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La sfida dello 'Schengen della salute'
#1
Inviato 26 October 2013 - 17:11:13
La sfida dello 'Schengen della salute', Cittadinanzattiva: "Ci sono rischi economici"
Slitta a dicembre la direttiva Ue sulle cure transfrontaliere.Dovrebbe rendere più semplice interventi e terapie in Europa. Il tribunale del malato-Cittadinanzattiva: "L'Italia rischia di perdere risorse"
La Direttiva Ue sulle cure transfrontaliere dovrà essere recepita entro il 4 dicembre
CERCARE il migliore specialista per un'operazione chirurgica a Berlino o a Stoccolma. Puntare su una terapia all'avanguardia a Barcellona o ad Amsterdam. Scelte che in Europa dovrebbero diventare più semplici nei prossimi mesi. La direttiva 24/2011 sulle cure transfrontaliere, doveva essere recepita il 25 ottobre, ma il decreto per renderla operativa in Italia è slittato al 4 dicembre. Si tratta di una rivoluzione per 600 milioni di cittadini, 2 milioni di medici e 20 milioni di infermieri. Cittadinazattiva-Tribunale del malato segnala però i punti deboli di questo cambiamento. Lo fa nell'ambito del convegno 'Cure senza frontiere: da oggi si può?', che si è tenuto oggi a Roma.
Due gli elementi che potrebbero creare difficoltà al Servizio sanitario nazionale in questo 'Schengen della salute'. "Veniamo da un sistema di rimborso che dà assistenza diretta a tutti quelli che scelgono di andare all’estero. In alcune Regioni copre tutte le spese. Con la direttiva si rischia un rimborso solo dopo aver sostenuto la prestazione all’estero. Potrebbe essere parziale, senza spese di soggiorno e con eventuali differenze tra il costo della cura in Italia e nell’altro stato", spiega Tonino Aceti del Tribunale del malato-Cittadinanzattiva. Spero - aggiunge "che il decreto legislativo di attuazione garantisca l'assistenza diretta ai cittadini per evitare che la Direttiva diventi una opportunità solo per ricchi".
Il timore di ricoveri inappropriati. C’è inoltre preoccupazione per un aumento di ricoveri inappropriati e per l'aumento di contenzioso dovuti all’applicazione dell’assistenza indiretta. "Soprattutto i pazienti con malattie croniche e rare potrebbero scegliere i paesi all’avanguardia nella prescrizione di farmaci innovativi - aggiunge Aceti - . Ciò provocherebbe ricoveri inappropriati negli Stati “virtuosi” e la perdita di risorse negli Stati meno all’avanguardia o più lenti nella messa a disposizione dei medicinali innovativi. In entrambi i casi, l’Italia è un paese a rischio". Il cambiamento potrebbe essere l’occasione per attrarre pazienti dall’estero. Il Servizio sanitario italiano, nonostante i conti in difficoltà, cercherà di promuovere le sue strutture migliori.
Il problema delle liste d'attesa. Gli Stati membri stanno cercando di recepire la direttiva ponendo alcuni limiti per evitare un afflusso eccessivo di pazienti con conseguenze sulle liste d’attesa. Fino ad oggi le cure all'estero venivano rimborsate solo dopo aver ricevuto il consenso dalla propria regione. In genere, per quanto riguarda le attività programmate, la cosa avviene in caso di prestazioni di alta specialità che non sono presenti in Italia.
"Troppa burocrazia". Un sistema che già in passato era caratterizzato da punti deboli: eccesso di burocrazia, carenza delle informazioni sulle procedure da seguire e problemi con i rimborsi delle. Nel 2012 al Tribunale per i diritti del malato sono arrivate 269 segnalazioni. Oltre un terzo dei pazienti (36%) ha lamentato la mancata o ritardata autorizzazione da parte dell'Asl di provenienza, mentre il 27% ha segnalato l'eccessiva burocrazia o la carenza di informazioni sulle procedure da seguire.
Lorenzin: "Pazienti dall'estero". In vista delle nuove norme, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha detto di "sperare di poter attrarre i cittadini europei a curarsi nel nostro paese: abbiamo tutto il potenziale per farlo - ha aggiunto - perchè le nostre strutture forniscono livelli di assoluta eccellenza, farmaci innovativi, trattamenti e linee di ricerca fra le più avanzate nel mondo", sottolineando però l'esigenza di "cominciare a fare marketing per l'Italia".
