Inviato 18 November 2006 - 12:02:30
ecco la seconda puntata...
venuto a vivere 18 anni fa,nell'allora Moldova sovietica,per dirigere una joint-venture,la Tirpa,poco dopo Giovanni si e' trovato a vivere nella repubblica non riconosciuta di Transnistria.
durante questo periodo,l'italiano che si dice originario dell'area milanese,e la cui famiglia ha preferito rimanere in Italia,vide il conflitto moldavo-transnistriano.
e' sopravvissuto anche a quella che ci racconta essere stata una rapina a mano armata,durante la quale e' stato torturato,rischiando di perdere la vita.
ma questo non lo ha convinto ad andarsene,solo cambiato drasticamente il suo modo di vita.
ci ricorda i primi anni in Moldova,lui e i suoi colleghi italiani,che lasciarono tutti quando il conflitto comincio',guidavano per due ore per raggiungere Odessa per il weekend.
il tutto per fare shopping o mangiare fuori.
ora ammette che la sua vita e' molto piu' riservata.
"per andare dovunque devi avere un'auto,guardie del corpo...non mi piace disturbare la gente.io sto a casa,faccio i miei affari e non do fastidio a nessuno".
ci dice in italiano tramite un interprete.
"una volta ho avuto la peggiore esperienza".
dopo essere stato assalito da ladri in casa sua nel 1994 ,spese 11 giorni in rianimazione.
i dottori lo operarono al cervello e fu perfino trasferito con l'aereo in Italia dove resto' in ospedale per due mesi.
"quando i dottori italiani mi videro non mi toccarono per due giorni,mi dissero solo che dovevo ringraziare i dottori di Tiraspol".
ma ritorno' a Tiraspol anche se la sua famiglia era contraria e i buchi rimasti sulla sua fronte.
questi buchi furono fatti dai dottori per fare uscire il liquido dall'interno del cranio.
"furono abbastanza coraggiosi da farlo,altrimenti non ci staremmo incontrando...e ho una testa a posto e sono ancora qui grazie a questo".
dice che immediatamente dopo il suo ritorno divenne amico dei dottori che lo operarono..."e siamo ancora amici..."
"sono sempre stato molto appassionato del mio lavoro"ci dice della sua attivita'.
Tirpa,che ora e' una joint-stock company,con il 73,3% di proprieta' di persone che ci lavorano,il 5% e' dello stesso Giovanni,che si conta tra i lavoratori,e il 26,7% della Ottogalli,una societa' di Padova.
l'azienda vive di esportazioni soprattutto verso le grandi multinazionali che producono scarpe,adidas,nike,reebok....
il guadagno e' stato di circa 1.000.000 di dollari nel 2005.
gli affari sembravano andare bene fino a che Moldova e Ucraina,dietro pressioni dell'unione europea,hanno modificato le regole per esportare.
in pratica e' richiesto alle aziende transnistriane di registrarsi a Chisinau per avere i permessi di esportazione.
questo ha significato un aumento dei costi doganali.
anche se le difficolta' della vita in Transnistria non lo hanno convinto a ritornare a casa,la situazione peggiorata per la Tirpa che esporta il 98% dei prodotti,potrebbe anche convincerlo.
"da marzo abbiamo perso 300.000 dollari,e le spese continuano a crescere"afferma che l'azienda ,che ha 150 dipendenti ,non sa se arrivera' a fine anno,visto che molta della produzione va a magazzino restando invenduta.
"l'unica cosa positiva e' che non abbiamo mai pagato in ritardo gli stipendi e se chiuderemo pagheremo tutto quello che dobbiamo".
dopo questa mossa di Moldova e Ucraina,la Russia ha imposto divieti sull'importazione di vino moldavo e di carne ucraina.
la mossa e' stata invece richiesta e approvata da unione europea e Stati uniti.
Giovanni e' naturalmente molto critico "l'unione europea ha gia' i suoi problemi,meglio che risolva prima questi!non si puo' indossare un bel vestito con scarpe bucate"
Transnistria ha la fama internazionale di essere piagata dalla corruzione,traffico di armi e contrabbando,ma Giovanni cerca di dimostrare una situazione meno grave.
"lo leggo anche io nei giornali italiani,ma non ci credo,non siamo cosi....ci sono alcune persone capaci di queste cose,ma non tratto con loro,non e' il mio lavoro,ho gia' il mio".
"ho relazioni con tanta gente a Tiraspol,fatte di fiducia e rispetto,compreso il presidente Smirnov,ministri e importanti imprenditori"
tende comunque a precisare che questo non significa che siano suoi amici.
"se ho problemi posso chiamare il presidente,se non lo trovo,di solito mi richiama nel giro di un'ora".
ammette che quando ha a che fare con Smirnov,possono discutere di qualsiasi cosa,inclusi argomenti finanziari.
comunque precisa che non agisce come consigliere economico di Smirnov,"il presidente ha altre persona responsabili di questo".
stranamente a Tiraspol si sostiene il contrario,ossia che e' lui il principale consigliere del presidente a vita.
va in Italia ogni tanto e con il "blocco" moldavo-ucraino che continua sta pensando di ritirarsi in pensione in Italia,visto che solo la passione per il lavoro lo ha trattenuto a Tiraspol.
gli chiediamo se qualcosa in Transnistria gli ricorda la sua terra d'origine.
"siete mai stati in Italia? dovreste andarci qualche volta....ho cercato di trovare posti simili qui,ma quando vedo certe fabbriche e certi palazzi..."
dice che e'stato visitato da figlia e genero solo una volta,quando era in rianimazione in ospedale a Tiraspol.
poi lo hanno riaccompagnato in Italia con l'aereo.
sua moglie preferisce che vada lui a trovarla in Italia e non vice versa.
"dice che non desidera venire qui,preferisce andare al mare,che brava!"
detto questo Giovanni,che ha 67 anni,torna verso la sua poltrona di presidente della compagnia,per fare una telefonata urgente.
dietro di lui un cartello "vietato fumare".
piu' in alto una foto del presidente transnitriano Smirnov,ma sopra di lui,un crocifisso di legno...
(2 fine...)
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