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Ikea sposta produzione per un miliardo di euro dall'Asia all'Italia


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Questa discussione ha avuto 12 risposte

#1 XCXC

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Inviato 11 April 2012 - 17:21:17


Ikea sposta produzione per un miliardo di euro dall'Asia all'Italia

Ikea ha confermato il trasferimento di alcune produzioni dall'Asia all'Italia, in particolare in Piemonte. È quanto si legge in una nota in cui viene indicato che il rapporto con 24 fornitori italiani per circa 1 miliardo di euro di acquisti «fa da tempo del gruppo Ikea il primo cliente della filiera italiana dell'arredolegno», che vale l'8% degli acquisti mondiali del colosso svedese, al terzo posto dopo Cina e Polonia.


«Recentemente - spiega l'ad in Italia Lars Petersson - abbiamo individuato nuovi partner italiani che hanno preso il posto di fornitori asiatici, grazie alla loro competenza, al loro impegno e alla capacità di produrre articoli caratterizzati da una qualità migliore e a prezzi più bassi dei loro concorrenti asiatici». La quota dell'8% sale al 34% sulle cucine: una cucina su tre venduta da Ikea in tutto il mondo è prodotta in Italia. L'80% degli acquisti Italia sono mobili, e solo il 20% complementi d'arredo. Le cucine fanno la parte del leone, ma Ikea in Italia acquista un gran numero di prodotti: elettrodomestici, camere da letto, scaffalature, librerie, bagni.

Le prime tre regioni italiane da cui Ikea si approvvigiona corrispondono ai maggiori distretti del settore: dal Veneto proviene il 38 % del acquisti in Italia, a cui seguono il Friuli con il 30% e la Lombardia con il 26%. Ikea acquista nel solo Nord-Est d'Italia più che in Svezia o Germania. La ricaduta occupazionale collegata a queste commesse produttive è stimabile attorno ai 2.500 posti di lavoro. Se a questi si sommano i 6.600 dipendenti della rete commerciale e logistica di Ikea in Italia e l'indotto generato dai punti vendita, si ottiene una ricaduta occupazionale in Italia pari a circa 11mila posti di lavoro.



.


#2 XCXC

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Inviato 11 April 2012 - 17:32:47


Ikea ha gia' avviato la costruzione di un nuovo centro comerciale a Villesse a pochi km dal confine sloveno... Apertura programmata per settembre 2013

ho visto il progetto e sono rimasto colpito da un particolare... che da noi in Italia (nn e' cosi' nel nord europa come molti di voi si saranno accorti) viene del tutto dimenticato e evitato!!! Che fa inc*****e tutti !!!

Chi di voi indovina? :on_the_quiet2:

Snap1.jpg





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#3 Rick

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Inviato 11 April 2012 - 17:50:45


Uhm

così a prima vista

ho notato che l'edificio è bianco

mentre qui da noi sono tutti un pugno Blu nell'occhio



Immagine inviata


#4 Rick

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Inviato 11 April 2012 - 17:55:59


Visualizza messaggioXCXC, su 11-Apr-2012 19:21, dice:

Ikea sposta produzione per un miliardo di euro dall'Asia all'Italia



E mi sembra puro giusto ...

con il debito morale che l'ikea ha nei confronti del Design italiano

almeno compensa un po'



Immagine inviata


#5 sergio3

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Inviato 11 April 2012 - 18:25:37


Visualizza messaggioXCXC, su 11-Apr-2012 18:32, dice:

Ikea ha gia' avviato la costruzione di un nuovo centro comerciale a Villesse a pochi km dal confine sloveno... Apertura programmata per settembre 2013

ho visto il progetto e sono rimasto colpito da un particolare... che da noi in Italia (nn e' cosi' nel nord europa come molti di voi si saranno accorti) viene del tutto dimenticato e evitato!!! Che fa inc*****e tutti !!!

Chi di voi indovina? :on_the_quiet2:

Allegato attachment


Parcheggio con viabilità facilitata e alberatura--
Ma anche l'IPER nella mia zona (Varese e Induno Olona) è così.



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#6 XCXC

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Inviato 11 April 2012 - 18:30:38


esatto! Gli alberi ! E piu' vai a sud e meno ci sono nei parcheggi ! :rofl:

In Germania sono praticamente obbligatori... invece in italia... come sempre... son lasciati alla sensibilita' della proprieta' !!



.


#7 Rick

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Inviato 11 April 2012 - 18:41:11


ma no dai

gli alberi qui da noi ci sono quasi sempre in questi mega centri


magari sono un po' meno
e leggermente asfittici rispeto a questo plastico
che gli ipotizza gia' belli maturi



Immagine inviata


#8 Rick

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Inviato 11 April 2012 - 18:43:14


Io pensavo ad un tuo vecchio pallino

(aramai ti conosco bene :on_the_quiet2: )

dell'ingresso a livello strada

ed in questo plastico

se pur non a livello strada

si fa di tutto perchè lo sembri

con scivoli e terrazzamenti .



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#9 XCXC

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Inviato 11 April 2012 - 22:41:56


Visualizza messaggioRick, su 11-Apr-2012 19:41, dice:

ma no dai

gli alberi qui da noi ci sono quasi sempre in questi mega centri


magari sono un po' meno
e leggermente asfittici rispeto a questo plastico
che gli ipotizza gia' belli maturi
  

Visualizza messaggioRick, su 11-Apr-2012 19:43, dice:

Io pensavo ad un tuo vecchio pallino

(aramai ti conosco bene :on_the_quiet2: )

dell'ingresso a livello strada

ed in questo plastico

se pur non a livello strada

si fa di tutto perchè lo sembri

con scivoli e terrazzamenti .

beh ma gli ingressi a livello sono comuni a tutti i centri commerciali... mentre e' davvero raro trovare parcheggi alberati...

