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Moldova, il ministro dell’Agricoltura a Nova: “Vogliamo rafforzare la collaborazione con l’Italia” - Agenzia Nova


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Inviato 07 December 2022 - 12:30:40




Moldova, il ministro dell’Agricoltura a Nova: “Vogliamo rafforzare la collaborazione con l’Italia”

"Nel Paese è presente una grande comunità di imprenditori italiani e l’obiettivo è quello di sviluppare le relazioni e favorire lo scambio di tecnologie ed esperienze nel settore agricolo"

7 Dicembre 2022


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La Moldova ha una collaborazione positiva con l’Italia: nel Paese è presente una grande comunità di imprenditori italiani e l’obiettivo è quello di sviluppare le relazioni e favorire lo scambio di tecnologie ed esperienze nel settore agricolo. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura moldavo, Vladimir Bolea, in una intervista concessa ad “Agenzia Nova” a margine della sua visita in Italia. Bolea ha incontrato oggi il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, con cui ha avuto un ampio scambio di vedute proprio sulla collaborazione bilaterale. “Quello che desideriamo è sviluppare relazioni che si basano sullo scambio di tecnologie, informazioni, attrezzature per la lavorazione del suolo e anche esperienza. L’Italia ha una esperienza che viene da epoche antiche per quanto riguarda lo sviluppo dei sistemi di irrigazione ed è qualcosa ci può aiutare. La visita che sto effettuando in Italia è molto interessante, sono già stato in Italia, sia a Milano, che a Roma. Siamo molto interessati ad acquisire il know how dell’Italia e a portarlo in Moldova”, ha detto Bolea, ricordando anche l’importanza della numerosa comunità moldava presente in Italia, di cui nei giorni scorsi ha incontrato una rappresentanza. “Siamo un po’ invidiosi del fatto che ci sia una grande comunità moldava qua in Italia e ci piacerebbe riportarla in Moldova”, ha detto il ministro.

Bolea ha spiegato gli effetti del conflitto in Ucraina per il settore agricolo della Moldova. “Una volta che è scoppiata la guerra lo scorso febbraio, le conseguenze sono state a catena per gli agricoltori moldavi. Innanzitutto hanno colpito gli esportatori di frutta sul mercato dei Paesi della Comunità degli Stati indipendenti (Csi): prima i prodotti raggiungevano i Paesi della Csi attraverso l’Ucraina, ma ciò non è stato più possibile. Quindi si è proceduto facendoli passare tramite la Romania, la Polonia, Paesi dai quali poi transitavano le merci ed arrivavano ai Paesi della Csi, e questo ha comportato un aumento del prezzo da 3 mila a 15 mila dollari”, ha affermato Bolea. “Una volta che è avvenuta la chiusura dei porti ucraini per i prodotti cerealicoli anche la Moldova ha sofferto perché il 75 per cento di questi prodotti venivano esportati tramite i porti dell’Ucraina. Questi prodotti venivano già trasportati su gomma fino al porto di Costanza in Romania e quando abbiamo dovuto aumentare la quota di export su queste rotte ciò ha creato delle code al confine tra la Moldova e la Romania”, ha detto il ministro, ricordando, inoltre, che sono stati “creati vari corridoi di solidarietà per il trasporto di cereali dall’Ucraina sino al porto romeno di Costanza”. Purtroppo, ha aggiunto Bolea, “dato che i produttori agricoli ucraini non sono riusciti ad esportare le loro merci del 2022 si è buttata una grande quantità di raccolto e questo ha comportato un abbassamento dei prezzi. Questo sviluppo ha colpito anche l’agricoltura moldava e sono aumentati i prezzi di carburante, benzina, del gasolio e dei fertilizzanti e si è abbassato il prezzo dei prodotti agricoli nel bacino del Mar Nero”.

La Moldova, tuttavia, sa di poter contare su una serie di partner internazionali, a cominciare dall’Unione europea, e soprattutto sulla vicina Romania. “L’Unione europea è al nostro fianco. Dal 2022 il sistema energetico della Moldova è interconnesso con quello dell’Ue. Il gasdotto Iasi-Chisinau è stato inaugurato nel 2021 e ci ha collegati alla rete di gasdotti dell’Ue. Questi due elementi hanno ridotto la vulnerabilità della Moldova e la sua totale dipendenza da un partner come la Federazione Russa. Al momento abbiamo un problema di costi: attualmente, acquistando dall’Ue, abbiamo un prezzo diverso rispetto a quando le forniture provenivano dalla Transnistria ma dato che comunque riceviamo aiuto dall’Ue riusciamo a compensare tali problematiche, aiutando in particolare le fasce più vulnerabili”, ha detto Bolea che ha poi rimarcato il ruolo della Romania per la Moldova. “Non è solo importante, è vitale: l’intero fabbisogno di energia elettrica ora giunge dalla Romania”, ha dichiarato il ministro.

La viticoltura è uno dei segmenti principali del settore agricolo moldavo. Come riferito da Bolea, anche questo comparto ha subito gli effetti delle sanzioni contro la Russia, ma in maniera più contenuta, e ciò anche grazie all’intervento del governo. “Dal 2014 la Moldova ha indirizzato il 50 per cento delle sue esportazioni vinicole verso l’Ue, riscontrando un grande successo. Una volta che è scoppiata la guerra, l’impossibilità di esportare attraverso l’Ucraina ha ridotto le forniture dirette verso la Russia. Dal 15 agosto è stato imposto un embargo su tutta la produzione agricola della Federazione Russa e i funzionari del ministero dell’Agricoltura hanno avuto un incontro con l’ambasciatore russo a Chisinau e si è stabilito di avviare dei negoziati a livello di esperti, coinvolgendo le agenzie per la sicurezza alimentare di Moldova e Federazione Russa. La settimana scorsa sono stati rimossi gli embarghi per 53 società che esportano mele nella Federazione Russa e adesso proseguono le consultazioni per rimuovere il resto degli embarghi in vigore”, ha spiegato il ministro. “Le sanzioni dell’Ue hanno avuto degli impatti, in particolare quelle sui fertilizzanti. Il 95 per cento dei fertilizzanti importati in Moldova proveniva dalla Federazione Russa. Nonostante l’Ue abbia fatto sapere che i fertilizzanti non rientrano sotto i divieti posti da tali sanzioni, c’è stato un riflesso sulle banche attraverso cui si sarebbero dovuti effettuare i pagamenti. Per lo stesso motivo, gli esportatori di molti prodotti non hanno potuto effettuare pagamenti o riscuotere i saldi perché le transazioni attraverso certe banche erano soggette a sanzioni”, ha affermato Bolea.

In conclusione dell’intervista, il ministro ha parlato dell’oramai annosa problematica della Transnistria, regione separatista situata nell’area orientale della Moldova. Da anni si organizzano – con pochi risultati – dei colloqui per risolvere la questione, negoziati che il conflitto in Ucraina sembra aver totalmente congelato. “La posizione del governo di Chisinau sulla Transnistria è quella di portare avanti un dialogo costruttivo. Dal 1992 in Transnistria continuano a esserci delle provocazioni, ma il potere costituzionale spetta a Chisinau e trattiamo i cittadini della Transnistria come cittadini della Moldova, facendo una netta distinzione fra i politici e i cittadini della regione”, ha detto il ministro Bolea.





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