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L'On.le Marco Zacchera presentara' un' Interrogazione parlamentare per chiarire i dubbi emersi sul Forum Ambasada.it


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Questa discussione ha avuto 8 risposte

#1 XCXC

XCXC

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Inviato 21 July 2008 - 18:23:42


l'Interrogazione che presentera' per noi questa sera l' On.le Marco Zacchera (pdl) al Ministro degli Esteri per chiarire i ns quesiti e dubbi sulla discutibile scelta dell'immobile per la nuova Ambasciata a Chisinau.

----------

   INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

    

   ZACCHERA  AL  MINISTRO PER GLI AFFARI ESTERI

    

    

   Per sapere, premesso che

    

    

Nei giorni scorsi il sottoscritto ha presentato una interrogazione parlamentare sottolineando ancora una volta l’opportunità di aprire una nostra ambasciata in Moldova, a Chisinau

    

Ho appreso che recentemente tale decisone è già stata presa, che l’annuncio è apparso sulla G.U. e quindi di ciò ce ne si complimenta con il Ministro

    

Si apprende però che la nuova ambasciata avrà sede presso lo Sky Tower, nella zona commerciale della città, su due piani, in condizioni logistiche non facilmente raggiungibili per chi richiederà visti per il soggiorno in Italia, ovvero per quella attività per la quale principalmente viene aperta la nuova sede diplomatica

    

La nuova sede, inoltre, stando a quanto dichiarato da componenti la comunità italiana locale, pare abbia un costo di circa 25.000 euro al mese di solo canone di affitto

    

    

Quali siano le ragioni logistiche ed economiche che hanno portato a questa scelta e - se confermata tale somma d’affitto - se non fosse stato meglio ipotizzare allora di acquistare un immobile di proprietà, utilizzando eventualmente l’affitto quale rata di un mutuo per sostenere la spesa di acquisto e/o di sistemazione, soprattutto in considerazione dei prezzi degli immobili in essere a Chisinau.

    

    

    

    

    

   On. Marco Zacchera



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#2 Seborga

Seborga

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Inviato 23 July 2008 - 23:10:32


Bravo XCXC.... :thumbsup:


http://www.agenziaai...amp;IDArc=60706






#3 XCXC

XCXC

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Inviato 24 July 2008 - 02:16:47



ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00754


Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 40 del 22/07/2008


Firmatari

Primo firmatario: ZACCHERA MARCO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 22/07/2008


Destinatari

Ministero destinatario:


  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 22/07/2008

Stato iter:
IN CORSO

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00754
presentata da
MARCO ZACCHERA
martedì 22 luglio 2008 nella seduta n.040

ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:


nei giorni scorsi il sottoscritto interrogante ha presentato una interrogazione parlamentare sottolineando ancora una volta l'opportunità di aprire una nostra ambasciata in Moldova, a Chisinau;

l'interrogante ha appreso che recentemente tale decisone è già stata presa, che l'annuncio è apparso sulla Gazzetta Ufficiale e quindi di ciò si complimenta con il Ministro;

si apprende però che la nuova ambasciata avrà sede presso lo Sky Tower, nella zona commerciale della città, su due piani, in condizioni logistiche non facilmente raggiungibili per chi richiederà visti per il soggiorno in Italia, ovvero per quella attività per la quale principalmente viene aperta la nuova sede diplomatica;

la nuova sede, inoltre, stando a quanto dichiarato da componenti della comunità italiana locale, pare abbia un costo di circa 25.000 euro al mese di solo canone di affitto -:

quali siano le ragioni logistiche ed economiche che hanno portato a questa scelta e - se confermata tale somma d'affitto - se non fosse stato meglio ipotizzare allora di acquistare un immobile di proprietà, utilizzando eventualmente l'affitto quale rata di un mutuo per sostenere la spesa di acquisto e/o di sistemazione, soprattutto in considerazione dei prezzi degli immobili in essere a Chisinau.
(4-00754)

http://banchedati.camera.it/sindacatoispet...OSTA+SCRITTA%27



.


#4 Seborga

Seborga

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Inviato 24 July 2008 - 07:11:14


Questo é un bel colpo, perché un'interrogazione presentata da un  parlamentare di  maggioranza, ha maggiori possibilità di essere  esaminata....

