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BAMBINIXLAPACE Dieci mesi di guerra in Ucraina. “Giorno dopo giorno ho rivissuto il dramma guardando i loro visi” La testimonianza di un operatore Ai.Bi. alla dogana di Palanca, in Moldova
Pubblicato il 31 Dicembre 2022
Dallo scoppio della guerra, Ai.Bi. ha attivato diversi progetti in Moldova per aiutare bambini e famiglie in fuga dall’Ucraina. Alla dogana di Palanca c’è una tenda che offre prima accoglienza, un pasto caldo e un volto amico. Ecco il racconto di chi ci lavora tutti i giorni da 10 mesi
Ancora una volta, un attacco missilistico ha colpito l’Ucraina. Anche negli ultimi giorni dell’anno gli allarmi aerei hanno risuonato nei cieli di Kiev, Odessa, Lviv, Kharkiv, Mikolaev e altre città del Paese così vicino a noi. L’urlo delle sirene è talmente forte che si sente anche a Palanca, il punto confinante con la Moldova. “Ma oltre al suono insopportabile – spiega Natalia, l’operatrice di Ai.Bi. che lavora sul posto – quello che ci ha colpito di più è stata una spaventosa nuvola di fumo nero che abbiamo visto nei cieli di Odessa. Un poliziotto della frontiera ci ha spiegato che era appena stato abbatuto uno dei missili russi lanciato contro l’Ucraina.
In seguito agli attacchi, sono stati rovinati elementi del sistema energetico ucraino: i missili precipitati hanno portato via la luce, l’acqua e le vite dei civili. La morte ormai si è trasformata in una statistica il cui contatore aggiorna continuamente le sue cifre.
Gli attacchi hanno determinato la gente di molte regioni a riprendere la fuga per salvarsi: ecco perché, anche oggi, a Palanca si è lavorato sodo per poter far fronte al flusso molto denso dei profughi che hanno attraversato il confine moldavo.
Racconta Natalia: “Nonostante il freddo d’inverno, noi abbiamo sempre la fronte bagnata dal sudore. Con questo sudore spegniamo il fuoco della paura che bruccia dentro per quello che vediamo e sentiamo, per quello che ci raccontano gli ucraini che arrivano in Moldova.”
Un totale di 93.366 Travel Boxes distribuite a Palanca
Con tutto questo, i nostri quattro colleghi che lavorano a Palanca restano fermi sul posto e fanno del loro meglio per aiutare come possono la gente che arriva, distribuendo i Travel boxes (circa 550 al giorno), schede telefoniche per chi ha intenzione di fermarsi più a lungo in Moldova, coperte calde, giocattoli per bambini e pure pannolini. Purtroppo, la guerra mette in fuga tutti e tra i profughi ci sono anche madri con neonati in braccio.
Su una panchina, una bimba di circa 4 anni sta assaggiando con grande appetito una focaccia calda, talmente grande che a malapena riesce a tenerla tra le sue manine. Vicino a lei, un ragazzo più grandicello si sta riscaldando avvolto in una coperta regalatagli dai nostri operatori. I giocatoli Trymka con sopra l’iscrizione “insieme siamo al sicuro”, fanno sorridere e, anche se solo per un attimo, aiutano i piccoli e chi li accompagna a vivere questo momento di disagio con più leggerezza e con il sentimento che non sono soli.
Panini, focacce, dolci, fazzolettini e beni di prima necessità spariscono presto dal nostro tavolo, perché necessari e molto utili.
Siccome il flusso si mantiene alto, rimane alta anche la necessità di Travel Boxes che contengono le placinte (focacce) tradizionali e il té caldo che abbiamo aggiunto al pacco con l’arrivo dell’inverno: 10.475 travel boxes sono state distribuite a novembre e 16.500 a dicembre, ma questo non è il numero totale di persone in ingresso, perché, di solito, verso le ore 15 i pacchi sono già esauriti, ma la gente continua ad arrivare.
Dall’inizio del Progetto “Bambini per la pace”, al punto di Palanca sono state distribuite da Ai.Bi. 93.366 travel boxes.
