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TIMOFTI nuovo presidente della Moldavia
Started By
cemento
, 16 Mar 2012 - 11:05:37
Questa discussione ha avuto 8 risposte
#1
Inviato 16 March 2012 - 11:05:37
Sono passati 917 giorni, ma finalmente e` stato
eletto il nuovo presidente
#2
Inviato 16 March 2012 - 11:21:27
meno male... ci hanno riflettuto 3 anni ma ce l'hanno fatta.... ma sono poi riusciti a entrare nel guinnes ???
che tipo è questo presidente ?? si sa qualcosa ??
#3
Inviato 16 March 2012 - 11:42:14
giemme74, su 16-Mar-2012 11:21, dice:
meno male... ci hanno riflettuto 3 anni ma ce l'hanno fatta.... ma sono poi riusciti a entrare nel guinnes ???
che tipo è questo presidente ?? si sa qualcosa ??
che tipo è questo presidente ?? si sa qualcosa ??
Un giudice che si dichiara apolitico
un presidente per tutti i moldavi, almeno cosi` dicono.
#4
Inviato 16 March 2012 - 13:26:03
Un manichino
per poter continuare a fare i comodi propri ,
epressione massima di quanto più corrotto esista in MD
la magistratura
che a buona norma dei principi sullo stato di diritto
dovrebbe restare ben distante da coinvolgimenti politici .
#5
Inviato 16 March 2012 - 13:38:40
curiosità: ma, questo "nuovo corso politico", di fatto, cos'ha fatto ??? (scusate il gioco di parole)...
in buona sostanza, del programma politico con cui si sono presentati, che ne è stato ?? l'hanno rispettato (almeno in parte) ??
nessun intento polemico, vorrei solo capire se questi democratici, che ovviamente hanno sia sostenitori che detrattori, hanno combinato qualcosa di buono e se l'hanno fatto, cos'e'...
a chi dovesse avere la bontà di rispondere, rivolgo una preghiera, niente slogan pro o contro, solo fatti... thx
#6
Inviato 16 March 2012 - 16:40:42
cemento, su 16-Mar-2012 11:42, dice:
un presidente per tutti i moldavi, almeno cosi` dicono.
ah si certo... apolitico e neutrale come il nostro Napolitano...
peccato pero' che, in Italia, siano sempre i primi a farsi notare davanti al seggio!
Per me e' una contraddizione e pure grave!
Un Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera, un Giudice e mille altri alti dirigenti di Stato DOVREBBERO ESSERE PRIVATI DEL DIRITTO DI VOTO
o quantomeno dovrebbero avere l'eleganza di NON PRESENTARSI A VOTARE!
Se invece voti significa che nn rappresenti tutti... ma una sola parte degli italiani! e SEI IN MALAFEDE!
.
#7
Inviato 16 March 2012 - 17:11:13
XCXC, su 16-Mar-2012 16:40, dice:
Un Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera, un Giudice e mille altri alti dirigenti di Stato DOVREBBERO ESSERE PRIVATI DEL DIRITTO DI VOTO
o quantomeno dovrebbero avere l'eleganza di NON PRESENTARSI A VOTARE!
Se invece voti significa che nn rappresenti tutti... ma una sola parte degli italiani! e SEI IN MALAFEDE!
o quantomeno dovrebbero avere l'eleganza di NON PRESENTARSI A VOTARE!
Se invece voti significa che nn rappresenti tutti... ma una sola parte degli italiani! e SEI IN MALAFEDE!
assolutamente d'accordo, ma dico di piu', alcune cariche che presuppongono un assoluta imparzialità non dovrebbe essere neanche eleggibili.
Non esiste che un magistrato un un giudice possa essere eletto in Parlamento! Vorrebbero farmi credere che l'attuale Sindaco di Bari sia stato del tutto imparziale nelle sue indagini? .. e lo stesso dicansi per D'ambrosio e tanti altri.
p.s. 10.000 volte Napolitano che Ciampi e Scalfaro!
"Ad ogni uomo il destino ha riservato una donna, se la eviti sei salvo!!"
