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I MOLDAVI VISTI DA UN ITALIANO ...


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Questa discussione ha avuto 56 risposte

#1 Tati

Tati

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    - Laureata in Scienze Sociale alla Pontificia Università “Angelicum” di Roma, FASS.
    - Mediatore Interculturale e religioso. Volontaria UNICEF.
    Lavoro come risorsa externa per R&S.
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    Tatiana Nogailic
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Inviato 08 June 2010 - 21:52:46


Salve a tutti.

Ricevo e publico:

I  MOLDAVI  VISTI  DA  UN  ITALIANO ...

Mi capita spesso di frequentare  persone moldave che lavorano in Italia e ho capito che uno dei temi che più dividono la loro comunità è la considerazione che ognuno ha della indipendenza e sovranità della propria Patria.

Credevo fosse un fenomeno da emigranti, ma nel 2009 a Chisinau, insieme ad alcuni imprenditori italiani ho pranzato con esponenti del mondo universitario e parlando del futuro della Moldova, con grande sorpresa, ho ascoltato gli accademici esternare la loro ferma determinazione nell’ auspicare l’unificazione della repubblica di Moldova con la Repubblica di Romania rivendicando una identità culturale e linguistica con la confinante regione rumena della Moldavia.

Gli italiani esterrefatti chiedevano come mai la parte colta di un popolo - che da paese occupato ha  ottenuto l’indipendenza - desidera sottomettersi ad un'altra nazione  rinunciando alla propria libertà e sovranità, contrariamente a quanto invece accade in ogni parte del mondo dove anche con le più piccole espressioni etniche, linguistiche, culturali ecc..  si invoca e si combatte per l’indipendenza, l’autonomia e la libertà.

Sorpresi della reazione degli italiani che consideravano antistorica e contro tendenza la rinuncia di un popolo alla propria sovranità, gli intellettuali moldavi affermarono che la liberta che avevano ottenuto era una libertà inutile, che non sapevano cosa farci quando non si possiedono i mezzi per ottenere progresso e benessere per il popolo. Inoltre, aggiungevano, che la necessità di diventare rumeni era  anche dettata dalla opportunità di entrare immediatamente nell’Unione Europea,  obiettivo altrimenti raggiungibile solo in tempi molto lunghi.

In altre parole, a meno che non avessero trovato giacimenti d’oro, erano disposti a vendere sovranità, autonomia, libertà e dignità di popolo in cambio del benessere.

Da questo incontro ho ricevuto la certezza che in alcuni ambienti della cultura moldava manca del tutto il valore dell’identità nazionale, e si ignora del tutto il concetto di sovranità nazionale.   Atteggiamenti analoghi in Italia sono puniti come attentato alla Costituzione, ma se si tratta di stranieri questi potrebbero essere espulsi per attività sovversiva contro la Repubblica di Moldova, avendo l’Italia riconosciuto la sovranità del popolo moldavo.

Tuttavia questo atteggiamento sembra riguardare una trascurabile minoranza di moldavi “pseudo-colti” che dall’altezza della loro cultura si confrontano solo con le elite artistiche della Romania. Infatti la maggior parte dei moldavi di Roma, conosciuti come ottimi e onesti lavoratori,  con il popolo rumeno non desiderano affatto essere confusi, anche perché questi non godono di una buona reputazioni tra gli italiani.  

Questi atteggiamenti e manifestazioni di pensieri controtendenza  (che in Italia sono definiti cultural-chic e contraddistinguono il pensiero post-comunista),   sono l’espressione di chi è incapace di lottare per migliorare il presente, di chi fugge i  sacrifici della globalizzazione, di chi ricorre al passato per condizionare il futuro, di chi presume di possedere la verità tacciando di ignoranza chi non la pensa come lui, di chi non accetta il presente quale risultato della storia.

