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La guerra dei 20 anni ! Berlusconi, 30 anni di persecuzioni !!!


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Questa discussione ha avuto 8 risposte

#1 XCXC

XCXC

    TpX2MI

  • Ambasadiani MIra
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    Medaglie








Inviato 11 May 2013 - 01:54:27


Finalmente ce l'hanno fatta a condannarlo... dopo 30 anni !

 

Si perche' se Mediaset mandera' in onda domani "la guerra dei 20 anni" della magistratura contro Berlusconi...

 

...ricordo benissimo che fin dal 1986 i pretori gli sequestravano le cassette VHS dei TG clandestini a diffusione nazionale! E grazie a quei fatti... inizio' allora la mia simpatia ed il tifo per lui.

 

Quindi son quasi 30 anni e non 20 !

 

Anche Crozza parla di essere cresciuto in un Italia che dal 1989 ha scandito il tempo con le vicende giudiziarie del cavaliere...

 

Ma ovviamente abbiamo punti di vista diversi...

 

Crozza pero' e' come la sx! Se in una trasmisisone nn imita Berlusconi o Maroni...

 

praticamente fa c....are e flop! :lol:

 

E mentre questo Paese e' stato derubato da tutti e dico tutti !!! Il mostro e' lui!

 

Una condanna ridicola per evasione fiscale ! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

 

si parla di qualche milione di euro a fronte di miliardi pagati da lui, le sue aziende ed i suoi dipendenti (si perche' comunque tasse e contribuiti dei dipendenti sono pur sempre quattrini creati dalle aziende del biscione!)

 

Ma "Silvio a parte"... per Crozza e' un anomalia di questo Paese! Tutto il resto invece e' regolare... :lol:

 

 





.


#2 XCXC

XCXC

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  • Ambasadiani MIra
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    Medaglie








Inviato 11 May 2013 - 16:12:14


Due pesi e due misure
Silvio punito, la grande finanza no

di Franco Bechis

È il cosiddetto sistema estero del gruppo Fininvest in origine e di quello Mediaset dal 1996 in poi il motivo della condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale. In sintesi l’accusa è quella di avere costituito società ad hoc in Paesi a fiscalità vantaggiosa (prima Lussemburgo e Olanda, poi Malta) al fine di sottrarre al fisco profitti che andavano direttamente o indirettamente alla famiglia Berlusconi. Che questo sia provato o meno nel processo, è proprio l’oggetto del braccio di ferro fra i legali del Cavaliere e i giudici che l’hanno condannato. Nel testo della sentenza di primo grado che ora è stata confermata in appello, è assai difficile scorgere una prova regina e molti indizi come capita nei processi vengono interpretati dai giudici. In qualche caso anche compiendo palesi errori, come la confusione fra Mediaset srl (pre-quotazione, interamente controllata dai Berlusconi) e Mediaset spa (post quotazione, con piccoli e grandi azionisti estranei alla famiglia). Ma bisognerà attendere il testo integrale della sentenza d’appello per capire se solo il dispositivo finale o tutta la sintesi del secondo processo sia fotocopia del primo grado.

Nell’attesa una certezza: la somma che a titolo di provvisionale il tribunale conferma come risarcimento alla Agenzia delle Entrate è di 10 milioni di euro, interessi compresi. Una cifra che è - secondo i casi - da trenta a dieci volte inferiore a quella pagata da gran parte dei gruppi imprenditoriali e finanziari italiani nei patteggiamenti con l’Agenzia delle Entrate nell’ultimo biennio. Dopo la sentenza della Cassazione sul cosiddetto abuso di diritto, di fatto sono state considerate frodi fiscali tutte le operazioni fatte generalmente all’estero al fine di risparmiare in tasse. Fino a quella sentenza non è mai stato considerato illegale cercare modi per alleggerire la pressione fiscale su imprese e società finanziarie. Ora lo è, e la materia viene applicata anche in modo retroattivo. Così - tanto per fare un esempio - alla fine del 2011 hanno patteggiato con l’Agenzia delle Entrate la Bosch per 300 milioni di euro, il Monte dei Paschi di Siena per 260 milioni di euro, Banca Intesa per 250 milioni di euro, Banca popolare di Milano per 186 milioni di euro, Unicredit per 99 milioni di euro. Nonostante cifre così consistenti, nessuno dei patteggiamenti fiscali (ce ne sono stati decine di altri) ha prodotto l’apertura di una azione penale, che era possibilissima e secondo il codice italiano perfino obbligatoria. Non si può patteggiare con il fisco se l’azione penale è già promossa, ma di fronte a cifre di questo tipo è assai singolare che non sia avvenuto il contrario.

