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Moldavia: metà delle donne incinte ha subito violenza ostetrica - La Svolta


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Inviato 18 October 2023 - 11:02:40


Moldavia: metà delle donne incinte ha subito violenza ostetrica

Il 66% delle intervistate dal consorzio Eu Neighbours East pensa che gli abusi da parte del personale medico durante una gravidanza siano frequenti. Manca la fiducia nel sistema sanitario e giudiziario

Alice Dominese


Eu Neighbours East, un consorzio finanziato dall’Unione europea, ha pubblicato il primo studio sulla violenza ostetrica e ginecologica in Moldavia, dove il tema è ancora nell’ombra e costituisce un ostacolo all’accesso ai servizi di assistenza sanitaria riproduttiva. Emerge, tra le altre cose, un problema di definizioni: il 60% delle donne che hanno ricevuto assistenza materna non ha mai sentito parlare del termine “violenza ostetrica e ginecologica”.

Sulla base delle definizioni e delle pratiche internazionali, il consorzio europeo intende per violenza ostetrica e ginecologica l’insieme di abusi verbali, fisici o sessuali, manifestati attraverso la coercizione, l’umiliazione o l’aggressione che il personale medico esercita durante le visite mediche ginecologiche, durante il travaglio o il parto.


Dal 2018 l’Oms considera questo tipo di violenza una violazione dei diritti umani e nel 2019, il Rapporto sugli abusi ostetrici e la violenza durante il parto delle Nazioni Unite ha collegato esplicitamente il fenomeno alla discriminazione contro le donne. In Europa, la Convenzione di Istanbul (sottoscritta anche dalla Moldavia) condanna specificamente l’aborto forzato e la sterilizzazione forzata, ma non affronta in generale la violenza ostetrica e ginecologica.


Secondo la ricerca del Eu Neighbours East, la metà delle donne che affrontano la gravidanza in Moldavia ha subito violenza ostetrica durante il travaglio, il parto o la visita ginecologica. Tra le donne intervistate, il 55% ha riconosciuto che questo tipo di violenza possa effettivamente provocare danni fisici o mentali alle vittime, mentre circa il 66% delle intervistate ritiene che la violenza ostetrica e ginecologica sia frequente nel Paese.


A essere più esposte sarebbero le persone a basso reddito e con un basso livello di istruzione, ma alla radice del problema ci sarebbe l’assenza di controlli adeguati negli ospedali, la mancata sanzione degli autori di violenza ostetrica e la scarsa tendenza a denunciare i casi da parte delle vittime: solo il 6% dei casi di violenza ostetrica e ginecologica è stato denunciato, di questi appena il 4% si è risolto a favore delle vittime.


La mancanza di fiducia nel sistema sanitario e giudiziario, la paura di rappresaglie, lo stigma sociale e la mancanza di informazioni in merito ai diritti delle donne che si sottopongono a cure mediche durante la gravidanza sono tra i principali motivi alla base delle poche denunce.


Un’ampia percentuale di donne che hanno subito violenza ostetrica in Moldavia ha poi riferito di aver incontrato bassi standard professionali durante il parto, a causa dei quali si sono resi necessari interventi e procedure per i quali le pazienti non avevano dato il loro consenso.


In particolare, il 34% delle vittime è stato sottoposto ad almeno una manovra ostetrica non consensuale (come alcune manovre utilizzate per ridurre la durata del travaglio, incisioni vaginali e il parto cesareo). Tra loro, almeno una donna su 10 ha subito varie forme di abuso durante il parto: il 14% ha subito un abuso verbale, l’8% ha subito almeno una forma di violenza sessuale e il 3% un abuso fisico durante l’assistenza ostetrica.S





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