Chi é Marco Zacchera...

http://www.marcozacchera.it/


PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE:

- 9 come primo firmatario
( Istituzione casinò di Stresa e Lago Maggiore – Difesa denominazioni locali per le produzioni agro-alimentari – Istituzione Consorzio Valgrande – Rafforzamento attività antiterroristica – Celebrazione centenario nascita di Giovannino Guareschi – Difesa e tutela imprese settore marmoreo/ lapideo – Modifica legislazione per ingresso lavoratori stranieri – Tutela dei piccoli risparmiatori per default Bond Argentini)

- 102 come co-firmatario

ATTIVITA’ ISPETTIVA E DI CONTROLLO

proposta commissione di inchiesta sul fenomeno della violenza negli stadi
presentate n. 2 mozioni (entrambe su problematiche europee)
presentate 116 interrogazioni a risposta scritta, una a risposta orale, 4 a risposta immediata in Commissione, 1 a risposta in Commissione, 9 ordini del giorno

Da questo punto di vista - secondo la rivista IL DUEMILA - l’on.le Marco Zacchera nel primo anno di legislatura risulta quello “più produttivo” dell’intero Parlamento, sia alla Camera che al Senato

INTERVENTI ORALI IN AULA E COMMISSIONE

56 INTERVENTI IN AULA (oltre a quelli presentati in forma scrita)
53 INTERVENTI IN COMMISSIONE (Esteri – Difesa – e/o in sede di commissioni riunite)

PRESENZE

Nel periodo indicato l’on.le Marco Zacchera ha partecipato a n. 76 sedute su 83 (91,4% di presenze) ed ha partecipato a 2057 votazioni su 2.530 indette (presenza al voto pari all’ 81, 3 %)






#5 giemme74

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Inviato 24 July 2008 - 14:03:41


bel colpo !!!!!!!!!!!!!!!



io voglio sapere chi era ministro quando è stato firmato il contratto di affitto !!!!!!



Immagine inviata


#6 XCXC

XCXC

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Inviato 24 July 2008 - 22:18:12


Visualizza messaggiogiemme74, su 24-Jul-2008 15:03, dice:

bel colpo !!!!!!!!!!!!!!!



io voglio sapere chi era ministro quando è stato firmato il contratto di affitto !!!!!!


premesso che quando vedo Frattini mi agito :) ...

sicuramente l'ultima firma l'ha messa d'Alema

ed organizzato il tutto i soliti noti... (che quando si tratta di magna' o solamente se ne fregano di impegnarsi... sono sia di dx sia di sx)

Solo i pazzi pagano 25/30 mila euro d'affitto... quando qualsiasi Banca farebbe un mutuo.

Sono molto meglio gli extraUE qui... che acquistano gli immobili... mentre noi puzzoni andiamo ad affittare in MD...

e' incredibile tutto questo!!!!!

Aspettiamo la risposta...



.


#7 jerry drake

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Inviato 25 July 2008 - 07:25:11


Visualizza messaggioXCXC, su 24-Jul-2008 23:18, dice:

premesso che quando vedo Frattini mi agito :) ...

All' inizio dava anche a me l'immagine di ex democristiano...

Poi, invece, mi sono davveto ricreduto

Comunque tienici informati perchè è davvero da polli sta roba!  :angry:



"Ad ogni uomo il destino ha riservato una donna, se la eviti sei salvo!!"


#8 Guest_Azzurro_*

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Inviato 26 July 2008 - 11:21:22


Dal dossier realizzato da Lapolis risulta che la regione Liguria ha pagato nel 2003 più di 100 mila euro di affitto per la propria “ambasciata” romana di 380 metri quadri. Tra le altre regioni, chi non ha acquistato la propria sede la affitta per importi tra i 60 mila e i 100 mila euro. La sede lombarda è la più grossa (quasi 1200 mq), seguita da quella siciliana (1000 mq).


Enrico Singer, corrispondente da BRUXELLES.

