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Ilva, chiude la più grande acciaieria d'Europa


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Questa discussione ha avuto 15 risposte

#1 giemme74

giemme74

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Inviato 27 November 2012 - 08:27:09


Chiude Ilva Taranto, Governo convoca parti. Badge disabilitati, operai restano fuori

Annuncio dell'azienda dopo nuovi provvedimenti della magistratura: sette arresti. Confindustria: da chiusura 1 mld costi per collettività. Clini: 'Effetti gravissimi'



Alcune centinaia di operai dell' area dello stabilimento tarantino dell'Ilva hanno tentato stamane di accedere al loro posto di lavoro, nonostante l'annuncio della fermata dell'area a freddo, ma non è stato loro possibile, giacché i badge per gli ingressi sono disattivati sin da ieri sera. Gli operai si sono quindi diretti dalla portineria D alla portineria A, dove probabilmente faranno un'assemblea, attendendo le indicazioni dei sindacati che per l'intera giornata di oggi e per tutti i reparti della fabbrica tarantina hanno indetto uno sciopero.

E' iniziato alle 7 lo sciopero proclamato da Fim, Fiom e Uilm all'Ilva di Taranto dopo l'annuncio dell'azienda di chiusura dello stabilimento in seguito ai provvedimenti di ieri della magistratura, tra i quali il sequestro dei prodotti finiti e semilavorati con divieto di commercializzarli. Lo sciopero durerà almeno 24 ore. Dinanzi alle portinerie sono in atto sit-in di lavoratori, mentre qualche momento di tensione si è registrato tra chi voleva entrare e chi invece invitava a scioperare. Ieri l'azienda ha anche comunicato la chiusura dell'area a freddo, facendo rimanere a casa i lavoratori di quell'area. Domani si terrà il consiglio di amministrazione dell'Ilva ed é confermato, sempre per domani, l'incontro tra azienda e sindacati, già programmato per discutere della cassa integrazione annunciata per 1.942 dipendenti, prima della nuova bufera giudiziaria. Per giovedì è fissato un incontro tra governo, sindacati ed enti locali a Palazzo Chigi.

