Vai al contenuto

  • Log In with Google      Accedi   
  • Registrati ora!
  Moldova-mms.com News dal Regina Pacis Seborganelmondo  




SMMS   a
moldova-mms.com

     VEDI MEGLIO
    
e commenta >>

     IMGS   a:   live @ moldova-mms . com
     MMS    a:   live @ moldova-mms . com





- - - - -

La distruzione delle Nazioni!


  • Non puoi aprire una nuova discussione
  • Effettua l'accesso per rispondere
Questa discussione ha avuto 8 risposte

#1 Rosa

Rosa

    Amministratrice

  • Ambasadiani MIra
  • StellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStella
  • Messaggi: 4,833

    Medaglie




Inviato 26 December 2008 - 16:49:58


La distruzione delle Nazioni

Ida Magli - www.italianiliberi.it – 15 dicembre 2008



Colgo l’occasione della lettera inviatami da un simpatico amico del nostro sito (pubblicata qui accanto) per chiarire a tutti, e prima di tutto ovviamente ai membri del movimento del Prof. Auriti, quale sia l’effettiva situazione dell’Italia, ma prima ancora di tutta l’Europa, ridotta alla ”recessione”.
Un termine, quello di recessione, che si addice perfettamente, non soltanto al sistema economico, ma a tutti gli aspetti della sua vita.

Dividerò in diverse parti questa analisi, cercando di renderla il più esaustiva possibile, e sarò costretta perciò, data la sua lunghezza, a scriverla a puntate. Dirò subito, tuttavia, per rispondere alle proposte del nostro lettore, che, mentre ritengo quanto mai utile, anzi indispensabile, riunire tutti i vari movimenti che, per un motivo o per l’altro, si oppongono alla costruzione europea, dando così un po’ più di forza alla nostra voce, considero invece quasi del tutto inutile se non addirittura negativa l’idea di organizzare un referendum contro la moneta unica. Occorrerebbero, infatti, molti soldi per far conoscere la situazione agli Italiani, tanto più che l’argomento del “signoraggio”, del valore delle monete, della struttura della banca centrale europea, ecc. è molto difficile da comprendere e non si presta a facili slogan. Dove si trovano questi soldi? Io so, in base alla lunga esperienza degli anni trascorsi dall’inizio della mia battaglia contro l’unione europea, ossia dalla firma del trattato di Maastricht, che soldi per salvare l’Italia non se ne trovano.



Continua...

http://www.disinform...one_nazioni.htm



Connettere internet cuore e cervello prima di scrivere!! (Franangy)

#2 sergio3

sergio3

    TpXMI

  • Ambasadiani MI1ax
  • StellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStella
  • Messaggi: 10,426
    Località:INSUBRIA -PADANIA
    Interessi: TUTTO

    Medaglie




Inviato 26 December 2008 - 17:36:19


Visualizza messaggioRosa, su 26-Dec-2008 16:49, dice:

La distruzione delle Nazioni

Ida Magli - www.italianiliberi.it – 15 dicembre 2008



Colgo l’occasione della lettera inviatami da un simpatico amico del nostro sito (pubblicata qui accanto) per chiarire a tutti, e prima di tutto ovviamente ai membri del movimento del Prof. Auriti, quale sia l’effettiva situazione dell’Italia, ma prima ancora di tutta l’Europa, ridotta alla ”recessione”.
Un termine, quello di recessione, che si addice perfettamente, non soltanto al sistema economico, ma a tutti gli aspetti della sua vita.

Dividerò in diverse parti questa analisi, cercando di renderla il più esaustiva possibile, e sarò costretta perciò, data la sua lunghezza, a scriverla a puntate. Dirò subito, tuttavia, per rispondere alle proposte del nostro lettore, che, mentre ritengo quanto mai utile, anzi indispensabile, riunire tutti i vari movimenti che, per un motivo o per l’altro, si oppongono alla costruzione europea, dando così un po’ più di forza alla nostra voce, considero invece quasi del tutto inutile se non addirittura negativa l’idea di organizzare un referendum contro la moneta unica. Occorrerebbero, infatti, molti soldi per far conoscere la situazione agli Italiani, tanto più che l’argomento del “signoraggio”, del valore delle monete, della struttura della banca centrale europea, ecc. è molto difficile da comprendere e non si presta a facili slogan. Dove si trovano questi soldi? Io so, in base alla lunga esperienza degli anni trascorsi dall’inizio della mia battaglia contro l’unione europea, ossia dalla firma del trattato di Maastricht, che soldi per salvare l’Italia non se ne trovano.



