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Pinocchio :-))


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Questa discussione ha avuto 2 risposte

#1 XCXC

XCXC

    TpX2MI

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    Medaglie








Inviato 06 October 2006 - 20:47:10


:lol:  :lol: qualcuno ha seguito l'intervento del Senatore Ettore Pietro Pirovano sul caso Telecom-Prodi-Finanziaria ecc...?

Uno spasso!! :lol:  :lol:

Sembrava scritto da me! :lol:

Mo' vado a vedere se lo trovo da qualche parte... cosi'  jreed lo potra' vedere con calma! :lol:



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#2 XCXC

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  • Ambasadiani MIra
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    Medaglie








Inviato 06 October 2006 - 20:56:32


PIROVANO (LNP). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PIROVANO (LNP). Signor Presidente, poco fa lei ha accennato all'eventuale difficoltà di mettersi in collegamento telefonico con il Presidente del Consiglio. Poiché mi risulta che il contratto base del Senato e del Governo sia un contratto Telecom, suggerirei ai senatori Questori di acquistare una scheda telefonica, anche una tessera a scalare, di un'altra compagnia, per aumentare la possibilità di riuscire a parlare in diretta con il Presidente del Consiglio, che evidentemente si trova su un'altra galassia (Applausi dai Gruppi LNP e FI) e con il quale credo sia doveroso che il Presidente del Senato riesca a parlare per sapere se verrà giovedì pomeriggio, cioè domani, a riferire su una questione tanto importante come il caso Telecom. Non vorrei che la Telecom, essendo coinvolta, abbia tagliato i fili dei collegamenti con il Presidente del Consiglio. (Applausi dai Gruppi LNP e FI).



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#3 XCXC

XCXC

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    Medaglie








Inviato 06 October 2006 - 21:08:54


ecco l'intervento :lol:

Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 047 del 05/10/2006

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Immagine inviata Regione di elezione: Lombardia
Nato il 7 luglio 1949 a Caravaggio (Bergamo)
Residente a Misano di Gera d'Adda (Bergamo)
Professione: Libero professionista
Elezione: 9 aprile 2006
Proclamazione: 19 aprile 2006


Gruppo LNP

Membro della Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari

Vicepresidente della 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare)

Membro del Comitato parlamentare per i procedimenti di accu

E-mail: pirovano_e@posta.senato.it

-------------


PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Pirovano. Ne ha facoltà.


PIROVANO (LNP). Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, onorevoli senatori, «Udite le comunicazioni del Presidente del Consiglio, rammentando il suo coinvolgimento in incredibili esperimenti esoterico-spiritici relativi a via Gradoli, preso atto che le dichiarazioni rese dall'ex presidente di Telecom Italia, il dottor Tronchetti Provera, contraddicono in maniera ineludibile le comunicazioni fatte al Senato in data odierna, verificata l'assoluta difformità tra i contenuti della proposta di legge finanziaria 2007 e il programma e le dichiarazioni rese dal presidente Prodi nel corso della campagna elettorale 2006;

constatato che, diversamente da quanto sopra, i comportamenti del dottor Tronchetti Provera non hanno mai fatto dubitare della sua credibilità e che lo stesso non avrebbe interesse a mentire sulla vicenda,

il Senato ritiene che le comunicazioni fatte dal Presidente del Consiglio siano palesemente in contrasto con la verità e, di conseguenza, stigmatizza il comportamento gravemente lesivo della dignità della Camera Alta del Parlamento».

Questa, signor Presidente, è la proposta di risoluzione a prima firma del senatore Calderoli, sottoscritta da tutti i senatori della Lega Nord e depositata questa mattina alle ore 10,40 che contiamo di poter discutere e votare nelle prossime sedute di quest'Assemblea.

Finalmente, presidente Prodi, è venuto a trovare anche i matti rinchiusi nel Senato, quei matti che ha schernito dalla Cina, che sembra interessarle più della nazione dove altri matti, ma a tempo determinato, l'hanno eletta. (Applausi dai Gruppi LNP, FI e AN).

Ai nostri colleghi della Camera - dei matti - non ha parlato della Telecom e oggi, con una comoda a ripetizione, ha parlato solo di sé. Ma vorrei chiederle: chi le scrive gli interventi, signor Presidente? E almeno lei li capisce? (Applausi dal Gruppo LNP).

Lei, signor Presidente, ha parlato solo di sé, di quanto sia bravo, autocertificando la sua incapacità biologica all'utilizzo della bugia: si è autoincensato ricordando i fasti della sua presidenza IRI; ricordando a tutti, anche a coloro che mai ne avevano sentito parlare e che oggi capiscono chi sia il responsabile dei fallimenti di allora, lo scandalo Telecom Serbia, affossato perché troppi, con lei, vi erano coinvolti; il fallimento dell'«operazione Alfa di Arese», da lei regalata alla FIAT che non l'ha ancora pagata! (Applausi dai Gruppi LNP, FI e AN).

