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In treno sul ghiacciaio del Bernina, d'estate


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Inviato 18 July 2011 - 17:45:08


In treno sul ghiacciaio del Bernina, d'estate


di Luigi Paini    

02_352_288.jpg

      L'inizio è mesto. Non si direbbe proprio che si stia partendo per un   viaggio unico, uno dei più spettacolari che si possono fare non solo in   Europa, ma sull'intero pianeta.
Per questa avventura fuori dal   normale, la partenza è la meno "glamour" che ci si possa aspettare. Un   povero treno italiano per pendolari, sedili non proprio puliti, aria   condizionata a sprazzi, paesaggio da (abbastanza squallida) periferia   urbana.





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  È il Milano-Tirano, croce quotidiana per migliaia di pendolari che   ogni giorno scendono da Valtellina e ramo lecchese del Lago di Como per   guadagnarsi "el pàn a Milàn". Non me ne vogliano, ma in questa storia   c'entrano solo come "prefazione": avant'e indré, tüt i dé, fermandosi   proprio sulla soglia del regno proibito, del magico plastico percorso da   lindi trenini rossi che si chiama Svizzera.


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Una Svizzera che comincia in Italia. Appena arrivati a Tirano, basta   attraversare il piccolo piazzale per passare dalla stazione italiana a   quella gestita dalle Ferrovie Retiche. Binari a scartamento ridotto (per   gli inesperti: significa che sono più stretti del normale, quindi il   treno è più "giocattolo") e subito un'altra musica. Ancora Italia, ma   pulizia d'oltrefrontiera. I rossi vagoni sono così lucidi da potercisi   specchiare, i vetri sembrano non esistere tanto sono stati tirati a   nuovo con il Vetril, i sedili, sia di prima che di seconda, non hanno   niente da invidiare alle poltrone di casa.
  
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E inizia l'avventura. Se c'è bel tempo (ci deve essere bel tempo!)   si può prendere posto in vagoncini scoperti, tipo Far West. Si sale, si   sale, si sale. Prima seguendo e attraversando la strada, poi, poco dopo   avere attraversato la frontiera, tra boschi e pascoli e fiumi. Prima   meraviglia: il viadotto "a elica" di Brusio, in poche decine di metri si   passa sotto e sopra lo stesso ponte. Provare per credere, garantiti gli   "ohhh" di meraviglia.

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Sempre più su. Curve e controcurve, gallerie e   ponti, miracoli d'ingegneria di oltre un secolo fa. Siamo partiti dal   fondovalle, ed eccoci nel bel mezzo del ghiacciaio del Bernina, a oltre   2.000 metri di quota. L'emozione di superare (in treno) il Passo: di qua   l'acqua scende verso la Pianura Padana, di là prende la via del Nord   Europa. Davvero uno spartiacque, per una volta fuor di metafora...

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Ovviamente non è obbligatorio fare il viaggio tutto di fila. I treni   sono molto frequenti, ci si può fermare in diverse località, compreso   lo stesso Passo, rifocillarsi, sgranchirsi le gambe, e poi ripartire   qualche ora dopo. A sera un hotel a St. Moritz o dintorni, giusto una   notte di sosta prima di affrontare l'altro piatto forte del viaggio.

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Basta attendere il mattino, scendere alla stazione della capitale   dell'Engadina (una trafficata stazione a 1.800 metri di quota, mica   male!) pronti per imbarcarsi sul "più lento dei treni rapidi", il mitico   Glacier Express. La cavalcata che vi attende è di quelle che, una volta   compiuta, lascia un solo desiderio: rifarla il più presto possibile,   casomai in un'altra stagione.

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Sono oltre sette ore di viaggio, ma non spaventatevi. Per le   carrozze vale quanto detto per quelle del Bernina, anzi ancora di più: i   vagoni panoramici offrono vedute in "cinerama", monti e boschi e laghi e   pascoli e chalet e Heidi-villaggi in continua successione, a destra e a   sinistra. E un vagone ristorante stile inizio 900, per una sosta   gastronomica (niente male, la cucina, a dispetto della cattiva fama,   dura a morire ma sempre più falsa, dei fornelli elvetici).

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Dal bacino del Reno a quello del Rodano, su e giù per le montagne.   Alcuni viadotti (come l'Albula) sono stati talmente riprodotti da essere   diventati patrimonio comune: ma un conto è vederli in fotografia, un   altro è passarci sopra. La meta del viaggio è Zermatt, proprio sotto il   Cervino. Prima di arrivarci si attraversa praticamente tutta la Svizzera   da Est a Ovest, con alcune salite talmente ripide da richiedere la   cremagliera per essere portate a termine.

glacier1_352_288.jpg
  
A sera, Zermatt e la sua montagna sono un premio. Anzi, una   promessa, perché il mattino dopo è pronto un altro "giocattolo",   un'altra meraviglia elettrica che pianin pianino, guardata a vista dalle   marmotte che escono dalle loro tane quasi per salutare quel   mostricciattolo rosso che s'inerpica verso il cielo, sale oltre i 3.000   metri, proprio davanti alla grande, spettacolare montagna.
  
La fine è nota. Mestamente, dopo essere scesi a Briga, un altro   treno ci porta verso Domodossola attraverso il Sempione. Ancora il tempo   di assaporare una meraviglia italiana (l'arrivo sulle sponde del Lago   Maggiore, con le Isole Borromee sospese sull'acqua), e poi il ritorno   verso el nost Milàn.
  
Ma niente paura, è stato solo un assaggio: andate sul sito ufficiale di Svizzera Turismo (www.myswitzerland.com),   dove troverete decine di altri percorsi e di altri treni sbalorditivi.   Con un consiglio: attenti al fai-da-te. I prezzi, se non si conoscono le   combinazioni giuste, possono essere assai salati. Meglio, molto meglio   rivolgersi alle agenzie specializzate, consigliate dalle stesse Ferrovie   svizzere: prezzi giusti, divertimento assicurato!

www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-07-17/treno-ghiacciaio-bernina-estate-172906.shtml?uuid=Aa2KRwoD



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#2 sergio3

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Inviato 18 July 2011 - 18:32:15


Troppo bella la descrizione per aggiungere altro--
Queste tratte le ho fatte qualche decennio fa'--i treni non erano così belli--
Mia Figlia ha stampato la faccia sul vetro del finestrino da come era meravigliata--
Allora in TV c'era Haidi e la cercava.
Indescrivibile è la tratta sotto il ghiacciaio--



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere





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