#8
Inviato 16 March 2012 - 19:41:47
XCXC, su 16-Mar-2012 16:40, dice:
ah si certo... apolitico e neutrale come il nostro Napolitano...
Un Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera, un Giudice e mille altri alti dirigenti di Stato DOVREBBERO ESSERE PRIVATI DEL DIRITTO DI VOTO
o quantomeno dovrebbero avere l'eleganza di NON PRESENTARSI A VOTARE!
Se invece voti significa che nn rappresenti tutti... ma una sola parte degli italiani! e SEI IN MALAFEDE!
Un Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera, un Giudice e mille altri alti dirigenti di Stato DOVREBBERO ESSERE PRIVATI DEL DIRITTO DI VOTO
o quantomeno dovrebbero avere l'eleganza di NON PRESENTARSI A VOTARE!
Se invece voti significa che nn rappresenti tutti... ma una sola parte degli italiani! e SEI IN MALAFEDE!
Ma qui siamo tutti d'accordo: un presidente del Consiglio Superiore della Magistrtura che diventa il nuovo presidente della Moldova, non puo' non ricadere nel sospetto del 'conflitto di interesse'.
D'altro canto, la Moldova,con una nuova fumata nera dopo quasi 3 anni di attesa di un nuovo presidente, rischiava di sprofondare nel grottesco.
I due precedenti presidenti 'facenti funzione', Ghimpu e Lupu, erano rimasti in questi 3 anni praticamente nell'ombra e di fatto avevano delegato al primo ministro Filat le decisioni più importanti.
La Moldova è come la Transnistria una repubblica parlamentare e sono i presidenti a prendere le decisioni che piu' contano. E questo è uno dei motivi principali perchè la questione del conflitto ventennale Moldova-PMR non aveva registrato negli ultimi anni alcun avanzamento.
I due nuovi presidenti, Sevchuk in PMR eletto alla fine del 2011 e ora Timofti in Moldova, dovranno finalmente dialogare, non più a distanza, e far uscire dal letargo delle incomprensioni le due repubbliche, per arrivare ad una soluzione condivisa del conflitto, voluta peraltro con forza dall'UE, Russia, USA, Ucraina e OSCE.
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Transnistria, il 'coccodrillo' sul Nistro
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#9
Inviato 26 March 2012 - 21:56:42
jerry drake, su 16-Mar-2012 18:11, dice:
Vorrebbero farmi credere che l'attuale Sindaco di Bari sia stato del tutto imparziale nelle sue indagini? :) ..
Quando per Emiliano i pesci erano tangenti
Il sindaco di Bari è nei guai per le cozze pelose. Ma da pm mandò a processo un agente (poi assolto) per le spigole donate dai clan
Roma - Due pesci e due misure. Il sindaco di Bari - che ora chiede scusa per aver accettato «cozze e spigoloni» dagli imprenditori edili Degennaro, ma spiega di non voler dimettersi «per un po’ di pesce» - da pm ha trascinato nella rete del maxiprocesso «Dolmen» un poliziotto, accusato ingiustamente di corruzione per aver ricevuto una «tangente ittica», ovviamente fresca e di qualità.
Una storia surreale «tutta a base di pesce», anche perché tra i protagonisti c’è l’ex superboss pentito Salvatore Annacondia, detto «Manomozza» per aver perso l’uso dell’arto pescando a strascico. A prendere di petto il sindaco per aver valutato diversamente episodi simili è Luigi de Gregorio, figlio di Vincenzo, ex sovrintendente della polizia a Trani all’inizio degli anni ’90. Luigi, dopo aver letto della vasca di cozze pelose, spigoloni, seppioline e astici che il sindaco di Bari ebbe in regalo dal gruppo di costruttori vicini alla sua giunta, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera alla Gazzetta del Mezzogiorno. Che l’ha pubblicata col titolo «Mio padre poliziotto processato da Emiliano per una cesta di pesce mai ricevuta».