Continua...

http://www.disinform...one_nazioni.htm

E brava signora Michaela,hai trovato un bellissimo articolo--La Ida Magli è una giornalista che ho sempre ammirato--ha sempre detto grandi verità- Ai tempi ,quando era bene accetta su Radio Padania Libera, ascoltavo sempre le sue interviste e le sue opinioni--adesso è sparita--non fa più comodo--

questa parte dell'articolo penso siano le parole più azzeccate e le riporto :


Né c’è da sperare nell’aiuto della Lega, cosa alla quale nei primi anni mi sono aggrappata anch’io (andai a parlare con Bossi supplicandolo di tenere l’Italia fuori dalla moneta unica). Bossi è un politico astuto e si barcamena, ingannando di volta in volta o i propri elettori che sperano nella secessione dall’Italia per non pagare più le tasse per il Sud, oppure gli Italiani che vedono con favore la limitazione della presenza musulmana e la interpretano come un segnale di “italianità”. Di fatto a Bossi l’Unione Europea conviene, come del resto a tutti gli altri movimenti autonomisti, perché non avrà bisogno di fare la secessione: le Nazioni e gli Stati vengono eliminati di fatto con il Trattato di Lisbona e sarà perciò facilissimo per il Lombardo-Veneto diventare semplicemente una “regione” d’Europa. Bisogna ammettere che Bossi l’ha capito in ritardo che non gli conveniva combattere, come faceva i primi tempi, contro Bruxelles, ma l’ha capito. Per questo si è unito a Berlusconi, così come sta facendo Fini con la sua Alleanza Nazionale: si stanno preparando tutti, armi e bagagli, a trasferirsi nell’Impero Europeo e “cara Italia, addio!” (scrivevo questo già nel 1997, nel libro “Contro l’Europa”, ma allora, così come adesso, nessuno mi ha creduto).

Gentile Signora, è sempre arrabbiata con me ??



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#3 Guest_Azzurro_*

Guest_Azzurro_*
  • Ospite

Inviato 26 December 2008 - 21:23:50


Visualizza messaggioRosa, su 26-Dec-2008 16:49, dice:


La distruzione delle Nazioni...

Ida Magli


Premesso che condivido molto del pensiero di Ida Magli, al punto che qualche mese fa avevo aperto una rubrica sul forum pubblicando alcuni suoi interessanti articoli.

Però non mi trova sempre d'accordo su tutto, e spiego il perchè.



Il progetto ebraico

di Ida Magli

Già il titolo ricorda il libello antiebraico che circolava in europa agli inizi degli anni '20, dal titolo: "I Protocolli dei savi anziani di Sion", comunemente detti "I protocolli" che fu poi provato come un falso.

Dimostrare che il mondo è dominato e soggiogato da un certo numero di individui di religione ebraica, è impresa che ogni tanto qualcuno tenta.

Se dopo, 15 milioni di ebrei, riescano a dominare i restanti 5 miliardi di individui del pianeta, ognuno è libero di crederlo.




Il progetto ebraico

Abbiamo aspettato inutilmente nei giorni scorsi che almeno qualcuno dei politici, in America, in Europa, in Italia, qualcuno dei Capi di Governo o dei Ministri dell’Economia denunciasse, facendone i nomi e destituendoli dalle cariche, gli operatori finanziari responsabili dell’immensa truffa messa in atto. Una truffa mai avvenuta in precedenza almeno in queste proporzioni e che ha provocato il crac delle più importanti Banche, il crollo delle Borse mondiali, la perdita dei propri investimenti e risparmi per coloro che glieli avevano affidati convinti che fossero degni della massima fiducia, e che adesso si trascina dietro il fallimento di innumerevoli grandi e piccole industrie. Sembra incredibile: cosa fa la magistratura? Mette in carcere, come al solito, chi ruba un etto di parmigiano al supermercato? E cosa facevano i vari Istituti di controllo e di valutazione, le Agenzie di rating, i Presidenti delle Banche Centrali, a cominciare da quella europea dal cui pulpito un ineffabile Trichet ogni giorno straparla del proprio dovere di tenere stretti i cordoni della borsa? Non si erano accorti di nulla? Dobbiamo per forza pensare che, o sono del tutto incapaci di fare il proprio mestiere, oppure che sono corresponsabili delle avventure criminose messe in atto. In ogni caso avrebbero dovuto essere rimossi e condannati. Invece, nulla. Silenzio assoluto. La Borsa è una istituzione “sacra” il cui andamento, anche quando è azzardato al massimo, non può in nessun modo essere oggetto di censure in quanto, secondo le norme che la guidano, è sufficiente che l’investitore sia a conoscenza del fatto che opera in zona “rischio”; più o meno come chi gioca alla roulette .

Ma gli stessi che ora pontificano, quando guadagnavano investendo in borsa, nei tempi del facile arricchimento, dove erano?


E’ fallito adesso anche il maggiore finanziere americano, Bernie Madoff, provocando un terribile terremoto in quanto gli avevano affidato le proprie ricchezze i più grandi capitalisti d’America. Ricchezze andate in fumo a causa della incredibile “catena di S. Antonio” messa in atto da Madoff con la vendita di prodotti finanziari inesistenti. In un particolareggiato articolo su questo argomento pubblicato nel suo sito (e che non possiamo riprodurre perché accessibile soltanto agli abbonati) il giornalista Maurizio Blondet ha messo l’accento sulla responsabilità di una particolare “visione del mondo” nelle attuali disavventure delle Banche e delle Borse, quella degli Ebrei.

