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Intervista a Gheorghe Rusnac, Ambasciatore della Rep. Moldova


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Inviato 13 September 2011 - 22:44:40


Intervista a Gheorghe Rusnac, Ambasciatore della Rep. Moldova

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Eccellenza,   il 27 agosto i cittadini moldavi festeggiano 20 anni dalla Proclamazione   dell’Indipendenza della Repubblica di Moldova. Come ha influito l’evento del   1991 sulla sua carriera diplomatica?

  Per molto tempo la politica estera è stata una priorità esclusiva di Mosca.   Dopo il 27 agosto 1991 la diplomazia diventa una delle direttive importanti   dell’attività del nuovo stato. Io non sono un diplomatico di carriera. Dopo   che mi sono laureato nel 1969 all’Università di Stato di Moldova, ho iniziato   l’attività didattica e di ricerca. All’inizio degli anni’90 dirigevo la   Cattedra di Scienze Politiche dell’Università di Stato e insieme ai miei   colleghi abbiamo posto le basi del concetto di diplomazia dello stato   indipendente e sovrano della Repubblica Moldova editando, in questa occasione,   un dizionario di terminologia diplomatica.

  In qualità di ambasciatore sono entrato in Italia il 2 febbraio 2008. L’11   marzo 2008 ho presentato le lettere di accredito a Sua Eccellenza il Presidente   della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Da quel giorno ho acquisito tutti   i diritti per operare sul territorio dello stato di residenza in nome della   Repubblica moldava.

  Di cosa si occupa in modo concreto l’Ambasciata della Repubblica di   Moldova  in Italia?

  Direi di cosa non si occupa. Noi siamo uno stato relativamente giovane.   Tramite la Dichiarazione della Proclamazione dell’Indipendenza, votata dal   Parlamento della Repubblica Moldova, è stata finalmente dichiarata a voce alta   la nascita di un nuovo stato sul continente europeo. Il 2 marzo 1992 questo   stato sovrano e indipendente è divenuto membro dell’ Organizzazione delle   Nazioni Unite. E’ stato un grande passo verso il riconoscimento della   Repubblica Moldava come stato indipendente e che ha permesso di avviare e   stabilire relazioni diplomatiche con altri paesi. Dal 1992 gli interessi dello   Stato Italiano in Moldova sono stati rappresentati dalle Ambasciate d’Italia a   Mosca, Budapest e Bucarest. Nel 1998 è stata aperta l’Ambasciata della   Repubblica Moldova a Roma e nel 2008 a novembre l’Ambasciata d’Italia a   Chisinau. Dopo 20 anni, da quando sono in possesso dei passaporti validi per   l’espatrio, si stima la presenza di circa 200mila cittadini moldavi in Italia,   di cui 151mila in regola.

  Esistono solo 2 strutture in nome del Governo della Repubblica Moldova    che danno ascolto ai cittadini moldavi e cercano di aiutarli a risolvere i loro   problemi e necessità, in caso di matrimonio, decesso, carcere, incidenti, ecc.

  Lei ha dichiarato che lo slogan dell’ambasciata è “Non i   cittadini per l’ambasciata, ma l’ambasciata per i cittadini”

  I cittadini sono una priorità. E’ nostro dovere tutelare e creare un’   immagine positiva dei moldavi in Italia. Avendo come scopo principale   l’integrazione e lo scambio d’esperienza, si cercano delle vie di   collaborazione con tutte le istituzioni italiane, ma anche con quelle   internazionali con sede a Roma. Un grande aiuto per i nostri cittadini lo   riceviamo dalle 40 associazioni moldave circa in Italia. Il risultato di questo   sforzo è che ovunque si parla bene dei moldavi, apprezzati per la loro grande   umanità, il loro impegno verso l’integrazione nella cultura e nelle   tradizioni italiane.

  Come vi distribuite le competenze e come si svolge la collaborazione   tra l’ambasciata della Rep. Moldova e il consolato?

  L’ambasciata a Roma esiste dal 1998 e sempre allo stesso indirizzo. Poiché   la maggior parte dei moldavi vive al nord, il Ministero degli Esteri ha deciso   di aprire a Bologna il consolato generale, subordinato al Governo della   Repubblica Moldova, autonomo rispetto all’ambasciata.

  I consoli onorari, di solito, seguono e promuovono gli interessi di   entrambi i paesi. Per quali motivi sempre meno liberi professionisti scelgono la   Moldova?

  La maggior parte delle ambasciate hanno circa 18-20 consolati onorari.   Purtroppo, la nostra ambasciata è l’unica ad avere un solo consolato onorario   a Bari. Questa figura diplomatica non è un capriccio per il paese. E’ un   messaggero della Repubblica Moldova nel territorio italiano. La bandiera del   nostro paese sopra la sede del consolato onorifico porta la luce nel cuore dei   nostri connazionali. Il console onorario attira gli investitori stranieri,   dispone di tutte le info, conosce il mercato in Moldova.

  In che misura l’ambasciata contribuisce ad implementare le   relazioni economiche tra l’Italia e la Moldova?

