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La Moldavia dichiara possibile l’adesione all’UE anche senza la Transnistria
Un alto funzionario del governo filo-europeo della Moldavia ha dichiarato mercoledì (17 gennaio) che gli ultimi colloqui con la regione separatista filo-russa della Transnistria sono stati “piuttosto difficili”, mentre sale la tensione nello stallo che dura da trent’anni.
La regione si è separata dalla Moldavia prima del crollo del regime sovietico e ha combattuto una breve guerra contro il nuovo Stato indipendente situato tra Ucraina e Romania.
Da allora la Transnistria si trova ai margini orientali della Moldavia, si registrano pochi disordini o violenze – 2.000 “peacekeepers” russi rimangono sul confine che separa le due parti.
È emersa una nuova controversia sull’imposizione da parte della Moldavia di dazi doganali sulle esportazioni e sulle importazioni dalla Transnistria – parte degli sforzi dell’ex Stato sovietico per entrare nell’Unione Europea.
Il vice primo ministro moldavo, Oleg Serebrean, ha dichiarato che gli ultimi colloqui tra le parti, avvenuti martedì (16 gennaio) nella città principale della Transnistria, Tiraspol, si sono concentrati sul nuovo regime fiscale.
“L’incontro di Tiraspol si è svolto in una situazione piuttosto difficile, sia a livello nazionale che regionale”, ha dichiarato Serebrean in una conferenza stampa nella capitale Chisinau. “Ma non posso dire che l’incontro non abbia prodotto risultati. Abbiamo ottenuto dei risultati”.
Serebrean ha respinto le accuse secondo cui i regolamenti danneggerebbero le imprese della regione, affermando che si tratta di aumenti modesti dei dazi. Ha affermato inoltre che i residenti della regione beneficeranno delle strutture mediche e delle scuole del resto del Paese.
Tre decenni di negoziati hanno prodotto pochi progressi verso la risoluzione della disputa con i separatisti, che dipendono fortemente da Mosca per il supporto finanziario.
La Commissione europea avvierà il processo di screening per l'Ucraina e la Moldavia dopo un ritardo "a sorpresa"
La Commissione europea ha dichiarato mercoledì (17 gennaio) che “ora inizierà” il processo di screening per l’adesione all’UE di Ucraina e Moldavia, con gli Stati membri che già si chiedevano perché il processo non fosse iniziato a dicembre, come previsto.
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La Presidente Maia Sandu ha dichiarato che la Moldavia potrebbe portare avanti la sua richiesta di adesione all’UE senza la Transnistria, citando nei colloqui di adesione l’isola divisa di Cipro come precedente.
La Sandu ha denunciato la guerra di Mosca nella vicina Ucraina e ha indicato la Russia – e la corruzione endemica – come le maggiori minacce per il suo Paese, uno dei più poveri d’Europa.
Parti di missili russi sono atterrate in Moldavia. La scorsa settimana le autorità separatiste hanno accusato le autorità moldave di addestrare i soldati a lanciare attacchi contro le istituzioni e i leader del Paese.
I colloqui individuali con la Transnistria si svolgono sotto gli auspici dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), composta da 57 nazioni, che da decenni svolge un ruolo di mediazione. Hanno sostituito un formato “5+2” di lunga data a cui partecipavano Russia, Ucraina e Stati Uniti, insieme a osservatori dell’UE e degli Stati Uniti. Questo formato è stato abbandonato dopo che l’Ucraina si è rifiutata di partecipare a fianco della Russia, chiamando in causa l’invasione del Cremlino durata 22 mesi.
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