Moldova-mms.com | News dal Regina Pacis | Seborganelmondo |
|
|
1
Qual è l'impatto del web sulle nazioni? Arriva il web Index: Svezia prima, Italia 23esima
Started By
XCXC
, 07 Sep 2012 - 21:36:29
Questa discussione ha avuto 1 risposte
#1
Inviato 07 September 2012 - 21:36:29
Qual è l'impatto del web sulle nazioni? Arriva il web Index: Svezia prima, Italia 23esima
Svezia, Stati Uniti e Gran Bretagna guidano la classifica globale del Web Index: è un indice costruito per valutare l'impatto del web nelle nazioni. E capire come ha trasformato la vita quotidiana. Sono 3,4 miliardi le persone che hanno accesso alla navigazione tra i siti online. L'Italia è 23esima nel mondo e dodicesima in Europa. Sono alcuni risultati di un'indagine multidisciplinare della World Wide Web Foundation, varata da quel Tim Berners-Lee che ha partecipato alla cerimonia d'inaugurazione delle Olimpiadi a Londra e più di vent'anni fa ha progettato in un laboratorio del Cern, con l'aiuto di alcuni colleghi, i primi elementi di una "ragnatela" globale, il web, che riveste il globo attraverso una fitta rete di collegamenti, i link. E adesso prova a capire come la sua invenzione cambia il mondo.
È uno studio che esplora dimensioni economiche, sociali, politiche e culturali in 61 Stati attraverso 85 indicatori. La Svezia occupa il primo gradino per impatto complessivo del web nella nazione. L'Italia ottiene il punteggio più elevato nella categoria "uso del web". Tra i Paesi asiatici in cima alla lista arriva Singapore, seguito a poca distanza dalla Corea del Sud. Prima tra le nazioni africane è la Tunisia: in cinque anni ha registrato un aumento degli utenti online dal 17% della popolazione al 39%, rileva lo studio. Ultimi nell'elenco globale, invece, risultano Zimbabwe (60esimo) e Yemen (61esimo). Quella di Tim Berners-Lee è un'iniziativa per allargare gli orizzonti. L'indice elabora dati da fonti secondarie, come le Nazioni Unite e l'Ethnologue, per un periodo di tempo di cinque anni, dal 2007 al 2011: include, inoltre, informazioni da questionari costruiti ad hoc per esplorare il contesto locale.
L'evoluzione del web è continua. Da una nicchia di utenti nelle università ha ampliato rapidamente i confini e accelerato il passo con l'apertura di internet al pubblico nei primi anni Novanta, anche grazie ai browser che hanno semplificato la navigazione online. E negli ultimi anni la "ragnatela" ha allargato i confini agli schermi di smartphone e tablet, dove è una porta di accesso a una miniera di informazioni.
.
#2
Inviato 07 September 2012 - 21:39:56
TE LA DO IO LA BANDA LARGA! - L’ITALIA È L’UNICO PAESE OCCIDENTALE FUORI DALLA TOP 20 DELLA CLASSIFICA DEL WEB-INDEX, UN INDICE CHE MISURA COME CRESCE L’’IMPATTO E L’UTILITÀ DI INTERNET SU 61 PAESI - PORTIAMO A CASA UN MODESTISSIMO 23ESIMO POSTO TRA MESSICO E BRASILE E POCO SOPRA LA CINA CHE DEL WEB È NEMICA GIURATA - AL PRIMO POSTO LA SVEZIA, POI USA, GRAN BRETAGNA, CANADA E FINLANDIA…
Greta Sclaunich per "Corriere.it"
INTERNET
IL PESO DI INTERNET IN ITALIA
Il virtuale può migliorare il reale? Secondo la Word Wide Web Foundation non solo è possibile, ma anche misurabile: la fondazione (diretta dal creatore del web Tim Berners-Lee) ha stilato la prima classifica basata sul web-index. Indice calcolato, appunto, misurando come cresce e si evolve l'utilità (e l'impatto) di internet su 61 Paesi in tutto il mondo. E quindi come, grazie al web, si possa migliorare la qualità della vita, ridurre i conflitti, perfezionare la governance nei singoli paesi.
INTERNET
LA CLASSIFICA - Al primo posto, a sorpresa, si piazza la Svezia. Seguono Usa e Gran Bretagna, poi Canada e Finlandia. I paesi occidentali dominano la top 20 con una sola eccezione: l'Italia, che scivola al 23esimo posto, tra Messico e Brasile. A spiegare il brutto score ci pensa Tim Berners-Lee, che presentando la classifica spiega che «gli italiani non puntano automaticamente sul web».
COMPUTER INTERNET jpeg
La Cina, ben nota per la restrizioni operate sul web, finisce 29esima, a sei gradini di distanza dall'Italia. Una sorpresa anche questa ma, censure a parte, per il Paese è stata determinante l'apertura della rete: «Per noi è importante il fatto che il web sia facilmente accessibile per le persone», spiega Berners-Lee. Due posti sotto la Cina compare la Russia - che arriva solo 31esima, mentre il Kazakistan, inaspettatamente, si piazza 28esimo grazie ai miglioramenti significativi messi in atto negli ultimi cinque anni.
Sir-Tim-Berners-Lee
I «PEGGIORI» -Se i paesi dell'Occidente si aggiudicano i primi posti della classifica, la maglia nera spetta a quelli africani. Nella top ten dei peggiori troviamo infatti Zimbabwe, Burkina Faso, Benin, Etiopia, Namibia, Mali e Camerun. Mentre i Paesi della Primavera Araba ottengono migliori risultati: la Tunisia è 30esima, l'Egitto 39esimo. Il Medio Oriente, invece, si conferma zona di contraddizioni anche osservato attraverso il web: se Israele si aggiudica il 15esimo posto, il 61esimo e ultimo posto spetta allo Yemen.
.
Leggono questa discussione 1 utenti
0 utenti, 1 ospiti, 0 utenti anonimi
|