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"Sorvegliare Gmail e Skype è priorità 2013": l'Fbi vuole controllo ma la privacy è a rischio


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Questa discussione ha avuto 7 risposte

#1 XCXC

XCXC

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Inviato 29 March 2013 - 21:38:11


"Sorvegliare Gmail e Skype è priorità 2013":
l'Fbi vuole controllo ma la privacy è a rischio


Il Bureau alle prese con le comunicazioni nell'era digitale: "I terroristi comunicano attraverso protocolli protetti. Alcuni usano anche i videogiochi". E chiedono di poter accedere senza riserve ai servizi. Google vuole collaborare. Microsoft per ora tace


Immagine inviata

UN PIANO che dà un'importanza mai vista prima alla Rete. Così l'Fbi prioritizza il lavoro da svolgere nel corso dell'anno, concentrando l'attenzione sui servizi online. Il consigliere genereale del Bureau Andrew Weissmann, ha dichiarato che monitorare "Gmail, Skype e Dropbox è una priorità". Già ora l'Fbi può accedere ai database richiesti, ma non immediatamente. Uno scarto temporale che può inficiare qualunque indagine.

Weissmann aggiunge che i modi in cui terroristi e criminali comunicano attraverso la rete sono diventati raffinati: si utilizza persino Scrabble Online, il gioco dello Scarabeo, con cui comporre parole e messaggi. Il motivo per cui l'Fbi non ha accesso immediato alle comunicazioni elettroniche si trova nel CALEA, una legge del 1994 che obbliga operatori telefonici e provider internet ad installare software di sorveglianza sulla loro rete. Ma essendo di vent'anni fa, non tiene in considerazione servizi Cloud e chat, e nemmeno webmail come quella di Google. Al momento il governo Usa può solo chiedere alle aziende di fornire assistenza tecnica nelle intercettazioni, sotto il "Wiretap Act". Ma nulla di più.

Il problema con Gmail in particolare è la criptatura SSL che protegge le mail. Senza l'autorizzazione di Google, l'Fbi può fare poco per intercettare le comunicazioni. Ma certamente il potere di leggere tutto quando e come si vuole rappresenterebbe tanto uno strumento per il Bureau, quanto un rischio per la privacy mondiale. Google comunque intende collaborare: "Utilizzando quanto previsto dal Wiretap Act potremmo collaborare meglio con l'Fbi", dicono da Mountain View. Per quanto riguarda Skype, da Microsoft (proprietari del servizio) tutto tace. Ma se l'Fbi potesse scandagliare il servizio a piacimento si registrerebbe molto probabilmente una grande protesta degli utenti, se non un boicottaggio. Ma Weissman non vuole agire d'autorità: "Bisogna portare la questione nel dibattito pubblico", conclude il numero uno dell'agenzia.






.


#2 XCXC

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Inviato 29 March 2013 - 22:12:15


Visualizza messaggioXCXC, su 29 March 2013 - 21:38:11, dice:


Il problema con Gmail in particolare è la criptatura SSL che protegge le mail. Senza l'autorizzazione di Google, l'Fbi può fare poco per intercettare le comunicazioni. Ma certamente il potere di leggere tutto quando e come si vuole rappresenterebbe tanto uno strumento per il Bureau, quanto un rischio per la privacy mondiale. Google comunque intende collaborare: "Utilizzando quanto previsto dal Wiretap Act potremmo collaborare meglio con l'Fbi", dicono da Mountain View.


la criptatura SSL protegge le emai? Casomai protegge i dati trasferiti dal ns pc al server Gmail !!!

Ma sul server di Google i dati sono in chiaro... come il 99,99% dei servizi email. hosting ecc...

in pratica un operatore di google puo' leggere tutto ! E questo sarebbe un problema per l'FBI, NSA o la CIA?  Come se ad oggi non ci fosse un loro infiltrato... :lol:

Dubito che un terrorista importante e quindi pericoloso sia cosi' ingenuo da utilizzare gmail o altri servizi email in chiaro.

Per dirottare gli aerei dell' 11 Settembre hanno ottenuto facilmente i visti per gli USA e frequentato corsi per piloti di Boeing mica di ultraleggeri! Vuoi che questi utilizzino Gmail ??? :D

Possono benissimo utilizzare un sistema di cifratura dell'email o degli allegati ! Che nn sarebbero cosi' facili da decrittare.



.


#3 XCXC

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Inviato 29 March 2013 - 22:17:34


Il Governo, con i servizi di sicurezza, conoscerà i tuoi movimenti



L’ultimo regalo del Governo Monti che se ne va in “gloria” (si fa per dire).
Ma prima regala ai cittadini italiani un’ultima chicca.
La possibilità che i servizi di sicurezza italiani possano conoscere tutti i dati e le informazioni dei cittadini italiani connessi ad internet (e non solo).

