Dopo gli attriti recenti il governo lancia una campagna di informazione
per "migliorare la reciproca intesa e favorire il processo di integrazione"
"Noi romeni brava gente"
Bucarest compra spot
ROMA - "Per capire un popolo devi conoscere la sua gente". E' questo che il governo romeno dice agli italiani e lo fa con una campagna di informazione pensata per mostrare che i romeni non sono solo quelli che finiscono sulle pagine dei giornali per fatti di cronaca. "Romania, piacere di conoscerti" prevede eventi, spot pubblicitari su giornali e tv e l'apertura di un portale su internet, tutto finalizzato a "migliorare la reciproca intesa e il grado di vicinanza tra italiani e romeni" e "offrire visibilità al processo di integrazione della comunità romena che vive in Italia".
L'iniziativa è stata presentata a Roma dal ministro per il Turismo e il Commercio, Ovidiu Silaghi, e dall'ambasciatore romeno in Italia, Razvan Rusu. "Le ricerche condotte nell'ultimo anno dal nostro governo - hanno spiegato - hanno evidenziato che la diminuzione della tolleranza degli italiani nei confronti degli stranieri è prevalentemente generata dai comportamenti illegali di questi ultimi". Gran parte di questa intolleranza, secondo i rappresentanti del governo romeno, si deve alle notizie riportate dai mezzi di comunicazione, perciò si è pensato di far vedere com'è la comunità romena che vive in Italia.
I dati in proposito sono indicativi. I romeni sono un quarto della popolazione straniera in Italia e su circa un milione, il 72% tra loro ha un livello di istruzione medio-alto (scuola superiore o università). Tuttavia quattro uomini su dieci lavorano nell'edilizia e un quarto delle donne è assunto come domestica o badante. La loro presenza, è stato sottolineato, garantisce 2,26 miliardi di euro al Pil italiano. La maggior parte dei romeni, mostrano le cifre, è ben integrata in Italia: il 92% ha una buona opinione dei vicini di casa italiani, il 67% ha una buona opinione del proprio datore di lavoro italiano. La quasi totalità è informata sui fatti di cronaca italiana, ma nel 63% dei casi ritiene che i media presentino i fatti di cronaca in maniera tendenziosa.