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Australia isola felice: in crescita ininterrotta da 21 anni. Alla faccia della crisi


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#1 XCXC

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Inviato 08 March 2013 - 19:32:02


Australia isola felice: in crescita ininterrotta da 21 anni. Alla faccia della crisi

Gli ultimi dati del Pil del Paese oceanico confermano un andamento positivo che va avanti dal 1991. Merito dell'export di risorse naturali come il carbone e i minerali di ferro, che riesce a compensare la flessione (che c'è stata) dei consumi interni


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Australia, isola felice del mondo occidentale. Eccezione positiva tra i Paesi sviluppati, a economia matura e tutti, più o meno, in difficoltà. La conferma arriva dagli ultimi dati positivi sul Pil (Prodotto interno lordo) del Paese oceanico. E che portano a 21 anni consecutivi la crescita ininterrotta della ricchezza nazionale: un vero record mondiale. Intanto proprio dall’Australia, per motivi di promozione turistica, ma tanto per ribadire il mito del Bengodi, parte la proposta di sei posti di lavoro a tempo determinato da sogno, offerti a stranieri. Del tipo, fotografo di lifestyle o degustatore di prelibati cibi e vini locali. Altro che depressiva crisi europea…
Ma ritorniamo ai dati, nudi e crudi. Nell’ultimo trimestre 2012 il Pil è aumentato dello 0,6% rispetto al periodo luglio-settembre e del 3,1% su base annua. L’ultimo trimestre con il segno negativo (e solo quello, non due trimestri successivi, che tecnicamente significano recessione) risale al lontano ottobre-dicembre 1991. Quindi, il 2012 è stato 21esimo anno consecutivo di crescita. L’Australia ha ormai scalzato la Spagna e conquistato il dodicesimo posto fra gli Stati più ricchi del mondo (con la differenza, però, che il Paese iberico conta oltre 46 milioni di abitanti e quello oceanico appena 23,6).
L’anno fiscale, in realtà, in Australia va dalla metà di un anno solare all’altro. Ebbene, quello 2012-2013, che si concluderà a fine giugno, dovrebbe essere archiviato con un balzo in avanti del 3% del Prodotto interno lordo. Intanto l’Italia viaggia in profonda recessione, al pari di altri “colleghi” europei o accanto a Stati come la Francia che solo per un soffio l’hanno evitata. Fra i Paesi a economia matura le migliori perfomances, almeno per il 2012, sono quelle degli Usa (+1,6%) e del Canada (+1,1%). Ma niente a che vedere con l’Australia, che, caso unico, è riuscita a preservarsi dalla recessione perfino nel 2008, l’anno della terribile crisi finanziaria, all’origine della debacle.
Ma perché l’Australia continua a correre? Grazie all’export di risorse naturali come il carbone e i minerali di ferro (l’export in generale è cresciuto del 3,3% nell’ultimo trimestre 2012), assorbito soprattutto dalla Cina, primo partner commerciale di Canberra. Nonostante un rallentamento, infatti, anche la potenza asiatica continua a crescere. L’aumento dell’export riesce a compensare in Australia la flessione (che c’è stata) dei consumi interni, nonostante un tasso di sconto ai minimi storici (del 3%), mantenuto così basso dalla Banca centrale proprio per salvaguardare la crescita. E’ un contesto che, a dire il vero, provoca pure qualche timore. Alcuni esperti affermano che, però, la corsa del comparto minerario dovrebbe fermarsi quest’anno. E anche il ministro australiano delle Finanze, Wayne Swan, ha messo le mani avanti: “La nostra economia resiste – ha dichiarato – ma sappiamo che certi settori sono setto pressione e la transizione di volani come il settore minerario verso una stabilizzazione potrebbe avvenire non senza strappi”. Sta di fatto che l’inflazione resta sotto controllo, deficit e debito pubblico si trovano a livelli invidiabili rispetto agli altri Paesi occidentali (Germania compresa). E la disoccupazione è salita a gennaio, ma solo al 5,4%.
Nel frattempo, tanto per accrescere ulteriormente l’appeal dell’Australia, stavolta presso i giovani, il ministero del Turismo australiano ha stanziato 3,2 milioni di euro per finanziare sei contratti a durata determinata di sei mesi, offerti a stranieri fra i 18 e i 30 anni: stipendio da 78mila euro e impieghi da sogno. Come il guardiano della fauna locale, canguri compresi, nel Sud del Paese, o il fotografo lifestyle a Melbourne. L’iniziativa Tourism Australia riprende su scala nazionale una campagna che era stata lanciata nel 2009. E che proponeva un posto di guardiano della riserva naturale di Hamilton Island. Si erano presentati 35mila giovani di 200 Paesi diversi…



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#2 XCXC

XCXC

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Inviato 09 March 2013 - 18:50:01


Ecco come emigrare in Australia: il database dei lavoratori stranieri, il visto, i costi


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(Afp)

