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#1 XCXC

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    Medaglie








Inviato 08 October 2016 - 17:42:39


Tempo fa a Parigi avevo appaltato lavori in due negozi... e mi serviva la corrente...

i francesi si sa... sono schietti e diretti... fra tutti i "popoli" che ho conosciuto sono sicuramente i piu' sinceri e per questo potrebbero sembrare piu' antipatici...

...insomma entro in un negozio del centro commerciale e chiedo se posso inserire la spina in una delle loro prese... ok nessun problema...

poi il negozio deve chiudere e mi staccano la corrente... Vado e chiedo se possono lasciarla inserita...

azz... il tipo mi dice che nn puo'... deve chiudere...

io insisto anche pagando...

e poi mi chiede? Di dove siete? Di Udine, Venezia, nord-est Italia...

e lui... NO NAPOLITAN?

No-no....

ah ok !

Secondo me si riferiva a Napolitano, il Presidente, che forse gli stava antipatico! :lol: :lol: :lol: :lol:

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Gran Bretagna, la scuola inglese distingue tra bimbi italiani, napoletani e siciliani


Immagine inviata

di Enzo Vitale

«Lei è italiano, siciliano o napoletano?». Questa richiesta della burocrazia di Sua Maestà ha fatto storcere il naso a molti connazionali che vivono oltre Manica. E in tanti, dopo l'estemporanea iniziativa degli uffici pubblici inglesi del dopo Brexit, ancora si chiedono se si tratta di una forma di sondaggio voluto proprio per evitare che vi siano discriminazioni o una paurosa gaffe etnica. Il dubbio è sorto spontaneo agli italiani della Gran Bretagna che volevano iscrivere i figli a scuola: oltre alla nazionalità, infatti, è stata chiesta anche la provenienza regionale.

LA DICHIARAZIONE - Come ogni anno Giovanna (il nome è di fantasia, ma il caso è reale) stava per iscrivere una delle sue bambine a scuola, dalle elementari alle medie. In Gran Bretagna è un'operazione che deve essere fatta con un anno di anticipo. All'atto della richiesta online, la sua sorpresa è stata davvero tanta. Nel dichiarare la nazione di appartenenza ha dovuto constatate che gli italiani erano stati divisi tra italiani, napoletani e siciliani.

IL PROF - «All'inizio pensavo fosse uno scherzo, di quelle bufale che si trovano su Internet, ma poi per capire meglio ho chiamato la persona, una mia cara amica, e lei mi ha confermato tutto». Michele La Motta, da 25 anni a Cambridge, di origini partenopee ma di fatto inglese, commenta: «La signora mi ha detto che doveva iscrivere la sua bambina al primo anno di quella che in Italia è la prima media. Qui ormai si fa tutto online. Al momento di descrivere la nazionalità, sul modulo ha però trovato alcune opzioni che fino a poco tempo fa non c'erano».
In effetti le categorie presenti sul sito governativo (che poi riportava a quello della scuola) erano sempre state molto chiare e semplici: britannico bianco, scozzese, irlandese o gallese; bianco europeo o altre nazionalità.
«Ora invece tutto sembra cambiato -continua il docente che a Cambridge insegna Italiano e Spagnolo -, al posto di bianco europeo sono state aggiunte diverse opzioni e quando si arriva all'Italia compare questa scritta: Italian (Any Others), Italian (Napoletan) e Italian (Sicilian). Non ci volevo credere, ma è la pura verità. Infatti abbiamo scritto pure ad un giornale locale per capire cosa stesse accadendo».

IL RICERCATORE
«Anche a me è capitata la stessa cosa - testimonia Matteo Cadeddu, giovane fisico ora all'Istituto nazionale di astrofisica di Cagliari-, addirittura, dopo che mi avevano chiesto se ero sardo mi hanno pure domandato se mi sentissi più tedesco che italiano e, a dire il vero, la cosa un po' mi ha infastidito. Mi hanno poi spiegato che è una forma di sondaggio voluto proprio per evitare che vi siano discriminazioni. Le istituzioni inglesi sono obbligate a farlo e i dati vengono utilizzati da un ente esterno che verifica che statisticamente non sia stato rifiutato nessuno per la sua etnia, mah sarà...».
In attesa di saperne di più, Michele La Motta, il docente italiano da 25 anni a Cambridge, sta facendo una sua personale ricerca. Vuole sapere dai suoi amici spagnoli se anche loro sono stati divisi tra galleghi, baschi e catalani.



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