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terreni in moldavia


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Questa discussione ha avuto 42 risposte

#41 XCXC

XCXC

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Inviato 26 May 2011 - 21:03:53


Visualizza messaggioSteven, su 26-May-2011 15:12, dice:


Certo che avete un bel coraggio a scrivere senza neanche sapere a cosa si e' sottoposti in Rep of Moldova dove la certezza del diritto non esiste, non esiste la legge, le banche falliscono, per avere il rimborso IVA devi pagare il 50% al politico di turno, ove il loro servizio per combattere i crimini economici e terrorismo chiede soldi, dove se vai a presentare una denuncia alla Polizia il funzionario di turno ti risponde che vuole soldi altrimenti lui che ci guadagna a perdere tempo per te, dove devi aspettare senza avere alcun diritto, dove la gente parla piano piano ad evitare che altri sentano perche' tutto e' controllato, ove la gente ha paura di parlare perche' non e' libera, la loro unica speranza e' l'Europa, fuggire dalla rep Moldova per rifarsi una vita in un altro Paese. Sapete che il 10% della popolazione e' ricchissimo con ville enormi, macchine che ci sognamo mentre il 90% muore di fame, sapete che ogni azienda, e non conta la nazionalita', deve pagare la tangente , ma il bello non alla mafia ma alla Polizia economica come la chiamano loro. La loro corruzione e' presente in ogni ufficio dove vai, in ogni luogo e se non paghi sono problemi. Non consiglio neanche di visitarla la rep Molodava, sarebbe un bel Paese anche da sviluppare turisticamente ma quando sara', non dico eliminata la corruzione, ma almeno ridotta al 50% e questo non avverra' mai e poi sognano di entrare in EU. Prima c'erano i comunisti ed erano sazi di corruzione, ora i nuovi che si dicono democratici ma che sono sempre excomunisti hanno fame e quindi ecco che la corruzione e' cresciuta sino all'87%, incredibile! Stiamo lontani dalla Rep Moldova dove la liberta' non esiste, ove puoi andare dentro senza neanche saperlo. Rispondo a Sergio che ha scritto prima : Sergio non scherzare con certe cose perche' in Rep of Moldova c'e' veramente da aver paura per la corruzione e la poverta'.
Ciao a tutti e state lontani da questo piccolo paese come territorio, ma grandissimo come corruzione legalizzata. Corruzione+Rep Moldova

quello che mi meraviglia... e' la tua ingenuita' !!

Ma davvero pensavi di andare in MD e trovare una situazione diversa?

Tutti i Paesi in via di sviluppo e soprattutto quelli che passano da un'economia protetta ad una libera vivono questa situazione...

basta aver letto il Capitale di Marx...  che spiega questo periodo di transizione come "accaparramento del capitale"

ecco spiegato il far-west di moltissime nazioni neoliberali...

In Moldavia si va ad investire solo a due condizioni, alternative:

1) se hai le spalle larghe con ingenti capitali o con una grossa azienda dietro

2) oppure se hai pelo sullo stomaco con tuoi contenuti capitali

pelo sullo stomaco (difficile x gli italiani) serve per essere ad armi pari con i locali... che certo nn stanno a guardare te che fai i soldi alle loro spalle!

Suvvia... sveglia...

e' l'abc di chi si muove nel mondo...

poi serve tatto, diplomazia, saper fare, onesta', rispetto, amicizia vera e soprattutto saper accontentarsi...

altrimenti se ti basi solo su furbizia, avarizia, inganno, egoismo, autoritarismo ecc...

troverai uno prima o poi che lo sara' piu' di te e ti inc...lera' alla grande solo per il gusto di averlo fatto!



.