È arrivata per la prima volta in Australia nel 2008, quando ancora questa meta lontana non era diventata il sogno di molti giovani italiani. Sei mesi passati a Melbourne per un tirocinio universitario e ottenere la laurea in psicologia. Poi il rientro in Italia, lo scontro con la situazione economica instabile di un Paese in difficoltà. L'inutile ricerca di un lavoro per potersi creare una vita autonoma e indipendente. E la decisione di ripartire, nel 2010. Oggi Linda Borra ha 31 anni e vive a Brisbane. Il suo obiettivo è quello di ottenere un permanent residence perché si è innamorata «di questa terra lontana, dove ho trovato democrazia, rispetto e civiltà nelle persone che incontro per strada; un posto dove, se una persona è onesta e lavora sodo, riesce a ottenere una carriera e una buon qualità di vita».
«Non è facile vivere lontano dalla famiglia e dagli amici – racconta Linda – e non nascondo che l'Italia mi manchi. Le difficoltà sono molte: la solitudine, la lingua e cultura straniera, l'ansia e il timore di fallire, il costo elevato della vita in questo continente e la ricerca del visto giusto che apra le porte a una permanenza stabile».

Il problema dei visti e il sistema Skill Select

Sono proprio i visti il cruccio di molti giovani italiani che partono alla ricerca di un futuro migliore. Le leggi australiane cambiano spesso, solitamente il 1° gennaio e il 1° luglio di ogni anno, per seguire l'andamento e soddisfare le richieste del mercato del lavoro del continente. Nel luglio 2012 è stato introdotto un sistema chiamato SkillSelect, per creare un database di lavoratori stranieri da cui le aziende possono attingere qualora non trovassero australiani qualificati (ecco il sito di Skill Select). L'ultima modifica, che ha toccato il visto Skilled Migration Visa, il più diffuso fra lavoratori stranieri altamente specializzati, è stata apportata pochi giorni fa dal nuovo ministro dell'Immigrazione e Cittadinanza, Brendan O'Connor, entrato in carica lo scorso 4 febbraio. Con non poche polemiche da parte del partito in opposizione e da parte delle aziende collocate in aree regionali dove pochi australiani vogliono andare a vivere. Lo scopo delle variazioni introdotte, che impongono maggiori controlli nel verificare la veridicità delle specializzazioni e la conoscenza della lingua dei lavoratori stranieri, è quello di proteggere gli australiani da eventuali abusi da parte di datori di lavoro che preferiscono personale proveniente da altri stati per posizioni che potrebbero essere occupate da concittadini. Questi cambiamenti, in concomitanza con il rallentamento dell'economia australiana nell'ultimo semestre e il conseguente calo della richiesta di lavoratori stranieri a cui offrire un visto temporaneo o permanente, rendono sempre più difficile l'accesso al continente.


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Le alte commissioni degli immigration agent

Anche il costo dei visti stessi può rappresentare un ostacolo: la richiesta tramite un immigration agent può arrivare a costare fino a 10mila dollari australiani (7800 euro), cifra che varia in base al tipo di visto richiesto e al numero di persone da includere nello stesso. «Va quasi sempre tutto bene quando si arriva come studenti o con l'ormai noto Working Holiday Visa - spiega Linda - il visto più rapido per emigrare, che permette di lavorare fino a un massimo di 6 mesi con lo stesso datore di lavoro. Le cose si complicano se si vuole fare sul serio e restare qui in modo permanente».

Il boom degli emigranti italiani

Il numero di italiani che valuta il trasferimento permanente o semipermanente è in aumento. Il fenomeno si è riproposto negli ultimi anni, sebbene senza l'intensità del secondo dopoguerra, dove la comunità italiana aumentò da circa 33.500 individui a 289.000. Secondo i dati forniti dall'Australian Bureau of Statistic, fra il 2000 e il 2010 il numero degli arrivi dall'Italia è passato da 438 a 1077, pari al 146%, rispetto al 94% del numero totale di cittadini provenienti da tutto il mondo. Ma fornire numeri che rispecchiano la realtà è difficile: il censimento australiano, effettuato nel 2011, non è obbligatorio. Inoltre la maggior parte dei giovani fra i 18 e i 30 anni lasciano l'Italia con un visto Working Holiday, senza la necessità di comunicare alle autorità italiane il temporaneo trasferimento; e, una volta deciso e aver ottenuto successo in Australia, non comunicano il cambio di residenza nel comune di origine. L'iscrizione all'A.I.R.E., il registro degli italiani residenti all'estero, è obbligatoria ma molti sono i casi di italiani emigrati che non adempiono all'obbligo. Nonostante queste premesse, secondo i dati del Consolato italiano di Sydney fra marzo 2010 e novembre 2011 il numero di iscritti all'A.I.R.E. nati in Italia ha subito incremento di più di 1000 unità, di cui 365 di età compresa fra i 18 e i 30 anni. Anche il numero di cittadini italiani che ottengono una residenza permanente è cresciuto secondo i dati registrati nel Nuovo Galles del Sud: da 348 unità nel 2007 a 460 nel 2011.