Questi minoritari circoli culturali, abbagliati da una libertà piovuta quasi per caso e senza lotta, sono incapaci di affrontare la dura povertà del proprio Paese, e ricercano nella fusione con la Romania una guida, o un padrone,  meno odioso di Mosca, mostrando con questa scelta  tutti i limiti di classe dirigente, inutile ma non dannosa perché incapace di prendere nelle proprie mani il destino dei propri connazionali.  

Purtroppo il partito pro-romania è rappresentato in Parlamento e senza capirlo può bloccare il processo storico della Moldova.  Infatti a causa dell’esiguo margine dell’attuale Governo anche la minima divisione della maggioranza consentirebbe il ritorno dei comunisti al potere e con essi finirebbe il sogno europeo con il ritorno ai tempi bui del colonialismo commerciale dell’est.  

Ma quanto di ciò è inconsapevole il partito pro-romania ??  Dopo aver saputo che nella rivoluzione twitter  dell’aprile 2009 a Chisinau la bandiera Romena sul Parlamento era stata innalzata da infiltrati dei servizi comunisti, è lecito pensare che questo partito filo romeno e questi circoli siano presidiati ed infiltrati per far cadere l’attuale maggioranza e favorire il ritorno dei comunisti al potere.


Autore:   GLOBAL

CITAZIONI per i moldavi.

Non c’è civiltà senza stabilità sociale.
Non c’è stabilità sociale senza stabilità individuale.
(Aldous Huxley)

La servitù avvilisce gli uomini sino a farsene amare.
(Luc De Vauvenargues)



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I SOLDI SI DEVONO FAR PERDONARE!
NON Cè PACE PER I GIUSTI!

#2 sergio3

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Inviato 09 June 2010 - 00:56:14


Quanta  verità e realtà in questa lettera !!!
Il popolo della Moldavia ha una visione distorta di quello che è la Democrazia e la Libertà.
Lasciamo perdere Kisinev che è un luogo commerciale, di business, di approfittatori,  dove l'anarchia spadroneggia in tutti i campi.
Andiamo in "campagna" dove cè la realta della vita  che scorre in Moldavia: alla vista di un cappello con la visiera e una divisa stanno zitti e si lasciano sottomettere dall'arroganza di questi loschi figuri--dove sicuramente la corruzione è superiore a Kisinev--
Non bastano 50 anni per uscire da questo tunnel--
Come dice la lettera , meraviglia la futura possibile classe dirigente, non ha idee, non ha capacità--
Quel milione di persone (per lo più uscite in modo illegale e quindi clandestini) (su 4.300.000) che sono espatriate sono quelle che avevano (o hanno) idee più chiare e capacità che però utilizzano per il loro interesse (salvo pochi e sporadici casi).
La conseguenza di tutto ciò e che necessariamente devono essere sostenuti da un'altra realtà di comando (romania o Russia).
La  romania ormai è invisa dall'Europa, la Russia offre più possibilità--
Tutte e due queste Realtà hanno sempre considerato la Moldavia come zona di schiavi da sfruttare, con la differenza che la romania ha preso e basta (come gli inglesi con le sue Colonie) la Russia ha portato lavoro e strutture (ormai abbandonate con la loro cacciata).
Politicamente si è imposto la lingua e la cultura romena--gravissimo errore di incapacità di valutare la possibilità di progresso--
Tra i giovani è ormai radicata l'idea che la romania può dare la possibilità di entrare in Europa--il  fatto è che è l'Europa a non volere la Moldavia: costerebbe troppo cara e ci sarebbero da rifare almeno l'80%  delle strutture per portarle a norma.
Tutto questo non è una questione politica (socialista, comunista , liberale) ma è una questione di mentalità, ancora lontana dalla realtà Europea attuale.
E' inutile gridare "Moldavia Libera"  qundo ancora non conoscono la libertà.
La libertà costa cara e bisogna saperla mantenere (capacità ancora lontana)
Basta vedere le ultime elezioni svoltesi: quanti Moldavi in italia sono andati a votare ??
Quindi non meravigliatevi di quello che siete !!!



