XCXC, su 14-May-2008 20:12, dice:
si si
20 gg per gli stagionali
45 gg per tempo indeterminato
posso assicurarti che in Friuli VG prima di accentrare tutto a Roma ed in altri 4 uff delle Poste dei quali solo UNO al NORD a Milano... (progetto eli) per nn licenziare personale (e qui Maroni e' responsabile... )
i tempi erano :
45 gg stagionali
60 gg indeterminato
Ora.... il CAOS !
Grazie Roma
ps: tutto questo era stato ampiamente previsto dal sottoscritto (e' brutto citarsi lo so... )
Ogni volta che si vuole centralizzare un servizio bisogna tener conto della DISORGANIZZAZIONE della nostra PA
che vede in Roma la massima espressione di inefficienza pubblica.
Il servizio era stato tolto per decreto agli uffici della pubblica amministrazione e dato in gestione alle poste.
Le poste non rappresentano lo stato italiano e tanto meno roma in quanto sono una S.P.A. società per azioni e cioè un soggetto privato.
Riporto di seguito una interpellanza alla camera in merito alla gestione del servizio
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“Contenuti e gestione dell'accordo tra il Ministero dell'interno e Poste italiane in relazione alle pratiche per il rinnovo dei permessi di soggiorno.”
MARCELLA LUCIDI, Sottosegretario di Stato per l'interno (risponde all’interpellanza).
Signor Presidente, cercherò di raccogliere il suo invito alla sintesi, anche se l'interpellanza a prima firma dell'onorevole Migliore è piuttosto complessa e pertanto richiederebbe una risposta altrettanto approfondita.
La legge n. 271 del 12 novembre 2004 ha previsto che l'amministrazione dell'interno in materia di immigrazione, nell'ambito della semplificazione delle procedure amministrative, possa stipulare, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, convenzioni con i concessionari di pubblici servizi o con altri soggetti non pubblici per la raccolta e l'inoltro ai propri competenti uffici delle domande e delle dichiarazioni o atti dei privati e per lo svolgimento di operazioni preliminari all'adozione dei provvedimenti richiesti, nonché per l'eventuale inoltro agli interessati dei provvedimenti conseguentemente rilasciati.
Gli incaricati del pubblico servizio, addetti alle procedure definite dalle convenzioni, possono essere autorizzati a procedere all'identificazione degli interessati, a carico dei quali viene previsto l'importo relativo al servizio. Per lo snellimento delle procedure e per la riduzione dei tempi di rilascio e di rinnovo dei titoli di soggiorno
il Ministero dell'interno ha elaborato un progetto che prevede la stipula di intese con l'ANCI e con gli istituti di patronato, nonché una convenzione con Poste italiane al fine di perseguire economie gestionali nello svolgimento dell'attività amministrativa, realizzando un migliore utilizzo delle risorse disponibili.
La Convenzione con Poste italiane prevede l'esternalizzazione dell'attività di front office precedentemente svolta dagli uffici immigrazione delle questure, l'informatizzazione delle procedure, la tracciabilità delle istanze in ogni fase del procedimento con l'attivazione degli elementi di sicurezza contenuti nella ricevuta di accettazione, l'utilizzo di prassi amministrative uniformi su tutto il territorio nazionale.
L'intenzione dell'accordo era quella di consentire il recupero del personale degli uffici immigrazione, già impegnato nelle attività delegate, il venir meno della necessità di ricorrere a lavoratori interinali, la riduzione dei tempi di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno e l'assenza di oneri a carico del bilancio dell'amministrazione statale. Gli istituti di patronato e gli uffici comunali hanno, invece, il compito di assistere gli stranieri, informandoli sui documenti necessari e sulle modalità di presentazione. Gli istituti di patronato, inoltre, hanno competenza a supportare gratuitamente i richiedenti nella compilazione delle istanze e nella trasmissione, in via telematica, dei relativi dati. Gli stessi istituti dispongono, altresì, di un canale privilegiato per seguire le pratiche durante il loro iter e conoscerne l'esito per informarne i diretti interessati. Questa nuova procedura opera nel pieno rispetto delle regole fissate dalla normativa vigente in materia di procedimento amministrativo.
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Tratto da Stranieri in Italia del mese di marzo.
ROMA
Più personale e più risorse agli uffici immigrazione delle questure.
Semplificazione delle procedure di “convocazione” del lavoratore extracomunitario e dell’acquisizione delle impronte digitali.
Passaggio ai Comuni di parte delle competenze.
Con una direttiva del 5 febbraio scorso, il ministero dell’Interno interviene in extremis sul caos nei permessi di soggiorno: quasi un milione di immigrati regolari in attesa dei loro documenti.
Di fronte al boom di richieste (1.310.072 al 9 gennaio scorso), sono infatti poche le risposte (372.569 i permessi elettronici attivati).
Tanto da arrivare al paradosso che chi chiede un permesso “per attesa occupazione” (dunque di soli sei mesi) lo riceve spesso già scaduto.
A non funzionare è la convenzione tra Poste e Viminale, entrata in vigore l’11 dicembre del 2006.
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Direttiva n. 11050 del 5 febbraio 2008 Ministero dell'Interno.
OGGETTO: Direttiva recante misure volte a risolvere la questione dei ritardi nei rilasci e nei rinnovi dei permessi di soggiorno.
La prima fase di gestione delle procedure di rilascio e di rinnovo dei permessi di soggiorno dopo le innovazioni introdotte nel corso dell'ultimo anno - fase che ha, peraltro, coinciso con la trattazione delle oltre quattrocentomila istanze presentate nel quadro dei Decreti-flussi 2006 - ha fatto registrare inconvenienti tecnici e procedurali che hanno prodotto l'accumularsi di forti ritardi nei rilasci e di un consistente arretrato
Per la prima esigenza si può ipotizzare che sia lo Sportello Unico, invece di Poste, a fissare il calendario della convocazione dello straniero presso l'Ufficio immigrazione sulla base di un'agenda telematica condivisa.
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Buona parte del lavoro lo stanno gestendo i privati.
Grazie Poste S.p.A. e patronati che hanno prodotto la metà delle domande sballate.