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[Tati]

14.12.2006 ore 11:35:00.



Ue, arriva una pioggia di euro per la politica europea di vicinato



Bruxelles - Una pioggia di euro, dodici miliardi, investirà nei prossimi sei anni la politica europea di vicinato. L’Unione Europea dal 2005, applica una politica con i suoi confinanti meridionali e mediorientali (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia, Cisgiordania e Striscia di Gaza) ed orientali (Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina) che nei diciotto mesi trascorsi, ha dato ottimi risultati. Ha idee molto chiare sul piano d’azione, Benita Ferrero-Waldner. «Puntiamo ad incentivare questa politica verso partner che sono sensibili alle riforme», ha ammesso il Commissario per le Relazioni Esterne e la Politica Europea di Vicinato, «rendendo il processo più rapido ed efficiente, offrendo incentivi per eliminare i dubbi di chi è ancora incerto. Certamente insisteremo in alcuni settori, chiave di interesse reciproco come i contatti interpersonali, l’approfondimento delle relazioni commerciali e della cooperazione in materia di energia, migrazione e visti, aumentando il sostegno finanziario. L’Unione Europea, in proposito, ha un piano ambizioso: quello di promuovere la pace, la stabilità e la prosperità economica dei Paesi vicini, appoggiando le loro riforme economiche e politiche». La Commissione proporrà la creazione di un Fondo di investimento per la politica di vicinato e gli Stati membri, saranno invitati a contribuire. Il contributo del bilancio comunitario, ammonterebbe a 700 milioni di euro che, sommati ad altri 300 milioni di euro stanziati per un “Fondo governance” diverrebbero un importante volano per movimentare prestiti supplementari da parte della Bers (Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo) e della Bei (Banca Europea per gli Investimenti).Fra le iniziative per la comunicazione offerte a tutti i Paesi vicini, vi è la prospettiva di una profonda integrazione commerciale ed economica con l’Unione Europea che vada oltre il libero scambio di beni e servizi, per affrontare la questione delle barriere non tariffarie. Non viene neppure trascurato, il programma di organizzare riunioni periodiche fra ministri e esperti nei settori dell’energia, dei trasporti, dell’ambiente e della sanità pubblica. E con l’ingresso imminente nell’Unione Europea di Romania e Bulgaria verrebbe rafforzato il versante est, dove già è in atto una cooperazione sul Mar Nero.

Alberto Fumi