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Un mio racconto di viaggio dell'anno 2009. La Bellissima Costa Bulgara!


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#1 Alfredo Lorenzo Ferrari

Alfredo Lorenzo Ferrari

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Inviato 14 July 2012 - 09:15:34


Quest'anno sono voluto ritornare in vacanza in Bulgaria esattamente 18 anni dopo la mia ultima visita.
Quell'ultima volta che ci andai nell'agosto del 1991 coincise con due avvenimenti che hanno segnato per sempre l'Europa orientale e specialmente balcanica, parlo della guerra in Jugoslavia (causa che mi fece
fare un giro di circa 500 km più lungo per arrivare in Bulgaria dall'Italia) e sopratutto il tentato colpo di stato in URSS organizzato da quei 4 generali del KGB agli ordini di Kriuckov che volevano detronizarre Gorbaciov per restaurare il breznevismo...ricordo che proprio in quei giorni ero a Sofia ed i miei amici bulgari dell'epoca temevano un'improvvisa chiusura delle frontiere, cosa che mi fece anticipare il ritorno a casa di un giorno.

Quest'anno invece le cose sono andate molto diversamente
Finalmente l'area balcanica a distanza di parecchi anni comincia a dare i primi segnali di stabilità
e addirittura la Bulgaria già da 2 anni è membro dell'Unione Europea con una situazione economica e sopratutto sociale di gran lunga migliore rispetto alla vicina Romania.

Ma veniamo a noi, il viaggio...partendo in auto da Chisinau il percorso migliore da seguire per arrivare sulla costa bulgara è il cosidetto circuito sud, ossia la vecchia magistrala che passando per Cimislia, Comrat (Gagauzia) e Vulcanesti arriva fino alla più meridionale frontiera della Repubblica Moldova: Giurgiulesti.
Molti di voi sapranno che Giurgiulesti è la sede dell'unico porto fluviale/marittimo del paese che da alcuni mesi offre anche un servizio regolare di traghetto passeggeri per Istanbul, con questo Giurgiulesti oggi è l'unico punto frontaliero in cui esistono 3 diverse dogane: quella stradale, ferroviaria e marittima.
La frontiera in uscita è poco più che una formalità ed altrettanto si può dire per la dirimpettaia frontiera rumena di Galati. Questa è la prima città rumena che si incontra attraversata la linea di confine, una città grigia industriale, con un porto sul Mar Nero sede di cantieri navali e vialoni altrettanto grigi pieni di quegli orrendi palazzoni voluti dal conducator Nicolae Ceusescu.
Lasciata Galati si prosegue per Braila, località sul Danubio che però non ha un ponte per poterlo
attraversare per cui per raggiungere Costanza, la tappa successiva, si devono percorrere alcune strade provinciali il cui manto stradale lascia molto a desiderare. Prima di arrivare a Costanza di attravesa l'immenso e lungo ponte sul Danubio precisamente all'altezza della località di Harsova (ponte a pedaggio: 8 RON).
Costanza (la romana Callatis) è una bella città che durante l'estate raggiunge il massimo splendore grazie all'afflusso dei parecchi turisti che popolano la vicinissima spiaggia di Mamaia.
Da quì inizia la strada internazionale E87 che costeggiando tutto il Mar Nero avviva fino ad Istanbul in Turchia, e questa è proprio la nostra strada da seguire...
Visto che stavo guidando dalle 2 del pomeriggio ha deciso di fermarmi per la notte in una località balneare che avevo conosciuto addirittura nel lontanissimo 1988: Costinesti, che all'epoca era l'unico centro internazionale estivo per la gioventù internazionale che c'era in Romania...oggi è la bruttissima copia di Cesenatico...vabbè una pizza e a nanna.
L'indomani mattina partenza alla volta della frontiera bulgara passando per Olimp, Saturn, Venus, Iupiter (in pratica tutta la costellazione, certo che Ceasescu ne aveva di fantasia...) Mangalia, Doi Mai e finalmente si raggiunge la località di Vama Veche che è il punto di controllo congiunto della polizia rumena e bulgara, se non fosse stato per la coda di veicoli lunga circa 500 metri il passaggio sarebbe durato solo 2 minuti, tanto è veloce il controllo passaporti...un pò più lungo per la mia auto
con targa MD che ha dovuto superare il test del libro nero dell'Interpol per poter entrare nel paese delle rose.
Si, il paese delle rose, questo è l'appellativo che i bulgari amano usare per chiamare il loro paese infatti con le rose, i suoi petali ed il bulbo ci fanno di tutto, ma proprio di tutto: creme di bellezza, profumi, saponi...addirittura un liquore e la marmellata, inutile che vi dica che questi sono i principali souvenirs che i turisti comprano nelle migliaia di bancarelle che si incontrano in ogni località balneare sulla costa.
Entrando con l'auto di deve immediatamente acquistare la vignetta stradale per percorrere la Bulgaria, quella settimanale costa 10 Leva (1 Euro = circa 2 Leva), e da subito bisogna stare all'occhio agli autovelox infatti tutte le strade battute dai turisti sono disseminate di pattuglie della Polstrada pronti a bloccare i piedoni con multoni oramai europei.
La prima località bulgara che si incontra è Durankulak, una spiaggetta piccola carina ma senza troppe pretese, seguono le località di Sabla, Kavarna (un delizioso porticiolo di pescatori con l'imponente Capo Kaliakra a soli 12 chilometri) e sopratutto Balcik, che tra il 1913 e la seconda guerra mondiale fu assegnata alla Romania e quì la allora regina Maria fece costruitre l'antica residenza estiva della famiglia reale rumena, che conserva ancora lo splendido Palazzo d'Estate con l'immenso parco e giardino botanico che si estendono sul lungomare.
Balcik di per sè non ha una bella spiaggia ma tutto il centro storico e sopratutto il porto vecchio sono da cartolina! C'è anche una moschea, simbolo della lunghissima dominazione ottomana sulla Bulgaria
che è terminata solo alla fine del XVIII secolo grazie all'alleanza delle truppe bulgare con quelle zariste.

