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Ius soli, i figli di italiani che vivono all’estero senza assistenza sanitaria gratuita


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Questa discussione ha avuto 25 risposte

#1 XCXC

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Inviato 28 May 2013 - 16:02:30


Ius soli, i figli di italiani che vivono all’estero senza assistenza sanitaria gratuita

Dal Giappone due testimonianze sull'esclusione, che riguarda solo chi non è nato in Italia. Ma ogni regione interpreta la deroga a modo proprio, e i connazionali che hanno bisogno di cure nel Paese d'origine rischiano di attraversare un calvario




L’Italia non cessa mai di stupire. Mentre si discute sull’opportunità per gli stranieri di acquisire la cittadinanza (e tutti i diritti a essa connessi, compresa l’assistenza sanitaria) “iure soli” (in base cioè al solo fatto di essere nati sul territorio nazionale), alcune categorie di cittadini italiani residenti all’estero perdono di fatto lo ”ius sanguinis” e scoprono di non aver diritto, quando rientrano in Italia, all’assistenza sanitaria gratuita. “All’inizio non credevo alle mie orecchie, ma ho dovuto rassegnarmi. E’ proprio così.

Anche se italiano a tutti gli effetti, ho scoperto che mio figlio, solo per il fatto che non è nato in Italia, non ha diritto all’assistenza sanitaria – spiega Sara Marmo, che da anni vive e lavora in Giappone per un ditta di import-export - Prima di venire in Italia sono andata regolarmente all’Ambasciata per farmi rilasciare l’attestato necessario per usufruire dell’assistenza sanitaria (valido per massimo 90 giorni, ndr) dove oltre al mio nome c’è anche quello di mio figlio, che ha meno di un anno – racconta la signora Marmo

– ma all’Asl di Firenze, dove mi ero rivolta per un esame, mi è stato detto che solo io ho l’assistenza, mio figlio no. Perché non è nato in Italia”.

E’ possibile? Uno pensa si tratti di un errore, di una interpretazione sbagliata. E’ invece, in attesa che venga riconosciuto lo “ius soli”, ecco la solita “sòla” all’italiana. “E’ vero, è capitato anche a noi – conferma Cristina Morini, anche lei da anni residente in Giappone – Io ho due figli. Uno nato in Italia, che ha diritto all’assistenza, la seconda, nata qui in Giappone, che invece ne è esclusa. Le autorità? Cadono dalle nuvole. “Non ci risulta – spiegano all’ambasciata italiana che ha tuttavia promesso di verificare al più presto la questione – i cittadini italiani residenti all’estero, e regolarmente iscritti all’Aire (il registro dei residenti esteri) hanno diritto all’assistenza sanitaria in Italia, anche se solo per un massimo di 90 giorni”.

A ben guardare, invece, le cose non stanno così, la “sòla” c’è eccome. Nero su bianco. Basta andare sul sito del ministero della salute, alla voce “cittadini italiani residenti all’estero”. Dove si legge chiaramente che la deroga al Decreto ministeriale 1 febbraio 1996 (in base al quale gli italiani che “emigrano” in un Paese sprovvisto di convenzione sanitaria perdono il diritto all’assistenza) si applica solo ai cittadini nati in Italia. Una furbata? Una svista? Errore materiale? Qualcuno sostiene che il legislatore abbia voluto deliberatamente evitare che centinaia di migliaia di italiani di seconda e terza generazione, nati all’estero (soprattutto in Sudamerica) potessero venire in massa a curarsi in Italia. Il tutto sembra comunque molto complicato (pare che ogni regione interpreti queste norme a modo suo: Lazio e Veneto sembra siano le più “generose”) e rischia di trasformarsi in un calvario per il cittadino residente all’estero che, improvvisamente, avesse bisogno di cure in Italia. Per la maggior parte infatti la “sòla” colpisce i bambini e, indirettamente, i genitori che rischiano di accorgersene solo al momento dell’emergenza. Non sarà certo una priorità, di questi tempi, ma forse è bene che qualcuno ci metta le mani. O no?



.


#2 Alfredo Lorenzo Ferrari

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Inviato 28 May 2013 - 16:11:25


Visualizza messaggioXCXC, su 28 May 2013 - 16:02:30, dice:

i cittadini italiani residenti all’estero, e regolarmente iscritti all’Aire (il registro dei residenti esteri) hanno diritto all’assistenza sanitaria in Italia, anche se solo per un massimo di 90 giorni”.



