L'alimentare made in Italy sbarca in Moldavia, un progetto reggiano
di Lara Barilli
Secondo l'ambasciata moldava in Italia, il volume degli investimenti italiani nel Paese dell'Est ha raggiunto nel periodo 1994-2009 il 10,6% del volume totale degli investimenti stranieri nell’economia nazionale della Repubblica di Moldova. Uno Stato di oltre 3,6 milioni di abitanti, dal 1940 parte dell'Unione Sovietica e indipendente a partire dal 1991 (dal 1992 è entrato nell'Onu), che può offrire diverse opportunità commerciali per le imprese italiane. Proprio un'azienda reggiana ha avviato di recente un progetto innovativo. Ne abbiamo parlato con la presidente di Confcommercio Reggio, nonchè titolare dell'azienda, Donatella Prampolini Manzini.
Perchè la decisione di entrare nel mercato moldavo?
Come Confcommercio avevamo già stretto un accordo con l'associazione dei cittadini moldavi in Italia, ora abbiamo deciso di concretizzare questa intesa con un progetto di internazionalizzazione che coinvolge l'azienda Manzini & Co, nata nel 1938, che si occupa della gestione di supermercati (ne abbiamo 8 in tutto). Si tratta di un'azienda familiare con centinaia di dipendenti tra Reggio e Piacenza.
I prodotti italiani sono apprezzati in Moldavia?
Il made in Italy è molto ricercato, ma c'è da dire che in Moldavia il made in Italy è ben poco made in Italy, perchè i prodotti transitano dalla Turchia e spesso non sono di buona qualità, sono mediocri. Inoltre, non c'è una totale conoscenza sull'uso di questi prodotti, ad esempio il prosciutto viene tagliato con la cotenna. Insomma, c'è sicuramente in Moldavia un interesse per l'italianità, lo si vede, per dire, nei nomi dei ristoranti, ma mancano informazioni sui prodotti e questi non sono di certo di altà qualità.
Come si sviluppa il progetto?
Siccome tante badanti portano i prodotti italiani nel proprio Paese d'origine, abbiamo pensato di dar vita sul posto ad un supermercato con prodotti italiani, il quale però comprende anche un ristorante con cucina a vista, una caffetteria aperta tutta la notte e, accanto, una specie di Cash & Carry, un distributore all'ingrosso di prodotti italiani.
Quali sono le tappe?
In giugno siamo andati in Moldavia con una delegazione e abbiamo incontrato i Ministeri e la Camera di commercio italo-moldava. Abbiamo anche osservato come vengono gestiti i ristoranti. Torneremo in settembre sul posto, perchè ci piacerebbe aprire già a fine anno. Pensiamo, intanto, di aprire un primo supermercato nel centro di Chisinau, poi, se la cosa piace, possiamo estederci, eventualmente anche in Russia.
Dicevamo prima che il 23 novembre scorso Confcommercio Reggio e Acmi, l'associazione dei cittadini moldavi in Italia, hanno firmato una convenzione per garantire assistenza e consulenza alle imprese e alle persone che vogliono visitare la Moldavia per avviare attività di business o per turismo. Come si è poi sviluppata concretamente questa convenzione?
L'idea era di dare assistenza e opportunità sia ai moldavi in Italia che agli italiani in Moldavia. Tutti i partner si sono mostrati interessati a questo tipo di accordo bilaterale. Finora non erano stati portati avanti progetti commerciali, bensì soltanto progetti di formazione sul personale e corsi di lingua. Siccome io prima di presidente Ascom sono un'imprenditrice, ho pensato che fosse il momento di avviare un progetto diverso.
Quali opportunità intravede per l'economia italiana in un Paese come la Moldavia?
La Moldavia è in una zona strategica, ha un piede in Europa e uno nella ex Unione Sovietica, è una zona di transito che non ha ancora deciso se diventare europea o restare extra-europea. Attualmente gli investimenti sono convenienti dal punto di vista fiscale (parliamo di una tassazione al 12% rispetto al 55% dell'Italia). E' un territorio fertile, vuole essere al passo con i tempi ma allo stesso tempo c'è molto spazio per l'innovazione. Oltre alla legislazione fiscale, anche quella sul lavoro è vantaggiosa. E' una finestra che però si sta per chiudere. Gli investimenti vanno effettuati in questi 2-3 anni, prima che il Paese entri in Europa.
Ultimo aggiornamento: 08/08/12