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#3 smerdiakof

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Inviato 09 June 2010 - 05:16:12


Sono considerazioni già espresse dal sottoscritto in molti interventi e non da oggi.
Solo qualche giorno fa ho pubblicato su questo forum un mio articolo dal titolo "La Moldova: un popolo ma non una nazione" dove si esprimevano concetti dello stesso tenore dell'articolo riportato da Tati.
Ho più volte denunciato su queste pagine l'atteggiamento assurdo e incomprensibile di una elite culturale moldava appiattita su una presunta "romenità" e incapace di affermare orgogliosamente la loro indipendenza.
L'elite culturale moldava è formata da vecchi accademici che per decenni hanno vissuto sotto il regime comunista sovietico, sono vecchi rancorosi incapaci di sentirsi "liberi e indipendenti", hanno sviluppato una inspiegabile "sindrome del servo", hanno bisogno cioè di sentirsi succubi e servi di qualcuno: dei sovietici prima, dei romeni oggi. Non pensano minimamente costoro ad una identità culturale squisitamente moldava, sono incapaci di coltivare e sviluppare una propria identità culturale attingendo alla grande cultura e tradizione dei propri antenati.
Come si evince anche dall'articolo di cui sopra, risulta incomprensibile a noi occidentali che un popolo, con la sua elite culturale in prima fila, abbia come fine ultimo il "sottomettersi" ad un'altra nazione, rinunciando alla sua peculiarità ed indipendenza.
E' un caso più unico che raro nel panorama internazionale.
Ho parlato diverse volte con accademici moldavi, da queste conversazioni ho avuto l'impressione che questi signori siano governati dallo spirito di rivalsa e di vendetta, sono vecchi rancorosi incapaci di ampliare i loro orizzonti, hanno vissuto per decenni in un isolamento culturale e politico e in ognuno di loro si è sviluppato un sordo e cupo senso di rabbia.
E sì che questi personaggi dovrebbero ben sapere che l'identità moldava nasce ben prima della "Tzara romaneasca", che l'identità moldava vanta una storia e una tradizione molto più antica e ricca di quella romena, che scrittori, poeti, pensatori ed eroi di cui andar fieri, è piena la soria moldava.


#4 antalena

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Inviato 09 June 2010 - 08:55:50


Non sono una persone con dei studi in economia e neanche universitari… probabilmente la mia opinione vale veramente poco, ma visto che se ne parla, e visto che sono moldava, e visto che la MOLDOVA rimarrà per sempre la terra dove sono nata e che amerò…


Moldova, e un paese agricolo, non ha risorse naturale, non ha le centrale elettriche, non ha il carbone, gas, mare… di tutto dipende dalla Russia, Ucraina o Romania.
Che indipendenza è questa?



Kivulumi

#5 sergio3

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Inviato 09 June 2010 - 09:19:37


Prima di tutto ti fa onore l'avere risposto, non è da poco, visto l'argomento.
Non importa se sei una persona senza degli studi in economia e neanche universitari… --La tua opinione non è vero che vale veramente poco, è l'opinione di chi vive in prima persona il problema,  ma,ma ma......non si riesce a costruire molto con questo patriottismo.
Dopotutto anche la Svizzera e l'Austria, non hanno il mare (come sbocco sul mondo) non hanno gas, non hanno petrolio--hanno si centrali elettriche vuoi quelle idroelettriche (naturali) o quelle nucleari .
Ma hanno una cultura di libertà, autonomia e neutralismo vecchia di secoli.
Non voglio parlare dell'italia per ovvi motivi.



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#6 ali81

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Inviato 09 June 2010 - 09:46:49


Un bellissimo articolo! Solo che non e stato menzionato che l'attuale Rep. Moldova una volta era parte di Romania. Noi abbiamo una storia comune, abbiamo le stesse radici, ma non si sa se avremo un futuro insieme...  Noi siamo stati con i russi per troppo tempo, per quello che abbiamo una mentalità molto diversa in confronto con i cittadini romeni.
La differenza tra i moldavi e romeni l'ha fatta il tempo, le varie influenze, le tragiche guerre e conflitti, eco per che non penso che questi due popoli avranno un futuro insieme.
NB! Noi moldavi pero non dobbiamo dimenticare un cosa: la nostra storia e la nostra provenienza per poter vivere il presento e il futuro dignitosi!