La prima ad aprire, nel 1997, è stata quella della Lombardia che è anche la più strutturata e numerosa. Ma quella della Sicilia, arrivata per ultima nell'ottobre 2002, ha rapidamente recuperato il tempo perduto. Anzi, si è già conquistata il primato dei ricevimenti più sfarzosi e rivendica la sua parte in qualche colpo davvero grosso, come il sì ai fondi europei per costruire il ponte sullo Stretto. Quella della Campania ha organizzato anche una pizza-fest che ha attirato 12 mila visitatori in 4 giorni. La più leggera è senz'altro quella del Piemonte: una sola responsabile, due cococo e due stagisti. Quelle di Lazio, Toscana, Umbria e Marche si sono messe insieme per dividere, almeno, le spese di segreteria. Quella del Friuli-Venezia Giulia, invece, ha appena acquistato per due milioni e mezzo un palazzetto fine ‘800 per farne una «casa comune» aperta anche a Istria e Carinzia. E poiché esiste sempre l'eccezione alla regola, c'è anche chi non ce l'ha: la Basilicata.

Parliamo delle rappresentanze delle Regioni italiane a Bruxelles. Diciannove in tutto.

Delle vere e proprie mini-ambasciate con un compito istituzionale ben preciso: far conoscere, ma soprattutto difendere, gli interessi regionali nella capitale dell'Unione europea. Da quando la legge 52 del febbraio 1996 ha concesso questa possibilità, che prima era negata alle autonomie locali ed era riservata soltanto allo Stato, la corsa ad aprire una sede di rappresentanza è stata vertiginosa. Ma che cosa fanno e quanto costano queste mini-ambasciate? La prima domanda ha una risposta che vale, più o meno, per tutte. Il rapporto con le istituzioni della Ue - Parlamento, Commissione, Consiglio - serve a far sentire la propria voce quando sono in gioco decisioni che riguardano da vicino le diverse Regioni. In una parola, serve a fare lobbying. A fare pressione. A influenzare. E, possibilmente, a ottenere quello che si vuole.

L'elenco dei successi è lungo, a sentire quello che spiegano nelle rappresentanze. E tutte ne sono fiere. Quella della Sicilia, oltre alla battaglia per il ponte, ha strappato degli aiuti, inattesi, anche al fondo europeo catastrofi per l'eruzione dell'Etna che costrinse alla chiusura l'aeroporto di Catania per la cenere. Quella della Campania ha al suo attivo il sì agli aiuti di Stato per l'emergenza zootecnica della bufala da latte. La rappresentanza dell'Emilia e Romagna ha contribuito alla vittoria di Parma nella gara per la sede dell'Agenzia per la sicurezza alimentare. La rappresentanza della Lombardia, guidata da Claude Scheiber, un efficiente manager franco-austriaco con moglie italiana e un passato in Telecom, è specializzata nella caccia ai progetti europei. Gli ultimi due che ha conquistato pesano diversi milioni di euro. «Quanto basta per ripagare con gli interessi i soldi spesi», dicono negli uffici al numero 3 della place du Champ de Mars. Ma quando si entra nel terreno dei costi, bisogna fare molta attenzione. E distinguere.

In questi tempi di polemica sui costi della politica - e, in particolare, sulle spese delle Regioni in Italia - le cifre ufficiali che circolano a Bruxelles sembrano una goccia nel mare. Anche le ambasciate più grandi assicurano di stare all’interno dei 500 mila euro l’anno. Ma ognuna ha il suo stile, i suoi numeri, i suoi metodi. C'è chi paga l'affitto per la sede e chi l'ha acquistata (ormai la metà sono di proprietà), c'è chi usa molto personale assunto a Bruxelles e chi lo distacca dalla Regione con costi maggiori. C'è chi si concentra nell'azione di lobbying e nell'organizzazione di convegni e chi non disdegna feste, ricevimenti e attività culturali. E, alla fine, le spese effettive si diluiscono sotto più voci nei bilanci delle Regioni.

