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Ucraina, il ministro Kuleba: "Fermeremo l'escalation in Transnistria insieme alla Moldova e all'intera Europa" - Agenzia Nova


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Inviato 02 May 2022 - 07:07:23


Fonti Pentagono: generale russo Gerasimov era nel Donbass la scorsa settimana

“Noi sappiamo che (Gerasimov) è stato nel Donbass per diversi giorni all’inizio della scorsa settimana. Non sappiamo se si trovi ancora lì”, ha spiegato la fonte Usa senza fornire ulteriori dettagli  

2 Maggio 2022

Immagine inviata

Il capo di Stato maggiore della Difesa russa, Valerij Gerasimov, si trovava sicuramente in Ucraina la scorsa settimana. Lo afferma una fonte del Pentagono citata dall’emittente “Cnn”, che tuttavia non può confermare se corrisponde al vero la notizia del ferimento dell’ufficiale nei pressi di Izyum, nella regione di Kharkiv, durante un bombardamento dell’esercito ucraino. “Noi sappiamo che (Gerasimov) è stato nel Donbass per diversi giorni all’inizio della scorsa settimana. Non sappiamo se si trovi ancora lì”, ha spiegato la fonte Usa senza fornire ulteriori dettagli. Ieri è stato il consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Geraschenko, a confermare il ferimento del generale russo. Gerasimov sarebbe stato colpito da una scheggia alla gamba destra, ma senza riportare fratture. La scheggia è stata rimossa e il generale non sarebbe in pericolo di vita. Nel corso del bombardamento, 20 ufficiali russi sarebbero stati uccisi. Secondo alcune fonti Telegram, il generale Gerasimov sta cercando di lasciare Izyum, dove l’esercito russo starebbe subendo gravi perdite. Sinora, stando alle informazioni riportate dall’esercito di Kiev, sono dieci gli alti ufficiali russi uccisi dall’inizio della guerra, fra cui sei generali.

Kuleba: “Fermeremo l’escalation in Transnistria”

L’Ucraina, insieme a Chisinau e all’intera Europa, frenerà l’escalation in Transnistria, regione separatista filorussa della Moldova orientale, per impedire alla Russia di creare un altro fronte. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in una conferenza stampa congiunta con l’omologo danese, Jeppe Kofod, a Kiev. Il ministro degli Esteri ucraino ha poi osservato che Kiev continuerà a sostenere la sovranità e l’integrità territoriale della Moldova e a cooperare con Chisinau in questa direzione. Tuttavia, Kuleba ha affermato che l’Ucraina si sarebbe aspettata una risposta “migliore dalla Moldova alle nostre richieste di sostegno all’inizio dell’invasione da parte della Russia”. Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, non poteva nascondere il radicato antisemitismo delle élite russe, ha detto in mattinata Lavrov secondo cui i “vili commenti” del collega russo “sono offensivi per l’Ucraina, per il presidente Volodymyr Zelensky, per Israele e per il popolo ebraico”. “In un senso più ampio, le sue parole mostrano che la Russia moderna è piena di odio per gli altri popoli“, ha sottolineato Kuleba in un tweet. Ieri sera, durante un’intervista in diretta al programma “Zona Bianca”, sull’emittente televisiva “Rete 4”, Lavrov ha affermato che il fatto che Zelensky sia di origini ebraiche non esclude che l’Ucraina non possa attuare politiche naziste. “Posso sbagliarmi, ma anche Hitler aveva sangue ebraico“, ha dichiarato inoltre Lavrov.

Kiev: “Progressi nei negoziati se Mosca ferma la guerra”

Un progresso nei negoziati tra Russia e Ucraina avverrebbe se Mosca ponesse fine alla guerra e si ritirasse dai territori ucraini attualmente occupati. Lo ha affermato il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, in un’intervista pubblicata questa mattina dall’emittente televisiva statunitense “Cnn”. “L’Ucraina non ha iniziato questa guerra e non ha occupato il territorio di nessuno. L’Ucraina non è mai stata un Paese aggressivo, in particolare non ha mostrato aggressività contro la Russia”, ha sottolineato Yermak. Inoltre il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricordato che Kiev combatte per la propria indipendenza, sovranità e integrità territoriale. Intanto, è in corso l’evacuazione dei residenti di Mariupol, i quali stanno lasciando la città sul Mar D’Azov a bordo di autobus. Lo ha dichiarato il consigliere del sindaco di Mariupol, Petr Andryushchenko, all’emittente radiofonica “Radio Liberty”. “Previo accordo, gli autobus verranno a prendere le persone nei villaggi di Mangush e Berdyansk“, ha precisato Andryushchenko, aggiungendo che è possibile unirsi ai convogli con mezzi di trasporto privati. Inoltre il consigliere ha espresso la speranza che migliaia di cittadini di Mariupol, bloccati sulla strada per Zaporizhzhia, possano raggiungere questa città entro domani mattina.

Russia pronta a nuovi attacchi nel Donbass

L’esercito russo sta conducendo preparativi per un attacco a Severodonetsk e Slavyansk, nell’Ucraina orientale. A riferirlo questa mattina lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine sulla propria pagina Facebook, aggiungendo che in direzione di Severodonetsk, le truppe russe stanno concentrando i propri sforzi principali sulla presa del controllo di Rubizhne. Inoltre, verso Slobozhansky, l’esercito russo continua a bombardare la città di Kharkiv e gli insediamenti di Uda e Prudyanka. Le operazioni offensive delle truppe russe continuano nelle direzioni Izyum-Barvinkove e Izyum-Slovyansk, mentre verso Donetsk i militari russi stanno conducendo operazioni offensive lungo quasi l’intera linea del fronte. Intanto il consiglio comunale di Mariupol ha reso noto questa mattina su Telegram che questa mattina proseguiranno i tentativi di evacuare i civili da diverse aree della città situata sulle coste del Mar d’Azov, da settimane assediata dai russi. Secondo quanto riferito ieri dal presidente Volodymyr Zelensky, oltre 100 civili sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal – l’ultimo bastione della resistenza ucraina – grazie al cessate il fuoco reso possibile dall’intervento dell’Onu e della Croce Rossa internazionale. L’acciaieria Azovstal, tuttavia, è stata bombardata nella notte, stando a quanto dichiarato fonti della sicurezza ucraina.




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