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[Alfredo Lorenzo Ferrari]

La societa' civile di entrambe le sponde del fiume Nistru deve stringere sempre piu' i rapporti in ogni sfera di interesse sociale, accademico, di politica pubblica e di scambio d'esperienza; questo e' quanto e' emerso a Tiraspol dopo il termine del summit tra vari esponenti di entrambe le societa' civili moldo-nistriana, organizzato dall'associazione "Casa Comune".
Durante l'incontro e' stata ribadita l'urgenza di trovare, da parte politica, una soluzione di compromesso allo spinoso differendo che da oltre 20 anni ha diviso il paese.

Alfredo Ferrari

fonte: http://www.publika.m...ui_1205151.html

[giobruno]

http://www.marx21.it...-la-russia.html

Mentre la popolazione 'civile' moldo-nistriana sta offrendo esempi di maturità,e  mutua solidarietà per costruire una 'Casa Comune', la politica sembra divergere dagli  obiettivi di questa popolazione mettendo in campo l'ennesima provocazione: l'installazione di una base NATO in Moldova a ridosso del Nistro, poco lontano dal confine con la Transnistria.


Con le provocazioni, gli unici a soffrirne sono proprio questi cittadini della PMR e della MD che si trovano nello stessa barca instabile, guidati da politici doppiogiochisti. I  politici alla guida dei due piccoli paesi si guardano bene dallo scontentare i loro partner occidentali e quelli ad est, flirtando senza ritegno per ricevere sovvenzioni e appoggi da qualunque parte provengano.

La Costituzione della Moldavia sancisce la neutralità permanente del paese, ovvero il divieto di partecipare ad alleanze militari. Per questo motivo, Chişinău non partecipa al Trattato di sicurezza collettiva stipulato tra i membri della Cis e non è un membro della Nato, nonostante cooperi con quest’ultima attraverso il programma Partnership for Peace. Le forze di difesa moldave si basano ad ogni modo sul principio dell’autosufficienza da potenziali partner esteri.

La NATO forte dei suoi 26 paesi aderenti in Europa sta cercando da tempo di installare una base militare in Moldova e ha messo piu' di uno zampino per far naufragare il piano Kozak suggerito dal Cremlino  nel 2003 che prevedeva una Moldavia federata con l'inclusione della Transnistria e della Gagauzia. Le sue mire sono note quindi da tempo e non c'è da allarmarsi piu' di tanto perchè è in corso una vera propria guerra della provocazione: a provocazione da ovest si risponde con un'altra provocazione da est.

L'ago della bilancia sembra proprio la Transnistria, che agisce in questo scenario dai risvolti grotteschi come merce di scambio. Una base NATO in Moldova a ridosso del Nistro, farebbe scattare come controparte il riconoscimento da parte della Russia dell'indipendenza della repubblica fantasma, con tutte le ritorsioni inimmaginabili sugli interessi dei paesi occidentali da quelle parti incluso anche il problema dei prezzi degli idrocarburi con il gas in testa che sarebbero incontrollabili, essendo la Federazione Russa uno dei principali fornitori.....

E' un rischio che i 26 paesi europei aderenti alla NATO sarebbero disposti a correre? Niet......solo pettegolezzi e prove muscolari che non impauriscono chicche e sia......Solo mettono a dura prova i nervi della popolazione moldava delle due sponde del Nistro che credono sempre meno a loro politici  cercando di vivere senza la politica e vedono svanire sempre piu' il senso dello stato e dell'interesse comune.  Da non sottovalutare che la Russia dispone inoltre di rilevanti leve economiche nei confronti di Chişinău, dal momento che è un suo imprescindibile partner commerciale ed energetico.

E allora a chi giova questo gioco politico della provocazione? certamente nè alla Moldova..... .e tanto meno alla Transnistria.