degli inviati Matteo Guidelli e Paolo Melchiorre
A quattro mesi esatti dal sequestro degli impianti della più grande acciaieria europea, esplode la bomba Ilva: l'azienda, dopo l'ennesimo provvedimento giudiziario nei confronti dei vecchi e nuovi vertici e il sequestro di tutti i prodotti "finiti e semilavorati", annuncia la chiusura "immediata e ineluttabile" dello stabilimento. Con la conseguenza che a partire da stasera 5mila operai rimarranno a casa: il badge per accedere in azienda è già stato disabilitato. E, a questo punto, pare anche difficile che il governo possa risolvere la questione in tempi brevi, nonostante la convocazione per giovedì a Roma delle parti sociali e delle istituzioni locali. Ora bisognerà vedere come reagirà la città alla decisione dell'azienda che, di fatto, la mette in ginocchio: lo spettro è quello di un'apocalisse occupazionale che coinvolgerebbe, compreso l'indotto, non meno di 12 mila lavoratori. Il primo segnale che arriva dai sindacati non è incoraggiante: "l'atteggiamento ricattatorio non esiste - dice la Fiom - Invitiamo i lavoratori che devono finire il turno a rimanere al loro posto e quelli che montano domani mattina (oggi, ndr) di presentarsi regolarmente". In serata, Fim Fiom e Uilm hanno proclamato lo sciopero di tutta la fabbrica, dalle 7 di domani (oggi, ndr). E non è escluso che nelle prossime ore la situazione possa precipitare. La Confindustria evidenzia che con la chiusura dell'Ilva i costi per la collettività, tra Cassa Integrazione, Imposte ed Oneri Sociali, "saranno pari a quasi un miliardo di euro l'anno". A far saltare il tappo, le due ordinanze di custodia cautelare e il decreto di sequestro preventivo - con contestuale iscrizione nel registro degli indagati dell'attuale presidente Bruno Ferrante e del direttore dello stabilimento Adolfo Buffo, per non aver rispettato quanto disposto dall'autorità giudiziaria - emessi dal Gip di Taranto che ha accolto buona parte delle richieste della procura. Complessivamente sono sette le persone destinatarie dei due provvedimenti: le accuse, diverse da indagato a indagato, vanno dall'associazione per delinquere, alla corruzione in atti giudiziari, alla concussione: in carcere vanno il vicepresidente del gruppo Riva Fire, Fabio Riva, che non è ancora stato rintracciato, l'ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso e l'ex responsabile dei rapporti istituzionali dell'Ilva, Girolamo Archinà, l'uomo che - secondo l'accusa - aveva intessuto una fitta rete di rapporti con politici, sindacalisti e funzionari degli enti locali, primo tra tutti il presidente della Regione Nichi Vendola. E proprio del governatore, sostiene il Gip, sarebbe la "regia" messa in piedi per "far fuori" il direttore dell'Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale) Puglia Giorgio Assennato, il funzionario sgradito all'Ilva per aver firmato una relazione sul rapporto tra livelli d'inquinamento e produzione dello stabilimento. "Mai fatto pressioni - ha replicato in serata Vendola - ho operato per la massima tutela dell'ambiente e con cautela per evitare quello che purtroppo stiamo per vedere nelle prossime ore". Ai domiciliari vanno invece Emilio Riva e l'ex perito del tribunale di Taranto Lorenzo Liberti che avrebbe intascato una mazzetta da 10mila euro da Archinà per ammorbidire una perizia sulle fonti dell'inquinamento. "Al di là dei dati tecnici e giuridici - dice il procuratore di Taranto Franco Sebastio - in questo procedimento viene alla luce chiaramente che il diritto alla vita e alla salute non accetta compromessi di sorta e tutti devono cedere il passo. Anche il diritto al lavoro". E per far capire quanto, a quelli dell'Ilva, poco interessi del diritto alla vita, il procuratore cita un'intercettazione tra Fabio Riva e uno degli avvocati dell'Ilva in cui il primo dice al secondo: "due casi di tumore in più all'anno? una minchiata". Arresti domiciliari anche per l'ex assessore provinciale all'Ambiente Michele Conserva e per l'ingegner Carmelo Dellisanti, titolare di una società di consulenza: il primo avrebbe favorito il secondo, imponendo di trattare con lui a tutte quelle aziende che si rivolgevano all'assessorato per ottenere un'autorizzazione ambientale. Il provvedimento più grave, però, quello che ha fatto saltare in aria tutto provocando la reazione immediata dell'azienda, è stato il decreto con cui il gip dispone il sequestro preventivo dei prodotti "finiti e semilavorati", vietandone la commercializzazione e, anche, il trasferimento negli altri stabilimenti del gruppo. "E' evidente che se continuassero a produrre altri beni - mette subito in chiaro Sebastio - verranno bloccati anche quelli". L'azienda replica nella maniera più dura: il decreto di sequestro è in contrasto con la nuova Aia ministeriale e, dunque, lo impugneremo. In attesa della decisione del Riesame, però, "ottempererà all'ordine del gip" e questo comporterà "in modo immediato e ineluttabile" l'impossibilità di vendere i prodotti e, "di conseguenza, la cessazione di ogni attività nonché la chiusura dello stabilimento di Taranto e di tutti gli stabilimenti del gruppo che dipendono da quello di Taranto". La palla passa al governo, che si trova a dover affrontare una situazione tutt'altro che semplice. Anche perché è sempre più evidente il contrasto tra il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e la procura tarantina. "L'intervento di oggi della magistratura - dice non a caso - chiude le lavorazioni a valle. A questo punto si crea una situazione di blocco degli impianti e, per questo, in conflitto con l'Aia. Io non ho aperto conflitti con la magistratura, sto cercando di capire se la magistratura li ha aperti con noi". Parole che non disinnescano la bomba né forniscono una soluzione ai 5mila operai da stasera a casa e ad una città che non può esser costretta a scegliere se morire di malattia o di lavoro.




