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«Arte Padova» in Fiera. E arriva anche Nicolai Lilin
#1
Inviato 09 November 2012 - 15:28:37
PADOVA. Nell’ambito della fiera «Arte Padova», in corso fino a domenica, è presente anche un padiglione dedicato a «Kolima», nuovo spazio indipendente per arte e cultura contemporanea. Il fondatore di Kolima è Nicolai Lilin, 32enne artista e scrittore nato in Transnistria. Alcune delle sue opere saranno visibili all’interno del padiglione.
L’artista disegna a matita immagini che ci portano all’interno del complesso mondo della simbologia del tatuaggio siberiano e del legame che c’è tra simbolo e significato. Ogni disegno racchiude una storia, e ogni storia racconta tanti aspetti della personalità, dei legami e del vissuto. Attraverso i codici delle immagini che Nicolai Lilin rappresenta, ci riporta all’origine del simbolo, elemento primordiale e universalmente comprensibile, e lo riporta ai nostri tempi, come chiave di lettura senza tempo. Lilin è noto per due romanzi di successo «Educazione siberiana», «Caduta libera» e «Il respiro del buoi», tutti editi da Einaudi.
http://mattinopadova...lilin-1.5998101
#2
Inviato 09 November 2012 - 16:08:49
Grazie mille della notizia!
Non sapevo di questa sua mostra.
Non mancherò di fargli una visita.
P.S.: il suo sito http://www.nicolaililin.com/
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Henry Ford
#3
Inviato 09 November 2012 - 19:53:02
un tamarro, io lo prenderei a pedate nel c...
.
#4
Inviato 09 November 2012 - 20:18:22
Allora vieni anche tu?
XCXC, su 9-Nov-2012 19:53, dice:
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Henry Ford
#6
Inviato 10 November 2012 - 17:54:03
Ci sono molti tratti della sua immagine pubblica che ricordano quelli di Saviano.
Non è che sia lo stesso staff che gliela cura?
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Henry Ford
#7
Inviato 10 November 2012 - 17:59:12
XCXC, su 10-Nov-2012 17:50, dice:
mo' se buttato sulla pittura
ma x favore! Scommetto che nn sa nemmeno tenere in mano la matita
Secondo te sarebbe un altra "p u s s y riot" destinata all'occidente?
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Henry Ford
#8
Inviato 11 November 2012 - 17:47:35
Nicolai Lilin in fiera a Padova: «Porto qui le mie storie sulla pelle»
PADOVA. È venuto a vivere in Italia (in Piemonte) per la mamma: «Una mamma russa sa essere molto persuasiva, non necessariamente con metodi ortodossi», racconta sorridendo Nicolai Lilin, scrittore ed artista russo in fiera ad «ArtePadova» fino a domenica, quando, alle 17, al padiglione 3, presenterà il suo nuovo libro «Storie sulla pelle».
«Mia madre mi ha fatto tornare dall’Irlanda ad un mese dalle nozze: ho temuto di perderla ma ho trovato una donna sanissima ad attendermi, solo non voleva mi trasferissi in Irlanda». Quelle nozze non andarono a buon fine, Nicolai si è stabilito in provincia di Cuneo, è diventato uno scrittore di best seller e a Milano, nel tempio «Kolima», un tatuatore “religioso” con vocazione psicoanalitica. Una sorpresa dietro l’altra per un artista che a 8 anni si è fatto, da solo, il primo tatuaggio sulla gamba e che «da grande» desiderava diventare un criminale.
Nato a Transnistria nel 1980, arruolato soldato nell’esercito a 18 anni, ha vissuto 2 anni da soldato e poi da consulente antiterrorismo per un’agenzia di sicurezza israeliana. Sul fronte della vita privata è già sposato e separato, in procinto di nuove nozze con la compagna padovana e padre di una bambina di 5 anni. Quel soprannome dei vecchi siberiani, «bambino vecchio» perché da piccolo ardeva diventare adulto, sembra averlo accompagnato per tutta la vita. Una vita affascinante con antenati altrettanto singolari, come il nonno che rimasto vedono a 27 anni scelse di vivere castamente ed eremita nel bosco siberiano per «non tentare nel peccato le fanciulle del villaggio», rivela Nicolai.
L’immaginazione vola, si vede già un pirata-bandito dal corpo quasi interamente tatuato; invece Nicolai di pirata ha solo il corpo impresso dai colori, ma quando parla emana una dolcezza disarmante che acquista intensità quando spiega la sacralità del tatuaggio per la sua gente: «Chi tatua è una sorta di sacerdote e psicanalista che accoglie le confidenze di chi ha di fronte trasformandole in una seconda pelle – racconta - quella che scegliamo per imprimere sulla tavolozza del nostro corpo esperienze, educazione, sentimenti ed esistenza».
E’ il simbolo che conta non la dimensione estetica. Al padiglione 1 (stand 77) di ArtePadova (fino a lunedì in fiera) Nicolai espone i disegni dei tatuaggi disegnati sui corpi dei protagonisti del film di Salvatores tratto dal suo primo lavoro, «Educazione Siberiana». «Sono una parte dei 250 disegni che ho realizzato per il film», rivela, «il tatuaggio è un punto che risolve e dà significato ad una frase della nostra esistenza». La sofferenza (perché farsi un tatuaggio fa male anche se in una dimensione religiosa) è parte integrante di questa conoscenza di noi stessi. «Attraverso la sofferenza si vede più chiaro il proprio destino e il proprio passato». Significa non tirarsi indietro di fronte alle prove della vita. Significa scegliere d’essere costruttivi e non distruttivi.
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