Alfredito, su 29-Mar-2009 23:35, dice:
Carlo, toglimi una curiosità...c'erano vini delle cantine Dionysos-Mereni, Chateau Vartely e/o Purcari tra quelli che hai degustato?
Ti spiego Alfredito.
I vini che sto mettendo in carta sono di Dionysos-Mereni, e precisamente il Feteasca ed il Rara Neagra. Questo perchè dall'inizio di aprile cominceremo una campagna per la raccolta di fondi per progetti pro Moldova con l'Associazione UNA VITA ELEMENTARE che prevede per ogni bottiglia che viene aperta al ristorante una erogazione liberale di 0,50 centesimi/euro.
Qui la curiosità per i vini moldavi, alimentata in due anni di attività ristorativa, anche perchè il nostro ristorante ha qualche richiamo alla Moldova (tappeto d'ingresso grandissimo, la focaccina di Guguzza (placinta), nonchè lo stesso nome del locale, cresce di giorno in giorno.
Ho cominciato a far degustare la vodka Volk "Kvint" e ho aspettato fino ad ora per trovare, allo stesso modo, un importatore per i vini (vedi le nostre leggi, per poterlo vendere devo essere o avere un importatore...).
Per cui, per farla breve, ho trovato giù a Roma E. Giammei che importa il tutto.
Quindi il mio giudizio di risposta a Sergiu è riferito a Dionysos-Mereni,
Nel corso delle mie permanenze in Moldova comunque ho degustato tutti i vini che mi hai citato ed anche tanti altri. Ho visitato parecchie cantine, oltre a quelle "turistiche di Milesti, Cricova etc. ma soprattutto vigneti. Ho visto diversi vigneti, ho parlato con il sig. Bahnaru responsabile di un convivium dei vitigni autoctoni nel Cantemir di Slow Food etc. etc., ho parlato con diversi enologi italiani che hanno esperienze con viticoltori moldavi, abbiamo parlato della loro, se mi è consentito "testardaggine" nelle pratiche vitivinicole alcune volte errate, ed ho fatto le mie dovute conclusioni.
Il problema di fondo è la mancanza di valorizzazione dei vitigni autoctoni che potrebbero dare una svolta, ma soprattutto cambiare la mentalità nel fare il vino. Bisogna capire che per fare un buon vino bisogna avere una cura maniacale dei vigneti e non, come spesso succede in Moldova, lasciare che la pianta dia il suo frutto. E' diffiicile spiegare alla maggior parte che bisogna eliminare dei grappoli per dare vigore agli altri e quindi avere un prodotto migliore.
E poi c'è la questione "prezzi". per il momento non sono competitivi. Il Feteasca alla fine mi viene come un buon vino bianco italiano di cantine prestigiose per non parlare del Rara Neagra che costa quasi come un Rosso di Montalcino. Questione di importatori, forse, ma ho provato con Cricova e ci sono degli spumanti che costano anche più di un buon Champagne francese. Come fai poi a venderlo ?
Il nostro impegno, con l'Associazione è quello di creare un "Giardino dei vitigni autoctoni" in Basarabeasca nonchè una scuola di enologia allineata, per certi versi a standard italiani.
Credo si possa arrivare a fare degli ottimi vini, ma c'è molto da lavorare.
Alfredito, noi stiamo ultimando i nostri progetti per l'Associazione, se poi volessi darci una mano...
Salutoni