Il ritardo italiano. Quando la direttiva 24/2011 entrerà in vigore in Italia l'iter burocratico dovrebbe essere più semplice. Ma per il recepimento della norma in Italia c'è ancora da attendere. Secondo il Tribunale per i diritti del malato "per il decreto legislativo è stato attivato il Punto di contatto nazionale al ministero della Salute, che però nei fatti non è ancora attivo. Accade la stessa cosa per i punti di contatto regionali, che sembrerebbero previsti in Veneto, Liguria, Trento e Valle d'Aosta. Inoltre le associazioni di pazienti e cittadini non sono state, al momento, coinvolte e non sono stati individuati i centri di eccellenza del nostro Paese". Dalla rilevazione effettuata tramite le associazioni europee aderenti alla rete europea di Cittadinanzattiva, Acn (Active citizenship network), risulta che le leggi di recepimento della direttiva sono in discussione in Austria, Croazia, Estonia, Francia, Malta, Norvegia. La Germania ha fatto sapere che non farà una legge 'ad hoc', perchè molte delle previsioni della Direttiva sono già contenute in altre leggi o atti vigenti.
I dati sulle cure all'estero. Il 35% dei cittadini italiani che va all'estero per curarsi, lo fa per sottoporsi a interventi chirurgici di alta specializzazione, il 29% per accedere a terapie innovative, il 18% per avere diagnosi certa, il 13% per effettuare visite specialistiche, il 5% per sottoporsi ad un trapianto.
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#2
Inviato 26 October 2013 - 17:22:05
XCXC, su 26 October 2013 - 17:11:13, dice:
Lorenzin: "Pazienti dall'estero". In vista delle nuove norme, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha detto di "sperare di poter attrarre i cittadini europei a curarsi nel nostro paese: abbiamo tutto il potenziale per farlo - ha aggiunto - perchè le nostre strutture forniscono livelli di assoluta eccellenza, farmaci innovativi, trattamenti e linee di ricerca fra le più avanzate nel mondo", sottolineando però l'esigenza di "cominciare a fare marketing per l'Italia".
brava str...za !! Manco riesci a garantire la salute agli italiani con liste d'attesa da terzo mondo, tiket, ricoveri lampo al limite dell'osceno, ospedali sempre piu' lontani dalle abitazioni, fatiscenza delle strutture del sud con costi raddoppiati grazie al turismo sanitario al nord (che rendono meno garante l'assistenza al nord) ecc... ecc..
e questa scema cosa vorrebbe? Attrarre altri "europei"... ?
MA POSSIBILE CHE L'ITALIA ABBIA SEMPRE IN PRIMA LINEA POLITICI IGNORANTI? QUANDO SI TRATTA DI EU SON SEMPRE LI' A SOSTENERE TUTTO SENZA PENSARCI...
LA ROMANIA VUOLE ENTRARE IN EU? AVANTI
LA BULGARIA PURE? AVANTI
LA CROAZIA? AVANTI
L'ALBANIA? AVANTI
SIAMO L'UNICO PAESE CHE RISPONDE IMMEDIATAMENTE SI A TUTTE LE RICHIESTE!
MA CHE CA%%O DI GENTE ABBIAMO A GOVERNARCI?
MA QUESTI "SIGNORI" FANNO ENTRARE TUTTI A CASA LORO? O FORSE SI INFORMANO? NO?
UNA PEDATA NEL CU/O A TUTTI...
DEVE ESSERE INVECE CHIARO CHE SI ENTRA IN QUALCHE LUOGO, CLUB O UNIONE SOLO SE VENGONO RISPETTATE REGOLE, RIFORME E LEGGI UNIFORMI.
SOLO FINO A POCHI MESI FA UN ITALIANO NON POTEVA ACQUISTARE UN IMMOBILE IN CROAZIA! MA I NS POLITICI AVEVANO DETTO SI GIA' ANNI FA! PAGLIACCI KOMPAGNOSKY DEL CA%%O
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#3
Inviato 26 October 2013 - 17:34:08
ecco cosa ci aspetta in futuro... una marea di scadenti medici perfettamente integrati nella ns sanita' che ovviamente si polarizzera' tra quella eccellente a disposizione dei ricchi con i migliori medici... che pagheranno e quella scadente per il popolo assistiti da furbi medici sul modello siciliano, calabrese, napoletano e romamo! E siccome nn ci facciamo mancare nulla... pure albanesi, moldavi, romeni ecc... Paesi dove si puo' comprare tutto!
