Giovedì 18 gennaio 2007
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
GIULIO TREMONTI
indi
DEL VICEPRESIDENTE
CARLO LEONI
(Iniziative per l'istituzione di un consolato italiano in Moldavia - n. 2-00255)
PRESIDENTE. L'onorevole Venier ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00255 (vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 7).
VENIER Iacopo. Signor Presidente, l'interpellanza in oggetto riguarda le decine di migliaia di moldavi che lavorano nel nostro paese in modo regolare e che, sino al 31 dicembre di quest'anno, per ottenere il visto di ingresso in Italia potevano recarsi a Bucarest, perché tra Moldavia e Repubblica rumena esisteva un accordo bilaterale che consentiva ai cittadini moldavi di ottenere un ingresso quasi automatico e, quindi, di chiedere il visto all'ambasciata italiana in Bucarest, che svolgeva anche la rappresentanza consolare per la Repubblica di Moldova.
Questa situazione, Presidente, è cambiata radicalmente dal 1o gennaio di quest'anno, perché, con l'ingresso della Romania nell'Unione europea, questo paese è stato costretto ad applicare una delle normative comunitarie che impone ai cittadini della Moldavia il visto per l'ingresso negli Stati aderenti all'Unione europea.
Quindi, oggi, in Moldova, esiste una situazione terribile per decine di migliaia di lavoratori che vogliono venire in Italia (ma non solo) e che sono costretti a chiedere il visto di ingresso alla Romania per poter accedere all'ambasciata italiana e chiedere quindi la regolarizzazione del processo di ingresso nel nostro paese. Questo ci rimanda alla responsabilità che abbiamo come paese nella definizione degli strumenti per un corretto ingresso dei cittadini extracomunitari al mercato del lavoro nel nostro paese e in Europa.
Vi è la necessità di una rimodulazione della rete consolare italiana che, storicamente, si è articolata sulla definizione della sua proiezione internazionale, legata più all'insediamento delle nostre comunità di italiani all'estero, che ai processi di immigrazione verso il nostro paese; vi è dunque la necessità di governare questi processi.
Quando, come paese, dobbiamo affrontare il tema della regolarizzazione e della diffusione dei diritti dei cittadini extracomunitari che vengono nel nostro paese per lavorare, dobbiamo offrire a queste persone gli strumenti per accedere al percorso regolare, in modo dignitoso, senza dover passare le notti all'addiaccio in Moldova, davanti all'ambasciata rumena, per chiedere i visti e senza doversi inventare procedure che, spesso, spingono alcuni di loro a scegliere forme irregolari di ingresso nel nostro paese.
Inoltre, c'è un problema parallelo, costituito dal fatto che la Moldova sta diventando un partner economico e commerciale importante per il nostro paese e, quindi, c'è la necessità di sviluppare la nostra rete in Moldova per il sostegno della proiezione del nostro paese in quel territorio, che proprio il processo di allargamento dell'Unione ha reso molto importante per alcuni nostri imprenditori.
Per questo motivo, è molto grave il fatto che oggi, in Moldova, non esistano un'ambasciata né un consolato del nostro paese. Abbiamo sottolineato questo problema al nostro Governo con l'interpellanza in oggetto e riteniamo che, alla luce di ciò che è avvenuto dopo il 1o gennaio di quest'anno e degli impegni assunti in incontri importanti tra le autorità moldave e il nostro Governo, il Ministero degli affari esteri debba affrontare questo tema al più presto, insieme al Parlamento, per trovare gli strumenti per farvi fronte.
Ciò ci viene chiesto anche dall'associazionismo e dall'organizzazione delle comunità di lavoratori moldavi in Italia, che costituiscono anche un mezzo importante di autotutela e di costruzione dell'idea di cittadinanza e, quindi, di relazione con il nostro paese, in un percorso che vede i cittadini moldavi protagonisti nella società italiana. Tale aspetto costituisce un segnale in se stesso dell'importanza di consolidare questo tipo di relazioni e di evitare, per problemi legati alla nostra incapacità di riformulazione e di rimodulazione della rete consolare e diplomatica, difficoltà di relazioni con una comunità molto presente e attiva nel nostro paese.
Questo è il senso della nostra interpellanza e, quindi, ci rivolgiamo al Governo per conoscere quali iniziative su questo terreno intenda assumere per risolvere la questione della presenza diplomatica italiana nella Repubblica moldava.
PRESIDENTE. Il viceministro degli affari esteri, Patrizia Sentinelli, ha facoltà di rispondere.
Patrizia Sentinelli, Viceministro degli affari esteri. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Venier.