Ma alcune regole sono generali. Cominciamo dal personale. Se c'è il distacco di un funzionario o di un dirigente dalla Regione scatta un'indennità pari a quella dei dipendenti del ministero degli Esteri. In pratica, tra 2500 e 4000 euro al mese per coprire tutte le spese: dall'abitazione ai viaggi. La legge prevede che l'indennità possa oscillare tra il 70 e il 100 per cento di quella degli Esteri. E ogni Regione si comporta a modo suo. L'Emilia-Romagna, per esempio, ha scelto il minimo. Il Piemonte il 90 per cento, ridotto, però, al periodo di effettiva permanenza a Bruxelles dell'unico dirigente che è a capo dell'ufficio e che lavora una settimana al mese a Torino. Tutti fanno notare, naturalmente, che gli stipendi dei distaccati non sono un costo aggiuntivo perché sarebbero pagati anche in Italia.

Ci sono, poi, i contratti dei dipendenti assunti sul posto: in genere degli italiani che hanno avuto esperienze nelle istituzioni europee. Qui le retribuzioni variano, ma non ci sono indennità. Il bilancio finale della voce «personale» dipende dal numero complessivo di chi lavora nelle ambasciate regionali. E anche questo è molto variabile. Si va dal minimo del Piemonte e dell'Emilia-Romagna - tre dipendenti - al massimo delle grandi rappresentanze come quella della Lombardia e della Sicilia che ne hanno undici, dodici. Complessivamente, comunque, per l’apparato delle diciannove rappresentanze lavorano più di cento persone. Di più dei diplomatici veri: di quelli che rappresentano l’Italia presso la Ue.

Una voce pesante di spesa, poi, è quella per la sede. Da un minimo di 50 mila euro all'anno, spese comprese, per un appartamento in affitto come quello del Piemonte, a una media di 80-90 mila per le sedi più grandi, come quella della Campania, che si affaccia sul Parco del Cinquantenario, e quella della Sicilia nella Tour Bastion al numero 5 della place du Champ de Mars. Ma molte Regioni, ormai, hanno comprato. Le quattro del Centro Italia - Lazio, Toscana, Umbria e Marche - hanno acquistato insieme, tre anni fa a meno di un milione di euro, nel cuore del quartiere europeo, proprio nel Rond Point Schuman di fronte a Commissione e Consiglio. Il Friuli-Venezia Giulia ha appena comprato una «maison de maitre» - in pratica un palazzetto - a due milioni e mezzo. L'Abruzzo si è sistemato nell'avenue Louise, una delle strade più eleganti di Bruxelles, in mille metri quadrati pagati un milione e mezzo di euro. Cifre importanti, ma pur sempre un investimento a fronte dei soldi a fondo perduto degli affitti.

Il bilancio complessivo, così, dipende da molte variabili. Francesco Attaguile, che guida l'ambasciata della Sicilia, ha dieci collaboratori e potrebbe contare su uno stanziamento della Regione di un milione di euro l'anno. «Me ne spendiamo la metà», dice soddisfatto. Ottantamila euro se ne vanno soltanto per l'affitto della sede, vicinissima a quella - comprata - della Lombardia. Poi ci sono telefoni e luce.



Giacomo Galeazzi

E’ proprio indispensabile che la sede della Regione Liguria sia ospitata in un palazzo storico del centro che costava già alla fine del 2003 oltre 100 mila euro di affitto per 380 metri quadri? E ancora, le cucine (vorremmo sapere se provviste di cuoco e camerieri) delle regioni Abruzzo, Liguria e Sicilia sono assolutamente necessarie?

Ufficialmente nei bilanci regionali non esistono, ossia sono spalmate in una pluralità di capitoli di spesa
(da «organi istituzionali» a «funzionamento e strutture»). In realtà, le sedi a Roma delle Regioni, per costi e personale, si sono ormai trasformate, da punti di smistamento di pratiche burocratiche, in piccole «ambasciate» dei governatori a Roma. Intendiamoci, non è che queste strutture, alle dirette dipendenze dei presidenti delle giunte regionali, non abbiano una funzione importante. Anzi, dalla metà degli anni Settanta, da quando cioè le Regioni hanno messo radici a Roma, sono via via aumentati i loro compiti di acquisizione e trasmissione di informazioni, atti e documenti. E ciò di pari passo al crescente ruolo della Conferenza delle Regioni nei rapporti con governo, parlamento e Unione europea.

