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idea x fermare il petrolio che fuoriesce dal pozzo sottomarino al largo degli USA
Started By
XCXC
, 10 May 2010 - 16:07:42
Questa discussione ha avuto 47 risposte
#41
Inviato 10 June 2010 - 13:39:03
povero Obama...
ora mette pure le scadenze !!! Altrimenti che fa? Bombarda Londra?
certo che uno piu' INCAPACE gli americani arcobaleno nn potevano trovarlo !!!
.
#42
Inviato 10 June 2010 - 13:49:03
ma la vacanza (almeno credo) non ti ha addolcito un po' ??
Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere
#43
Inviato 10 June 2010 - 14:46:42
Il 5 giugno 2010-post 34 avevo riportato questo:
Per chi aveva detto (XCXC) che se ci fosse stato Buschione o Berluska che in 3 giorni avrebbero risolto tutto in tre giorni:
Marea nera/ Laura Bush difende Obama: sta facendo il possibile
L'ex first lady paragona la situazione all'uragano Katrina
(lì il"tappo di sughero" ha fatto una bella figura di capacità e velocità negli interventi)
New York, 4 giu. (Apcom) -
Laura Bush (perchè il marito era "in gaina") insolita paladina di Barack Obama. In un'intervista alla ABC l'ex First Lady ha paragonato la reazione dell'attuale presidente di fronte alla marea nera nel Golfo del Messico a quella del marito, George W. Bush, di fronte all'uragano Katrina. Entrambi i presidenti sono stati criticati perché la loro risposta pare essere stata tardiva e inadeguata. Laura Bush ha difeso entrambi sostenendo che certe cose non possono essere controllate da un presidente: "Penso che stiano facendo tutto quello che potevano fare, così come noi facemmo con Katrina", ha detto Bush alla trasmissione "Good Morning America".
"Non può essere colpa di una persona - ha aggiunto - Il presidente non può fare tutto, Questo è un enorme disastro ecologico". Alla domanda se il marito e il presidente siano in parte responsabili per il lassismo nei confronti delle leggi federali che avrebbero potuto evitare il peggio, Bush è di nuovo corsa in soccorso degli inquilini della Casa Bianca: "C'è sempre la caccia al colpevole quando succedono cose come queste. Penso che ora sia necessario prima di tutto assicurarsi che la falla venga bloccata".
Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere
#44
Inviato 30 June 2010 - 11:46:40
Penso che il problema non sia colpa di Obama (anche se molti interventi sono tardivi--l'ho sempre detto: allla natura non si comanda)
ANSA> Mondo > News Marea nera, Obama chiede aiuto al mondo
Gli Usa hanno annunciato che accetteranno aiuti da 12 paesi per la lotta contro la chiazza30 giugno, 10:36
Alex primo uragano della stagione 2010
WASHINGTON - Gli Stati Uniti hanno annunciato che accetteranno aiuti da 12 paesi per la lotta contro la marea nera causata dall'incidente alla piattaforma petrolifera della Bp nel Golfo del Messico. Un comunicato del Dipartimento di Stato informa che, per far fronte al peggior disastro ambientale della storia americana, gli Stati Uniti accetteranno un totale di 22 offerte di assistenza da 12 paesi e da alcune organizzazioni internazionali. Tra i 27 paesi che avevano offerto assistenza figura anche l'Italia. Ma il Dipartimento di Stato non ha fornito dettagli sugli aiuti che sono stati richiesti. Viene solo fatto sapere che tra gli aiuti saranno sicuramente inclusi due skimmers ad alta velocità offerti dal Giappone. L'Italia aveva offerto alcune navi appartenenti a compagnie private e del personale tecnico. I responsabili del coordinamento della assistenza hanno individuato la maggiore necessità nelle boe di contenimento e negli skimmers, che saranno richiesti quindi ai paesi che hanno offerto aiuto. L'annuncio da Washington è venuto mentre peggiorano le condizioni meteorologiche nel Golfo del Messico con l'avvicinamento della tempesta tropicale Alex, che rischia di aggravare le operazioni di recupero del petrolio, anche se si prevede che non colpirà direttamente la zona colpita dal disastro che orami si aggrava da 70 giorno. La Guardia Costiera americana ha reso noto che a causa delle cattive condizioni meteorologiche i tecnici che nel Golfo del Messico operano nella zona dell'incidente alla piattaforma Deepwater Horizon sono stati costretti a sospendere alcune delle attività di contenimento del petrolio. Le operazioni riguardanti la bruciatura del greggio, oppure i voli previsti per spargere sulla marea nera sostanze chimiche capaci di sciogliere il petrolio sono stati sospesi e non riprenderanno fino a quando le condizioni del tempo non miglioreranno. Continuano invece quelle in profondità che hanno a che fare con il 'coperchio' posto dalla British Petroleum per contenere il greggio, così come quelle riguardanti il nuovo pozzo che i tecnici della stessa Bp stanno ultimando nelle vicinanze del pozzo originario da cui fuoriesce il petrolio. I meteorologi escludono che colpisca la zona del versamento del petrolio Bp: Alex si muove a centinaia di chilometri di distanza rispetto al punto in cui è avvenuto il disastro. La perturbazione ieri era in mare aperto a circa 600 chilometri a sud est di Brownsville, in Texas, e procedeva verso nord-nordovest a una velocità di circa 20 km/h. Dovrebbe raggiungere le coste del Texas, transitando molto lontano dalla Louisiana. Tuttavia il suo passaggio avrà comunque effetti diretti sulle operazioni di recupero del greggio, perché è previsto mare mosso per almeno tre giorni a partire da ieri.
Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere
#45
Inviato 12 July 2010 - 08:35:35
Bp/ La marea nera spezza la corrente del Golfo.
L'esperto ad Affari: "Catastrofe climatica per l'Europa"Lunedí 12.07.2010 08:40
"La marea nera del Golfo del Messico ha spezzato la Loop Current, una delle principali componenti della Corrente del Golfo e uno dei motori che contribuisce a riscaldarla". Lo afferma senza mezzi termini ad Affaritaliani.it il fisico teorico Gianluigi Zangari, dei Laboratori Nazionali di Frascati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Secondo il suo studio, tutto italiano, è impossibile prevedere come si evolverà la situazione, ma se questo processo proseguirà, potrebbero esserci serie conseguenze per la Corrente del Golfo, la corrente calda che percorre l'Atlantico fino al Nord Europa.
Il ricercatore ha analizzato i dati dei satelliti americani ed europei per l'osservazione della Terra (Jason,Topex-Poseidon, Geosat Follow-On, Ere-2 ed Envisat) in collaborazione con l'Università del Colorado e utilizzando un sistema di calcolo sviluppato e brevettato dallo stesso Zangari nei Laboratori di Frascati nel 1999.
Nei giorni scorsi nel Golfo del Messico la marea nera aveva cominciato a formare un vortice che adesso ha raggiunto dimensioni notevoli e che si è completamente separato dal resto della corrente. ''Si e' rotto un equilibrio nato in milioni di anni'', ha osservato Zangari, e ''se non si ricostituira' la Corrente del Golfo, potrebbe subire conseguenze irreparabili''.
Professor Zangari che cosa vuol dire il suo studio?
La quantità di tonnellate immesse nel Golfo è 101 milioni e 660 litri di petrolio. Io ho fatto un lavoro con l'università del Colorado che ha prodotto delle mappe satellitari della zona del Golfo che ho poi rianalizzato per l'Istituto Nazionale di Frascati. Dalle mie analisi risulta un'interruzione della Loop corrent, che altro non è che la corrente che entra dentro il Golfo e trasporta l'acqua calda fino all'Atlantico. L'interruzione di questo ramo potrebbe portare il rallentamento e il raffreddamento della corrente stessa e dare al via un insieme di fenomeni critici, imprevedibili perchè tutti i fenomeni che governano i sistemi complessi sono governati da leggi non lineari.
In poche parole...
Se la corrente si raffreddasse, essendo il principale termoregolatore del clima succederebbe una catastrofe. Insomma se le temperature si abbasserebbero e il calore non raggiungerebbe più l'Europa. Si avrebbe una catastrofe climatica irreversibile. Tutto l'ambiente del Golfo è delicatissimo. Rappresenta un miracolo naturale in cui la flora e la fauna coesistono da miliardi di anni. La perdita, iniziata il 20 aprile, circa 102 milioni di litri di petrolio, ha causato un effetto fisicochimico sulla corrente, sulla loop current che l'ha rotta. Avendola rotta è molto difficile che si ricostruisca da se. Questa corrente del Golfo se dovesse rallentare porterebbe uno scenario da film catrastofico...