A pochi chilometri da Balcik sorge forse la più costosa tra le località balneari di tutta la costa: Albena, immersa in una lussureggiante pineta marina questa località costruita dal nulla durante l'epoca del regno comunista di Todor Zivkov (rimasto al potere per circa 30 anni fino al 1989) è oggi la località turistica frequentata dai bulgari benestanti e sopratutto da famigliole di turisti scandinavi che apprezzano la tranquillità di questo posto che vanta una spiaggia di finissima sabbia lunga oltre 2 chilometri. Quì ho avuto la fortuna di trovare una camera doppia a soli 80 Leva (circa 40 Euro) nel lussuoso Hotel Flamingo Grand
Albena è un ottimo gateway per raggiungere tutte le altre località della costa settentrionale tra cui le già menzionate Balcik e Kavarna a nord e sopratutto Varna (la principale città della zona) e la famosissima e mondana spiaggia delle Sabbie D'Oro (Zlatni Pjasaci in bulgaro).

Varna (la antica colonia greca di Odessos) è una bella e storica città che gode di un notevole sviluppo grazie al turismo presente tutto l'anno ma sopratutto grazie al suo porto commerciale che è il principale del paese.
Le spiagge cittadine sono state separate molto intelligentemente dall'aerea portuale e conservano acque trasparenti nonostante siano le spiagge di una città che conta dirca 330.000 abitanti.
Molto bella da visitare la lunga promenade che dal principale parco cittadino scende sino al lungomare dove vi sono ancora gli antichi bagni costruiti all' epoca del regno di Bulgaria e che ancora oggi sono molto ben conservati. Consigliati i ristoranti che si trovano al centro del lungomare.
Una particolarità etnica della zona intorno a Varna è che esiste una comunità di Gagauzi (esattamente come in Moldova) che sono praticamente il 99% della popolazione sopratutto nel villaggio di Kestri, località molto visitata dai turisti in quanto questo popolo ha praticamente conservato interamente le sue antiche tradizioni di origine turco/ottomana e sono degli ottimi tessitori di tappeti.

Zlatni Pjasaci a soli 18 chilometri da Varna è la Rimini bulgara, hotels per tutte le tasche, divertimento non stop e spiagge con sabbia dal colore giallo paglierino. Tra i ristoranti merita menzione particolare lo storico Vodenitsata (tradotto in italiano: Il mulino ad Acqua), una caratteristica Mehana (taverna) bulgara all'aria aperta costruito nella pineta intorno ad un piccolo torrente che scende verso il mare. Un pò caro per la media dei prezzi bulgari ma ne vale la pena. Folklore e musica dal vivo fino a notte fonda.