De Gregorio racconta l’odissea giudiziaria del padre, poliziotto oggi in pensione, tirato in ballo dallo stesso Annacondia e indagato dal «sindaco sceriffo» quando ancora indossava la toga come magistrato dell’Antimafia. E nella lettera attacca Emiliano. «Non credo siano sufficienti le scuse, sia pure pubbliche, per aver accettato e consumato questo pacco. Un primo cittadino, un uomo di giustizia, integerrimo al dire comune, si autocondanna moralmente e fa pubblico mea culpa, pur non essendo accusato di nessun reato. Ma un errore l’ha commesso, perché lo stesso sindaco è ben cosciente che tali omaggi sono quanto mai pericolosi, e bisogna fare di più per convincere gli elettori baresi dell’integrità morale del primo cittadino». Per il padre di Luigi De Gregorio, infatti, quel regalo ittico, mai ricevuto e dunque mai consumato (secondo la giustizia italiana che prima ha considerato prescritto il reato, e poi ha assolto l’uomo «per non aver commesso il fatto»), è stato foriero di anni di sofferenza. Nessuna attenuante per l’ex sovrintendente di Ps, ritenuto compromesso con il clan Annacondia anche per quei doni. Dopo l’avviso di garanzia, «mio padre - continua la lettera del figlio - ha dovuto subire un processo, il “Dolmen”, lungo 12 anni, che ha visto assumere il ruolo di pm almeno per i primi e più intensi anni, il dottor Michele Emiliano».
E prima dell’assoluzione, ricorda ancora il figlio del poliziotto, «ci sono piovute addosso le critiche più sgradevoli, sguardi di sdegno da parte di chi ci conosceva, commenti biechi e condanne spregevoli da parte di chi, in queste occasioni, trova nelle disgrazie altrui gli unici spazi di autostima e la vaga sensazione di vivere sotto un cielo più blu di quello di altri». Insomma, «anche mio padre come lei, signor sindaco, ha cercato di preservare il buon nome e l’onorabilità della famiglia, soprattutto per proteggere quella dei propri figli, esattamente come lei ha dichiarato in un’intervista. Ma intanto nessuno ci ha ancora risarcito i rilevanti danni subiti per quattro spigole e cinquanta cozze pelose - a differenza sua - mai ricevute e consumate. Ma che ci hanno rovinato la vita».
Contattato dal Giornale a Trani, dove oggi si gode la meritata pensione, l’anziano poliziotto è di poche parole: «Sono stato accusato di corruzione per delle affermazioni false di un collaboratore di giustizia a cui gli inquirenti di allora hanno creduto ciecamente. La parola di un pentito che parlava di un regalo periodico che io avrei ricevuto, ossia appunto una cesta di pesce a settimana, evidentemente valeva più di quella di un poliziotto che da anni era in prima linea a combattere il crimine. Emiliano da pubblico ministero ha preferito credere a quello (il pentito Annacondia, ndr) che a me, che pure per anni ho servito onestamente questo Stato. Evidentemente davo fastidio, e sono stato punito con accuse infamanti che solo dopo anni e anni di vicissitudini giudiziarie, si sono risolte come era naturale che si risolvessero: con il definitivo riconoscimento della mia totale estraneità ai fatti contestati».
Niente pesce per il poliziotto, dunque, mentre Annacondia lo amava al punto di averne guadagnato, come detto, il nome di battaglia, quel «manomozza» che faceva tremare il Nord Barese. Lo amava così tanto da parlarne anche nelle sue audizioni con l’Antimafia di Violante. Al quale racconta per esempio di una cena dell’86 con la Juventus in trasferta in Puglia, organizzata da un noto avvocato barese. «Ero il suo consigliere nel fargli mangiare il pesce perché lui si fidava solo del pesce che io gli portavo. Lo dovevo pulire, gli consigliavo: questo lo puoi mangiare in questo modo, questo lo puoi mangiare in un altro modo», racconta il pentito di mafia. Ben altra storia quella di Emiliano. Una vita per la legalità, salvo ritrovarsi «pentito» di pesce.
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