#42 Rosa

Rosa

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Inviato 26 May 2011 - 21:21:07


Visualizza messaggioXCXC, su 26-May-2011 23:03, dice:


poi serve tatto, diplomazia, saper fare, onesta', rispetto, amicizia vera e soprattutto saper accontentarsi...

altrimenti se ti basi solo su furbizia, avarizia, inganno, egoismo, autoritarismo ecc...

troverai uno prima o poi che lo sara' piu' di te e ti inc...lera' alla grande solo per il gusto di averlo fatto!

:thumbsup:



Connettere internet cuore e cervello prima di scrivere!! (Franangy)

#43 XCXC

XCXC

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Inviato 31 July 2012 - 17:04:09


Visualizza messaggioCarlo, su 15-Nov-2010 23:06, dice:


Lo spiegheresti ... non ne sono a conoscenza ... grazie.

Visualizza messaggioXCXC, su 15-Nov-2010 23:14, dice:

son anni che lo scrivo qui... parla con una avvocato civilista sveglio o con un notaio altrettanto... sveglio...

pochissimi lo sanno... ma e' l'unico metodo per assicurasi che i beni non svaniscano nel nulla...

l'anno scorso la finanza aveva sequestrato di tutto ad un imprenditore di Pordenone... peccato che lui avesse creato il fondo in questione...

loro insistettero e gli fecero causa in Tribunale...

peccato che il Giudice gli abbia poi restituito tutto con grande dispiacere per le fiamme gialle

Visualizza messaggioXCXC, su 15-Nov-2010 23:19, dice:



Evade il fisco: sequestrate case, barca e Ferrari
Nel fondo di Soldera “per far fronte ai bisogni familiari” anche un alloggio sul Canal Grande di Manuela Boschian Per far fronte ai bisogni della famiglia - ma, in realtà, per rendere inattaccabile al fisco il proprio patrimonio - aveva vincolato a un fondo patrimoniale, tra gli altri, dodici appartamenti, tra cui uno a Venezia affacciato sul Canal Grande, sedici appezzamenti di terreno, un’imbarcazione da diporto e sette auto, tra le quali due Porsche, una Ferrari e una Mg d’epoca. Tutti questi beni, per un valore di svariati milioni di euro, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Pordenone all’imprenditore Gianni Soldera, 62 anni, originario di Montereale Valcellina, residente a Moruzzo (Udine), indagato in stato di libertà per il reato di “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”. Oltre alla portata dell’inchiesta e all’entità del sequestro, l’altro aspetto significativo sta nel fatto che il Tribunale di Pordenone - nelle persone del sostituto procuratore Federico Facchin e del giudice per le indagini preliminari Patrizia Botteri - ha ritenuto sussistere i presupposti per l’emissione di un provvedimento di sequestro preventito ed ha così applicato, per la prima volta a livello locale, la norma che vieta di “occultare” il patrimonio per sottrarlo alla riscossione. Il maxi sequestro - che, più in dettaglio, include 12 appartamenti sparsi tra Venezia, Milano, Piancavallo, Aprilia Marittima e altre città del Nordest; sedici appezzamenti di terreno; un’imbarcazione di 13 metri; sette auto sportive di lusso e d’epoca – è conseguenza di un’articolata attività investigativa dei militari del Nucleo di polizia tributaria di Pordenone, i quali, tra il 2002 e il 2005, avevano smantellato un sistema di frode finalizzato alla sistematica evasione delle imposte dirette e dell’Iva, che aveva visto l’emissione di fatture false per 50 milioni di euro. Partendo da verifiche fiscali a carico di imprese operanti nel settore informatico, scoprirono, in pratica, un collaudato schema fraudolento messo in atto interponendo soggetti fittizi (le cosiddette “cartiere”), negli acquisti di beni di provenienza comunitaria o apparentemente destinati all’esportazione. Figura chiave della vicenda risultò essere il succitato Gianni Soldera, all’epoca titolare delle società di informatica Giesse elettronica srl ed Elsco Electronic srl di Pordenone, accusato, assieme ad altre tre persone, di “associazione per delinquere finalizzata all’emissione e utilizzazione di fatture false relative a operazioni risultate inesistenti”. Come riferito ieri in sede di conferenza stampa dal comandante provinciale della Guardia di finanza di Pordenone, colonnello Sergio Lancerin, e dal comandante del Nucleo provinciale di polizia tributaria, colonnello Sergio Schena, l’imprenditore pordenonese, a fronte delle verifiche, del conseguente accertamento e dell’imminente esecuzione, «compiva atti sui propri beni allo scopo di rendere inefficace la riscossione coattiva del credito erariale, in violazione di una norma appositamente introdotta per dare efficacia all’azione di controllo». In particolare, è stato evidenziato, lo scopo illecito era stato ottenuto con il conferimento delle proprietà dell’indagato a un fondo patrimoniale, previsto dal Codice civile. In tale fondo, nel quale la legge prevede possano confluire immobili, beni mobili registrati e titoli di credito “per far fronte ai bisogni della famiglia”, erano stati posti, appunto, appartamenti, terreni, auto e barca. (14 giugno 2007)