Quando è mai stata sollevata la questione morale nell'economia mentre tutti si arricchivano?


Di fatto sono quasi tutti ebrei gli operatori della finanza, compreso il Madoff e i capitalisti di cui sopra, e come è noto lo sono sempre stati anche quando le Borse e le Banche non esistevano, ed erano loro che prestavano soldi ad alto interesse ai poveri, piazzandosi con piccoli “banchetti” vicino ai mercati, mentre ai Re e Papi fornivano il denaro per le guerre e le conquiste in cambio di ipoteche su intere città.

E' doveroso ricordare nel contempo però, che se oggi in italia esista un "Partito della Libertà", e un europa libera, lo si deve grazie ai "capitali" che finanziarono gli eserciti per difendere l'europa dall'attacco dell'impero musulmano ottomano, prima con la battaglia di lepanto del 1571, e successivamente con l'assedio di vienna del 1683 a difesa della cristianità.

Si può ammettere, con il sennò di poi che, se la basilica di san pietro non è stata conquistata e trasformata dai turchi tagliatori di teste in una stalla, è grazie ai capitali dell'epoca gestiti anche dagli ebrei?  

Gli stessi capitali che liberarono l'europa dagli eserciti di napoleone, quelli che saccheggiarono e derubarono buona parte del patrimonio artistico dell'italia, grazie alla battaglia finale di waterloo nel 1815 persa da napoleone.

Gli stessi capitali che liberarono l'europa dopo poco più di un secolo, nel 1945, dalla follia nazista.



Gli Ebrei non amano ricordarlo, ma uno dei motivi che ha contribuito alla formazione dell’immagine negativa che li ha accompagnati lungo lo scorrere della storia è stato proprio il loro arricchirsi attraverso il commercio di denaro.
Del resto il primo Monte di Pietà è nato in Italia ad opera di S. Bernardino da Feltre con il preciso scopo di prestare denaro ai poveri senza richiedere “interesse”, per sottrarli all’usura dei banchi ebraici cui non erano in grado di far fronte e che spesso li faceva finire nella prigione prevista per i debitori insolventi. Lo Statuto dei Monti di Pietà era un modello di tutela giuridica per coloro che vi si rivolgevano tanto da vietare espressamente che fossero accettati “in pegno” gli strumenti di lavoro (erano quasi tutti contadini e artigiani i lavoratori del tempo) e qualsiasi oggetto necessario alla vita quotidiana.

La gestione del denaro fu affidata agli ebrei in quanto i cattolici ritenevano il denaro impuro perchè i cristiani non potevano maneggiare denaro in quanto era era considerato peccato. La chiesa cattolica ha proibito ai suoi membri di prestare denaro è per questo che il compito lo hanno assunto gli ebrei. Nel medioevo i cristiani affidavano agli ebrei i lavori inerenti la gestione del denaro perchè altrimenti pensavano che sarebbero andati all'inferno.

Il diritto canonico prevedeva per gli ebrei:

- l’impossibilità di acquistare terre
- l’impossibilità di tenere schiavi per lavorarle
- l’esclusione dall’esercito, dalle arti e dalle professioni liberali
- le nuove regole dell’attività commerciale ed artigianale imposte dalle corporazioni sulla base anche di discriminazioni religiose
- l’esigenza di disporre di ricchezza facilmente trasportabile per far fronte alle persecuzioni improvvise
- l’esigenza di svolgere attività che lasciassero tempo allo studio della Toràh

Tutte queste ragioni fecero sì che, soprattutto con la rinascita delle città e dei commerci intorno all’XI secolo e soprattutto nell’europa settentrionale, gli ebrei si specializzassero nel prestito ad interesse, nel medioevo chiamato usura.

La toràh proibiva agli ebrei di prestare denaro ad interesse ai loro confratelli.
Ma potevano prestarlo ai gentili (non ebrei).

Agli ebrei, in quanto anime perse nei confronti delle quali è inapplicabile il diritto canonico, venne riservato di svolgere l’attività creditizia e bancaria.



Perché ci si trova oggi a dover precisare l’identità ebraica dei manipolatori della finanza mondiale? Perché esiste appunto una “visione del mondo” che li guida, un progetto di vita sul quale si fondano i dogmi che tutti noi, non ebrei, siamo stati obbligati a condividere dalla fine della seconda guerra mondiale: il primato dell’Economia nella struttura della società, il Mercato come massimo e quasi unico valore (non dimentichiamoci che anche Marx era ebreo).

Ma abbiamo anche da ridire su Marx?

Andiamo a rivedere cosa erano, se c'erano, i diritti dei lavoratori prima dell'avvento di Marx.