Proprio negli anni Novanta, quando viene messo sotto accusa il sistema estero di Fininvest-Mediaset, tutti i principali gruppi imprenditoriali e finanziari avevano non solo un sistema identico, ma spesso addirittura holding e subholding in paesi a fiscalità vantaggiosa. Era così per il gruppo Fiat- Ifil (con una holding lussemburghese), così per il gruppo Cir-Olivetti (anche lì con holding lussemburghese), per il gruppo Ferruzzi-Montedison. E ancora anni dopo pesavano le holding lussemburghesi ed olandesi di Diego Della Valle-gruppo Tod’s (una è stata poi rimpatriata), quelle del piccolo gruppo di Luca Cordero di Montezemolo, quelle di Luxottica che qualche guaio penale hanno provocato anche a Leonardo Del Vecchio. Tutte holding e finanziarie che – esattamente come nel supposto caso di Berlusconi - avevano il solo scopo di abbassare la pressione fiscale che in Italia c’era  proprio sui gruppi imprenditoriali. Una riduzione delle tasse che quasi sempre andava a solo vantaggio degli azionisti di maggioranza. In altri casi questo tipo di organizzazione (è successo ad esempio in Fiat e in Ferruzzi) serviva a creare fondi neri con cui pagare stipendi extra ai propri manager o tangenti.

Basta citare le parole di Francesco Greco, pm di Milano, sugli stessi identici anni Novanta su cui è fondato il processo a Berlusconi : «Tutti i gruppi realizzano politiche di cosiddetta ottimizzazione fiscale e portano fuori dalla holding italiana delle risorse che successivamente trasferiscono ai margini dei confini di consolidamento (ad esempio verso le società off shore panamensi o delle Bvi) dove non solo realizzano indubbi vantaggi fiscali ma possono gestire più liberamente tali risorse stante la totale mancanza di controlli su questo tipo di società (…) Spesso all’estero sono state create delle vere e proprie tesorerie riservate, alimentate con le più varie operazioni finanziarie, gestire da fiduciari ovvero dagli stessi dirigenti amministrativi e contabili della holding».  Per qualcuno l’inchiesta penale scattò, per altri non si sa perché, no. Fu condannato per questo l’amministratore delegato di Fiat, Cesare Romiti, con l’accusa di frode fiscale per alcune decine di milioni di euro sottratti al fisco. Si prese un anno e nessuna pena accessoria: avrebbe potuto continuare a fare il manager. Due anni dopo fu revocata anche quella pena. Fu comunque fra i pochi a subire l’azione penale. Giusto perché in Italia la legge è uguale per tutti.



.


#3 XCXC

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Inviato 13 May 2013 - 02:22:34


Visualizza messaggioXCXC, su 11 May 2013 - 01:54:27, dice:


Si perche' se Mediaset mandera' in onda domani "la guerra dei 20 anni" della magistratura contro Berlusconi...


 

 

Il video integrale : http://www.video.mediaset.it/video/altri_video/full/388780/la-guerra-dei-vent-anni.html





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#4 XCXC

XCXC

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    Medaglie








Inviato 13 May 2013 - 18:31:33


Urca!!! La Bocassini ha chiesto 6 anni ! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:



.


#5 Rick

Rick

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Inviato 14 May 2013 - 12:11:20


schizzofrenica




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#6 XCXC

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Inviato 14 May 2013 - 18:36:04


Raga...

mo' se vediamo un marocchino (o in generale un orientale ahahahha) possiamo gridargli dietro che e' furbo e che vada fuori dai koglioni !!! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

e vojo vede' se mi condannano per razzismo! L'ha detto chi in Italia rappresenta la Legge e lo Stato !!!! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


mamma mia... POVERA ITALIA HA RAGIONE BERLUSCONI !!!!!

---------

Lo svarione di Ilda: "Ruby una ragazza di furbizia orientale"



La Boccassini esprime un "discutibile" giudizio etnico su Karima el Marough. Se lo avesse detto qualcun altro che cosa sarebbe successo?



Libero Pennucci  - Lun, 13/05/2013 - 18:53


Le telecamere ci sono e le dirette si moltiplicano in rete e in televisione. Ilda Boccasini lo sa bene che il processo imbastito contro Silvio Berlusconi è uno show mediatico, una gogna pubblica, e spara tutte le sue cartucce.



