nte 
0
Ucraina, operatori umanitari a “Nova”: in Moldova già arrivati 100 mila sfollati
Secondo i volontari, ci sono al momento mille ucraini dislocati in tre centri nella zona a Chisinau
2 Marzo 2022
Dall’inizio del conflitto in Ucraina il MoldExpo di Chisinau è stato trasformato da palazzo delle esposizioni di mobili e design in centro di accoglienza per i rifugiati della guerra. “Agenzia Nova” ha visitato le strutture dove vengono accolti alcuni dei circa 100 mila rifugiati ucraini arrivati nella capitale moldava dall’inizio dell’offensiva militare russa. “Ci sono circa 100 mila ucraini arrivati nella Moldova e ogni giorno ne arrivano a migliaia”, afferma il volontario moldavo John, sin dall’inizio del conflitto al lavoro al MoldExpo di Chisinau per aiutare
nell’accoglienza. “Noi aiutiamo fornendo cibo, vestiti e tutto quello di cui hanno bisogno, con particolare attenzione per i bambini”, spiega il volontario. “La Moldova è un Paese povero, ma oggi il nostro Paese è molto unito e solidale e tutti vengono qua per donare le cose che possono condividere”, sottolinea John spiegando che in questo centro “cerchiamo di creare buone condizioni per le persone” fuggite dalla guerra. Secondo il volontario, ci sono al momento mille ucraini dislocati in tre centri nella zona a Chisinau dove sorge il MoldExpo e migliaia ne arrivano prima di spostarsi poi in altre aree della Moldova dove vengono offerte loro abitazioni in cui soggiornare. Il governo di Chisinau è solo uno dei sostenitori di questa accoglienza, ma anche la stessa popolazione locale contribuisce molto effettuando donazioni. Il volontario esprime anche la sua opinione personale sull’invasione russa della vicina Ucraina. “Penso che la Russia per centinaia di anni ha distrutto la Moldova e l’Ucraina. I nostri antenati hanno combattuto contro i russi. Penso che verranno qui molto presto, dopo che finiranno con l’Ucraina verranno in Moldova e dobbiamo prepararci”, afferma John, chiedendo all’Ue e alla Nato sostegno per far fronte a questo scenario di guerra.
“Agenzia Nova” ha intervistato anche una giovane rifugiata ucraina, Nastya, proveniente da Odessa. “Abbiamo visto le prime esplosioni già nella giornata di giovedì”, afferma Nastya raccontando di aver lasciato Odessa con sua madre e sua sorella minore, di soli cinque anni, mentre assistevano ai primi lanci di razzi e sono arrivate domenica mattina dopo un’attesa di oltre 22 ore al valico di frontiera. “Sono venuta per aiutare altre persone del nostro Paese che sono dovute partite”, sottolinea. A Odessa ancora ci sono forniture di generi alimentari, ma in altre città dell’Ucraina hanno distrutto i ponti per cui non hanno più cibo. La rifugiata ucraina, che ora contribuisce come volontaria al MoldExpo di Chisinau, spiega di aver lasciato suo fratello in Ucraina. “Lui ora è con la polizia ed i militari per contribuire a fermare l’invasione russa. E molte persone hanno fatto lo stesso. Ora vivono in delle caserme”, afferma. “I russi hanno iniziato a distruggere le nostre case”, prosegue Nastia dicendosi grata nei confronti dei Paesi che stanno aiutando i cittadini ucraini. Dalla Moldova, evidenzia la rifugiata, viene assicurato il trasporto verso altri Paesi come Romania, “da dove si può andare ovunque”. “Il mondo non ci sta lasciando da soli in questa guerra contra la Russia”, ha concluso Nastya.
Ucraina, operatori umanitari a “Nova”: in Moldova già arrivati 100 mila sfollati Agenzia Nova