Ma prima di marx, il primo pensatore socialista che ha liberato buona parte dell'umanità dalla schiavitù fu Gesù, nato in israele e circoinciso come ricordato dalla chiesa ortodossa il 14 gennaio di ogni anno secondo il calendario gregoriano, e il 1 gennaio secondo il calendario giuliano. Perchè in origine il 1 gennaio era la festa della della circoncisione di Gesù ebreo figlio di ebrei.


In realtà il “progetto” ebraico riguarda gli “altri”, tutti gli “altri” perché gli Ebrei per quanto riguarda sé stessi hanno sempre messo al primo posto la propria identità come “Popolo” e non si sono dati pace fino a quando non hanno ottenuto, con Israele, il proprio territorio, la propria patria, il proprio Stato. Ma agli altri popoli questo è negato. L’Europa del nazismo, del fascismo, della persecuzione razzista doveva pagare, o meglio non aveva diritto a sopravvivere se non cancellando la sua storia, la sua identità, i suoi sentimenti, i suoi valori, perfino la sua configurazione geografica, per abbracciare totalmente il modello ebraico. E’ così che è nata l’Unione Europea: eliminando la vecchia Europa.

E quanto sarebbe grande lo stato di israele? 20.770 kmq contro i 33.843 della moldova? Oppure vicino ai 17.203 della regione lazio?

Il solo stato del texas sottratto dagli statunitensi al messico e mai restituito ammonta a 700.000 kmq contro i 20.000 di israele.

Ma per la restituzione del texas al messico, è mai stato sollevato il problema?



L’Unione Europea, perciò, è stata fondata sul “progetto ebraico”: il Mercato come unico legame fra i popoli e fra le Nazioni; la Moneta come cemento per la unificazione. Non si è parlato di altro dalla firma del Trattato di Maastricht in poi; tutto quello che è stato deciso dai governanti e messo in atto aveva come suo unico scopo l’incremento del Mercato, la libertà assoluta del Mercato, l’abbattimento di ogni frontiera, di ogni ostacolo al Mercato, sventrando montagne e spianando vie per “l’alta velocità”, in una frenesia parossistica per giungere a realizzare il massimo sogno: una Europa-Mercato. Il prototipo utopistico, non più di una Città del Sole, ma di un Continente del Sole-Mercato.

Ma l'europa è fallita dopo il mercato unico, oppure era fallita già da molto tempo prima con oltre 50 anni di indebitamenti sostenuti per realizzare e mantenere stati sociali con centinaia di milioni di persone assistiti dalla culla alla tomba?


Adesso, però, il crollo delle Borse, la crisi dell’economia, segnala il fallimento del progetto prima ancora che fosse completato. Non sembra che i governanti si siano fermati neanche un momento a riflettere se non fosse il caso di cambiare direzione, anzi. Invitano a consumare, consumare in funzione del circolo perverso del Mercato che alimenta se stesso, e si affrettano a conformare il territorio dell’Europa a inestricabile intrico di vie di comunicazione. Ma  tocca ai cittadini resistere. Troppe volte nella storia si è ceduto alla volontà di governanti accecati dai propri insani disegni. L’Italia, l’Europa, non sono fatte per scambiare merci, per vivere di mercati. Già da molti anni sono state spinte al silenzio le intelligenze creative, affogate nell’arido mare del commercio. Non è questo che possiamo e dobbiamo dare al mondo. Il fallimento dei grandi finanzieri ci invita a liberarcene.

Fatta la diagnosi (anche se sballata), quale sarebbe la ricetta da anteporre al capitalismo e alle libere elezioni?


Ida Magli


Comunque posso consigliare alla Magli di cercare di risolvere il problema ebraico tentando di nuovo con i forni, visto che la prima volta non ci sono riusciti.



deportato.jpg



2698762545_44fdfef39d_o.jpg



gaza_hamas_thumb.jpg



hezbollah_hamas_nazi_salute1.jpg



v02_jpg.jpg


#4 giemme74

giemme74

    Tpx4MI

  • Ambasadiani MI1a
  • StellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStella
  • Messaggi: 4,813

    Medaglie



Inviato 26 December 2008 - 21:39:58


mamma li turchiiiii.... :foolish (3):



Immagine inviata


#5 sergio3

sergio3

    TpXMI

  • Ambasadiani MI1ax
  • StellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStella
  • Messaggi: 10,426
    Località:INSUBRIA -PADANIA
    Interessi: TUTTO

    Medaglie




Inviato 27 December 2008 - 12:06:36


Visualizza messaggioAzzurro, su 26-Dec-2008 21:23, dice:

Premesso che condivido molto del pensiero di Ida Magli, al punto che qualche mese fa avevo aperto una rubrica sul forum pubblicando alcuni suoi interessanti articoli.