La Lorenzin si preoccupi di questo invece di starnazzare! OCA !!!
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Medicina, tra 5 anni sbarcano da noi i dottori “albanesi”
ROMA – Gli aspiranti medici bocciati al test d’ingresso in Medicina fuggono in Albania. E così tra 5 anni i medici con una laurea albanese torneranno in Italia, pronti ad esercitare la professione medica.
L’università privata Nostra Signora del Buon Consiglio, a Tirana, sono nel 20213 ha visto arrivare 596 aspiranti dottori italiani pronti a sostenere il test d’ingressocomposto da 60 quesiti di scienze da risolvere in un’ora. Niente cultura generale e un bonus diploma che vale fino a 30 punti su un massimo di 90.
Leonard Berneri sul Corriere della Sera scrive:
“Fallita l’ammissione in Italia in centinaia hanno varcato l’Adriatico per iscriversi alla Nostra Signora del Buon Consiglio, l’unico ateneo del posto che rilascia lauree congiunte con alcune università del nostro Paese, Tor Vergata su tutte. Funziona così: ti immatricoli a Tirana, passi gli esami (nella nostra lingua) e alla fine avrai un pezzo di carta — spiega il rettore Paolo Ruatti — «che è anche una laurea italiana, quindi non c’è bisogno di farla convalidare».
“Certo, prima bisogna passare il test. Che però, almeno a leggere il bando ufficiale, non indica il numero di posti disponibili. La cifra fornita, in via ufficiosa, è di 150-160″.
“Le rette annuali si aggirano attorno ai 7-8 mila euro. Ai quali vanno aggiunti i soldi per l’affitto e il cibo. «Ma almeno il costo della vita è basso», tranquillizzano Luigi Lisi, ventenne di Terlizzi, e Tommaso Cassano, 22, di Frosinone, iscritti qui dal 2012. Anche loro, come i coetanei di ieri, hanno fallito il test di ammissione a Medicina in Italia”.
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#4
Inviato 05 November 2013 - 01:57:05
In arrivo la liberalizzazione
Sanità, allarme conti: curati in Europa a spese dell'Italia
Da dicembre si potrà andare fuori confine "coperti" dalle nostre Asl. Il ministro Lorenzin: "Impatto economico devastante"
La bozza di decreto legislativo è ormai pronta. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin sta finalmente per accogliere nell’ordinamento italiano una direttiva europea, la 2011/24/UE, destinata a rivoluzionare il rapporto fra gli italiani e la loro salute. Con più di un rischio sui conti del sistema sanitario nazionale, che potrebbe subire secondo la stessa Lorenzin «un impatto economico di proporzioni devastanti». La novità - che entrerà in vigore entro il prossimo 4 dicembre - sarà potersi curare nelle migliori strutture della Ue alle stesse condizioni economiche e assicurative esistenti in Italia. Il decreto legislativo porrà tutti i paletti possibili per frenare un possibile massiccio “turismo sanitario” al di fuori dei confini nazionali, ma la liberalizzazione delle cure è ormai realtà. I paletti si capiranno meglio nei prossimi giorni. In ogni caso fra poche settimane chiunque per curarsi trovi di fronte a sé lunghissime liste di attesa, servizi inesistenti o scadenti, potrà scegliere di farlo a spese del servizio sanitario italiano in Francia, in Gran Bretagna, in Germania, in Olanda o nei paesi nordici. Il decreto in preparazione e le successive norme applicative disciplinerà sia i casi in cui sarà necessaria l’autorizzazione preventiva della Asl di appartenenza (ad esempio per i ricoveri di più giorni all’estero, mentre visite, esami e day hospital non ne avranno bisogno), sia tutte le prestazioni che in ogni Stato estero verranno rimborsate dal servizio sanitario italiano al paziente successivamente (con possibili anticipi cassa) o direttamente a chi gestisce il servizio sanitario estero. Questo dipenderà anche dagli accordi di reciprocità fra l’Italia e gli altri paesi Ue.