In quanto tempo si potranno manifestare questi eventi?
Sono fenomeni imprevedibili potrebbero essere perfino più gravi. E poi sono fenomeni rapidi. Dall'esplosione della piattaforma già il 18 maggio i satelliti hanno rilevato la rottura della corrente. Non si possono fare pronostici però certamente se rallenta sarà un disastro su scala planetaria
Cosa pensa della fuoriuscita di petrolio, si potrà arginare la perdita?
Non si riuscirà ad arginare questo problema a meno che gli Usa non intervengano in misura drastica. Ma la situazione è critica. Se con la tecnologia americana non si riesce ad arginare il problema non si può far nulla. E' una situazione irreversibile di cui non ho una visione positiva.
Floriana Rullo
Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere
#47
Inviato 13 July 2010 - 08:08:36
XCXC, su 12-Jul-2010 13:07, dice:
qui ci vuole un esperto in pozzi neri... Di Pietro
Difficile "scherzare" su un siffatto argomento, anche per le implicazioni generali di quanto viene ascritto alla "eco.compatibilità" :
> per un Brasiliano, all'accusa di distruttori di foreste, risulta facile difendersi parlando dei ns comportamenti di ieri (evi storici) e di oggi;
> l'energia consumata pro capite dai Paesi industrializzati ed il relativo inquinamento (almeno a partire dal 700 ...) risulta abissale nei confronti di quella disponibile per le persone del "terzo mondo" ...
> non esiste produzione di energia ad impatto zero (la sola costruzione degli apparati ......)
> forse ha ragione che vede proprio nella rivoluzione industriale l'inizio dell'abisso : dalla produzione di beni per soddisfare bisogni, a creare "bisogni" per produrre beni, in un crescendo in cui i consumi determinano la stabilità/incremento del sistema che finisce per reggersi sul finanziario cartaceo..........
#48
Inviato 12 April 2017 - 16:05:25
Rick, su 11 May 2010 - 12:33:30, dice:
un mega tombino .....
un disco di ghisa del diametro di ..... 20 metri spesso 1
Nasce il super tappo subacqueo anti inquinamento per pozzi petroliferi
TRIESTE - Si tratta del dispositivo più avanzato in caso di disastri ambientali sottomarini. Porta la firma Saipem-Sonsub la struttura tecnologica in grado di tappare un pozzo petrolifero subacqueo a cui siano saltate tutte le valvole di sicurezza e impedire la fuoriuscita di olio e gas in mare aperto. L'apparecchiatura consente di porre rimedio in tempi brevi a disastri ambientali come quello della piattaforma Deepwater Horizon nel golfo del Messico, nel 2010. L'ha rivelato Diego Lazzarin, engineered product manager della Saipem-Sonsub, durante il convegno «Le vie del petrolio: Arabia - Trieste - Europa Centrale» nel capoluogo regionale.
Sonsub è la società del gruppo Saipem incaricata di sviluppare innovazione e tecnologia applicata. Il dispositivo è a Trieste, «e sarà presto pronto per essere smontato e trasportato in ogni parte del mondo in caso di necessità», ha spiegato Lazzarin. Il sistema, un macchinario molto pesante e controllato a distanza, in grado di operare a grandi profondità e in condizioni estreme come quelle di un disastro ambientale, serve a posizionare un blocco sul pozzo.
«Dopo l'incidente del golfo del Messico le compagnie petrolifere avevano sviluppato dei tappi che pesano, però, qualche centinaio di tonnellate, serviva dunque loro un portatore per collocarle. Hanno indetto una gara, che noi abbiamo vinto: abbiamo costruito il portatore interamente a Trieste, mobilitando risorse tutte italiane. Fatta eccezione per una sola componente, tutto il progetto e il dispositivo sono completamente made in Italy». A giugno il dispositivo farà una prima prova nell'Adriatico: «A settembre-ottobre lo riporteremo in Porto vecchio e lì rimarrà pronto a entrare in azione». La Sonsub ha inoltre spostato la produzione di un veicolo a controllo remoto, che finora il gruppo realizzava soltanto negli Stati Uniti. «Si tratta di un sistema estremamente complesso che consente di operare a grandi profondità tramite un controllo a distanza. Ora viene costruito integralmente in Italia».
Mercoledì 12 Aprile 2017, 10:39
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