Però non mi trova sempre d'accordo su tutto, e spiego il perchè.
Il progetto ebraico

di Ida Magli

Già il titolo ricorda il libello antiebraico che circolava in europa agli inizi degli anni '20, dal titolo: "I Protocolli dei savi anziani di Sion", comunemente detti "I protocolli" che fu poi provato come un falso.

Dimostrare che il mondo è dominato e soggiogato da un certo numero di individui di religione ebraica, è impresa che ogni tanto qualcuno tenta.
....... ... ............. ........ ...... ecc. ecc.

E’ fallito adesso anche il maggiore finanziere americano, Bernie Madoff, provocando un terribile terremoto in quanto gli avevano affidato le proprie ricchezze i più grandi capitalisti d’America. Ricchezze andate in fumo a causa della incredibile “catena di S. Antonio” messa in atto da Madoff con la vendita di prodotti finanziari inesistenti. In un particolareggiato articolo su questo argomento pubblicato nel suo sito (e che non possiamo riprodurre perché accessibile soltanto agli abbonati) il giornalista Maurizio Blondet ha messo l’accento sulla responsabilità di una particolare “visione del mondo” nelle attuali disavventure delle Banche e delle Borse, quella degli Ebrei.

Quando è mai stata sollevata la questione morale nell'economia mentre tutti si arricchivano?


ecc. eccc......

[color="#3333FF"]
Comunque posso consigliare alla Magli di cercare di risolvere il problema ebraico tentando di nuovo con i forni, visto che la prima volta non ci sono riusciti.



OFF TOPIC  forse il signore non si è accorto, ma quello trattato da lui è un altro argomento--è un editoriale che non centra nulla con l'argomento di base--posso capire che le feste portano a buone libagioni, ma non ne indovina una  !!!
e' SEMPRE FESTA- ma la fantasia appenninica porta anche a questo



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#6 sergio3

sergio3

    TpXMI

  • Ambasadiani MI1ax
  • StellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStella
  • Messaggi: 10,426
    Località:INSUBRIA -PADANIA
    Interessi: TUTTO

    Medaglie




Inviato 27 December 2008 - 13:41:56


E sempre per restare in tema, la Ida Magli scrive del Trattato di Lisbona e dell'opportunità di accettarlo o no:

editoriale
Contro la ratifica del Trattato di Lisbona
di Ida Magli
ItalianiLiberi | 25 Giugno 2008



  Il giorno in cui il Governo avrà ratificato il Trattato di Lisbona non esisterà più l’Italia come Nazione. Gli Italiani non possederanno più una patria; così come, con la eliminazione dei confini, già non possiedono più un proprio territorio. La sovranità e l’indipendenza saranno soltanto un ricordo. “Breve ricordo” per un popolo che è stato dominato, occupato, governato da stranieri per la maggior parte della sua storia.
Chi avrebbe mai potuto pensare che, dopo una guerra così tragica, combattuta per il folle sogno di Mussolini di essere alla pari con la Germania, ci saremmo ritrovati a voler essere ancora dominati, guidati dalla Germania? Questo è infatti il vero motivo della costruzione europea: la Germania comanderà sull’Europa con la pace invece che con la guerra.
Gli Italiani non debbono mai dimenticare le terribili parole pronunciate dal Cancelliere Helmut Kohl per convincere i governanti dei maggiori Stati d’Europa della necessità di realizzare l’unificazione europea ( il termine “unificazione” è infatti l’unico appropriato): “Voi avrete sempre paura dei Tedeschi… soltanto se legherete la Germania come i Lillipuziani hanno legato Gulliver , vi sentirete al sicuro dalla sua forza… la Germania è il vostro destino”. Sono parole del 1995 che io avevo già messo in rilievo per la loro profonda significatività nel libro Contro l’Europa. E’ evidente che la metafora di Gulliver è truffaldina: nella fiaba i Lillipuziani hanno legato Gulliver, qui invece siamo legati tutti ed è la Germania a fornire le corde e a tenerne i capi nelle mani. In tutti gli anni che sono passati da allora gli alti e bassi dell’operazione unificazione europea sono stati dettati prevalentemente dalla determinazione indiscussa della Germania ad assumere la guida dell’Impero e contrastata strenuamente dalla Francia nel tentativo di prenderne il posto. Gli Italiani non sanno praticamente nulla delle lotte che si sono svolte fra Francia e Germania, e che tutti gli altri Stati hanno considerato “naturali”, per esempio al momento dell’adozione della moneta unica (quando Prodi e Ciampi brindavano con le lacrime agli occhi alla nascita dell’euro, felici di sottomettersi) per ottenere il controllo della Banca Centrale Europea. Manco a dirlo ha vinto la Germania. Qualcuno si è chiesto, forse, perché mai la sua sede debba trovarsi a Francoforte? Alla Francia è stato concesso il contentino di una sub-direzione attraverso quel tal Trichet che possiede come suo unico titolo di merito quello di essere francese. La battaglia fra Francia e Germania ovviamente continua. Sarkozy ha appena annunciato con toni imperiali quale sarà la grandeur del suo semestre a capo dell’Impero. Del resto può fare quello che vuole. Non ci sono né limiti né controlli a quello che fanno i vari capi e capetti nella splendida isola dell’UE. I soldi poi scorrono a fiumi fin dall’inizio. Se nel 1999 la Commissione Santer, della quale facevano parte anche i due benemeriti italiani che portano il nome di Monti e Bonino, fu costretta dimettersi in blocco “per frodi, sprechi e nepotismo” (come recita la Gazzetta Ufficiale), da allora la Corte dei Conti europea si rifiuta di firmare il bilancio che risulta incontrollabile non soltanto per le abituali frodi, sprechi e nepotismo, ma anche per la presenza della criminalità organizzata. Ci si potrebbe chiedere come mai nessun Di Pietro si metta in allarme davanti a simili reati, ma la risposta sarebbe sempre la stessa: l’Unione Europea è esclusivamente al servizio dei governanti e un profondo silenzio ne accompagna da sempre le operazioni. (Per una maggiore informazione in proposito si può vedere l’ampio servizio di Ivo Caizzi pubblicato dal Corriere Economia il 23 giugno 2008) .