Sebbene ci sia l'obbligo per legge di creare percentuali di aree verdi e piantumazione di alberi nelle nuove lottizzazioni... molti ripiegano su un'unica area dove mettono tutto!
Perche' gli alberi nei parcheggi costano ovviamente... come manutenzione ecc...

Oggi qualcosa e' cambiato ma solo perche' i centri ormai sono in concorrenza fra loro e si giocano tutte le carte...

l'aspetto ridicolo e' vedere che piu' vai a sud e meno alberi ci sono nei parcheggi...



.


#10 XCXC

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Inviato 13 April 2012 - 18:24:58


Impresa & Territori > Industria

Paini, unico fornitore italiano di Ikea: «Tre anni per passare il test svedese»




MILANO - «È stato come fare un esame del sangue o un test attitudinale. Loro vengono qui, ti studiano, ti interrogano, vogliono sapere tutto».
'Loro' sono i manager di Ikea. L'esaminato è Marco Paini, amministratore delegato dell'omonima rubinetteria piemontese, selezionata dopo un iter di quasi tre anni dal colosso svedese per fornire prodotti in tutto il mondo.
Scelta rilevante in assoluto per l'azienda, che punta a sviluppare con Ikea il 10% dei propri volumi, ma che assume un significato simbolico maggiore in virtù dello spostamento operato dal big dei mobili per i suoi rubinetti: prima prodotti in Cina, ora in Italia.

«Come battiamo i cinesi? Direi con la tecnologia - spiega Paini - con la flessibilità e con la serietà». Tutto vero, ma poi resta determinante il costo della fornitura, ed è qui che il metodo Ikea interviene con forza. Quando il gruppo ha deciso di localizzare in Italia uno dei propri fornitori di rubinetti ha aperto la pratica con una decina di candidati, poi diventati cinque e infine tre.

«Lavorare con loro è bellissimo ma anche difficile - racconta Paini - e qualche volta mi sono chiesto se valesse la pena andare avanti, la loro attenzione sui prezzi in effetti è fortissima». I manager di Ikea, sempre presenti con un team internazionale, non si sono infatti limitati a chiedere un'offerta ma hanno effettuato un'analisi approfondita sui fornitori della stessa Paini, indicando poi all'azienda da chi comprare e a quale prezzo. «Saremo stati fortunati o forse bravi - aggiunge l'ad - ma molte aziende che ci hanno chiesto di utilizzare erano già nostre fornitrici, certo con costi diversi».

L'analisi della multinazionale si allarga a tutti i costi di produzione e arriva fino all'ultima riga del conto economico del prodotto. È di fatto Ikea, quindi, a 'decidere' i margini che Paini può applicare per quella specifica fornitura. Margini che comunque sono costantemente tenuti sotto controllo e il contratto prevede una progressiva discesa del prezzo di fornitura negli anni, tenendo conto della maggiore efficienza ed esperienza che Paini può sviluppare nella fornitura e dunque dei guadagni di produttività realizzati.

«Di fatto ti impongono di essere efficiente - spiega Paini - accettano ricarichi minimi ma non impongono mai nulla a caso. I loro uffici tecnici sono estremamente competenti, possono andare ad esempio dal produttore di cartucce per rubinetti e stilare un contratto estremamente vantaggioso, permettendo a noi di acquistare a nostra volta questo componente ad un listino molto 'tirato'.

Chi lavora con Ikea in genere racconta di trattative estenuanti con gli uffici acquisti, di un'attenzione maniacale ad ogni dettaglio, di un pressing costante per contenere i margini, in modo da avere poi prezzi di vendita iper-competitivi. Poi però i vantaggi per i 'prescelti' sono evidenti. «Ci sono i volumi produttivi, certo, ma soprattutto un guadagno in termini di brand.

Essere partner di Ikea significa aver superato un test rigoroso ed essere sulla frontiera dell'efficienza e della tecnologia». Sui prezzi nessun dettaglio, ma la sensazione è che rispetto ai precedenti fornitori cinesi all'Italia sia consentito un livello di qualche punto percentuale più alto, giustificato sia dalla diversa qualità dei prodotti che dal minore impatto dei costi logistici. Non tutti ovviamente riescono a stare dietro a questi listini.

Un'altra storica rubinetteria del distretto di Gozzano, ad esempio, confessa di aver avuto proposte di prezzi di molto inferiori rispetto a quelli consentiti dalla struttura dei costi interna.

Paini, ora unico fornitore italiano per i rubinetti di Ikea, spedisce i prodotti nelle sedi logistiche di tutto il mondo, lasciando poi al gruppo svedese la distribuzione capillare nei singoli magazzini. L'azienda, 330 addetti, lo scorso anno ha chiuso il bilancio con ricavi per 70 milioni, in crescita del 7% rispetto all'anno precedente, realizza l'80% dei volumi all'estero e dispone di un impianto produttivo anche in Cina. «Ma il 90% di ciò che vendiamo a Ikea - conclude Paini - è rigorosamente Made in Italy».



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