DeFi è un acronimo che sta per Decentralized Finance, un insieme cioè di tutti quei nuovi strumenti finanziari basati su reti decentralizzate. Pur esistendo da qualche anno, è solo da qualche mese che il tema è letteralmente esploso sulla rete.
Si tratta di strumenti finanziari decentralizzati e disintermediati, senza cioè un’entità singola che si ponga come intermediario. Questo è possibile grazie alla blockchain e a un nuovo tipo di garanzia, chamato smart contract. Agli smart contract è infatti demandata ad esempio la funzione di verificare la capacità del singolo utente di restituire un prestito, prendendo così di fatto il posto del tradizionale intermediario (solitamente un istituto bancario o di credito).
Le 4 aree di applicazione (attuali e future) della DeFi sono:
- L’erogazione di credito/debito
- Gli strumenti derivati e di asset management
- Gli exchange di valute tradizionali e crypto, materie prime e altri articoli di negoziazione
- I sistemi di pagamento
Come già accaduto alla blockchain, portata alla ribalta da Bitcoin, ma poi utilizzata per certificare in moltissimi ambiti, anche questo nuovo modello potrebbe varcare le acque del fintech ed essere applicato a qualunque ambito.