Però, in periodi di tagli generalizzati e «austerity» finanziaria, saltano all’occhio le ricche «dotazioni» garantite dalle Regioni ai loro punti d’appoggio nella capitale, stando almeno ai dati raccolti alla fine del 2003 dall’unico dossier esistente sull’argomento, realizzato da Riccardo Bellucci per Lapolis, il laboratorio di studi politici e sociali diretto ad Urbino da Ilvo Diamanti.

Sempre che per risparmiare non ne abbia dismessa una nell’ultimo biennio, lascia perplessi che il governatore della Lombardia Formigoni abbia a disposizione due auto blu e due autisti per le sue trasferte romane o che il Friuli possa contare su due maxi-sale riunioni o che la Campania abbia allestito nella capitale ben tre servizi regionali con a capo di ciascuno di essi un dirigente e sopra di loro un coordinatore generale. Oppure che, oltre a un salone-convegni da 120 posti, la Lombardia metta a disposizione dei suoi dieci dipendenti 4 fotocopiatrici e la Sardegna abbia 18 computer per tredici addetti.

Tra affitti dei locali, stipendi, convegni, corsi di aggiornamento professionale, auto blu (alcune blindate a disposizione di presidenti e assessori in soggiorno a Roma), telefono, elettricità, riscaldamento, pulizie, spese di rappresentanza, manutenzioni, la «foto» che esce dall’indagine condotta nel 2003 sembra dar ragione all’ordine del giorno recentemente votato all’unanimità dal Consiglio nazionale dei Ds per richiamare chi amministra a «rigore morale e sobrietà nei comportamenti». Un monito che ricalca quello lanciato nel 2000 ai governatori dal ministro del Tesoro Visco («le vostre spese sono fuori controllo e gravano in modo preoccupante sul bilancio dello Stato») ma che non sembra aver trovato accoglienza. Un esempio? Tutte le sedi a Roma dei governatori hanno un numero di stanze superiore a quello degli impiegati, maxi-uffici, tutti nel centro, come quello da 1100 metri quadri della Lombardia.

Le dimensioni delle «ambasciate» dei governatori sono in genere notevoli (mille mq la Sicilia, 650 il Friuli). In un labirinto di «spese economali e di ordinaria amministrazione», «delegati alla rappresentanza» e «consegnatari cassieri», emerge una sproporzione tra costi ed effettive attività svolte dagli uffici di Roma.

Nelle sedi di Abruzzo e Puglia (che hanno rispettivamente 10 e 11 dipendenti) si sono tenute fino al 2004 soltanto da 10 a 15 riunioni all’anno; la quantità di documenti protocollati negli uffici romani della regione Umbria (4 addetti) non raggiunge la quota annua di 300, cioè meno di uno al giorno. Campania, Sardegna e Valle d’Aosta hanno ospitato in un anno una ventina d’incontri tecnici ciscuna, quasi tutti in preparazione dei «briefing» che si tengono al Cinsedo, il Centro studi e documentazione della Conferenza dei presidenti delle Regioni.

Eppure gli uffici romani delle giunte, a fine 2003, sfioravano i duecento addetti (16 la Campania, 15 la Sicilia, 14 la Sardegna) in un proliferare di strutture e servizi. Personale in abbondanza, dunque, e quasi tutto con qualifiche elevate. Ben due terzi di quanti lavorano nelle sedi romane, infatti, fanno capo alle categorie direttive, con una media molto superiore a quella degli altri dipendenti regionali. Su sedici dipendenti la Campania ha 4 dirigenti, 11 funzionari di qualifica superiore e un solo impiegato. Si registra, inoltre, un’alta anzianità di servizio nella funzione di responsabili degli uffici e uno scarso ricorso al turn-over. Da 17 anni sette Regioni hanno a Roma lo stesso capufficio. La percentuale, poi, dei dirigenti regionali presenti nella capitale (l’11% dell’intero organico) è da record così come l’attività di «aggiornamento e riqualificazione professionale» con un elevato numero di corsi di informatica, lingue, gestione dei protocolli e degli archivi, sicurezza sul posto di lavoro materie istituzionali e finanziarie, e, come si addice a funzionari di queste «piccole ambasciate», lezioni di comunicazione e sul cerimoniale.