Gli Italiani, dunque, fra pochi giorni dipenderanno da governanti che, non soltanto non sono stati eletti, ma di cui non conoscono neanche il nome (provi in questo momento qualcuno di coloro che mi stanno leggendo a ricordare i nomi degli attuali membri della Commissione). Essi sono però i Ministri, il Governo di noi tutti. Sotto il nome di “Commissione” è stato camuffato infatti il governo assoluto dell’Europa unificata per impedire ai 300 milioni di sudditi di comprendere quale fosse la realtà. E’ un governo assoluto in quanto anche il cosiddetto “parlamento”, che siamo chiamati ad eleggere, non è un parlamento. Si tratta di un’altra invenzione per ingannare i sudditi visto che non è un parlamento un organismo che non fa le leggi.
Questo è il modo tenuto fin qui dai capi di Stato per realizzare il loro Impero con lo pseudo-consenso dei cittadini. Senza gli innumerevoli inganni con i quali il progetto è stato portato avanti, senza l’incredibile, totale complicità dei mezzi di informazione, senza il deliberato tradimento da parte di coloro che hanno giurato la loro fedeltà alla Nazione, senza la terribile vigliaccheria di quei capi di Stato che sono anche Re e nei quali perciò i sudditi ripongono una fiducia che supera i secoli (ci sono molte importanti monarchie nell’unione europea quali, per esempio, quella inglese, quella spagnola, quella belga, quella danese, quella svedese) l’UE non esisterebbe.
Adesso, con la ratifica da parte dei governi del cosiddetto Trattato di Lisbona, si compirà l’ultimo atto di questa macroscopica truffa. Inutile dire che fin dall’inizio c’era la volontà di eliminare ogni strumento democratico in quanto è ovvio che non potrebbero camminare insieme tanti Stati diversi senza un governo assoluto. Il giorno del conflitto verrà. Per ora l’importante è non suscitare dubbi o opposizioni da parte dei sudditi. Nessun referendum, quindi, visto che le uniche volte che è stato attuato un referendum il risultato è stato sempre negativo. Gli Irlandesi hanno messo l’ultimo bastone fra le ruote? Vadano al diavolo! Noi ratifichiamo ugualmente e vadano al diavolo anche le regole che avevamo firmato sulla necessaria unanimità. A che pro conservare la faccia della democrazia? Ormai siamo giunti quasi al compimento di quel governo assoluto per il quale abbiamo tanto lavorato e non possiamo metterlo a rischio all’ultimo momento. Anche il governo italiano perciò ha dichiarato di essere sul punto di ratificare il Trattato di Lisbona.

Roma, 25 Giugno 2008



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#7 Guest_Azzurro_*

Guest_Azzurro_*
  • Ospite

Inviato 27 December 2008 - 14:28:22


Visualizza messaggioRosa, su 26-Dec-2008 16:49, dice:

La distruzione delle Nazioni

Ida Magli - www.italianiliberi.it – 15 dicembre 2008


www.italianiliberi.it

EDITORIALE

Il progetto ebraico

di Ida Magli


#8 sergio3

sergio3

    TpXMI

  • Ambasadiani MI1ax
  • StellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStella
  • Messaggi: 10,426
    Località:INSUBRIA -PADANIA
    Interessi: TUTTO

    Medaglie




Inviato 27 December 2008 - 15:02:07


Visualizza messaggioAzzurro, su 27-Dec-2008 14:28, dice:

www.italianiliberi.it

EDITORIALE

Il progetto ebraico

di Ida Magli

Se si vuol capire , bene !!! se non si capisce, pazienza--il titolo della discussione era: la distruzione delle nazioni-- Lei, signore, ha parlato di un altro editoriale--
E' come se guardassi Rainews 24 e parlo di un titolo a mezza pagina e qualcuno risponde col titolo in testa alla pagina--
A buon intenditore poche parole--
Però lo sa', caro signore --nella mia zona siamo ignoranti e non capiamo  la fantasia appenninica



