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I bombardieri invisibili non impressionano la Corea


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Inviato 29 March 2013 - 20:06:27


I bombardieri invisibili non impressionano la Corea

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Per ora hanno sganciato solo bombe inerti che hanno colpito con estrema precisione i bersagli in un poligono militare sull'isola sudcoreana di Jikdo, ma la missione dimostrativa dei bombardieri invisibili B-2 "Spirit" dello Strategic Command statunitense non sembra aver impressionato Pyongyang. Nel braccio di ferro in atto da mesi tra Stati Uniti e Corea del Nord la missione dei B-2 rappresenta l'ennesimo tentativo di Washington di esercitare una deterrenza non solo a favore di Seul ma soprattutto nei confronti della minaccia nucleare e missilistica che i nordcoreani dichiarano apertamente di voler portare contro il territorio statunitense e le basi a Guam, Hawaii e Giappone.
L'aver inviato nei cieli coreani il bombardiere B-2 Spirit, invisibile ai radar grazie alla sue caratteristiche costruttive e agli strumenti di guerra elettronica imbarcati, ha un duplice valore simbolico e militare. I velivoli sono i più sofisticati tra quelli in servizio nelle forze aeree statunitensi e sono in grado di portare armi nucleari di diverso tipo e potenza considerato che la stiva di questi bombardieri può imbarcare fino a 18 tonnellate di armi.

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Il bombardiere B-2
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I B-2 in servizio sono appena 19 (su 21 costruiti dei 135 previsti), costati un miliardo di dollari ad esemplare (l'intero programma industriale costò 45 miliardi di dollari del 1997) ma a differenza delle classiche armi strategiche di deterrenza, come i missili balistici, sono stati utilizzati sul campo di battaglia in numerosi operazioni di bombardamento con l'impiego di ordigni convenzionali ad alta precisione contro obiettivi di valore strategico. Realizzati da Northrop Grumman, gli "Spirit" hanno bombardato per primi i centri di comando dei serbi in Kosovo, del regime talebano afghano, di quello iracheno a Baghdad e le basi di Gheddafi in Libia. Proprio questo impiego bellico rappresenta un ulteriore elemento di deterrenza nei confronti dei nordcoreani perché il B-2 è al tempo stesso lo strumento ideale per una rappresaglia come per un attacco preventivo diretto contro le basi dei missili a lungo raggio nordcoreani.
Grazie al rifornimento in volo i B-2 hanno raggiunto la Corea senza scali e nello stesso modo sono tornati alla base di Whiteman, in Missouri sede del Bomber Wing 509 che con questi velivoli ha effettuato in oltre 20 anni 14 mila sortite e 75 mila ore di volo. Una misura resa necessaria non solo da motivi di segretezza che sconsigliano il rischieramento di questi aerei fuori dai confini nazionali ma anche della lunga e delicata manutenzione che richiedono i B-2 (oltre 100 ore per ogni ora volata) in hangar speciali per dimensioni sia per condizioni climatiche presenti fuori dagli States solo nella base di Diego Garcia, nell'Oceano Indiano. Si tratta quindi di strumenti ideali per una rappresaglia contro Pyongyang ma anche per un attacco "preventivo" contro le rampe di missili nordcoreane. La loro partecipazione all'esercitazione annuale Eagle Foal condotta congiuntamente dalle forze di Seul con quelle statunitensi in Corea (circa 30 mila militari)
Il segretario alla Difesa americano, Chuck Hagel, ha detto che gli Stati Uniti "sono pronti ad affrontare ogni minaccia" proveniente dalla Corea del Nord che però ha risposto alla missione dei B-2 con l'ordine impartito dal leader nordcoreano Kim Jong-un a tutte le unità missilistiche di prepararsi a colpire il nemico. Secondo quanto scrive l'agenzia ufficiale Kcna, la decisione sarebbe stata adottata durante una riunione tenuta nella notte con i vertici militari. ''Kim ha ordinato alle forze nordcoreane di colpire senza nessuna pietà e in qualunque momento le basi sul territorio degli Stati Uniti e le sue basi militari nei teatri operativi del Pacifico, compresi Hawaii e Guam e in Corea del Sud. E' giunto il momento di fare i conti con l'imperialismo americano''. La propaganda nordcoreana sottolinea i toni bellicosi anche con l'utilizzo delle immagini come quelle che la Kcna ha pubblicato oggi che mostrano Kim Jong-Un seduto a una scrivania in quella che sembra una sala dedicata alle operazioni militari. Una foto mostra una mappa nella quale si evidenziano i piani per colpire le strutture americane e sudcoreane. Vi sono delle linee rette che simulano le traiettorie che i missili dovranno intraprendere al momento di un eventuale attacco. Il titolo è inequivocabile: ''Strategic Forces' US Mainland Striking Plan''.
Seul ha aumentato il livello di allerta delle sue forze armate dopo aver rilevato un incremento delle attività presso le basi missilistiche di medio-lungo raggio nordcoreane ad aumentare il livello di guardia. Lo ha riportato l'agenzia Yonhap citando fonti militari di Seul che confermano come Stati Uniti e Corea del Sud stiano mantenendo ''una stretta'' vigilanza sui movimenti alle basi del Nord. Anche perché uno dei siti dove più intensa è l'attività militare è quello di Tongchang-ri, lo stesso da dove è stato lanciato il missile Unha-3 che il 12 dicembre scorso pose in orbita un satellite. Il timore è che un nuovo lancio da quella base abbia scopi ben più bellicosi.

