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[XCXC]

Viaggio incubo per il 71. compleanno:
«Pestati in aeroporto dalla polizia turca»

Coppia di pensionati diretta in Sudafrica bloccata a Istambul
da un ritardo del volo: protestano e gli agenti li sequestrano

di Erica Bet

TREVISO - Bloccato in aeroporto ad Istanbul chiama in soccorso la polizia: viene picchiato e malmenato da 8 agenti. Doveva essere una crociera da sogno, il regalo per il suo 71esimo compleanno: per Francesco Orlandi si è trasformato in un incubo condiviso con la moglie Pierina Faraon di 74 anni. «Ho avuto paura - ricorda ancora sotto choc Orlandi, per 15 anni emigrante in Svizzera, per 42 metalmeccanico - Non sapevo dove ci avrebbero portato né cosa ci avrebbero fatto».

Il 29 marzo marito e moglie partono dall'aeroporto di Venezia diretti ad Istanbul, in Turchia, dove li attendeva l'aereo per Città del Capo, in Sudafrica. Da lì sarebbero salpati per 19 giorni di crociera passando per la Namibia, la traversata oceanica toccando Tenerife e sino a Genova.

Una crociera prenotata tramite un'agenzia viaggi locale del valore di 3.500 euro a testa. «Il volo della Turkish Airlines è partito in ritardo di 3 ore - spiega Orlandi - quando siamo atterrati ad Istanbul hanno chiuso l'imbarco per Città del Capo. Eravamo bloccati». Inutili le richieste dei coniugi e degli altri viaggiatori: «Era l'1.30 di notte. Ho chiamato la polizia perché ci aiutasse. Quando i poliziotti sono arrivati, senza nessuna spiegazione ufficiale, hanno preso me e mia moglie e ci hanno portati fuori dell'aeroporto. Due coprivano mia moglie perché non vedesse cosa accadeva, gli altri mi tenevano e mi picchiavano sulle braccia e sulle gambe».

Tolti i passaporti e requisita la macchina fotografica, la coppia è in balia delle forze dell'ordine: «Ci hanno portato in un ospedale dove, senza guanti, mi hanno strappato un lembo di pelle dal braccio. Poi ci hanno caricato in auto e portati in commissariato» ricorda Orlandi. «Qui ho chiesto un interprete o qualcuno dell'Ambasciata». In agenzia viaggi non risponde nessuno: «Mi hanno dato un numero di fax dell'Ambasciata. Non riuscivo a chiedere aiuto. Ho chiesto un interprete che parlasse tedesco - continua il 71enne -. Ero impaurito, sporco di sangue e con la camicia strappata». Orlandi spiega l'accaduto e i poliziotti stendono una dichiarazione in turco, incomprensibile: «Mi sono rifiutato di firmarla: hanno detto che ci avrebbero trattenuti per 4 giorni - continua -. Mia moglie stava male, non avevo alternative e ho firmato. Si sono scusati con noi e ci hanno riportati in aeroporto».

Sono le 5 del mattino e la coppia chiede di parlare con il direttore della compagnia aerea: «Ci ha interdetto dal viaggiare con i suoi voli - continua Orlandi - Abbiamo dovuto acquistare un biglietto con la Lufthansa spendendo 728 euro. Il volo delle 13.30 è partito con 3 ore di ritardo» precisa il pensionato. Arrivati in Italia i due si recano al pronto soccorso di Vittorio Veneto: per Orlandi la prognosi è di 15 giorni, alla moglie vengono prescritti dei tranquillanti.
«Ci siamo rivolti ai carabinieri di Cison di Valmarino, ma i margini d'azione sono limitati. Ma chi decide di viaggiare in quelle zone deve sapere cosa accade».

Giovedì 19 Aprile 2012 - 17:26 Ultimo aggiornamento: Sabato 21 Aprile - 10:45