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[sergio3]

SICUREZZA:NO A SANATORIA BADANTI, PD INSISTERA’ IN AULA SENATO


(AGI) - Roma, 24 giu - Bocciato in commissione Affari costituzionali e Giustizia del Senato un emendamento del Pd che chiedeva la regolarizzazione delle badanti che gia’ lavorano per le famiglie italiane, anche se in nero. L’opposizione non si da’ per vinta e ha gia’ deciso di presentare di nuovo in aula la richiesta.

Intanto, il presidente della commissione Giustizia, Filippo Berselli, ha annunciato, parlando con i giornalisti, che le commissioni completeranno questa sera, al termine dei lavori d’aula, l’esame degli emendamenti al testo.

Oltre cento le proposte di modifica presentate dell’opposizione. I relatori del provvedimento, Berselli e Vizzini, hanno dato parere negativo gia’ ad una trentina di queste. Il governo ha invitato al ritiro degli ordini del giorno presentati dall’Udc.

Il testo e’ calendarizzato per l’aula il prossimo 30 giugno.(AGI)

Mao

Questo articole è stato pubblicato il Wednesday, June 24th, 2009 alle 7:47 pm ed è archiviato nella categoria

[sergio3]

Le badanti,secondo le nuove leggi di questo governo,devono essere regolarizzate dai datori di lavoro come vere prestatrici d'opera.
Mettere in regola una donna che deve badare un vecchio è come aver assunto un'infermiera.
E' vero che la badante spesso lavora e fa cose più di una infermiera,ma per il vecchio pensionato che ha cercato una donna che lo assista,diventa impossibile mantenerla.
Questo lavoro diventa,un rapporto sociale.
Un rapporto per poter sopperire le enormi carenze che ha una società come la nostra.
Una società dove le garanzie di vita sono tutte affidate al privato.
Uno Stato come dice Berlusconi,sempre meno Stato
In famiglia,non ci sono più persone che possano stare attente al nonno, allora si cerca nella gente che arriva in questo paese,una collaborazione.
Spesso la badante è una donna che si affeziona alla casa e costruisce,in questo paese una famiglia,dove poter vivere.
La filippina che accetta di vivere nella cameretta dei ragazzi per portare domani il vecchio ai giardinetti e non lasciarlo solo per tutto il giorno.
Assistenza reciproca.
Ma il governo queste cose non le capisce.
Troppo assorti a vivere lontano dal popolo.
I vecchi borghesi, hanno dove andare e magiordomi,con domestiche a volontà.
Nelle famiglie povere o piccolo borghesi,si cerca di far convivere la gente per aiutarsi a vicenda.
Soldi pochi,ma un tetto e la possibilità di non spendere le 600 euro,per poterle mandare al paese d'origine e aiutare i figli e i parenti a vivere.
Vorrei che portino a termine le loro leggi,così capiranno quello che stanno facendo.
Troppo lontani dai problemi reali della gente.


Copia-incolla da "IL MANIFESTO"   (quando ce vo' ce vo')

[sergio3]

Da immigrazione oggi

23 giugno 2009

DDL sicurezza: emendamento dell’opposizione per regolarizzare gli immigrati impiegati nell’assistenza domestica.
Una misura che riguarderebbe 600mila immigrati resa necessaria dall’introduzione del reato di clandestinità.


Una regolarizzazione per le badanti e le colf straniere che sono in grado di dimostrare di lavorare nelle famiglie: è quanto prevede un emendamento del Pd al DDL sicurezza all'esame della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, proposto dalla senatrice Emanuela Baio.
Secondo la senatrice, il provvedimento - che riguarderebbe circa 600mila stranieri - sarebbe ancor più necessario in vista dell’approvazione del reato di clandestinità previsto nel DDL.
“Il ruolo svolto dalle cosiddette 'badanti' - dichiara la senatrice Baio - è di primaria importanza in quanto sono parte integrante della famiglia in cui prestano la propria attività e rientrano a tutti gli effetti nella rete di politica familiare che uno Stato civile dovrebbe garantire e tutelare”.
Le norme esistenti che regolano l'ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato - si legge nella proposta - non sono in grado di far emergere il lavoro nero. Con l’emendamento “si vuole dare alla persona irregolare a cui si contesta il reato di ingresso e soggiorno illegale e che dimostra di svolgere attività di cura e di assistenza presso una famiglia, un termine di 3 mesi per regolarizzare la propria posizione lavorativa e di soggiorno in Italia”.
(Red.)


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