Voi direte, non è possibile!

E invece sì.

È stato pubblicato infatti sulla “Gazzetta Ufficiale” del 19 marzo 2013 n. 66, il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 24 gennaio 2013 “Direttiva recante indirizzi per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionale”.

Il decreto, controfirmato da mezzo Governo, tra cui anche il ministro della Giustizia, definisce “l’architettura istituzionale deputata alla tutela della sicurezza nazionale relativamente alle infrastrutture critiche materiali e immateriali, con particolare riguardo alla protezione cibernetica e alla sicurezza informatica nazionali, indicando a tal fine i compiti affidati a ciascuna componente ed i meccanismi e le procedure da seguire ai fini della riduzione della vulnerabilità, della prevenzione dei rischi, della risposta tempestiva alle aggressioni e del ripristino immediato della funzionalità dei sistemi in caso di crisi”.
E sin qui potrebbe anche andare bene, l’intento generale appare lodevole, proteggere i nostri sistemi informatici nazionali da aggressioni elettroniche.
Qualcosa però per il cittadino italiano non torna.
La norma prevede, tra le altre cose anche un principio assolutamente inedito per il nostro ordinamento.

L’art. 11 del decreto infatti obbliga gli operatori di telecomunicazioni e gli internet service provider, ma non solo, anche ad esempio a chi gestisce gli aeroporti, le dighe, i servizi energetici, i trasporti, a dare accesso ai servizi di sicurezza alle proprie banche dati, per finalità non meglio  specificate “di sicurezza”.
In pratica gli operatori privati, ma anche le concessionarie pubbliche, dovranno spalancare le porte ai servizi di sicurezza sulle proprie banche dati, contenenti i nominativi dei cittadini italiani,e, si presume anche alle azioni compiute da questi ultimi, al di fuori di un intervento della Magistratura.

Tutti i cittadini saranno cosi a rischio schedatura, senza che su tale schedatura ci sia un sostanziale controllo da parte di alcuno.
Quello che appare precluso alla Magistratura, che deve adottare precise norme procedurali per avere determinate informazioni, viene concesso ai servizi di sicurezza.
Cosi, “all’impronta”.

E chi potrà valutare cosa debbano sapere i servizi su di noi o perché le ricerche siano state fatte?
Nessuno.
E la privacy?
“L’è morta” si potrebbe dire parafrasando la famosa canzone della resistenza (o militare, secondo alcuni).

Il cittadino comune  infatti non troverà alcun riferimento nella norma al Garante privacy o, al codice della privacy, a qualcosa insomma in grado di fornire al cittadino un riparo da queste occhiate che potrebbero essere indiscrete.
Non resta che ringraziare il Governo uscente (se uscirà),  di questo ulteriore potenziale vulnus alla libertà ed alla riservatezza dei cittadini italiani.



.


#4 XCXC

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Inviato 29 March 2013 - 22:22:20


Visualizza messaggioXCXC, su 29 March 2013 - 22:17:34, dice:


In pratica gli operatori privati, ma anche le concessionarie pubbliche, dovranno spalancare le porte ai servizi di sicurezza sulle proprie banche dati, contenenti i nominativi dei cittadini italiani,e, si presume anche alle azioni compiute da questi ultimi, al di fuori di un intervento della Magistratura.



eh si! Perche' dovete sapere che la Magistratura in Italia e' sinonimo di serieta', riservattezza, competenza, efficenza e soprattutto di indipendenza!

Se nn fosse da piangere mi verrebbe da ridere !!!

E' tanto seria ed imparziale che delle intercettazioni dei Monte dei Paschi non e' venuto fuori niente!

Di Berlusconi persino le stupidaggini private piu' comiche!

Ma di cosa parliamo?



.


#5 Rosa

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Inviato 29 March 2013 - 22:28:31


Visualizza messaggioXCXC, su 29 March 2013 - 22:17:34, dice:

Il Governo, con i servizi di sicurezza, conoscerà i tuoi movimenti
Ma sara' chi non conoscera' i tuoi movimenti??
E quella dell'FBI tu la credi?? Loro voglio il controllo di tutti non solo dei terroristi. (che poi anche questa storia e' piu' inventata che realista).

ps. lo so lo so, non sei d'accordo.