Com'è noto, i visti di ingresso in favore dei cittadini della Repubblica di Moldova sono rilasciati dall'ambasciata d'Italia a Bucarest.
Nel 2005 sono stati emessi complessivamente 7.848 visti a favore di cittadini moldavi, soprattutto per le tipologie di lavoro subordinato e ricongiungimento familiare, che rappresentano, rispettivamente, il 45,5 per cento e il 42,3 per cento del totale.
Nei primi dieci mesi del 2006, sono stati rilasciati 6.964 visti, rispetto ai 6.287 emessi nello stesso periodo del 2005, con una tendenza alla crescita del 10,78 per cento, peraltro, senza tenere conto dell'incremento atteso delle richieste di visto con il perfezionamento del secondo «decreto flussi» per il 2006, che prevede, complessivamente, 350 mila ingressi in Italia.
Per quanto riguarda le facilitazioni al rilascio dei visti di ingresso a cittadini moldavi, sul piano bilaterale, si è recentemente concretizzata la richiesta, formulata dalle autorità moldave, nel corso dell'incontro per consultazioni bilaterali in materia consolare, che si è tenuto a Chisinau nell'aprile 2006, per la concessione di visti di ingresso multipli a cento personalità della Repubblica moldava.
Le autorità locali hanno presentato alla nostra ambasciata a Bucarest, che è stata autorizzata al rilascio dei predetti visti, la relativa lista in cui figurano altresì le tre più alte cariche istituzionali: il Capo dello Stato, il Presidente del Parlamento, il Primo ministro e i rispettivi familiari, coniuge e figli conviventi di quest'ultimo.
Sul piano multilaterale, invece, l'Italia sostiene con convinzione la conclusione dell'accordo di facilitazione per il rilascio dei visti tra Moldova e Unione europea. Il nostro paese conferma altresì il proprio orientamento positivo per la costituzione di un common application center per i visti, proposto dall'Ungheria, tenuto conto del fatto che dal 1o gennaio il confine rumeno con la Moldova è diventato la frontiera estrema dell'Unione europea.
Riteniamo infatti necessario approfondire ulteriormente con i partner dell'Unione europea le modalità operative del
predetto centro e anche di fissare tutta la nostra rete consolare che, come veniva ricordato, deve essere anche riorganizzata.
PRESIDENTE. Il deputato Venier, ha facoltà di replicare.
VENIER Iacopo. Mi consentirà, viceministro Sentinelli, di dirmi parzialmente soddisfatto: lo sono molto riguardo la prima parte della sua risposta, che significa un impegno del nostro Governo ad individuare possibili forme per facilitare il rilascio dei visti e per la regolarizzazione dei processi di ingresso dei cittadini della Moldova. Questi ultimi, come si vede anche dai dati che sono stati riportati, sono in crescita e, pertanto, dobbiamo trovare il modo di far sì che il rilascio del visto non porti alle umiliazioni che oggi i moldavi subiscono. I visti sono stati concessi ad alcune personalità, ma, a partire dal 1o gennaio, i lavoratori moldavi potrebbero essere soggetti alla falsificazione di documenti prodotta da organizzazioni criminali.
Quindi, ben vengano tutte le azioni che possono portare al più presto ad una modifica delle decisioni anche in sede comunitaria e al coordinamento delle azioni di più paesi per la definizione delle procedure di rilascio dei visti in Moldova.
La questione su cui insisto e sulla quale torneremo è quella dell'apertura della nostra ambasciata a Chisinau. Infatti, essa diventa un elemento importante nella rete diplomatica italiana in quell'area per la questione dei visti, ma io credo anche per la proiezione del nostro paese in una zona di cui la Moldavia sta diventando un motore importante ed un soggetto attivo.
Dunque, mi reputo solo parzialmente soddisfatto, perchè quello su cui intendiamo lavorare - e solleciteremo ancora il Ministero degli affari esteri sul punto - è il progetto di definizione della rete consolare, al fine di trovare una forma di presenza stabile del nostro paese nella città di Chisinau.
Infine, voglio dire che questa vicenda ci riporta all'urgenza di una riflessione più generale sulle procedure di ingresso regolare dei lavoratori nel nostro paese. Per noi è urgentissimo che si affronti il tema del permesso di soggiorno per chi è alla ricerca di lavoro.
Credo che nei progetti del Governo questa debba essere una priorità di questo semestre. Approfitto di questa occasione per dire che, da parte nostra, questo è un elemento di qualificazione fondamentale di una diversa politica sul tema dell'immigrazione che consenta di sconfiggere la prima delle piaghe, vale a dire quella della clandestinità. Ringrazio il Presidente e il viceministro Sentinelli.