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Prendendo anche qualche scivolone. La descrizione di Ruby, al secolo Karima el Marough, durante la requisitoria è quantomeno discutibile. "Una ragazza intelligente, dalla furbizia orientale". Ora, a parte lo svarione geografico, c'è un giudizio etnico. Un luogo comune pronunicato in un luogo e una circostanza per nulla comune. Se lo avesse detto qualcun altro, magari qualcuno che non sta cercando di portare in galera il Cav, cosa sarebbe successo? Probabilmente ci sarebbe stata una levata di scudi generale nei confronti di una dichiarazione così ambigua. Invece, al momento, sono solo due le dichiarazioni che stigmatizzano le parole della Boccassini.  "Ha inveito contro la cittadina italiana Karima El Mahroug, per la "furbizia orientale", propria delle sue originì. Anche se aveva molto del comizio politico, Boccassini parlava come procuratore della Repubblica Italiana, e chiede sentenze in nome del Popolo Italiano. Ebbene, il popolo italiano non è razzista e la Costituzione della Repubblica di cui la dott.ssa Boccassini è procuratore, bandisce ogni distinzione di razza", ha commentato Lucio Malan, senatore del PdL.

"Furbizia orientale? A patto che il Marocco si trovi in Oriente invece che in Nordafrica e, quindi, nel Mediterraneo, è un termine che non è nella maniera più assoluta accettabile", ha commentato Souad Sbai, ex deputata, giornalista e presidente dell’Associazione delle Donne Marocchine in Italia (Acmid), a commentare le parole di Ilda Boccassini sottolineando che "in tutti questi processi, la cui legittimità rispetto, non ho mai messo bocca ma ascoltando una semplificazione così grossolana e così lontana dalla nostra cultura non potevo stare zitta".



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#7 Rick

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Inviato 14 May 2013 - 22:54:49


che poi a voler essere pignoli

è pure + ad occidente di lei



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#8 giemme74

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Inviato 15 May 2013 - 09:03:07


faccio il facile profeta ? la Bocassini candidata alle prossime elezioni...



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#9 XCXC

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Inviato 17 May 2013 - 21:41:19


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16 MAG 10:44
PAOLO GUZZANTI: PER LA BOCCASSINI LE DONNE D’ORIENTE SONO TUTTE MIGNOTTE? -

“Un’acidità da professoressa di scuola media” - Ruby? “Comunque si presenti e parli, resta una beduina da danza del ventre” - “Per di più è musulmana e a tutti è nota a tutti l’insidiosa lascivia di queste bombe di sesso chiuse a chiave nel burqa…”



Paolo Guzzanti per "il Giornale"

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boccassini

Antonio Di Pietro era agitato ieri mattina in televisione, difendendo le strabilianti parole che la Boccassini ha pronunciato su Ruby ed ha detto: «Ma che volete, un pubblico ministero che parla per cinque ore, gli può pure scappare uno svarione... In fondo questa ragazza è stata presentata come una che soffre, in realtà ci vorrebbe l'apostrofo perché è una che s'offre...».

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boccassini jpeg

Gelo in studio, gaffe irreparabile, il Signore prima li fa e poi li accoppia. Ora siamo al giorno dopo del giorno dopo. E già si legge sui siti di sinistra che la povera Boccassini è una martire, perseguitata per quelle incaute parole riferite alla marocchina che dà il nome al processo di Milano: «La minore è certamente una ragazza intelligente, una ragaz­za che sapeva sfruttare la sua avvenenza fisica e il fatto che fosse musulmana... quella furbizia proprio orientale delle sue origini, sfrutta, riesce in una a sfruttare la propria essere extracomunitaria».

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PAOLO GUZZANTI

L'italiano è quello che è, ma l'enormità e l'anacronismo di quella definizione hanno superato e in un certo senso distrutto l'impatto dell'inquisitoria pronunciata in un italiano inceppato, spesso approssimativo, in cui le concordanze di genere saltano come vecchie otturazioni, e alla fine ti trovi di fronte a un testo che dà l'idea di una personalità.
Confesso che non mi ero mai dedicato all'ascolto della dottoressa Ilda Boccassini, ma avevo nei suoi confronti un pregiudizio retoricamente positivo: la grande nemica di Silvio Berlusconi, l'incendiaria testa rossa che dà spettacolo con la sua precisione e- immaginavo- una tagliente ironia.

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Cecile Kyenge

Dire che è stata una delusione è poco: mi sono trovato,insieme ai milioni di italiani che hanno ascoltato l'arringa, di fronte a un'acidità da professoressa di scuola media che non ne può più dei«giovani d'oggi » e che prenderebbe a calci nel sedere gli alunni extracomunitari, specialmente le femmine.