Pianificare la partenza sui social network

In aumento anche i siti e le pagine Facebook dedicate all'Australia, per scambiarsi consigli per pianificare la partenza, «ma vanno presi un po' con le pinze - specifica Linda - . Bisogna informarsi e fidarsi solo dei siti ufficiali delle istituzioni. Per avere successo in Australia bisogna avere una buona conoscenza della lingua inglese, un buon titolo di studio, possibilmente richiesto nelle liste pubblicate dal Governo, onestà e voglia di lavorare». E fra i consigli di Linda per preparare la valigia, «i certificati di laurea e specializzazioni varie e una buona dose di pazienza. Never give up, prima o poi la costanza viene premiata».



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#3 Rick

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Inviato 09 March 2013 - 22:14:51


Eh .... l'Australia

ogni qual volta le cose non vanno per il loro verso

e/o qualcuno dei miei mi rompe i cojoni

dico sempre che prima o poi me ne vado in Australia ....






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#4 Ambasada.it

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Inviato 10 March 2013 - 04:56:23


Ho sentito mio cugino... Mi ha detto che non e' proprio rose e fiori ma molto meglio del governo kompagnosko che anni fa aveva creato una crisi economica, magna magna e pil a picco!

In Australia son tutti preoccupati per i kompagni italiani al governo! :)

Mejo Berlusconi!

E comunque mi ha ricordato che l'Italia e' il primo Paese del mondo! Che ce la faremo! E di farci valere in EU! :)

Mo' son piu' tranquillo !!!!






.


#5 Rick

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Inviato 10 March 2013 - 13:56:27


Visualizza messaggioAmbasada.it, su 10 March 2013 - 04:56:23, dice:

E comunque mi ha ricordato che l'Italia e' il primo Paese del mondo! Che ce la faremo! E di farci valere in EU! :)

Mo' son piu' tranquillo !!!!

Sissi . . .
se tornassino a fare gli italiani
e la smettessimo di scimmiottare i tedeschi !



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#6 XCXC

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Inviato 10 March 2013 - 19:36:36


a me fan ridere i tipi tedeschi (come si chiama l'alcolizzato? Shultz ? :lol: :lol: :lol: ), inglesi ecc... (vedi  Good Italy, Bad Italy - Girlfriend in a coma )

L'Italia e gli italiani sono tipi che rinuncerebbero a tutto meno che all'orgoglio, al saper vivere, all'arte, all'esclusivita' di qualcosa, al saper fare qualcosa che trascende la razionalita' del resto del mondo...

Questi poveretti signori... dovrebbero chiedersi perche' l'Italia sia un Paese dove si concentra il 70% delle opere d'arte mondiali !

L'italiano e' uno che vive anche con un pezzo di pane e oggi per domani... e nel frattempo costruisce una cattedrale !

il tedesco se nn pianifica 20 anni muore!

E' una questione di dna tramandato da millenni di storia...

l'Italiano lo puoi notare in ogni parte del mondo. Vai in aeroporto, stazione ecc... di qualsiasi parte del globo.

L'italiano spicca sulla pochezza degli altri !

Perche' ? Perche' nasce individualista... ed e' ottimista

E' tutto e niente... non ha uno Stato, una Regione, una Provincia o un Comune che si interessa a lui!

Lo Stato per noi e' e ' sara' sempre uno da guardare con diffidenza...

L'Italia non e' una nazione di italiani... e' una collezione di italiani diversi tra loro anche solo se abitano a pochi km !

E' il nostro petrolio....

Si e' vero che abbiamo luoghi esclusivi da Venezia a Roma...

Ma da sfruttare sarebbero tutte le tadizioni locali, le feste patronali (soprattutto al centro.sud)... ecc...

Non possiamo chiedere all'Italia di diventare un' eccellenza dove altri lo sono gia' !

Noi dobbiamo conservare le specialita', le dop, le doc, e un turismo dove dal resto del mondo vengono per scoprire dove e' nata la civilta', il sapere, le arti ecc...

Come dico sempre....

Viaggiare in Mercedes e' una cosa... in Maserati un'altra !

Chi nn capisce la differenza lasciatelo perdere...

E' inutile discutere con i parvenu... :D



.


#7 Rick

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Inviato 10 March 2013 - 23:43:22


io riconosco un italiano dagli occhi

l'intensità , l'espressività , la capacità di comunicare

l'umanità che hanno gli occhi degli italiani

non ce l'ha nessuno



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#8 XCXC

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Inviato 10 March 2013 - 23:55:35


Visualizza messaggioRick, su 10 March 2013 - 23:43:22, dice:

io riconosco un italiano dagli occhi

l'intensità , l'espressività , la capacità di comunicare

l'umanità che hanno gli occhi degli italiani

non ce l'ha nessuno

vero!

Ma anche da quell'aria un po' persa... con lo sguardo che punta all'infinito... non si sa dove :D  non si sa in cerca di chi o cosa ! :lol:



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