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L'ombra di Putin sulla Moldavia e la Transnistria: quanto è concreto il rischio che nasca lì un nuovo fronte
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Ambasada.it
, 02 Mar 2023 - 16:27:49
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Inviato 02 March 2023 - 16:27:49
L'ombra di Putin sulla Moldavia e la Transnistria: quanto è concreto il rischio che nasca lì un nuovo fronte
Il piccolo paese, costretto tra Romania e Ucraina, è scosso da manifestazioni contro l'aumento dei prezzi. In piazza anche il partito filorusso che chiede nuove elezioni. Ma osservata speciale è anche la regione autodichiaratasi indipendente al confine con l'Ucraina. Le parole di Putin forse rivelatrici?
di Antonella Loi
Le manifestazioni dei giorni scorsi a Chisinau, con momenti di tensione per il tentativo di assaltare il palazzo presidenziale, hanno come causa scatenante il carovita e l'aumento delle bollette e dei carburanti. Sulle piazze della capitale della Moldavia gruppi filorussi scandivano slogan per chiedere le dimissioni della presidente vicina all'Ue e alla Nato, Maia Sandu. "Chiediamo elezioni anticipate - dicono -. Il governo deve pagare le bollette delle persone che sono aumentate più volte per colpa delle autorità". La protesta è stata organizzata dal Movimento per il popolo, che racchiude diverse organizzazioni tra cui il partito filorusso Sor. E, secondo il Partito d’Azione e Solidarietà al quale appartiere la presidente Sandu, queste manifestazioni sono solo un "tentativo di destabilizzare il Paese" messo in campo da Vladimir Putin.
Come nota Denis Cenusa, esperto associato del Centro Studi sull’Europa Orientale intevistato da Open, la presidente gode di un livello di popolarità molto basso, circa il 25%, dato anche dalla crisi economica e dall'impennata dei prezzi. La situazione è cavalcata dai partiti di opposizione (Socialisti, comunisti e filorussi) che usano le difficoltà del Paese per screditarla e accusare di incapacità la coalizione filo europea che sta al governo. Per Putin è chiaro che soffiare sulle proteste antigovernative per destabilizzare la Moldavia e aprire le porte a un governo filorusso può avere una sua utilità: in un Paese al di qua dell'Ucraina avrebbe un senso strategico, vista la guerra in corso.
La strategia di Mosca
Ma la Moldavia porta con sé un'altra questione ancora irrisolta che coinvolge la Transnistria. Si tratta di un territorio autodichiaratosi indipendente nel 1990, ma non riconosciuto dalla comunità internazionale che infatti lo considera parte integrante della Moldavia. La piccola Repubblica occupa una fascia di territorio, che va da Nord a Sud, al confine con l'Ucraina. Su di essa si gioca una partita molto pericolosa e può rappresentare un possibile nuovo teatro di fibrillazioni geopolitiche.
Qualche giorno fa la Russia ha revocato il decreto stipulato nel 2012 con cui Mosca, tracciando i tratti della sua politica estera e sfere d'influenza, aveva riconosciuto l'indipendenza della Moldavia. Da lì derivò l'accordo per la Transnistria, dopo il conflitto scoppiato nel '92, a cui venne riconosciuto uno status speciale con un contingente interforze moldavo, russo e della stessa piccola Repubblica a garanzia della stabilità. La presidente Sandu vorrebbe però - ce l'ha scritto nel suo programma elettorale - che nel territorio si stanziasse un contingente dell'Ocse.
La Transnistria e i suoi depositi di munizioni
La Transnistria è guidata da un governo filorusso che in passato chiese l'annessione alla madrepatria, dopo la guerra di Crimea del 2014. Ora le carte potrebbero rimescolarsi. Putin ha stracciato l'accordo che "proteggeva" la Moldavia e questo ha sicuramente un significato nell'ottica della crisi ucraina. Non passa inosservato inoltre che nel discorso di martedì, Putin ha dichiarato di voler ripristinare l’integrità territoriale della Russia storica. Di cui faceva parte anche la Moldavia.
A dare altra linfa all'ipotesi ci pensa il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, che ha espresso "preoccupazione" da parte di Mosca per la "sfida politico-militare" rappresentata dalla Transnistria, situazione che ha definito "tesa e provocata dall'esterno". A cosa si riferisce è presto detto: secondo la Russia, sarebbe intenzione dell'Ucraina - che intanto sta ammassando truppe sul confine - invadere la Transnistria, intanto per annientare il contingente di soldati russi presenti in loco e poi per mettere le mani sulle "circa 22 mila tonnellate di munizioni d’origine sovietica in parte scadute stoccate nella base di Cobasna/Kolbasna (distretto di Rîbnița) a soli due chilometri dal confine ucraino", come ricorda Limesonline. Un eventuale attacco sarebbe diretto alla Transnistria ma, giuridicamente, colpirebbe la Moldavia di cui la regione fa parte.
Per il ministero della Difesa moldavo si tratta solo di un maldestro tentativo di Mosca di "creare confusione" e disorientamento. Resta chiaro che se un'ipotesi del genere trovasse corpo avrebbe conseguenze disastrose per l'intera area, con l'apertura di un nuovo e incontrollato fronte di guerra. Ma per ora l'ipotesi resta non percorribile anche perché la Russia, sottolinea ancora la rivista di geopolitica, prima dovrebbe occupare una buona porzione dei territori fortificati a Nord di Odessa.
2 marzo 2023
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