E' cosi', io infatti ogni volta che rientro per brevi periodi in Italia mi faccio rilasciare dall'ufficio AIRE dell'Ambasciata un attestato che dichiara il mio diritto all'eventuale fruizione GRATUITA dell'assistenza sanitaria per l'intero periodo di permanenza in patria.




#3 XCXC

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Inviato 28 May 2013 - 16:15:58


mi vien da ridere ! Un clandestino marocchino che spaccia droga ha diritto a curarsi... e un ITALIANO all'estero no! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

porca putt... se questo Paese non e' uno schifo in mano ai kompagni !!! :angry:



.


#4 flanders

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Inviato 28 May 2013 - 17:49:31


E' veramente uno skifo !!!

E' come dire : tu vivi all'estero e non sei più considerato un cittadino italiano !

A questo punto conviene veramente prendere un'altra cittadinanza (per chi vive all'estero) per non farsi più prender per il c..o da questa banda di politici cialtroni e affaristi!


#5 Alfredo Lorenzo Ferrari

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Inviato 28 May 2013 - 18:51:29


Mi mancano 3 anni...




#6 XCXC

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Inviato 28 May 2013 - 20:33:56


Visualizza messaggioflanders, su 28 May 2013 - 17:49:31, dice:

E' veramente uno skifo !!!

E' come dire : tu vivi all'estero e non sei più considerato un cittadino italiano !


praticamente un italiano che ha contribuito a costruire l'Italia, lui, la sua famiglia ed i suoi avi... sono niente...

un koglione cinese che ha fottuto l'Italia riciclando il passaporto di un morto residente in Italia... e che nn sa una parola di italiano (tranne dove e quando gli fa comodo) appena arrivato dalla cina...

e' meglio di un italiano e con piu' tutele !

e poi qualcuno si lamenta se uno diventa fascista e razzista  !!!



.


#7 Alfredo Lorenzo Ferrari

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Inviato 28 May 2013 - 20:44:21


Quanti se sono andati in Germania nel 2012? 34.000?...Nel 2013 saranno almeno 50.000...




#8 Rosa

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Inviato 28 May 2013 - 21:26:56


Ma cosa intendete per "asistenza gratuita"??? Per caso quella visita al medico di famiglia che... solo suppone e ti manda lì, dove paghi bene??
Io non mi ricordo una sola volta che uno dei mei nipoti o i loro genitori si curino gratuitamente, anzi... tutti gli esami pagati, tutte le medicine pagate! Dov'e' tutta quella gratuita'??



Connettere internet cuore e cervello prima di scrivere!! (Franangy)

#9 XCXC

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Inviato 28 May 2013 - 21:32:37


Visualizza messaggioRosa, su 28 May 2013 - 21:26:56, dice:

Ma cosa intendete per "asistenza gratuita"??? Per caso quella visita al medico di famiglia che... solo suppone e ti manda lì, dove paghi bene??
Io non mi ricordo una sola volta che uno dei mei nipoti o i loro genitori si curino gratuitamente, anzi... tutti gli esami pagati, tutte le medicine pagate! Dov'e' tutta quella gratuita'??

si... dal medico di famiglia al trapianto del cuore e le medicine !

Quello di cui parli sono i ticket... per le visite specialistiche e le medicine...

ticket aboliti per le fascie con poco reddito ISEE...



.


#10 giemme74

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Inviato 28 May 2013 - 21:34:38


Visualizza messaggioRosa, su 28 May 2013 - 21:26:56, dice:

Ma cosa intendete per "asistenza gratuita"??? Per caso quella visita al medico di famiglia che... solo suppone e ti manda lì, dove paghi bene??
Io non mi ricordo una sola volta che uno dei mei nipoti o i loro genitori si curino gratuitamente, anzi... tutti gli esami pagati, tutte le medicine pagate! Dov'e' tutta quella gratuita'??

dovresti vedere quanto costano quegli esami e quelle visite fatte privatamente... perchè per "pagare" presumo che tu ti riferisca al ticket, ma quello è una compartecipazione alle spese, non è il costo reale delle visite o delle cure...

ti faccio un esempio, una tac costa una cinquantina di euro con il ticket, privatamente dai 300/400 euro in su...



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