Visualizza messaggioXCXC, su 15-Nov-2010 23:25, dice:


http://www.tonalini....atrimoniale.htm


Difendi la tua casa

e il patrimonio di famiglia

Immagine inviata

Il Fondo Patrimoniale

(artt. 167 - 171 c.c.)


(leggi una sintesi dell'articolo)



Difendere il patrimonio della famiglia
La difesa del patrimonio personale e della famiglia contro i rischi derivanti dall'attività lavorativa è sempre di più una priorità per imprenditori, amministratori, professionisti e dirigenti.

Come è noto, l'imprenditore individuale risponde dei debiti relativi alla propria attività con tutto il suo patrimonio, e così il socio di società di persone. Chi gestisce l'azienda attraverso una società di capitali (s.r.l. o s.p.a.), pur non rispondendo direttamente dei debiti, deve spesso rilasciare fideiussioni e garanzie personali, e può essere chiamato a rispondere in proprio quale amministratore. Il professionista è esposto a richieste di risarcimento da parte dei clienti, specialmente se è membro di un collegio sindacale, e anche chi ha un incarico dirigenziale, in un'impresa o un ente pubblico, è oggi gravato da responsabilità crescenti.

Queste esigenze di sicurezza possono essere soddisfatte dal fondo patrimoniale, che negli ultimi anni si è sempre più diffuso.


Cos'è il fondo patrimoniale
Il fondo patrimoniale è un vincolo costituito, con atto notarile, su alcuni beni, che vengono destinati a far fronte ai bisogni della famiglia. Questi bisogni comprendono, oltre alle necessità primarie, anche il mantenimento del tenore di vita liberamente scelto dai coniugi. La legge dispone che i beni compresi nel fondo patrimoniale e i loro redditi non sono soggetti a esecuzione forzata per i debiti che il creditore sapeva essere stati contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia. Tra questi rientrano sicuramente tutti i debiti contratti nell’esercizio di un’impresa commerciale o comunque di un’attività professionale, ma anche, secondo l’opinione prevalente, i debiti derivanti da obblighi di risarcimento dei danni, da sanzioni penali o amministrative, e persino i debiti tributari. Nei confronti del fisco, però, rimane qualche dubbio, perchè alcune sentenze hanno ritenuto che la presenza del fondo non sia opponibile all'amministrazione finanziaria.

Il beneficio riguarda tutti i debiti estranei ai bisogni della famiglia, anche se anteriori alla costituzione del fondo patrimoniale, fatto salvo, in questo caso, l’esperimento dell’azione revocatoria fallimentare (entro due anni dalla costituzione del fondo) oppure della revocatoria ordinaria (entro cinque anni, ricorrendone i presupposti). In ogni caso, i coniugi devono essere in grado di dimostrare che il creditore sapeva che il debito era stato contratto per scopi estranei ai bisogni della famiglia.

