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L'atteso incontro di L'Vov, in Ucraina, tenutosi il 18 e 19 febbraio tra i rappresentanti di Moldova, Transnistria, OSCE, Ucraina, Russia, UE & USA si e' concluso con un nulla di fatto in termine di accordi firmati.
Purtroppo, fin dagli ultimi giorni precedenti questo summit, era prevedibile questo risultato visto e considerato il fatto che Schevciuk e Filat avevano annullato, per varie divergenze, all'ultimo momento il loro importantissimo incontro in quel di L'Vov che avrebbe potuto dare il giusto impulso al negoziato.
La "due giorni" in terra ucraina si è quindi tenuta con un dibattito limitato tra Eugen Carpov (rappresentante di Chisinau) e Nina Shtanski (per Tiraspol) che da subito ha mostrato le grandi divergenze tra le due posizioni ufficiali.
Sono stati trattati un po' tutti gli argomenti gia' discussi a Dublino nell'ultimo vertice tra cui la libera circolazione dei cittadini, dei mezzi di trasporto e delle merci tra le due sponde del Nistru, la riapertura del ponte stradale tra Gura-Bâcului e Bicioc, nonche' sull'eventuale creazione di uno spazio economico unificato.
Sul piano sociale e' stata trattato il tema delle scuole transnistriane di lingua moldava/rumena con uso della grafia latina, tematica nella quale e' stato consigliato di evitare decisioni a carattere unilaterale per evitare il peggioramento delle condizioni di funzionamento di queste scuole.
Al termine dei lavori e' stato fissato per il mese di maggio un nuovo round di questo negoziato che si terra' sempre in Ucraina nella citta' di Odessa
Alfredo Ferrari