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#9 sergio3

sergio3

    TpXMI

  • Ambasadiani MI1ax
  • StellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStellaStella
  • Messaggi: 10,426
    Località:INSUBRIA -PADANIA
    Interessi: TUTTO

    Medaglie




Inviato 28 December 2008 - 11:10:42


Riprendo la seconda parte del Topic iniziato da "Rosa" (Signora Mihaela) circa "la distruzione delle Nazioni" e dove il problema Ebraico centrava come i cavoli a merenda--
Ida Magli, continua:

La distruzione delle Nazioni


- seconda parte -

di Ida Magli


ItalianiLiberi | 09/12/2008



Il momento attuale

Nei giorni scorsi la Svezia ha ratificato per via parlamentare la Costituzione europea, il cui nome è stato cambiato, con i soliti metodi truffaldini di cui è costellata la costruzione dell’UE, in “Trattato di Lisbona” per farla accettare a quei popoli che, come “Costituzione”, l’avevano bocciata. Anche se non ci sono state le maggioranze assolute che accompagnano di solito le questioni europee, tuttavia i politici svedesi hanno approvato con notevole entusiasmo la rinuncia alla sovranità e all’indipendenza del proprio Stato: 243 “sì”, 39 “no”, 13 astensioni e 54 parlamentari assenti. Due piccolissimi partiti di opposizione, quello della Sinistra (i Comunisti) e quello dei Verdi, avevano tentato di far rinviare di un anno la ratifica; ma le quattro formazioni della coalizione governativa di centro-destra insieme al principale partito di opposizione, quello socialdemocratico, si sono uniti nel sostenere con tutte le loro forze i benefici di una immediata approvazione e l’hanno avuta vinta. Dobbiamo dunque prendere atto, per l’ennesima volta, che la costruzione dell’impero europeo sta a cuore in modo talmente esorbitante ai politici di ognuno degli Stati chiamati a farne parte, da non ammettere neanche una minima pausa di riflessione, tanto meno una pausa che insinui una qualsiasi perplessità nei cittadini, neanche laddove vige un perfetto regime socialista come in Svezia. Il fatto è che i parlamentari svedesi non dimenticano che sono stati i cittadini, votando “No” tutte le volte che si è fatto un referendum, a impedire l’adesione della Svezia alla moneta unica, e dunque sapevano bene che, se avessero potuto, gli Svedesi si sarebbero opposti anche alla Costituzione.

Dobbiamo tenere sempre bene a mente questa constatazione perché uno dei punti più importanti dell’esame che faremo sarà proprio questo: l’Impero europeo è stato ideato in modo misterioso, segreto, da qualcuno fra i massimi detentori del potere il cui nome ci è sempre stato tenuto nascosto, ed è stato realizzato a poco dai governanti dei singoli Stati tenendo il più possibile all’oscuro i cittadini degli scopi da raggiungere. Una oscurità che si è protratta per anni, con il consenso dei mezzi di informazione, in quanto tutti, politici e giornalisti, erano consapevoli che si trattava di una operazione contraria ai sentimenti e agli interessi dei popoli. Quale popolo, infatti, sarebbe così stolto da voler rinunciare a possedere un proprio territorio, una patria? Quale popolo potrebbe desiderare di non essere libero, di non conoscere neanche la lingua di coloro che lo governano, insomma di dipendere da stranieri sui quali non può incidere in nessun modo? Il Parlamento europeo è pura finzione, come i politici sanno bene, in quanto non ha alcun potere reale sulla volontà della Banca Centrale, dei Capi di governo e dei Commissari, i quali sono tenuti, in base al trattato di Maastricht, a “non sollecitare e a non accettare istruzioni da alcun Governo né da alcun organismo”(Art.157). Nessuno, perciò, ha il diritto di affermare che in Europa vige la democrazia. La costruzione dell’Unione Europea è semmai la prova irrefutabile di come si possa, con innumerevoli sotterfugi, astuzie e stratagemmi formali, ingannare l’opinione pubblica ed esautorare qualsiasi presidio democratico. Del resto se ne è avuta l’ennesima conferma proprio in questi giorni: dall’ultima ricerca svolta sul gradimento dell’Unione fra le popolazioni d’Europa è risultato che soltanto il 35% degli Italiani è favorevole. Importa forse qualcosa ai governanti che la maggioranza dei cittadini non voglia l’unificazione? Vanno avanti allegramente a programmarsi le votazioni per il Parlamento europeo, assegnando i posti, riccamente retribuiti, ai candidati che vogliono togliersi di torno perché difficilmente collocabili in Italia a causa della loro ignobile condotta politica (come è noto si è fatto il nome di Bassolino e della Jervolino) tanto è sicuro che così non potranno più disporre di nessun potere: il parlamento europeo e il nulla si equivalgono. Scriveva nel 1997 Enrico Letta in un volume di incitamento all’accettazione dell’euro intitolato “Euro sì”, che “sarebbe necessario che cambiasse l’idea che l’approdo a Bruxelles debba seguire la sconfitta in qualche scontro interno di partito o sia l’anticamera del pensionamento rispetto a lunghe carriere politiche nazionali”. Sono passati undici anni, l’Europa imperversa, ma i criteri di scelta dei parlamentari sono rimasti gli stessi, per il semplice motivo che oggi come allora il parlamento europeo è esclusivamente un comodo sedile a disposizione dei partiti.