Il fondo, comunque, non può mai essere utilizzato per sottrarsi al pagamento di debiti già contratti. Un simile tentativo, infatti, potrebbe avere rilevanza penale, soprattutto se si tratta di debiti fiscali o nei confronti dello Stato.


Solo per chi è sposato
Il fondo patrimoniale è destinato a tutelare le esigenze della famiglia, e da qui deriva la principale limitazione al suo utilizzo: per costituire un fondo patrimoniale occorre essere sposati. Le coppie di fatto non sono state prese in considerazione dal legislatore.


Cosa mettere nel fondo
Il fondo patrimoniale può essere costituito sui beni di proprietà di uno solo dei coniugi o di entrambi. Di solito è utilizzato per gli immobili (case, fabbricati di ogni genere, terreni edificabili o agricoli), ma può comprendere titoli di credito (per esempio azioni di s.p.a., ma non quote di s.r.l.) o beni mobili registrati (autoveicoli, imbarcazioni, aeromobili). La costituzione del fondo non comporta il trasferimento dei beni, che restano intestati a chi ne era già proprietario.

In qualsiasi momento è possibile comprendere altri beni nel fondo patrimoniale già costituito, con un nuovo atto notarile.

Il fondo patrimoniale potrebbe essere costituito anche da una persona diversa dai coniugi, ma ciò avviene raramente, a causa dei dubbi sulla situazione dei beni di proprietà di una persona ma destinati a soddisfare le esigenze di altri.


Come funziona il fondo
L’amministrazione ordinaria dei beni del fondo spetta a entrambi i coniugi disgiuntamente, secondo le regole della comunione legale. E' però necessario il consenso di entrambi i coniugi per la vendita dei beni costituiti in fondo patrimoniale, anche se il proprietario è uno solo di essi. Lo stesso vale per tutti gli atti dispositivi, come per esempio la costituzione di un diritto di usufrutto sul bene, oppure la concessione di ipoteca a garanzia di un mutuo.

Se nella famiglia ci sono figli di minore età, la vendita dei beni compresi nel fondo patrimoniale deve essere autorizzata dal tribunale. Questa regola, però può essere derogata inserendo nell'atto costitutivo del fondo una clausola che consente di disporre dei beni senza bisogno dell'autorizzazione del tribunale, anche in presenza di figli minori. In questo caso è possibile vendere liberamente i beni o stipulare un mutuo, concedendo quale garanzia un'ipoteca sui beni personali compresi nel fondo patrimoniale.

[/b]


Il fondo patrimoniale costa meno di quanto pensi. Per informazioni sulla stipula dell'atto costitutivo del fondo o per un preventivo, invia una e-mail o telefona ai nostri uffici.


Visualizza messaggioXCXC, su 15-Nov-2010 20:49, dice:

sconsiglio la comunione dei beni in quanto se succede qualcosa di spiacevole ad uno dei coniugi (una causa, il fisco, un incidente ecc...) il bene si puo' perdere...

la soluzione migliore e' fare un fondo familiare di garanzia e mettere dentro tutto...

i beni nn sono pignorabili o sequestrabili perche' servono al futuro della famiglia...


Come proteggere il patrimonio immobiliare
Protezione del patrimonio, passaggi generazionali, tutela della famiglia… diamo una prima occhiata al trust immobiliare


di Alfiero MASSIMINI*

Vi sono numerosi modi per protegge il patrimonio immobiliare di una famiglia.

Che si tratti di una villa di lusso, di un attico oppure di un immobile a reddito, uno degli strumenti di tutela più utilizzati, soprattutto all’estero, è il trust immobiliare. Oggi iniziamo a vedere di che cosa si tratta…

Che cos’è il trust
È uno strumento giuridico originario dei Paesi di “common law” che, nell’interesse di uno o più beneficiari oppure per uno specifico scopo, permette di strutturare in vario modo “posizioni giuridiche” basate su legami fiduciari. Naturalmente, i beneficiari iniziali e quelli finali di un trust possono anche essere differenti.

