Rick, su 02 February 2014 - 07:22:42, dice:
In questo caso "k" per quanti zero sta ?
Non dirmi 3 perchè non ci credo
mi ci faccio un bilocale con quella cifra !
credici credici... se pensi che c'e' gente che spende 1000 euro al metro solo per il tessuto del divano o che alcune cantinette per vini arrivano a costare come un'utilitaria... ma per chi deve mettere dentro qualche cassa di Domaine Romanè Conti da 4/5000 euro a bottiglia, è un prezzo insignificante...
ma è una clientela (non sono pochi eh) che si mette in mano agli architetti fighetti e questi li pelano come patate,
ed è un giro difficilissimo da conquistare, figurati che non ci riescono nemmeno i negozi diretti di brand del lusso, fanno quasi tutto all'interno della lobby dei gay...
Rick, su 02 February 2014 - 07:22:42, dice:
Tornando ai prodotti
alla fin della fiera tra i vari marchi di uno stesso gruppo
la differnza c'è
o si tratta del solito rebranding e poco più ?
E quasi tutto rebranding molto "furbo": l'estetica cambia sempre (il frontale per i forni, la plancia superiore dei piani cottura, il pannello comandi per le lavastoviglie, ecc), e poi giocano molto sulla fascia di prodotto...
immagina un assortimento generale che va da 1 a 100 (dove 1 è il prodotto base tiratissimo e 100 il prodotto top di gamma riempito di tutte le funzioni e gli accessori possibili), il marchio A-economico mette a catalogo prodotti da 1 a 20, il marchio B-medio va da 10 a 70, il marchio C-medio/alto va da 30 a 80, il marchio D-alto va da 50 a 100 dove gli ultimi 10 punti sono rappresentati da pezzi speciali in formato non standard e alcuni pezzi fatti fare da terzi (ad esempio la saeco fa macchine da caffè da incasso e su disegno del cliente che arrivano a costare 2500 euro di listino, un altra azienda pressochè sconosciuta e di cui non ridordo il nome fa cave a vin per diversi marchi a prezzi che vanno dai 1500 ai 2500 euro)...