Dopo 4 notti ad Albena e dopo aver visitato il meglio della costa settentrionale è giunto il momento di spostarci più a sud esattamente oltre la città di Burgas che è il secondo centro portuale bulgaro, assai meno attrattivo della storica Varna.
La strada internazionale E87 che dalla città punta verso sud inizia con un lunghissimo ponte di oltre 2 chilometri che sovrasta le varie insenature che compongono l'immenso porto di Varna, che ancora oggi in parte è sede della marina militare del paese balcanico. Il tracciato dopo pochi chilometri cambia radicalmente, si lascia il mare per attraversare un zona boschiva molto bella e successimavente all'altezza di Staro Orjahovo la strada è un andirivieni di curve, controcurve e tornanti, insomma si sale e si scende...molto bello in quanto il paesaggio lascia intravedere dall'alto dei promontori buona parte della fascia costiera centrale, attenzione alla strada però o rischiate di sbandare.
Dopo circa 100 chilometri da Varna la E87 riprende il suo percorso pianeggiante esattamente all'altezza della famosissima spiaggia di Slancev Brjag (Spiaggia del Sole, in italiano), la principale concorrente di Zlatni Pjasaci (Sabbie d'Oro) in quanto a divertimento e mondanità.
A pochi minuti dalla Spiaggia del Sole sorge la bellissima penisola di Nesebar(l'antica colonia greca di Mesembria), inserita dall'Unesco nella lista mondiale dei siti patrimonio dell'umanità.
Di notevole interesse sono le bellissime chiese bizantine, le rovine delle mura difensive e l'antica pavimentazione in pietra che ancora oggi copre tutto il centro storico. Le spiagge di Nesebar sono carine ma molto piccole per cui chi decide di fermarsi quì può raggiungere in autobus la vicina Spiaggia del Sole in pochi minuti.
Questa
enorme fama fa si che Nesebar sia visitata ogni anno da oltre 2 milioni di turisti che però in contropartita hanno fatto spuntare come funghi nuovi hotels (anche molto lussuosi) che sicuramente con il tempo rovineranno questo posto che sà unire in modo direi unico la storia, il folklore bulgaro e le bellezze del mare.

Lasciata Nesebar la E87 diventa una supestrada fino a Burgas che come vi dicevo in precedenza non offre nessuno spunto interessante per meritare di essere visitata, quindi proseguiamo.
Proprio con l'inizio della costa meridionale ho cominciato a rendermi conto che avrei visto i paesaggi più belli e ancora poco sfruttati turisticamente.
Come base per le successive 4 notti di permanenza in Bulgaria ho scelto la meravigliosa localita balneare di Sozopol (altra antica colonia greca fondata con il nome di Apollonia) situata a soli 35 chilometri da Burgas.
Sozopol è una penisola simile a Nesebar che però oltre alla città vecchia ha anche una città nuova per cui la maggior parte degli hotel sono stati costruiti in questa parte della località e questo ha permesso alla parte vecchia di conservare la sua integralità storica.
Proprio nella parte nuova decido di cercare alloggio che trovo in una villetta direttamente sul mare a
60 Leva per notte (circa 30 euro). Dal balcone vedevo questo...

Sozopol è ancora oggi un attivo porticiolo di pescatori e le loro variopinte imbarcazioni sono ammirabili sul porto della città vecchia. (Vista aerea presa da internet)

Ma lasciamo per un pò Sozopol di cui ne torneremo a parlare molto ampliamente tra poco...a soli 7 chilometri dalla città nuova sorge una delle più belle spiagge di tutta la Bulgaria, la spiaggia di Dyuni (Le Dune, in italiano), 5 chilometri di finissima sabbia dorata fortunatamente edificata solo
all'inizio di essa per i primi 500 metri da un mega hotel all-inclusive, il resto è selvaggio e molto suggestivo. Credetemi!

Sozopol come già avevo detto in precedenza è un antica colonia greca che fu fondata con il nome di
Apollonia che ancora oggi è il nome della principale via del centro storico.
Oggi la città conta con la principale comunità di greci etnici della Bulgaria, molto probabilmente nel tempo la presenza di questa minoranza nonchè la vocazione agli scambi ed ai commerci marittimi hanno reso Sozopol la località più ospitale di tutto il paese.

Di notevole interesse artistico ed architettonico sono le numerosissime case tradizionali costruite in legno, molte di loro accuratamente restaurate ed adibite a case vacanza, che occupato oltre l'80% del centro storico.
Anche i ristoranti della parte vecchia conservano le tradizioni ed il folklore bulgaro con le
cameriere vestite con gli abiti tradizionali finemente adornati.

Il profondo e bellissimo sud

Uscendo da Sozopol in direzione sud e superando la splendida spiaggia di Dyuni, di cui vi ho già parlato in precedenza, certamente percorrerete come me l'itinerario meno battuto dal turismo di massa fino a raggiungere l'estremo avamposto bulgaro prima della linea di confine con la Turchia europea, il delizioso villaggio di pescatori di Rezovo...ma andiamo per ordine.
Primorsko, 20 chilometri da Sozopol, è una località balneare che negli ultimissimi anni ha visto un incremento di hotels in costruzione impressionante grazie alle 2 bellissime spiagge con le dune che la caratterizzano. Nel contesto, però, è un anonimo paesone senza un preciso piano regolatore con una viabilità caotica dovuta ai tanti cantieri.
Scendendo ancora, superando la cittadina di Tsarevo, abbandoniamo la E87 che da questa località vira verso sud-ovest lasciando il mare per puntare verso il confine stradale di Malko Turnovo.
Da quì inizia una affascinante stradina provinciale in molti punti strettissima ma sempre decentemente asfaltata che ci porta ad incontrare la prima delle tre bellezze del litorale estermo meridionale: Ahtopol, un villaggio di pescatori, abitato anche da turchi etnici che sono molto presenti nel sud, dove esistono solamente 3 hotels con una spiaggetta di pietre raggiungibile scendendo un promontorio situato nel centro città ed una lunghissima spiaggia di finissima spiaggia immersa nella natura che dista circa 800 metri dal centro abitato ... un paradiso!