La cosa più grave, però, è che i governanti non si sono fermati a riflettere sul fallimento del Progetto neanche di fronte all’attuale crisi economica, al crollo delle Banche e delle Borse, fenomeni che segnano il punto culminante del disastro del Progetto stesso, il segnale che tutto l’edificio sta per crollare. Non si può sbagliare, infatti, davanti all’evidenza: non sono le corruzioni, i furti, le truffe, gli errori dei singoli operatori e dei singoli amministratori delegati delle grandi industrie ad aver provocato la catastrofe, ma l’Idea che ne è stata all’origine e che per la sua stessa natura permette o addirittura provoca questi comportamenti.
Quale era questa Idea? Creare un mondo tutto uguale, in funzione del dogma della globalizzazione, senza frontiere, senza dazi, senza confini, senza Stati, senza distinzioni di popoli, di culture, di razze, di territori, di lingue, di costumi, di leggi, di religioni, di governi, di monete: un immenso, unico mare di “uguali” sul quale il Dio Mercato potesse navigare in assoluta libertà. L’Unione Europea (non si è voluto, infatti, che si chiamasse “Stati Uniti d’Europa” in quanto gli Stati non debbono sussistere) doveva esserne il perfetto prototipo, la realizzazione esemplare, quella che il resto del mondo avrebbe dovuto ammirare ed imitare per raggiungere la felicità. Non dimentichiamoci che è questo che promette ai popoli la costituzione europea: la felicità, commisurata al PIL, al prodotto nazionale lordo.
Un'idea del tutto folle, naturalmente, come la situazione attuale ha dimostrato e sta ancora dimostrando. Nessuno aveva mai pensato in precedenza che si potessero mettere in funzione dei “sistemi” privi di qualsiasi interruttore, di una qualsiasi valvola o chiusura di sicurezza; nessuno aveva mai ritenuto che gli uomini fossero “oggetto dei bisogni del mercato” invece che soggetto agente dei propri bisogni. E’ in base a questi principi che il crollo delle Borse ha contagiato tutto il mondo: era stato eliminato, in nome della libertà del mercato e della sua capacità di autoregolarsi, ogni forma di controllo. Ed è in base a questi stessi principi che i governanti oggi, invece di chiedersi in che cosa il sistema fosse sbagliato e cominciare a cambiarlo, insistono nell’esortare i cittadini a spendere in funzione del mercato, annientando così perfino quel buon senso che di solito guida l’uomo intuitivamente verso la salvezza prima di cadere nell’abisso. La formula: “dato che non avete soldi e prevedete che domani ne avrete ancora di meno, spendete più che potete” apparirebbe, come di fatto è, quella di suicidi sul punto di spararsi se non fossero i governanti a proclamarla. Ma l’aspetto più terribile di questa situazione è che siamo costretti a presupporre che una parte almeno dei governanti sia in buona fede, e che non si accorga che i “fondamentalismi” dell’Occidente sono altrettanto distruttivi quanto quelli del terrorismo orientale. E’ infatti fondamentalismo allo stato puro la certezza dei governanti d’Europa che le leggi sulle quali si fonda il Mercato siano inamovibili, identiche a quelle della Fisica, e che gli uomini, identificati esclusivamente come “consumatori”, debbano necessariamente piegarvisi. La verità è, invece, che la legge: consumare sempre più merci per produrre sempre più merci, annienta l’Uomo. Il pensiero, l’anima, il sentimento, il valore, tutto ciò che fa dell’uomo l’Uomo.

(2 - continua)

Ida Magli

Roma, 09 Dicembre 2008



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere





Leggono questa discussione 1 utenti

0 utenti, 1 ospiti, 0 utenti anonimi










                                                               Effettua i tuoi pagamenti con PayPal.  un sistema rapido, gratuito e sicuro.



info@ambasada.it

 Telegram.me/Ambasada     iMessage: info@ambasada.it

fax (+39) 02 70033057       tel (+39) 02 45077169


Sedi diplomatiche della Repubblica di Moldavia:

Ambasciata di Roma
   Consolato di Milano  Consolato di Padova





Privacy e Cookie Policy / Termini e Regole del Forum