  
Pyongyang: leader della Nord Corea firma l'ordine per attacco agli Usa



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PYONGYANG - Al momento della firma del piano, mezzanotte ora di Pyongyang, il leader della potenza nuchleare Kim Jong-Un «ha giudicato che è arrivato il momento di saldare i conti con gli imperialisti Usa, vista la situazione» scrive l'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna. È un giorno di alta tensione sull'Oceano Pacifico. La Corea del Nord sembra pronta a rispondere con le armi alle esercitazioni congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud: rafforza le attività nelle basi missilistiche di medio-lungo raggio, ono in corso «massicci movimenti di veicoli e truppe» e che è stato notato un «improvviso incremento» delle attività. Traduzione pratica dei dispacci ufficiali delle agenzie di regime: alla fine di una riunione d'emergenza con i vertici militari, Kim «firma il piano sui preparativi tecnici per il lancio dei missili strategici dell'Esercito popolare nordcoreano (Kpa). La Corea del Sud - batte un'agenzia di Seul - aumenta il livello di guardia».
Kim avrebbe dunque ordinato l'allerta per tutte le unità missilistiche in risposta all'invio di bombardieri strategici B-2 Stealth Usa, in grado di trasportare armi nucleari, per esercitazioni congiunte con Seul. Nel caso di qualsiasi "avventata" provocazione degli americani, minaccia il leader nordcoreano, citato dall'agenzia di stampa ufficiale Kcna, le forze nordcoreane dovranno «colpire senza pietà il territorio americano... le basi militari nel Pacifico, comprese Hawaii e Guam, e quelle in Corea del Sud». La mossa di Pyongyang giunge dopo che il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, aveva chiarito che Washington non si sarebbe fatta intimidire dalle «minacce bellicose» di Pyongyang, al contrario «è pronta a rispondere ad ogni eventualità». Tant'è che poco prima di mezzanotte lo U.S. Strategic Command procedeva all'invio dei due bombardieri B-2 Spirit che sganciavano «munizioni inerti» in un campo militare sull'isola di Jikdo, per poi tornare alla propria base.

Invito alla calma dalle diplomazie di Russia e Cina. Il governo cinese ha lanciato un appello per uno "sforzo congiunto" per ridurre le tensioni nella penisola coreana, dopo che il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ordinato di avviare i preparativi per un attacco missilistico contro gli Stati Uniti. L'attività militare unilaterale vicino alla Corea del Nord potrebbe far mandare la situazione "fuori controllo" innescando "un circolo vizioso": lo dice il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, invitando a "non gonfiare i muscoli" e a "non usare la situazione come pretesto per risolvere con mezzi militari obiettivi geopolitici".
In questo complesso scacchiere di provocazioni e ripicche, la Corea del Nord non gioca la sua partita da sola: nelle stesse ore, assieme agli altri due "isolati" Iran e Siria, impedisce l'approvazione del primo trattato mondiale sul commercio delle armi, che vale ogni anno 80 miliardi di dollari. Al termine di 10 giorni di negoziati alle Nazioni Unite, i tre Paesi hanno espresso per due volte la loro opposizione al testo, da indurre il Presidente della conferenza, l'australiano Peter Woolcott, ad annunciare che non c'è accordo per l'adozione del testo. Una coalizione di Paesi di tutto il mondo ha già annunciato che la prossima settimana il testo arriverà davanti all'Assemblea generale dell'Onu, dove avrebbe la maggioranza dei due terzi per la sua approvazione. «Questo non è un fallimento, oggi il successo è rinviato e non di molto - ha detto il capo negoziatore britannico, Jo Adamson - un buon accordo è stato bloccato da Nord Corea, Repubblica islamica dell'Iran e Siria, ma la maggior parte delle persone nel mondo vogliono delle regole e queste sono le voci che devono essere ascoltate».



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