È scontato che siano superiori i flussi degli italiani desiderosi di curarsi all’estero di quelli degli europei disposti a curarsi in Italia. Lo dicono quasi tutte le classifiche internazionali. Quella della Health consumer powerhouse, che nella classifica 2012 mette l’Italia al 21° posto fra i 34 paesi censiti, con 623 punti in tutto, addirittura dietro Cipro, Slovenia, Estonia, Croazia, Slovacchia e Repubblica Ceca. In testa alla classifica ci sono invece nell’ordine Olanda, Danimarca, Islanda, Lussemburgo e Belgio. La Francia è all’ottavo posto, il Regno Unito al 12° e la Germania al 14° posto. Più ristretta e dettagliata la classifica dell’Università svedese di Goteborh, che ha messo a confronto 18 Paesi europei, con il dettaglio delle 172 regioni che li compongono. La classifica vede la Calabria praticamente all’ultimo posto nei vari indicatori: 172° per l’ampiezza dell’offerta dei suoi servizi sanitari, 170° sia per la qualità che l’equità del servizio sanitario in loco. In compenso sono ottimamente piazzate nella classifica della qualità sanitaria sia la provincia di Bolzano (9°) che quella di Trento (16°), come la Valle d’Aosta (22°), il Friuli (65°), l’Emilia Romagna (68°) e il Veneto (74°). La Lombardia è poco più indietro, al 78° posto.
Che cosa testimoniano questi numeri? Che sarà difficile attrarre in Italia pazienti stranieri. Già oggi i flussi - ridottissimi - dicono che l’Italia spende 75 milioni di euro l’anno per rimborsare le spese mediche dei connazionali che si fanno curare fuori dai confini, e 50 milioni di euro per gli stranieri che vengono qui. La forbice è destinata ad allargarsi con la liberalizzazione, mettendo a serio rischio i conti pubblici, con un impatto perfino «devastante». Lo ha spiegato la stessa Lorenzin in Senato qualche giorno fa: «Questa opportunità potrebbe nascondere una insidia. Non è escluso infatti che l’abbattimento delle barriere pre-esistenti possa generare o rafforzare fenomeni di turismo sanitario, in particolare in quelle aree geografiche del nostro Paese in cui il rapporto di fiducia fra cittadini e servizi sanitari risulta maggiormente deteriorato e logorato. Questa situazione potrebbe provocare sul nostro sistema un impatto economico di proporzioni devastanti a causa del sistema dei rimborsi che dovranno essere effettuati in favore dello Stato europeo presso cui il cittadino italiano ha preferito curarsi».
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#6
Inviato 06 November 2013 - 02:53:41
il bello e' che le asl calabresi vorrebbero pure che si paghi il ticket !!!
ma lo sapete che la Calabria ha il piu' alto numero % di ospedali e medici d'Italia? E fanno schifo!
E non mancano neppure gli incendi piu' disastrosi d'Italia.... sebbene abbiano piu' guardie forestali loro di tutto il nord-Italia...
Ora... se qualcuno mi viene a dire che tagliare il personale PUBBLICO significa abbassare la qualita' del servizio...
Basta citare la Calabria !!!
C'E' POSTO PER LICENZIARE NELLA PA !!
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#7
Inviato 06 November 2013 - 13:36:05
Un nostro conoscente, li e successo di stare male in Calabria, un scompenso cardiocircolatorio, devo dire che per lui sono stati molto bravi. E rimasto meravigliato.
#8
Inviato 06 November 2013 - 15:51:11
antalena, su 06 November 2013 - 13:36:05, dice:
Ma no, non lo dire questo lo fai star male,
poi dirà che i dottori erano di Udine tutti polentoni,
scherzi a parte sulla sanità merdionale (è non solo) ha ragione in tutto,
come sparare sulla croce rossa.
#10
Inviato 06 November 2013 - 16:15:25
cemento, su 06 November 2013 - 15:51:11, dice:
a dire il vero mi vergogno di essere al 65° posto su 172... !! Ma come? Sti soloni di politici continuano a dire (insieme ai lombardi ed ai veneti) CHE ABBIAMO UNA SANITA' D'ECCELLENZA !!!
MECOJONI !!! BOLZANO ALLORA COSA DOVREBBE DIRE (OVVIAMENTE IN TEDESCO) ? "ITALIANI E PADANI SIETE DEI KOGLIONI A CREDERE AI POLITICI MA SOPRATTUTTO SIETE IMBECILLI A PAGARE LE TASSE"
CHE PIU' O MENO SUONA COSI': Padani italienisches und Sie werden die Kugeln zu glauben, aber VOR ALLEM Politiker sind Idioten ZAHLEN STEUERN
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