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Lutto e fine del sogno italiano La famiglia torna in Moldavia


GAZZUOLO


È finito con lo schianto nella nebbia di domenica sera il sogno italiano della famiglia di Ion Zmeu, l’operaio moldavo morto nell’auto finita contro il ponticello di cemento lungo la strada tra Belforte e Gazzuolo. La moglie e il figlio di nove anni, feriti nell’incidente, torneranno in Moldavia. La donna ha deciso di voltare pagina e di lasciare l’Italia. «Qui non abbiamo più nessuno e nulla – ha confidato la donna al datore di lavoro del marito, Michelangelo Boccia, titolare dell’azienda zootecnica di Belforte, per cui Ion da tredici anni era come un figlio – riporteremo la salma a casa tra qualche giorno e resteremo là. Almeno ci sono i parenti e abbiamo una piccola casa». Ieri infatti il magistrato ha rilasciato il nulla osta per i funerali e la salma potrà essere trasportata a Chisinau, la capitale della Moldavia dove la famiglia viveva prima di trasferirsi in Italia.

Intanto sono migliorate le condizioni del bambino che nello schianto ha riportato un trauma cranico per il quale i medici del Poma avevano disposto il trasferimento nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Civile di Brescia. I sanitari hanno promesso alla madre, ferita anche lei seppure in modo lieve, di dimetterlo nel giro di un paio di giorni, se non sopraggiungeranno complicazioni.

i genitori dei bambini compagni di classe del bimbo hanno promosso una raccolta fondi per sostenere mamma e figlio in questo drammatico momento. L'iniziativa ha il supporto di tutte le classi e degli insegnanti del plesso scolastico di Belforte. In futuro i compagni di classe di Nicola si faranno promotori, se possibile, di altre iniziative a favore dalla famiglia Zmeu e del bambino Nicola. Per informazioni telefonare al 3332120125.