Connettere internet cuore e cervello prima di scrivere!! (Franangy)

#6 XCXC

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Inviato 29 March 2013 - 22:46:59


Visualizza messaggioRosa, su 29 March 2013 - 22:28:31, dice:

Ma sara' chi non conoscera' i tuoi movimenti??
E quella dell'FBI tu la credi?? Loro voglio il controllo di tutti non solo dei terroristi. (che poi anche questa storia e' piu' inventata che realista).

ps. lo so lo so, non sei d'accordo.

diciamo che gli USA (al contrario di noi che regaliamo tutto a tutti senza proteggere il ns paese) sono molto sensibili allo spionaggio industriale...

ed hanno pienamente ragione!

bisogna tenere sotto controllo i musi gialli !!! :D



.


#7 XCXC

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Inviato 11 September 2013 - 00:32:27


Visualizza messaggioXCXC, su 29 March 2013 - 21:38:11, dice:

Il problema con Gmail in particolare è la criptatura SSL che protegge le mail. Senza l'autorizzazione di Google, l'Fbi può fare poco per intercettare le comunicazioni. Ma certamente il potere di leggere tutto quando e come si vuole rappresenterebbe tanto uno strumento per il Bureau, quanto un rischio per la privacy mondiale. Google comunque intende collaborare: "Utilizzando quanto previsto dal Wiretap Act potremmo collaborare meglio con l'Fbi", dicono da Mountain View.


Visualizza messaggioXCXC, su 29 March 2013 - 22:12:15, dice:

la criptatura SSL protegge le emai? Casomai protegge i dati trasferiti dal ns pc al server Gmail !!!

Ma sul server di Google i dati sono in chiaro... come il 99,99% dei servizi email. hosting ecc...

in pratica un operatore di google puo' leggere tutto ! E questo sarebbe un problema per l'FBI, NSA o la CIA?  Come se ad oggi non ci fosse un loro infiltrato... :lol:

Dubito che un terrorista importante e quindi pericoloso sia cosi' ingenuo da utilizzare gmail o altri servizi email in chiaro.

Per dirottare gli aerei dell' 11 Settembre hanno ottenuto facilmente i visti per gli USA e frequentato corsi per piloti di Boeing mica di ultraleggeri! Vuoi che questi utilizzino Gmail ??? :D

Possono benissimo utilizzare un sistema di cifratura dell'email o degli allegati ! Che nn sarebbero cosi' facili da decrittare.


Google e la Valley, risposta dura all'Nsa: crittografia per evitare lo spionaggio

Big G accelera le operazioni di criptaggio dei dati degli utenti, dopo le ultime rivelazioni sul caso Datagate, secondo cui l'intelligence Usa avrebbe facile accesso a ogni dato personale, su web e piattaform mobili. Anche Microsoft fa causa al governo

NON SOLO Google, ma soprattutto Google. L'azienda di Mountain View tenta di limitare i danni che arrivano dalle rivelazioni di Edward Snowden, secondo cui l'agenzia di sicurezza americana Nsa avrebbe accesso a sostanzialmente tutte le informazioni e i dati degli utenti, sia sui sistemi web che sulle piattaforme mobili, Android nel caso di Big G. Anche gli altri grandi nomi della Silicon Valley stanno preparando una risposta tecnica e politica allo scandalo dello spionaggio digitale, ma Google, dalle ricostruzioni che arrivano dalla stampa americana, è quella che preme di più sull'acceleratore. Oltre a Google, anche Microsoft ha annunciato che farà causa al governo Usa.

L'operazione parte dalla crittografia di tutte le informazioni presenti sui sistemi di Big G. Senza riserve: i dati verranno trattati, a quanto si apprende da responsabili di Mountain View, nei datacenter in tutto il mondo, nel tentativo di contrastare lo "snooping" di Nsa e agenzie di intelligence dei governi stranieri. Un segno concreto nel momento in cui la Silicon Valley rischia grosso, ovvero di venir percepita come connivente nelle attività di recupero informazioni delle agenzie governative. Che secondo quanto rivelano i documenti di Snowden, non vanno tanto per il sottile, potendo accedere più o meno a ogni forma di documento e comunicazione. Bypassando anche i protocolli di sicurezza individuale come Tor, in un'altissima percentuale di casi.

Google ha approvato il programma di crittografia l'anno scorso ma ha deciso di accelerarlo nel mese di giugno. I rischi per la reputazione sono enormi, anche se i dati degli utenti vengono ottenuti attraverso richieste giudiziarie e non permettendo l'ascolto alla fonte. La crittografia diffusa comunque non bloccherà del tutto le attività di intelligence, potrà però rendere molto più difficile operazioni di sorveglianza di massa. Anche se i sistemisti della Nsa sono abili tanto quanto quelli di Google. Ma in gioco ci sono anche gli hacker che operano da Cina, Russia, Gran Bretagna e Israele.



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#8 Rick

Rick

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Inviato 11 September 2013 - 10:50:05


gli usa
ormai sono uno stato fascista in piena regola



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