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#2 giemme74

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Inviato 27 November 2012 - 08:41:31


cosa ne pensate ???

io non metto in dubbio che chi commette crimini debba risponderne, ma mettere in condizioni di chiudere un'azienda da cui dipendono quasi 40.000 persone fra dipendenti diretti, quelli delle aziende collegate e quelli dell'indotto secondo me è altrettanto un atto criminale... si è passati dal disastro ambientale dell'Ilva al disastro sociale dei giudici...

prima hanno sequestrato l'area a caldo e va bene, è un atto scellerato perchè si poteva imporre la messa a norma mantenendo la produzione, ma è comprensbile...

poi mettono sotto sequestro anche tutti i semilavorati destinati alle altre aziende del gruppo per proseguire la produzione.... che senso ha questo ???

io vedo solo tanta voglia di andare sui giornali da parte di due gip...



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#3 giemme74

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Inviato 27 November 2012 - 08:52:38


"Al di là dei dati tecnici e giuridici - dice il procuratore di Taranto Franco Sebastio - in questo procedimento viene alla luce chiaramente che il diritto alla vita e alla salute non accetta compromessi di sorta e tutti devono cedere il passo. Anche il diritto al lavoro"

questo procuratore è un genio... dove vogliamo andare quando a gente così è permesso di prendere decisioni che coinvolgono la vita di decine di migliaia di persone....



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#4 Rick

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Inviato 27 November 2012 - 13:57:55


e ce chi ancora ha il coraggio di sostenere

che

gli investitori esteri non sono presenti in italia  
per colpa del'art. 18 . . . .

Spero tanto che a taranto
la folla inferocita dei lavoratori e famiglie
assalti la procura !



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#5 giemme74

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Inviato 27 November 2012 - 14:16:15


Visualizza messaggioRick, su 27 November 2012 - 13:57:55, dice:

e ce chi ancora ha il coraggio di sostenere

che

gli investitori esteri non sono presenti in italia  
per colpa del'art. 18 . . . .

Spero tanto che a taranto
la folla inferocita dei lavoratori e famiglie
assalti la procura !

ma infatti... se fossi un investitore estero non mi sognerei minimamente di far qualcosa in Italia... qualsiasi giudicetto può svegliarsi la mattina e impormi di chiudere la produzione fino a quando gli pare...

e cosa più grave, questo giudicetto non dovrà mai rispondere di un eventuale errore e continuerà a fare carriera, perchè in magistratura gli scatti sono automatici... alla faccia di qualsiasi principio di valutazione delle capacità e del merito...



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#6 giemme74

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Inviato 27 November 2012 - 14:42:38


e come volevasi dimostrare...


Ilva, operai occupano Taranto e bloccano A10 a Genova

[img]http://l3.yimg.com/bt/api/res/1.2/zSV42rBCcApjsBAJtqNiYw--/YXBwaWQ9eW5ld3M7Zmk9Zml0O2g9Mzg-/http://media.zenfs.com/254/2011/07/12/lapresselogo_100206.jpg[/img]LaPresse – 1 ora 26 minuti fa

