Inviato 07 September 2010 - 02:21:46
Novemila moldavi alle urne: un voto da Parma per il presidenzialismo
Chiara Pozzati
Hanno abbandonato la terra natale di cui portano ancora il «graffio» sul cuore. Eppure il richiamo di quella Moldova troppo povera per sostenere i suoi figli riecheggia ovunque essi siano. Ecco perché i moldavi di tutt'Italia sono tornati alle urne così come i fratelli lasciati in patria.
Per Parma e Reggio Emilia è stato istituito un unico seggio, al centro Argonne, letteralmente preso d’assalto fin dalle prime ore di ieri mattina. Un esercito di badanti, giovani mamme, esperti informatici e neomaggiorenni si è accalcato attorno al centro in attesa del via alle votazioni. I moldavi a Parma e provincia sono 5 mila, 9 mila fra Parma e Reggio. «Si tratta del primo referendum costituzionale che il popolo moldavo ha mai visto». Nina Gorincioi Cadoppi, presidente della comunità moldava reggiana, sorride con amarezza: «Siamo stanchi di vivere nel caos e dopo l’effetto di Vladimir Voronin - il primo presidente comunista di un Paese ex sovietico - sentiamo sempre più il bisogno di modificare quell'assurdo articolo 78 della Costituzione e poter procedere all’elezione diretta del presidente».
«Vogliamo essere noi a scegliere chi ci rappresenta e non quel manipolo di politici che siede in Parlamento». Queste le parole di Maria Poclit, 45 anni, da 11 a Parma, intercettata all’uscita del circolo poco dopo la votazione. La donna appare soddisfatta, quasi rinfrancata: «È un’esigenza che nasce dal popolo, un popolo unito nonostante le distanze». Quelle distanze «talvolta pesanti ma necessarie se si vuole vivere dignitosamente», come ha spiegato Nicolae Sinchevici. Difficile non rimanere colpiti da questa ventata di patriottismo senza confini, in Italia poco più che un ricordo sbiadito. E se in Italia l’assenteismo colpisce soprattutto i giovani, lo stesso non si può certo dire dei coetanei moldavi. Irina Turcanu ha 18 anni e nei suoi tratti più che nel linguaggio si coglie una sfumatura d’Est: «Questa è la mia prima votazione, sono molto fiera di poter partecipare alle sorti della mia terra: non ho dimenticato le mie origini e tantomeno il mio popolo anche se sono arrivata qua bambina».
«La nostra gente è rimasta prostrata sotto il giogo comunista per troppo tempo e ora vuole rialzarsi - Nina Gorincioi Cadoppi riprende la parola - siamo stati in silenzio troppo a lungo a causa della paura, ora vogliamo far sentire la nostra voce, per il bene della Moldavia e di tutti noi». Nel tardo pomeriggio l'alta affluenza fa esultare la rappresentante della comunità moldava di Parma, Maria Nimerenco: «Sono veramente molto soddisfatta della grande partecipazione dimostrata dai miei connazionali. Non mi aspettavo un flusso così intenso: alle 17 avevano già votato più di settecento elettori».
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E' chiaro che quello che ho scritto all'inizio, era una provocazione per sollecitare l'intervento dei Moldavi: risultato ottenuto (scusami "Tota") ma la cosa (comportamento) mi ha indispettito, come vedi in italia le cose (referendum) sono andate abbastanza bene--in italia certi referendum vanno peggio-- non siamo abituati aqueste cosultazione che vengono troppo pubblicizzate politicamente, un referendum è un'altra cosa --sono abituato ai referendum Svizzeri, dove la Politica non c'entra, ma solo è importante il parere e l'interesse del cittadino che poi vengono rispettati--
Molto probabilmente i Moldavi volevano questo--come dice Rick--cosa devo dire: contenti loro !!!--
A me piace seguire la Politica-- ho le mie idee:+o- giuste e per queste mi batto---parto da una base diversa da quella italiana--parto da una base ben funzionante da oltre 400 anni--
Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere