Padova. Regalo un rene alla moglie
per evitare che lei debba andare in dialisi
Centesimo trapianto dell'anno, 267 persone ancora in attesa
Il marito: «È stato facile, 30 anni insieme non si dimenticano»
di Federica Cappellato
«Due mesi fa entrambi i reni di Cristina avevano raggiunto dimensioni talmente voluminose da costringere all'asportazione chirurgica: è stato allora, quando è entrata in trattamento emodialitico, che ho deciso: trent'anni insieme non si dimenticano». Da ventisei marito e moglie, una figlia - Martina di ventuno -, i coniugi Complice sono già in ottima forma. Lui, dimesso dall'ospedale, racconta volentieri la sua storia, a dispetto della tenace cortina di privacy che si alza attorno a vicende analoghe. Lei è ancora ricoverata, ma presto potrà tornare nella loro casa di Montegrotto. Il trapianto, con intervento di nefrectomia nel donatore, è stato eseguito con tecnica laparoscopica dal professor Paolo Rigotti, direttore del Centro trapianti di rene e pancreas dell'Azienda ospedaliera che fa capo alla Clinica chirurgica del professor Ermanno Ancona.
Ed è stato particolare anche per la cifra tonda: si è trattato del centesimo innesto di rene dell'anno. Con en-plein: il successo è stato del 100%. «Tutti i pazienti trapiantati quest'anno sono vivi e con rene funzionante», ricorda Rigotti. L'altra faccia della medaglia è che 267 persone sono in lista d'attesa, tempo medio di stand-by trenta mesi. L'appello rimane uno e uno solo: donate gli organi. Per questo Gaetano ha deciso di parlare, per alleviare l'incertezza di chi non sa come sarà il suo 2010.
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