Taranto, 27 nov. (LaPresse) - Hanno occupato per qualche ora la direzione dello stabilimento e ora aspettano. L'azione degli operai dell'Ilva di Taranto è scattata dopo che l'azienda ha disabilitato i badge di molti lavoratori. Così chi non poteva superare i tornelli ha scavalcato dalla portineria. Alla fine l'azienda, per evitare tensioni, ha aperto le porte a tutti. Centinaia di lavoratori sono entrati in direzione, l'hanno occupata per qualche ora e vi hanno tenuto un'assemblea, al termine della quale è intervenuto anche il direttore Adolfo Buffo, tra gli indagati dalla magistratura. I lavoratori ora bloccano lo stabilimento.
A Milano in mattinata si è riunito il cda della società, per valutare la situazione, mentre in prefettura a Taranto c'è stato un incontro tra il sindaco Ippazio Stefano, i sindacati, la Provincia e le forze dell'ordine. A Genova, invece, gli operai Ilva hanno bloccato l'uscita Genova Ovest dell'autostrada. "Noi non siamo criminali, siamo lavoratori", uno dei cori. "Adesso scoppiano veramente i tafferugli", commenta un lavoratore. "La gente - aggiunge - prende uno stipendio da poveracci e i politici continuano ad alzarsi lo stipendio". Fermi, centinaia di operai bloccano anche le vie limitrofe, paralizzando il traffico nella zona.
DIRETTORE STABILIMENTO: "STIPENDI GARANTITI". Buffo ha assicurato che l'Ilva continuerà a pagare gli stipendi degli operai di Taranto almeno fino alla sentenza del tribunale del riesame, al quale l'azienda ha fatto ricorso contro i provvedimenti disposti ieri dalla procura. Ha poi sottolineato che, proprio alla luce delle ordinanze magistratura, l'azienda non può restare in attività, dal momento che la produzione sarebbe automaticamente sequestrata. Buffo, spiegano fonti sindacali, "ha garantito comunque ai lavoratori la volontà dell'azienda di mantenere vivo lo stabilimento di Taranto". Sciolta l'assemblea, ha incontrato i sindacati.
CAMUSSO: "GIUSTO RESTARE IN FABBRICA". "E' giusto, di fronte allo sconcerto che si è determinato, chiedere ai lavoratori di restare in fabbrica", ha commentato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. A chi le domandava se la chiusura dell'impianto sia da leggere come un ricatto dell'azienda, Camusso ha replicato: "E' una decisione sbagliata".
LANDINI: "SERVE INTERVENTO ECONOMICO PUBBLICO". Per il segretario della Fiom, Maurizio Landini, serve un intervento economico dello Stato per salvare l'Ilva. "Siamo di fronte - ha spiegato - a una situazione straordinaria" e occorre "un intervento del governo". "Parliamo - ha precisato - di qualche miliardo che serve per applicare l'Autorizzazione integrata ambientale. Bisogna verificare quante risorse può mettere l'Ilva, serve un intervento anche diretto dello Stato per garantire che gli investimenti vengano fatti e la continuità produttiva. E' un pezzo troppo importante dell'industria italiana" per lasciarla chiudere, ha concluso Landini.
SINDACO DI TARANTO: "INTERVENGA IL GOVERNO". D'accordo con Landini il sindaco, Ippazio Stefano, per il quale "i cittadini di Taranto non meritano questo trattamento dallo Stato. Sono lavoratori eccezionali - ha detto - hanno una professionalità altissima. Monti questo nodo lo può sciogliere. Il governo intervenga, così come si sono dati da fare per la Fiat. Questo problema si può risolvere solo a livello nazionale".
DE VINCENTI: "GOVERNO IMPEGNATO PER CONTINUITA' PRODUTTIVA". "Il governo, per parte sua, è impegnato a garantire il futuro produttivo e occupazionale dell'Ilva di Taranto", risponde il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti. "Noi - ha aggiunto - capiamo l'allarme dei lavoratori: la loro preoccupazione è la nostra". "La continuità produttiva - ha spiegato - è anche un elemento essenziale per la questione ambientale e lo stabilimento deve restare aperto". "Il governo - ha concluso De Vincenti - tiene ad entrambe le questioni: il diritto al lavoro e il diritto alla salute".
CANCELLIERI: "RISCHIO ORDINE PUBBLICO". Ma intanto è arrivato l'allarme ordine pubblico: "Il rischio c'è ed è anche notevole. Io conto molto sul senso di responsabilità di tutti", ha detto il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. "In questo momento - ha sottolineato il ministro - occorre essere molto responsabili: abbiamo fiducia nell'incontro di giovedì e teniamo i nervi saldi, sperando che vada tutto bene". Per la Cancellieri "la situazione è molto preoccupante perché i posti di lavoro a rischio sono tantissimi non solo a Taranto, ma in tutto l'indotto".
CLINI: "CONFLITTO POTREBBE SFUGGIRE DI MANO". D'accordo il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, secondo il quale "nel momento in cui si chiudesse l'azienda il confronto sarebbe difficilissimo" e si aprirebbe una "situazione di conflitto che come tutti capiscono potrebbe sfuggire di mano". "E' evidente - ha concluso - che ci sono rischi".



