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[Alfredo Lorenzo Ferrari]

La cosiddetta frontiera che separa la regione transnistriana dal resto della Repubblica Moldova rappresenta senza dubbio l’ultimo baluardo dell’ormai crollato “Muro di Berlino” che ancora divide l’oriente dall’occidente sotto il punto di vista politico, culturale e sociale…quello che pero’, fino alla sera di venerdi 26 aprile, non sapevamo era che questa fosse anche l’ultima frontiera dell’alcool…
Si perche’, a detta della Signora Nina Shtanski (capo del “dipartimento degli affari esteri” del regime separatista di Tiraspol), il rafforzamento dei controlli di frontiera e l’istituzione di un nuovo punto di controllo unilatelare tra la localita’ di Varnita (controllata da Chisinau) ed il limitrofo quartiere Severnîi della citta’ di Tighina/Bender(controllato da Tiraspol), e’ stato creato per “combattere il contrabbando di spiriti” (?????)…
Dunque, analiziamo…Tiraspol che combatte il contrabbando di spiriti? A che pro? A Tiraspol conviene vendere l’alcool visto che e’ una delle poche industrie fiorenti che ha!!! Quindi la Signora Shtanski mente spudoratamente anche perche’ caso mai dovrebbero essere i doganieri moldavi ad impedire l’ingresso della merce sul proprio territorio e non il contrario!
La costruzione di questo nuovo punto di controllo tra i due territori (rimosso poi “a furor di popolo” nella notte tra il 26 ed il 27 aprile…) deve essere classificato come l’ultimo tra i tanti tentativi destabilizzatori che una certa parte della nomenklatura di Tiraspol sistematicamente e a comando di Mosca inscena lungo la linea di frontiera immaginaria tra queste due zone.
E a maggior ragione adesso, in prossimita’ della Pasqua ortodossa, periodo nel quale per decisione bilaterale sono stati temporaneamente soppressi i controlli alle persone al fine di facilitare il flusso in entrambe i sensi dei cittadini…

Alfredo Ferrari