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RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI.


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Questa discussione ha avuto 5 risposte

#1 Guest_Azzurro_*

Guest_Azzurro_*
  • Ospite

Inviato 02 August 2008 - 07:52:14



Riforma degli ammortizzatori sociali.



PORETTI, PERDUCA, BONINO

Il Senato,

premesso che:

per completare la riforma Biagi del mercato del lavoro è necessario «disporre anche in Italia di un nuovo assetto della regolazione e del sistema di incentivi e ammortizzatori, che concorra a realizzare un bilanciamento tra flessibilità e sicurezza»;

è necessario riformare integralmente il sistema delle integrazioni al reddito dei disoccupati con un sistema universale di ammortizzatori sociali che assicuri il lavoratore nel momento in cui passa dallo stato di occupazione a quello di disoccupazione, come è stato ripetutamente ribadito dallo stesso Marco Biagi in numerose pubblicazioni; l'attuale sistema di ammortizzatori, infatti:

è iniquo, perché solo il 28,5 per cento delle persone in cerca di lavoro e solo 22,5 per cento dei disoccupati riceve una integrazione al reddito. In Italia, su cento disoccupati poco meno di un quarto riceve un sussidio mentre tre quarti devono arrangiarsi come possono. Ma anche fra quanti hanno il privilegio di ricevere un sussidio di disoccupazione, si registra un'ulteriore ingiustizia fra chi appartiene alle categorie privilegiate che riceve un sussidio che copre l'80 per cento dell'ultima retribuzione per un periodo che può essere prorogato anche fino a sei anni, mentre la maggioranza, i meno rappresentati, deve accontentarsi per sei mesi del 50 per cento dell'ultimo stipendio e per il settimo mese del 40 per cento;

non compensa la maggiore flessibilità del lavoro con maggiore sicurezza, perché non offre alcuna tutela significativa ai lavoratori non standard, quelli che passano da un'attività all'altra con frequenti periodi di disoccupazione (2,7 milioni). Fra questi vi sono:

2 milioni di dipendenti a tempo determinato che possono beneficiare solo della modesta indennità di disoccupazione per 8 mesi al 60 per cento dello stipendio;

un po' meno di 700.000 co.co.co e co.co.pro, apprendisti e occasionali che sono completamenti esclusi da qualsiasi forma di copertura per i periodi di disoccupazione;

6 milioni di autonomi in gran parte privi di alcuna tutela contro la disoccupazione; tutela il posto di lavoro non i lavoratori, perché costituito in gran parte dalle due casse integrazione - istituti sconosciuti negli altri paesi industrializzati - che prevedono, solo per alcune categorie privilegiate, la conservazione formale del posto di lavoro anche quando la crisi è irreversibile e, in alcuni casi, quando la fabbrica è chiusa e la prosecuzione del sussidio con l'indennità di mobilità, possibilmente fino al pensionamento. La rigidità del mercato e l'uso distorsivo dei sussidi è un ostacolo alla mobilità, emargina definitivamente i lavoratori dal mercato del lavoro e impedisce di assicurare loro le condizioni per trovare più facilmente e velocemente un altro impiego, anche attraverso una migliore qualificazione professionale;

deresponsabilizzante e inefficiente, perché gli ammortizzatori, in alcuni casi troppo generosi per l'entità del sussidio e la sua durata, disincentivano la ricerca del lavoro e favoriscono il lavoro nero, non sono vincolati a misure per il reinserimento lavorativo, all'impegno di ricerca attiva del lavoro da parte del disoccupato (patto di servizio) e di fatto non consentono di sanzionare chi si sottrae a questo impegno non accettando le offerte di lavoro proposte dai servizi pubblici e privati per l'impiego;

è disorganico e basato sull'abuso delle deroghe, perché costituito da un numero eccessivo di misure e di eccezioni per singole categorie, con una stratificazione normativa che produce abusi, diversamente dagli altri paesi europei dove sono previsti al massimo tre livelli: assicurativo, assistenziale e d'inserimento;

è dispendioso a causa del buco nero dell'agricoltura, perché mentre tutti i trattamenti d'integrazione al reddito previsti per il sistema industriale e per i servizi si autofinanziano interamente (prestazioni e coperture figurative) attraverso i contributi di imprese e lavoratori, i diversi sussidi per l'agricoltura producono un saldo passivo di 1,3 miliardi di euro a fronte di contributi pari a 86 milioni, distribuendo a pioggia sussidi a quasi 600 mila lavoratori agricoli su 990 mila (60 per cento);

l'articolo 28 della legge 24 dicembre 2007 n. 247 delega il Governo ad adottare, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativi finalizzati a riformare la materia degli ammortizzatori sociali per il riordino degli istituti a sostegno del reddito, nel rispetto dei principi e criteri definiti dalla stessa legge,


impegna il Governo:

ad adottare le opportune iniziative volte ad attuare la delega prevista dalla legge 24 dicembre 2007 per la riforma degli ammortizzatori sociali al fine di creare «uno strumento unico indirizzato al sostegno del reddito e al reinserimento lavorativo dei soggetti disoccupati senza distinzione di qualifica, appartenenza settoriale, dimensione di impresa e tipologia di contratti di lavoro», integrato, sulla base del modello di welfare to work, alle politiche attive del lavoro e a un regime sanzionatorio dei comportamenti elusivi dell'impegno a una ricerca attiva del lavoro da parte del disoccupato.