Se Ahtopol stupisce per le sue bellezze naturali, non ci sono parole per descrivere il successivo villaggio che dista solo 6 chilometri, Sinomorets!
A mio avviso la più naturale ed incontaminata località balneare di tutta la costa bulgara, insomma una vera gemma. Un solo hotel, poche case vacanza oltre alle modeste abitazioni della popolazione autoctona (tra cui una cospicua comunità turca e rom) sono i giusti ingredienti per farti respirare la pace e la tranquillità di un paesaggio marino e naturale di unica bellezza.
Sinomorets vanta una lunghissima e pressochè vergine spiaggia di finissima sabbia e diversi punti di roccia che scendono dolcemente verso il mare. Certamente, grazie a quest'ultima particolarità, questo posto è ideale anche per gli amanti del diving e, senza dirlo troppo forte perchè in Bulgaria è proibita ma si fà, per gli amanti (come me) della pesca subacquea!

Dopo aver visto simili paesaggi è dura proseguire l'itinerario perchè sempre pensi che quello è il posto più bello che hai visto, ed in effetti è così, però lo spirito di avventura e la voglia di scoprire sempre cose nuove alla fine ti spingono a continuare il viaggio...e noi lo continuiamo!

Uscendo da Sinomorets la strada si restringe ancora di più arrivando ad essere in pratica ad una sola corsia, poco più di una pista ciclabile, ma sempre decentemente asfaltata. La cosa più bella di questi 16 chilometri che dividono Sinomorets da Rezovo è che sembra di attraversare una selva dove la vegetazione rigogliosa dell'estate sembra che ti entra dentro all'auto.
E' troppo bello sentire il canto di grilli, cicale e chissà quali altri insetti ed animali che godono del caldo tepore estivo mentre attraversi quasi a passo d'uomo con l'auto un posto simile per non perderti neanche un secondo di questo film che stai vivendo in prima persona...
Ho incontrato pochissime auto lungo quest'ultimo tratto e nessuna con targa non bulgara, ricordo ancora l'espressione stupita di una pattuglia della polizia di frontiera bulgara che durante un controllo al posto di blocco prima di entrare a Rezovo si meravigliava di vedere un'auto con targa moldava guidata da un italiano! Comunque tra un sorriso, un blagodaria (grazie, in bulgaro) ed un duvisdane (arrivederci) si passa senza problemi a Rezovo che essendo l'ultimo avamposto bulgaro verso sud è controllato per evitare l'immigrazione clandestina dalla Turchia.
Ci siamo, 4 chilometri dopo il posto di blocco siamo nel centro del villaggio di Rezovo e subito mi chiama l'attenzione un gigantesco bandierone turco che sventola in lontananza su di un pennone alto almeno 70 metri! Scendo ancora un pò e lascio l'auto nella piazzetta, mi guardo intorno e subito capisco che quì il tempo si è fermato. Tutta la popolazione radunata con le proprie sedie ed il tavolo di casa in piazzetta per le chiacchiere del tardo pomeriggio! Che meraviglia, tutti che ti salutano e ti sorridono quando gli passi vicino! Logicamente anche noi ci comportiamo di conseguenza ed attraversando la piazzetta scendiamo fino alla spiaggetta/porticiolo dove si trova anche il piccolo estuario del torrente Rezovo che fa da spartiacque proprio tra Bulgaria e Turchia. Neppure un controllo, se mi fossi tuffato in mare sarei tranquillamente entrato nuotando nelle acque territoriali turche senza problemi!

Dulcis in fundo, era l'ora di cena, siamo entrati nell'unico ristorantino (certamente abusivo) che gestisce un pescatore con la moglie che io ho immediatamente battezzato la "Grotta del Pirata" in quanto e' stato costruito sotto un telone mimetico militare ed all'interno ha quel tipico ambiente spartano delle locande piratesche dei caraibi britannici.
Inutile dire che abbiamo mangiato pesce freschissimo spendendo pochissimo, ma la cosa più bella è stata l'atmosfera di quel posto!







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