Quando si costituisce un trust, in pratica, si viene ad instaurare un rapporto di fiducia tra il ‘settlor’ o ‘grantor’ (disponente, ndr) ed il ‘trustee’ (amministratore fiduciario, ndr) al quale viene affidato il potere-dovere di gestire un patrimonio composto da beni mobili o immobili, secondo “regole” ben precise fissate dal disponente al momento della costituzione del trust.

Alcuni degli effetti più caratteristici di un trust sono: riservatezza, separazione e protezione del patrimonio (anche con finalità successorie), tutela dei minori o di persone diversamente abili, beneficenza, gestione fiduciaria vincolata e responsabilizzata dei beni, vantaggi fiscali. Generalmente, gli effetti coincidono con lo scopo principale o finale per cui è stato costituito il trust.




Il trust immobiliare
Il trust immobiliare permette di creare un patrimonio separato e garantito, composto da vari tipi di immobili, che possono anche essere ubicati in differenti località (pure in differenti nazioni) con il vantaggio che tale patrimonio non potrà essere aggredito, se non esclusivamente da creditori del trust.

Si potrà quindi gestire un asset (patrimonio, ndr) senza ricorrere al più dispendioso strumento della normale SRL e si potranno contestualmente porre le basi per una suddivisione ereditaria dell’intero patrimonio, o comunque una suddivisione nel futuro di tali beni, evitando le tasse di successione.

Trust immobiliare o fondo immobiliare fiduciario?
Generalmente il trust è preferibile al consueto fondo patrimoniale fiduciario, non solo per la maggiore flessibilità e sicurezza, ma anche perché c’è una sostanziale differenza: nel mandato fiduciario la proprietà dei beni appartiene solo formalmente all’amministratore, che si obbliga ad obbedire a tutte le disposizioni del settlor, compreso l’eventuale ordine di restituzione degli stessi. Nel trust, invece, il trustee è il pieno proprietario dei beni, ovviamente vincolato alle condizioni del settlor e se ciò è funzionale alle volontà espresse da quest’ultimo nell’atto di costituzione del trust.

Ed è proprio la piena proprietà del trustee che giustifica l’uso dello strumento ai fini di protezione e pianificazione successoria, evitando quindi le tasse di successione.

Il trust in Italia
Dal gennaio 1992 il trust è stato riconosciuto anche dal nostro ordinamento giuridico, a seguito della ratifica della Convenzione dell’Aja del 1 luglio 1985, intervenuta con legge 16 ottobre 1989 n. 364.

Per la prima volta in Italia il trust è stato preso in considerazione anche sotto il profilo fiscale dalla legge finanziaria 2007 e da alcune circolari dell’Agenzia delle Entrate, prima fra tutte la n.48/E del 2007, al solo fine di regolamentarne con chiarezza gli aspetti fiscali e tributari.

Ciò determina, sostanzialmente, l’assoggettamento a imposta fissa dell’atto costitutivo di trust e gli atti di conferimento in esso di beni, invece della ben più gravosa aliquota proporzionale, che rimane obbligatoria nella fase di effettiva attribuzione della ricchezza. In alcune ipotesi applicative il risparmio di imposta può essere evidente e consistente.




Il trust all’estero
Va fatta una distinzione tra i cosiddetti trust interni da quelli esteri.

I primi sono costituiti in Italia, anche se sono regolati da una legge straniera che il settlor può scegliere (ad esempio, legge inglese o di altra giurisdizione estera).

I secondi sono invece costituiti all’estero, ma possono comprendere beni ubicati anche in Italia. Questa tipologia di trust, di solito viene scelta perché garantisce una privacy ferrea e notevoli vantaggi fiscali (ad esempio, in Liechtenstein, i [b]trust
sono completamene anonimi e non sono tassati).



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