La partecipazione massiccia ai corsi di aggiornamento prevede continui spostamenti da Roma alla sede centrale. Il personale di ogni ufficio romano, quindi, si reca frequentemente «in missione» nel capoluogo di provenienza, con notevoli costi a carico dell’amministrazione. Da Roma a Palermo o Torino, quindi, per studiare l’inglese e il «bon ton». Neppure un corso è stato organizzato a Roma congiuntamente dalle Regioni per tagliare le spese della riqualificazione.
Gli uffici di Roma delle Regioni e delle Province autonome sono tutti a poche centinaia di metri dalle Camere e dai ministeri. Un’ubicazione di eccellenza, in molti casi in prestigiosi palazzi storici. e, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano) gli altri sono in affitto con importi tra i 60 mila e i 100 mila euro, tranne la Liguria che nel 2003 pagava un canone ancora superiore per 380 metri quadri.

In media la dimensione supera i 300 mq, con stanza riservata per il governatore, sala riunioni, stanza degli assessori, in qualche caso cucina e foresteria, stanze dei funzionari, garage (di proprietà o in affitto) e posti macchina. In molte sedi i locali «accessori» includono postazioni «ad hoc» per i dirigenti centrali e gli immancabili impianti per le videoconferenze con la sede centrale. E pazienza se tante Regioni non li usano mai.


#9 XCXC

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Inviato 09 November 2008 - 19:35:00


ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00754


Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 40 del 22/07/2008


Firmatari

Primo firmatario: ZACCHERA MARCO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 22/07/2008


Destinatari

Ministero destinatario:


  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 22/07/2008

Stato iter:
CONCLUSO il 07/11/2008

Partecipanti allo svolgimento/discussioneRISPOSTA GOVERNO07/11/2008
MANTICA ALFREDOSOTTOSEGRETARIO DI STATO AFFARI ESTERI


Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/11/2008
CONCLUSO IL 07/11/2008


Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00754
presentata da
MARCO ZACCHERA
martedì 22 luglio 2008 nella seduta n.040

ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:


nei giorni scorsi il sottoscritto interrogante ha presentato una interrogazione parlamentare sottolineando ancora una volta l'opportunità di aprire una nostra ambasciata in Moldova, a Chisinau;

l'interrogante ha appreso che recentemente tale decisone è già stata presa, che l'annuncio è apparso sulla Gazzetta Ufficiale e quindi di ciò si complimenta con il Ministro;

si apprende però che la nuova ambasciata avrà sede presso lo Sky Tower, nella zona commerciale della città, su due piani, in condizioni logistiche non facilmente raggiungibili per chi richiederà visti per il soggiorno in Italia, ovvero per quella attività per la quale principalmente viene aperta la nuova sede diplomatica;

la nuova sede, inoltre, stando a quanto dichiarato da componenti della comunità italiana locale, pare abbia un costo di circa 25.000 euro al mese di solo canone di affitto -:

quali siano le ragioni logistiche ed economiche che hanno portato a questa scelta e - se confermata tale somma d'affitto - se non fosse stato meglio ipotizzare allora di acquistare un immobile di proprietà, utilizzando eventualmente l'affitto quale rata di un mutuo per sostenere la spesa di acquisto e/o di sistemazione, soprattutto in considerazione dei prezzi degli immobili in essere a Chisinau.
(4-00754) Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 7 novembre 2008
nell'allegato B della seduta n. 081
All'Interrogazione 4-00754 presentata da
MARCO ZACCHERA
Risposta. - In merito a quanto rappresentato dall'interrogante nell'atto parlamentare in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
La nuova sede per la rappresentanza italiana in Chisinau aprirà, come noto, a partire dal prossimo 1o ottobre ed è stato già stato designato quale incaricato d'affari il consigliere d'ambasciata Stefano De Leo.
Il reperimento e l'individuazione dei locali idonei all'interno del moderno edificio dello Sky Tower, sito nel centro commerciale della città, sono frutto di un'attenta analisi immobiliare, economica e logistica condotta sin dallo scorso mese di febbraio dall'Ambasciata d'Italia in Bucarest, di concerto con il Ministero degli esteri.
La ricerca si era sin dall'inizio indirizzata verso immobili indipendenti, ovvero singoli piani in edifici moderni, di superficie compresa tra i 700 ed i 1.000 metri quadrati, tenuto conto della prevista dotazione di personale per la sede e del prevedibile afflusso di pubblico (nel settore consolare/visti).
Nel maggio scorso i funzionari tecnici del Ministero degli esteri hanno svolto a Chisinau una missione ad hoc - presente anche l'Ambasciatore d'Italia a Bucarest - con il compito di esaminare le proposte di locazione selezionate a seguito di un prima indagine immobiliare svolta dalla sede e consistenti in una mezza dozzina di immobili, che apparivano in un primo momento rispondenti ai requisiti prefissati.
La visita ha consentito di circoscrivere la rosa delle ipotesi immobiliari, escludendo quelle che presentavano problematiche strutturali, tecnico-statiche, di sicurezza anti-intrusione, di funzionalità e decoro.
Sono state parimenti escluse quelle che imponevano ingenti spese ovvero lunghi tempi di ripristino dell'impiantistica o di parti strutturali, di adattamento alle prescrizioni della normativa italiana in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, di misure di sicurezza attiva e passiva: si consideri infatti che, oltre al - pur rilevante - fattore economico, l'altro fattore imprescindibile nella valutazione degli immobili sulla base degli interventi da effettuare è quello della tempistica di questi ultimi, data l'esigenza di non subordinare l'apertura della futura rappresentanza diplomatica alle incognite nello svolgimento degli interventi necessari.
La scelta è così caduta agevolmente sui locali siti nel moderno edificio a undici piani dello Sky Tower, ubicato nel centro nevralgico della città di Chisinau.
Gli spazi in locazione sono situati tutti al settimo piano, suddivisi in sei uffici e dotati di adeguati spazi connettivi, hall e servizi, per un totale di circa 780 mq (cui si aggiungono altri 48 mq circa di locali siti al piano terra da adibire ad archivio-deposito, in osservanza delle prescrizioni vigenti ex decreto ministeriale 16 gennaio 1996 sui massimi carichi dei solai). Trattasi di spazi già rifiniti, ad eccezione delle pavimentazioni degli ambienti ad uso ufficio, e dotati di tutta l'impiantistica tecnologica e di quattro elevatori al piano. Un sistema di tornelli e di metal detector è già installato al pianterreno. Minimi lavori di adattamento potrebbero essere realizzati direttamente dalla proprietà, che si è dimostrata disponibile in tal senso.
I costi della locazione ammontano a circa 15.000 euro mensili. Risulta pertanto errata l'informazione pervenuta all'interrogante, che menziona una locazione di ben 25.000 euro mensili.
Da quanto precede risulta evidente come la proposta prescelta sia la migliore sotto molteplici aspetti:

a) sotto l'aspetto logistico, in quanto l'edificio è ubicato nella zona centrale e commerciale della città di Chisinau;

b) sotto l'aspetto della sicurezza anti-intrusione, in quanto all'interno di un edificio commerciale pienamente idoneo;

c) in termini economici, in quanto i costi di adattamento e ristrutturazione degli spazi risultano di gran lunga inferiori alle altre ipotesi e potrebbero essere riassorbiti dal canone di locazione che, per unità di superficie, è risultato in linea, se non minore, con le altre ipotesi prese in considerazione;

d) sotto il profilo della tempistica, in quanto è l'unica a rendere l'edificio fruibile nel più breve tempo.

Per rispondere all'ultimo quesito posto dall'interrogante, infine, l'ipotesi di acquisto dell'immobile, anche attraverso l'utilizzo del canone di locazione come rata di mutuo, è stata esclusa considerando che la procedura del leasing finanziario, ai sensi dell'articolo 160-bis del decreto legislativo n. 163 del 2006 e dell'«acquisto di cosa futura», avrebbero comportato un ricorso ad una gara pubblica ed un impegno finanziario di natura pluridecennale sul capitolo ad hoc non facilmente programmabili nell'attuale congiuntura finanziaria.
Tale procedura avrebbe inoltre richiesto una tempistica molto lunga ed incompatibile con la decisione di prossima apertura della rappresentanza italiana a Chisinau.


Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Mantica.
Classificazione TESEO:

SIGLA O DENOMINAZIONE:

MOLDAVIA





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