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Moldavia, le colline dell'Est


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#1 Ambasada.it

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    TpX2MI

  • Ambasadiani MIra
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Inviato 01 September 2017 - 14:26:08



Latitudes

Moldavia, le colline dell'Est
Latitudes
Tra i declivi verde-bosco spuntano monasteri arroccati e villaggi pittoreschi dove tutto è perfettamente intatto; troppo, forse, tanto da far sembrare questa terra ferma a un secolo fa. Eppure la Moldavia si sta muovendo: vini, cultura, sostenibilità ...




#2 XCXC

XCXC

    TpX2MI

  • Ambasadiani MIra
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    Medaglie








Inviato 03 September 2017 - 23:57:19


Tra i declivi verde-bosco spuntano  monasteri arroccati e villaggi pittoreschi dove tutto è perfettamente intatto; troppo, forse, tanto da far sembrare questa terra ferma a un secolo fa. Eppure la Moldavia si sta muovendo: vini, cultura, sostenibilità  ne fanno una tra le più apprezzate destinazioni emergenti.



Immagine inviata


Blu, giallo e rosso. Questi sono i colori dipinti sul motore dell’Air Moldavia che da Milano Malpensa, dopo un paio d’ore di volo, atterra nella capitale della Moldova, Chisinau. Situata su sei colli nell’immediata vicinanza del fiume Bic rappresenta il cuore di questa giovane Repubblica nata con la dissoluzione dell’Unione Sovietica che a fine agosto compirà 28 anni. Situata tra la Romania e l’Ucraina da nord a sud si estende per 350 chilometri mentre da est ad ovest 150. Dei 3 milioni e 500 mila abitanti circa 800 mila vivono nella capitale. La moneta è il  “Lei”: venti equivalgono a circa 1 euro. L’albergo si trova proprio nel centro della città a pochi passi dalla piazza della Cattedrale che ospita anche l’Arco di Trionfo o Porta Santa, su cui sventola il tricolore Moldavo. Qui passa la via principale della città, una grande arteria intitolata a Stefano il Grande, il principe medioevale simbolo della lotta contro gli Ottomani.



Immagine inviata


La statua è ben visibile sulla destra dando le spalle alla facciata della Cattedrale. Passeggiando per le vie del centro storico si incontrano il Palazzo municipale, la Torre dell’Acqua (in certi momenti della giornata si può salire per ammirare la città dall’alto), il mercato e un po’ più distante il Valea Morilor Park, sede in estate di bellissimi concerti a cui si assiste proprio dalla scalinata della fontana.  A proposito di fontane se ne trovano due molto particolari all’entrata delle cantine di Milestii Mici, 16Km a sud della capitale, dove il vino bianco e rosso scorre in grandi calici di vetro mettendo in risalto ancora di più l’importanza di questo luogo che con due milioni di bottiglie prodotte all’anno è la cantina più grande del mondo. Un tempo erano giacimenti di calcare, dal 1969 vennero trasformati in cantine. Si sviluppano ad una profondità massima di 85 metri per ben 250 chilometri di infiniti corridoi, 120 dei quali possono essere percorsi in auto. Per entrarvi è però necessario farsi accompagnare da una guida per evitare di perdersi e di girare a vuoto.



Immagine inviata


Quasi al confine con l’Ucraina, a circa 45 km da Odessa, si trova invece una delle cantine più antiche del paese. Fondata nel 1827, Purcari  è famosa soprattutto per i vini “Negru” e “Rosu” che sono finiti addirittura sulle tavole dello Zar Nicola II, del re d’Inghilterra Giorgio V e dalla regina Vittoria. Facendo un giretto in pulmino tra i vigneti si arriva ad un pozzo dove per attingere l’acqua si utilizza un enorme cicogna in ferro, simbolo da sempre, oltre che di fertilità, di buon auspicio per il territorio e il raccolto. E’ una fortuna aver potuto visitare, sulla via del ritorno a Chisinau, a Causeni, la Chiesa dell’Assunzione di Maria, del XVI Secolo, scoperta solo pochi anni fa con affreschi ancora dai colori originali oggi praticamente quasi sempre chiusa per un restauro che durerà per i prossimi 4 anni. Tra i monasteri più antichi del paese c’è quello di Capriana, a una quarantina di chilometri dalla capitale. Situato davanti ad un laghetto artificiale è composto dalla Chiesa di San Nicolas e San Giorgio, nella parte superiore, e dalla Chiesa vecchia nella parte inferiore risalente al XIV secolo chiamata dell’Assunzione.