Lei ha sostenuto che non bastano i verbali di un qualunque consiglio di amministrazione della Telecom per dimostrare che ha mentito. Eppure, Tronchetti Provera - ieri e oggi sul «Corriere della Sera» - ha confermato che lei sapeva tutto. Che dire?

Credo che insistere sull'argomento sia tempo perso. I cittadini delle Regioni italiane, del Sud, delle isole e specialmente quelli del Nord, che attendono da sessant'anni di diventare una nazione credibile, se ne infischiano dei suoi minuziosi, maniacali tentativi di dimostrare capacità manageriali e della sua esasperante autostima: hanno capito tutto, anche coloro che le hanno creduto nella primavera di quest'anno, votando per lei.

Anche i suoi alleati hanno capito di avere sbagliato e non sanno come fare per restare a galla, per restare seduti in quest'Aula e nell'altra, a poche centinaia di metri da qui. Qualcuno dei suoi alleati la conosceva già bene, molto da vicino, ma ancora una volta si è illuso di poterla controllare. Quando rivedremo lo scambio di poltrone del 1998? E chi siederà su quella poltroncina, tutta oro e porpora?

Ma finalmente anche per lei è arrivato il momento del riscatto dallo squallido pasticcio della Telecom.

Finalmente, dopo quattro mesi nei quali il suo Governo non ha fatto null'altro che utilizzare i senatori e vita per ottenere continuamente la fiducia del Senato... (Applausi dai Gruppi LNP, FI e del senatore Mugnai). Molto gratificante per il capo Prodi, senza concludere niente, poco esaltante per i suoi alleati e per i cittadini, lei ha presentato la finanziaria per l'anno prossimo. Tamburi, fanfare, proclami esultanti: mantenute le promesse del programma elettorale! Ma servono doti stregonesche, come quelle citate poc'anzi, per interpretare le 250 pagine scritte per accontentare, imbrogliandoli, tutti i suoi eterogenei alleati.

«Cittadini italiani: quegli incapaci della Casa della Libertà vi hanno ridotti sul lastrico, ma ora ci sono io, come quando ero all'IRI, come nel 1996, quando mi avete eletto Presidente del Consiglio. Dimenticatevi che D'Alema mi ha gambizzato regalandomi la Presidenza europea: oggi sono un uomo nuovo, e vi condurrò nel Paese di Bengodi».

Ma, purtroppo per lei, signor Presidente del Consiglio, è andata male un'altra volta: i sindaci della sinistra, da lei esaltati fino a ieri, le vogliono consegnare le chiavi dei Comuni dicendo «lo faccia lei il Sindaco, con questa finanziaria!»; i sindacati nicchiano, anche la CGIL; la Confindustria, sua alleata fino a pochi mesi fa, tuona; i ricchi piangono, come volevano i suoi alleati comunisti, ma piangendo riportano i soldi all'estero; le medie e piccole imprese, piangendo realmente, vedono i fantasmi del fallimento; i lavoratori dipendenti, di destra e di sinistra (anche se non ha più alcun senso parlare di destra e di sinistra) si vedono rubare i soldi accantonati per la liquidazione, che serviranno per le infrastrutture del Sud (ma solo al Sud!); gli sbandierati risparmi per le imprese dovuti all'abbattimento - solo futuro! - del costo del lavoro, saranno sbranati dall'aumento delle imposte. E gli studi di settore? Saranno pesantissimi.

Lei costringe Comuni, Province e Regioni a realizzare il federalismo come lo intendono gli statalisti di Stalin. Saranno cioè obbligati ad aumentare le tasse sulla casa e l'addizionale IRPEF perché riceveranno meno soldi da voi, ma lo Stato non diminuirà le tasse e i Comuni taglieranno quei pochi servizi essenziali che oggi riescono a dare ai loro cittadini. Ma la vera novità qual è? Tanti soldi al Sud, zero al Nord. Tanto quei barbari sono abituati a lavorare e a subire! (Applausi dal Gruppo LNP).

La tassa sulla casa non sarà più incassata dai Comuni ma transiterà nelle casse dello Stato. E dopo quanti anni i Comuni rivedranno i loro soldi? Il catasto diventerà comunale ma chi pagherà il ritardo di vent'anni che il catasto attuale ha accumulato e chi pagherà gli errori derivanti dall'aver mandato le schede catastali in Albania? (Applausi dal Gruppo LNP). Perché i Comuni fallimentari ricevono finanziamenti a fondo perduto e i Comuni ben gestiti due dita negli occhi?

Nella sua finanziaria, signor Presidente del Consiglio, tutto è peggiorato perché l'avete fatta restando chiusi nel vostro castello. Proprio stamattina, di buon'ora, il senatore Salvi le chiedeva in televisione di preoccuparsi di tenere insieme i calcinacci del suo Governo, evitando di sprecare tempo facendo politica per il nuovo partito democratico.

I suoi compagni - parlo di quelli con la bandiera di Che Guevara - comandano a casa sua, ma, se vogliamo sottilizzare, signor Presidente, comandano nelle case di tutti i cittadini, in tutte le loro ditte, nei sindacati, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni, nella magistratura, nella finanza, nei giornali e nella televisione. Lei però vuole apparire tranquillizzante. Buono, purtroppo per lei non ci riesce. Lei evoca altre sensazioni, tra le quali la più diffusa è... No, questa non gliela voglio dire.

Tra i suoi strepitosi successi non potrà annotare solamente questa splendida e inarrivabile finanziaria, che ridurrà tutti sul lastrico. Dopo lo slogan degli anni '60: «Una casa per tutti», il suo nuovo slogan è: «La cittadinanza per tutti». (Applausi dai Gruppi LNP, FI e AN). Non le importa se ne abbiano il diritto, se ne infischia se vogliono lavorare, è indifferente allo sfacelo sociale che causeranno, è insignificante che aumenti la criminalità, inopportuno reclamare i diritti dei nostri concittadini e non è politicamente corretto paventare il rischio di un'invasione.

Signor Presidente del Consiglio, una sola cosa interessa a lei e ai suoi compagni (sempre gli stessi con la bandiera di Cuba): avere i voti degli extracomunitari perché nel frattempo il contratto a termine con i suoi elettori sarà morto. (Applausi dai Gruppi LNP e FI).

Le farebbe comodo che oggi le parlassi solo della Telecom ma è cosa ormai vecchia che sbrigheranno i giudici e l'Europa. Certo, non è tranquillizzante che il Capo del Governo non si occupi dei circa 9.000 dipendenti Telecom che con questa operazione, in stile vecchia IRI, potrebbero trasformarsi in esuberi.

Il Ministro dell'economia cita i Dieci comandamenti, il settimo per la precisione, per identificare gli evasori fiscali, ma lei, signor Presidente, sembra più asettico nei confronti di coloro che vivono sul nostro stesso territorio da 2000 anni. I compagni comunisti citavano spesso il Papa, non quello attuale. Questo Papa a lei non piace e neppure al suo Governo. Lui parla di reciprocità; lei bada al sodo, è un manager, e i costi vengono prima di tutto il resto. Ci pensino le Guardie svizzere a proteggere il Papa, lei ha altro da fare. (Applausi dai Gruppi LNP e FI).

E siamo arrivati al Paese di Bengodi; nelle sue strade era rappresentato ogni carattere dell'uomo, ovviamente semplificato per una favola comunque leggibile ad ogni livello culturale, ma anche politico. Lucignolo: astuto, infido, che spinge gli altri al rischio, godendone. Il gatto e la volpe: ce ne sono tanti ma solo due fra tutti si identificano perfettamente in loro. Ed infine lui, il protagonista, Il buono, il buono che mente. (I senatori del Gruppo LNP e il senatore Carrara espongono dei Pinocchi di legno). Il mentitore che si pente...

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PRESIDENTE. Prego gli assistenti parlamentari di raccogliere i burattini.

PIROVANO (LNP). Ma qui non ci sono fate turchine, c'è il popolo, e Collodi per Pinocchio dovrebbe riscrivere tutto, ma senza il lieto fine. (Applausi dai Gruppi LNP, FI e del senatore Mugnai. Congratulazioni).

PRESIDENTE. Per cortesia, raccogliete i burattini. Dobbiamo continuare i lavori.

Il Presidente fa quello che ritiene opportuno, senza bisogno che ci siano integrazioni. Senatore Stiffoni, metta via quel Pinocchio.

PISA (Ulivo). Buffoni!

PRESIDENTE. Lo dia, lo dia così non verrà più fuori. Doneremo i pinocchi che abbiamo sequestrato ai bambini che ne hanno bisogno.

Per cortesia, finita la parentesi di Pinocchio, ristabiliamo il corretto funzionamento del Senato. Riprendiamo i nostri lavori.

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portare il cursore a circa 45/100
l'intervento e' dopo la kompagna con i capelli rossi e prima di Buttiglione





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