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#7 PASUBIO

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Inviato 27 November 2012 - 14:46:18


Visualizza messaggiogiemme74, su 27 November 2012 - 08:52:38, dice:

"Al di là dei dati tecnici e giuridici - dice il procuratore di Taranto Franco Sebastio - in questo procedimento viene alla luce chiaramente che il diritto alla vita e alla salute non accetta compromessi di sorta e tutti devono cedere il passo. Anche il diritto al lavoro"

questo procuratore è un genio... dove vogliamo andare quando a gente così è permesso di prendere decisioni che coinvolgono la vita di decine di migliaia di persone....

Personalmente credo sia un problema delicato che sicuramente deve essere risolto in tempi brevi, pero per quel che leggo, il tuo modo di pensare e di vedere questa situazione quanto si discosta da certe dichiarazioni del tipo : " - Dalle carte viene fuori anche un'email scritta da Emilio Riva al segretario del Pd. Prima, però ecco un dialogo tra Emilio e suo figlio Fabio (lo stesso che avrebbe detto "Due tumori in più all'anno? Sono una minchiata") " .
La situazione dal lato salute è grave in quanto adulti e bambini muoiono di tumore a causa delle benzoapirene , diossine ecc. ecc.
http://affaritaliani...html?refresh_ce "

Per ragionare in altri termini, la diossina a Desio non era una "minc**ata" . . .


#8 giemme74

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Inviato 27 November 2012 - 15:15:32


Visualizza messaggioPASUBIO, su 27 November 2012 - 14:46:18, dice:

Per ragionare in altri termini, la diossina a Desio non era una "minc**ata" . . .

credo che l'espressione "due morti in più sono una michiata", sia da interpretare in altro modo, prima di tutto bisognerebbe conoscere la conversazione per intero... a cosa si riferivano ??? a delle statistiche nazionali da paragonare a quelle dell'area in oggetto per cui lo scostamento che generano due morti in più non genera nessuna correlazione fra le statistiche nazionali e un ipotetico peggioramento delle percentuali nell'area interessata ?

P.S. la diossina a SEVESO non era un minchiata ma è stata notevolmente ingigantita e gestita all'italiana: i pochi poveracci davvero danneggiati (quelli che erano nelle aree adiacenti allo stabilimento) hanno preso le briciole, chi si è occupato dello smantellamento degli impianti ha fatto fortuna... per non parlare dei comuni e quindi di chi gestiva quel flusso di denaro....



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#9 XCXC

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Inviato 27 November 2012 - 18:22:07


cosa ne penso?

Che quel gran genio di Vendola ha voluto sfidare Bersani e i poteri forti radicati nella Magistratura di sx... tutti ovviamente bersaniani, d'alemiani, bindiani, prodiani ecc...

Vendola ha impedito a Bersani di vincere al primo turno... cosi' da ridimensionare Renzi subito!

Vendola aveva detto che se fosse stato condannato... nn si sarebbe presentato alle primarie...

Pochi giorni prima arriva l'assoluzione (nn vorrai mica che gli italiani pensino alla Magistratura antidemocratica)

secondo me "patteggiata" con Vendola che avrebbe dovuto ridimensionarsi o meglio ritirarsi...

Invece si e' beccato un bel 15%

Risultato: Bersani e i poteri forti di sx incazzati come iene per aver prima accettato le primarie e poi per nn averle vinte subito e CON IL RISCHIO CHE LE VINCA RENZI

E cosi' il mite Bersani ha messo in moto tutto il sistema di difesa.

E qual'e' la prima operazione per sfanculare Vendola? AMICO E A LIBRO PAGA DI RIVA? COLUI CHE NN HA MOSSO UN DITO NEL PROBLEMA ILVA PUR ESSENDO PRESIDENTE DELLA REGIONE.

Sai che bello vedere Bersani risolvere il problema oggi o domani? :lol:

Se la Magistratura avesse chiuso tutto PRIMA delle primarie... avrebbero creato il mito Vendola e dal 15 avrebbe preso il 30 !



.


#10 giemme74

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Inviato 27 November 2012 - 18:28:34


azz... vuoi dire che c'e' sotto un calcolo del genere ??? nemmeno nelle soap arrivano a tanto...



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