Immagine inviata


Attraversando la Moldova si è immersi in un gradevole paesaggio di campagna con vigneti, campi coltivati e animali all’aperto, caratteristica un po’ di tutto il paese. Come molto frequente è imbattersi agli incroci delle strade in crocifissi, spesso di legno, sempre ben tenuti con i fiori sempre freschi ai piedi del Cristo, segno di una devozione particolare ben radicata nella popolazione, in maggioranza di religione ortodossa. Nel giardino del monastero di Condrita scorgiamo una suora inginocchiata, intenta alla sistemazione delle rose: uno scatto “rubato” perché è vietato da queste parti riprendere i monaci, così ci informa la nostra guida  Ala con fare gentile ma deciso. Un’escursione da non perdere è quella nella regione della Transnistria, situata ad est oltre il fiume Dnestr, una striscia di terra proclamatasi indipendente e ancora in bilico tra Russia e Moldova che conserva intatte le vestigia del periodo sovietico, un viaggio indietro nel tempo agli anni della Guerra Fredda. Per entrare bisogna registrarsi alla dogana ed effettuare un cambio di valuta perché qui non accettano carte di credito: spicca oltre alle banconote una moneta di plastica che sembra uscita dal gioco del Monopoli.



Immagine inviata


Tiraspol è la capitale e ospita al centro ancora la statua di Lenin e un carrarmato accanto ai memoriali in onore dei caduti in guerra. Si può visitare una fabbrica di caviale, l’Aquatir e anche acquistare confezioni che vanno dai venti grammi al chilo con prezzi veramente convenienti. Altro vanto di questa  regione è la produzione di cognac: entrando nei locali della “Kvint” rimaniamo rapiti ed estasiati dal dolce profumo che pervade tutto l’ambiente mentre i più esperti valutano l’ottimo rapporto qualità-prezzo di questo prodotto veramente eccellente. E complice anche la giornata grigia e piovosa non ci rimane che  riscaldarci tra un assaggio e l’altro. Si passa di nuovo la dogana per proseguire verso il villaggio più caratteristico di tutta la Moldova. Butuceni con la sua unica via e le deliziose casette colorate che sembrano di marzapane si trova ai piedi di un’altura che ospita quello che è considerato il luogo più bello e suggestivo di queste terre: nella parete di roccia calcarea si apre un complesso di grotte e cunicoli, dimora per molti secoli dei monaci ortodossi. Sono i monasteri rupestri di Orheiul Vechi.  Una piccola scalinata seguita da un sentiero conduce al campanile dove si incontrano le prime grotte e poi giù per una buia scalinata che si inoltra nella montagna fino a raggiungere una piccola porticina che si apre su di una veduta mozzafiato della valle sottostante; il fiume Raut si sviluppa a perdita d’occhio come un lungo serpentone attorniato da campi coltivati. I monaci sono ritornati da un po’ di anni a ritirarsi in queste grotte e non è raro imbattersi in qualcuno di loro assorto in preghiera. Risalendo all’aperto in cima alla collina un sentiero conduce alla chiesetta, preannunciata da una croce di pietra investita da un raggio di luce “divina”. Il giardino tutto attorno è pieno di fiori, al centro una vecchia campana appoggia su un muretto mentre il sole quasi al tramonto disegna lunghe ombre.  Vino, folklore e tradizione rurale possono ancora riservare altre piacevoli esperienze, come quella di percorrere le gallerie di un’altra celeberrima cantina, a Cricova, a bordo di un trenino elettrico che viaggia a 100 metri di profondità, dove sono custodite le collezioni private di eminenti personaggi (anche Vladimir Putin fa parte degli estimatori di questi spumanti prodotti con metodo Champenoise).
Più semplice ma ricco di un sapore d’altri tempi è assistere, presso la Casa Parinteasca (La casa dei genitori), a Palanca, nel nord-ovest del Paese, ad una lezione di tessitura per ragazzi che in una atmosfera di grande serenità imparano a realizzare grembiuli, vestiti e centri-tavola seguendo la tecnica di un artigianato che si tramanda da secoli.



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