#2 jerry drake

jerry drake

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    Medaglie




Inviato 02 August 2008 - 08:51:36


Basterebbe fare uan cosa semplicissima:

ABOLIRE L' ART. 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI!

Finiranno:

Co.co.co. assunzioni a progetto, precari e scemenze varie!

Tutti gli stessi diritti e quindi gli stessi ammortizzatori sociali

Ma chiaramente questo non avverrà mai....

Non per nulla siamo l' unico Paese del mondo NON comunista dove sia impossibile non licenziare!



"Ad ogni uomo il destino ha riservato una donna, se la eviti sei salvo!!"


#3 Guest_Azzurro_*

Guest_Azzurro_*
  • Ospite

Inviato 02 August 2008 - 22:19:05


Visualizza messaggiojerry drake, su 2-Aug-2008 09:51, dice:

Basterebbe fare uan cosa semplicissima:

ABOLIRE L' ART. 18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI!

Finiranno:

Co.co.co. assunzioni a progetto, precari e scemenze varie!

Tutti gli stessi diritti e quindi gli stessi ammortizzatori sociali

Ma chiaramente questo non avverrà mai....

Non per nulla siamo l' unico Paese del mondo NON comunista dove sia impossibile non licenziare!


Intanto non c'è bisogno di licenziare gli ultimi 5 milioni di lavoratori con contratti stipulati in questi ultimi anni iperchè sono tutti a scadenza.


Tra qualche anno nessuno sarà precario perchè saremo tutti precari...


Aspetta che i precari raggiungano la soglia dei 10 milioni senza sussidi e dopo vedrai cosa succederà...


#4 jerry drake

jerry drake

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Inviato 03 August 2008 - 09:23:18


Visualizza messaggioAzzurro, su 2-Aug-2008 23:19, dice:


Aspetta che i precari raggiungano la soglia dei 10 milioni senza sussidi e dopo vedrai cosa succederà...

Quel giorono saremmo un Paese quasi (perchè ci saranno ancora altri 10 milioni non precari) normale :)



"Ad ogni uomo il destino ha riservato una donna, se la eviti sei salvo!!"


#5 Guest_Azzurro_*

Guest_Azzurro_*
  • Ospite

Inviato 03 August 2008 - 09:47:41


Visualizza messaggiojerry drake, su 3-Aug-2008 10:23, dice:

Quel giorono saremmo un Paese quasi (perchè ci saranno ancora altri 10 milioni non precari) normale :)


Mi spiego meglio!!

Io non sono contrario al precariato, dico semplicemente che uno che viene mandato a casa dopo 6 mesi di lavoro, nel periodo che intercorre per trovarsi un nuovo lavoro, deve prendere un sussidio, non deve fare il bandito per pagarere il mutuo della casa e per mandare i figli a scuola.

Questo la legge 30 di biagi lo prevedeva, dopo però il berlusca, in accordo con confindustria, il sussidio l'ha stracciato, tenendo in piedi solo il precariato.

In francia, germania, regno unito ecc. oltre a erogare il sussidio di disoccupazione, coprono anche la contribuzione nei periodi non lavorativi, altrimenti il lavoratore precario la pensione non la prenderà mai.

Tra 20 o 30 anni, in italia avremo un esecito di vecchietti ex precari, che ruberanno ai supermercati per sopravvivere perchè non percepiranno una pensione.


#6 giemme74

giemme74

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Inviato 03 August 2008 - 10:38:50


a mio avviso, per eliminare lo sfruttamento del precariato (perchè la flessibilità la ritengo invece una cosa positiva), basterebbe alzare il minimo contrattuale... un precario, al datore di lavoro, dovrebbe costare almeno il 30/40% in più (suddivisi fra maggiore retribuzione netta e maggiore contribuzione) rispetto a un lavoratore a tempo indeterminato...



questa maggiore retribuzione servirebbe a coprire i periodi di inattività del lavoratore e scoraggerebbe le aziende con un grosso turnover di precari a continuare ad assumere per 6 mesi e poi cambiare, perchè il vantaggio dell'avere tanti/tutti precari sarebbe sorpassato dallo svantaggio di un maggior costo del lavoro...



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