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RUBY PROTESTA AL TRIBUNALE DI MILANO

L'aggettivo extracomunitaria applicato a Ruby risuonava come un'ossessione e la descrizione della bella e malvagia ragazza somigliava a quella di una signora ricca e un po' razzista inviperita per aver ritrovato gli orecchini spariti nella borsa della colf. E poi, quella confusione sui punti cardinali e la geografia dell'Africa: la dottoressa Boccassini perché sembra ignara del fatto che il Marocco si affaccia sull'Atlantico e non sul golfo degli emirati, ed è un Paese molto più occidentale dell'Italia.
Ha parlato a braccio in modo enfatico, livido, con qualche strillo e macchie di retorica. Che delusione. Ero pronto a dire: caspita, diavolo di una Boccassini, sei stata micidiale, logica, spietata. Viceversa ci siamo trovati di fronte a un'arringa alle vongole, ripetitiva, spurgante risentimento: quel in più emotivo che non dovrebbe mai esserci e che invece dilagava.
In America il processo si sarebbe chiamato: «Lo Stato contro Silvio Berlusconi». Quel che abbiamo visto e udito ci è sembrato invece Ilda Boccassini contro Silvio Berlusconi, un umore rancoroso che denuncia l'avversione personale,un bagaglio di sentimenti e risentimenti che dovrebbero essere banditi nei tribunali.
E poi tutto è sembrato costruito su affermazioni apodittiche senza prove, come dire «guai a chi mi contraddice». La ragazza? Una furba canaglia. Deve essere per forza una prostituta, guai a chi ne dubita. Devo dire che la lunga intervista di Ruby andata in onda sulla televisione «berlusconiana» aveva mostrato una donna con una forte identità e una visibile dignità che se l'è vista brutta nella vita e che sa confessare di aver combattuto la sua guerra anche inventando, mentendo, barando sull'età.

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berlusconi ruby

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ruby in tribunale

Non ci è sembrata mancanza di pudore ma una prova di coraggio. Nell'arringa l'attenzione enfatizzava soltanto la vita sessuale di questa persona extracomunitaria, levantina, musulmana e orientale.
Su una sola cosa mi sento d'accordo con la Boccassini: sul fatto che oggi maree di giovani donne, minorenni e maggiorenni, si avviano per cammini incerti alla ricerca del successo promesso dalle agenzie che promettono l'avvio alle televisioni. Questo è verissimo ed è certamente una piaga culturale e sociale.

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BERLUSCONI TRA RUBY MINETTI PASCALE

Ma al pubblico ministero occorreva però trasformare la sociologia in criminologia e lì non è stata all'altezza: non ha saputo fornire uno straccio di prova convincente, salvo il movente enunciato con parole comicamente torve: «Il soddisfacimento del piacere sessuale di Silvio Berlusconi».

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BERLUSCONI-RUBY

Certo, la precisazione andava fatta. Sarebbero molti i tipi di piacere erogabili da una piccola strega che porta nel Dna le astuzie dell'harem e dei serpenti a sonagli, della lampada d'Aladino e dei filtri d'amore. Avrebbe potuto essere il piacere alimentare: ecco la furba levantina che con mosse orientali inzeppa la riluttante bocca di Silvio Berlusconi con uova di cioccolata ripiene di crema.

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Berlusconi Ruby

Oppure quello muscolare: ecco la strega straniera indurre il piacere in Silvio Berlusconi massaggiandogli i piedi. Ma noi, lascia intendere il pubblico ministero, non ci caschiamo: la pupa è furba, è certamente mignotta e paracula, gira con abiti firmati, non si sa da chi e da questo sappiamo dedurre quale sia il piacere in questione. Tutto sommato, non siamo mica nati ieri.

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ruby

E così, come effetto collaterale, persino lo ius soli grazie alla Boccassini può andare al diavolo insieme a Cécile Kyenge: la marocchina d'Oriente dimostra che per quanto perfetto e incantevole possa essere il suo italiano, (infinitamente migliore di quello post napoletano del magistrato) noi non le concederemo mai alcuna cittadinanza perché la verità è stata svelata: comunque si presenti e parli, resta una beduina da danza del ventre.

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ruby

Del resto, si capisce fra le righe della requisitoria, questa gente «ce l'ha nel sangue»,come una volta si diceva dei jazzisti neri. Per di più è musulmana e a tutti è nota a tutti l'insidiosa lascivia di queste bombe di sesso chiuse a chiave nel burqa, se solo conosci la combinazione.



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