Cita

"Un popolo senza storia è come un albero senza radici. È destinato a morire!”  



#7 sergio3

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Inviato 09 June 2010 - 10:18:22


"Un popolo senza storia è come un albero senza radici. È destinato a morire!”
Sante parole, si tratta solo di accudire quest'albero--c'è questa volontà ??
Per accudire questa pianta occorre produrre, non si può vivere sulla sola produzione di buon vino, occorre produrre e non subire il commercio di importazione da parte dello "straniero".
Quando ho tentato di impostare un'azienda per stampaggio materie plastiche , una vecchia amica ha preferito  allargare (a dismisura) la sua attività di ristorazione col  risultato di avere le sale vuote e problemi con la banca.
Sentito una specie di professionista (????) sullo sviluppo industriale, mi sono sentito rispondere: ma qui non c'è la cultura del lavoro, con regole di presenza continua e di produzione.
La produzione sarebbe stata localizzata in una zona franca-- l'iniziativa  poi era anche inquinata da assunzioni fittizie (tipo quelle del mezogiorno italiano)
La differenza tra la romania e la Moldavia è che da loro  si è sviluppato l'industria produtiva, in Moldavia, quando i  Russi hanno portato nel Nord del Paese , una fabbrica di trattori agricoli, dopo 3 mesi erano sparite le macchine di produzione (credo rubate e vendute agli Ucraini) .
Circa il fatto che la Moldavia faceva parte della romania, ci sarebbe da fare qualche considerazione: i rumeni , come avevo già detto prima, hanno preso e lasciato poco per dire niente alla Moldavia, se non dei bellissimi libri, statue e sonetti (ma con quelli non si mangia)--
Anche il  Centro nord e Nord Est dell'italia ( il vecchio Lombardo-Veneto) sotto l'egida Austriaca  ha acquisito cultura e infrastrutture notevoli, gli Austriaci non hanno portato via nulla, poi sono arrivati quegli scellerati dei Savoia che ha rovinato "il giocattolo"



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#8 antalena

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Inviato 09 June 2010 - 10:30:30


Visualizza messaggiosergio3, su 9-Jun-2010 11:19, dice:


Dopotutto anche la Svizzera e l'Austria, non hanno il mare (come sbocco sul mondo) non hanno gas, non hanno petrolio--hanno si centrali elettriche vuoi quelle idroelettriche (naturali) o quelle nucleari .
Ma hanno una cultura di libertà, autonomia e neutralismo vecchia di secoli.
Non voglio parlare dell'italia per ovvi motivi.
... banche e turismo ... che non è poco.

montagne



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#9 sergio3

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Inviato 09 June 2010 - 10:40:19


Va bene: per le montagne, non si può fare niente (ad Abu Dabi le hanno fatte con tanto di piste da sci),
Ma Banche e Turismo, quale impedimento c'è ??
LA CLASSE DIRIGENTE POLITICA

La Moldavia (ma si incaxxerà qualcuno perchè la continuo a chiamare Moldavia e non Moldova o perchè chiamo Kisinev e non Chisinau--tutti filo russi  ??)

La Moldavia potrebbe benissimo diventare la Svizzera (in fatto di banche) dell'Est: basta cambiare i Moldavi (è un problema ??)

I problemi non esistono, basta risolverli con intelligenza !!!



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#10 antalena

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Inviato 09 June 2010 - 10:53:02


Visualizza messaggiosergio3, su 9-Jun-2010 12:40, dice:


La Moldavia potrebbe benissimo diventare la Svizzera (in fatto di banche) dell'Est: basta cambiare i Moldavi (è un problema ??)

I problemi non esistono, basta risolverli con intelligenza !!!
:(



Kivulumi




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