio per questo sono intervenuta. Tutto qui.

[Gulliver]

Tota, su 27-Jan-2009 13:50, dice:

Ciao, Tati.
Prima di tutto, se oltre a non pagarle un mantenimento per i figli, la maltratta e non partecipa alle spese, ovviamente si deve rivolgere alle forze dell'ordine, ma se lei non è pronta perché non sa come andranno le cose dopo la denuncia, può contattare il numero verde nazionale antoviolenza 1522. Ti invierò un PM con i numeri di Differenza Donna. Se lei abita a Roma può chiamare la Differenza Donna, che le spiegherà passo per passo come deve procedere. Riguardante il divorzio, indiferentemente dal fatto della violenza ecc. Una donna moldava che non ama più il marito e vuole divorziare, avendo registrato il matrimonio in Moldova, solo lì lo può disfare. Dunque, a questo punto, deve contattare attraverso i parenti un avvocato moldavo, il quale le darà i suoi dati, con i quali lei farà presso l'ambasciata Moldava una delega a nome di questo avvocato. L'avvocato rappresenterà in Tribunale Moldavo gli interessi di questa donna ed i suoi figli. Lui ovviamente sarà chiamato in Tribunale tramite una raccomandata, ma se non si presenterà alle udienze, tra un anno il matrimonio comunque sarà disfatto e lei  otterrà il divorzio. Lui può fare la stessa delega a un suo avvocato. Se, invece lui si presenterà e sarà d'accordo, già dopo 3, o al massimo 6 mesi saranno divorziati. Qusto è quel poco che so e ti posso suggerire. Nulla in questo tutto sarà facile emotivamente e anche economicamente, ma se lei vuole ottenere la pace per se ed i suoi figli, dovra avere il coraggio di farlo. Nessuno la potrà aiutare se non lei stessa. Buona Fortuna. Tota

La prima cosa da fare è se quando viene picchiata di farsi refertare subito e di non aver paura di nessuno, cè una legge che per mariti violenti viene applicato l'allontanamento dalla famiglia e successivamente puo chiedere il dovorzio e il marito se non lavora ed è un tipo violento puo anche essese espulto dall'italia tramite ordinanza del giudice penso che sia la cosa migliore inoltre quando succedono queste cose di chiamare subito i Carabinieri o la polizia che viene annotata una annotazione di servizio che in caso di denuncia va allegata al giudice in merito agli interventi effettuati io sono del mestiere e facciamo cosi sauti del forum

[Dr. Guido Baccoli]

Tota, su 30-Jan-2009 04:51, dice:

Ritorno a quest'argomento, perché mi dispiace che non abbiamo capito bene di chi si trattava di fatto. Riguardante le ragioni da me esposti ci tengo a dire che personalmente ho divorziato in 6 mesi, delegando la vicenda all'avvocato moldavo, pagandogli secondo le tarife stabiliti là, senza recarmi in Moldova e senza spendere inutilmente i soldi qui in Italia. Ogni caso ha le sue particolarità, ma è utile sapere che ci sono situazioni in cui le complicazioni possono essere evitati. Proprio per questo sono intervenuta. Tutto qui.

Come volevasi dimostrare, essendo due cittadini moldavi, si applica la legge Moldava e questa consente il divorzio anche solo con il domicilio presso un avvocato Moldavo, per cui la sentenza é stata regolarmente pronunciata.

Purtroppo esiste molta disinformzione e confusione anche tra glli UdSC italiani e ancor di piú tra i cittadini italiani che sentono dire magari da avvocati disinformati o che non gli interessa approfondire la materia o (i cittadini) peggio leggono le leggi senza conoscere la giurisprudenza e cominciano a fare illazioni che dovrebbero essere lasciate ai professionisti. La legge sulla riforma della norme internazionali private italiane, é una rivoluzione totale che per capire bene ci é voluta la sentenza del 2006 perché smettessero di criticarmi e darmi contro nonostante le mie argomentazioni, quando ero fisso collaboratore di un altro forum da anni.
Un saluto a tutti