  Nella Repubblica di Moldova al momento ci sono 750 aziende italo-moldave. La   merce prodotta in queste aziende viene poi venduta sul mercato europeo.   Collaboriamo con la Camera di Commercio, con Confindustria. A luglio   quest’anno per la prima volta è stata aperta e creata ufficialmente a   Chisinau la struttura Confitalia moldava, che racchiude circa 6500 aziende   italiane associate. Lavoreremo insieme per migliorare e sviluppare questa   struttura. In Italia predomina la piccola media impresa e in Moldova abbiamo   bisogno di questo tipo d’esperienza, ad esempio. Il capitale italiano è   presente nel nostro paese in tutti i settori. Al primo posto c’è   l’industria tessile, poi le infrastrutture (come le strade) e il settore   agroindustriale: la Rep. Moldova è il paese con il suolo più fertile.  A   livello d’investimenti, l’Italia è al terzo posto, dopo Olanda e Cipro. Un   altro obiettivo prioritario dell’ambasciata è attrarre sempre più   investitori. In questo modo si possono creare nuovi posti di lavoro e gli stessi   cittadini rimarrebbero nel nostro paese.

  Da quando Lei svolge il Suo incarico di ambasciatore ci sono stati   dei cambiamenti nell’interesse dei cittadini?

  D’accordo con tutta l’equipe dell’ambasciata dal 1 marzo 2009 abbiamo   annullato il pernottamento in ambasciata. Oggi, un cittadino in difficoltà che   ha bisogno del nostro aiuto, viene in ambasciata, lascia la sua documentazione   ed entro le 17 la pratica è risolta, dopodiché si rilasciano i documenti   necessari e i cittadini tornano contenti a casa. Anche il Consolato di Bologna   ha seguito il nostro esempio e il nuovo sistema funziona molto bene. Conta molto   l’apertura verso i cittadini. Secondo me l’ambasciata e i cittadini   rappresentano un’unità. Collaboriamo molto bene con le associazioni e con la   comunità moldava e non concepiamo un’attività senza coinvolgere i cittadini.   Qualche anno fa era inconcepibile che i nostri cittadini in Italia incontrassero   i rappresentanti politici e le istituzioni a Roma della Rep. Moldova. I tempi   sono cambiati. Nel 2008 l’ambasciata e le associazioni hanno organizzato dei   dialoghi diretti con il Sig. Iurii Leanca, il Ministro degli Esteri e per   l’integrazione europea, nel 2009 con la Signora Valentina Buliga, il Ministro   del Lavoro e della protezione sociale, nel 2010 con il sig. M. Ghimpu, il   Presidente del Parlamento , Presidente ad interim della Rep. Moldova, con il   sig. V. Filat, il Primo Ministro della Rep. Moldova, nel 2011 con sg. M. Lupu,   il Presidente del Parlamento, Presidente ad interim della Rep. Moldova.
  Durante questi incontri i primi cittadini dello stato hanno ascoltato e hanno   preso atto dei problemi e delle difficoltà dei cittadini emigrati. L’apertura   di 22 uffici elettorali in diversi regioni d’Italia ha contribuito alla   partecipazione in massa dei nostri concittadini al referendum repubblicano. Alle   elezioni parlamentari nel novembre 2010 hanno votato più di 28mila elettori.

  Come si può descrivere il flusso d’immigrazione negli ultimi 5   anni?

  Deve essere chiaro per tutti che i nostri cittadini non vengono in Italia    per “distrarsi”. Arrivano preoccupati del futuro dei loro bambini e della   famiglia in generale. Dio solo sa quanti sforzi hanno fatto per potere arrivare   in Italia, integrarsi, trovare un lavoro, una sistemazione. I primi soldi   guadagnati li spediscono subito a casa. Secondo i dati ufficiali i moldavi della   diaspora negli ultimi 11 anni hanno mandato a casa circa 7 miliardi di dollari   USA. In questo modo hanno risolto grandi problemi di tensione sociale nel paese.   I soldi sono stati utilizzati per l’educazione e la salute delle persone care   rimaste a casa, garantendo anche implicitamente la stabilità della valuta   nazionale.

  Anche nei periodi di crisi hanno continuato a mandare i soldi a casa. Alla   prima occasione, subito dopo che sono stati messi in regola, le mamme moldave   hanno portato in Italia i loro figli. Abbiamo 27mila bambini che vivono insieme   alle loro madri, dall’età prescolare all’adolescenza. Molte donne hanno   fatto venire i loro mariti, in questo momento il 56% dei cittadini moldavi in   Italia è rappresentato da donne, il resto da uomini.

  Sua Eccellenza partecipa attivamente e in prima persona alle attività   culturali e non solo a quelle organizzate dalle associazioni moldave in Italia.   Ho notato che Lei è abbastanza popolare e amato dai cittadini moldavi per la   Sua disponibilità. E’ sempre vicino a loro e ai loro problemi. E’ una   caratteristica personale o una politica dell’Ambasciata? Quali qualità   dovrebbe avere secondo Lei un ambasciatore?

  L’ambasciatore è un essere umano prima di tutto. Dovrebbe poter ascoltare   e fare tutto il possibile per trovare delle soluzioni ai vari problemi. Deve   essere in grado di intrattenere relazioni diplomatiche con le istituzioni.

  L’ambasciatore è un uomo tra gli uomini ed è apprezzato come tale.   Dovrebbe essere un professionista, conoscere l’argomento del quale si parla.   Io rimango sempre un professore con il cuore aperto verso le persone. Bisogna   essere sempre più integrati con il proprio popolo. Se i cittadini vedono che   anche l’ambasciata è interessata alle loro attività culturali e agli eventi   da loro organizzati, molto probabilmente si impegneranno ancora di più nel   futuro. Se l’ambasciata interrompesse i contatti con i suoi cittadini sarebbe   come un albero senza radici. Noi, invece, abbiamo bisogno che la nostra   struttura diplomatica sia come un albero, forte e solido.

  Secondo la Sua esperienza, un periodo di 4 anni è sufficiente per   assolvere con successo l’incarico di ambasciatore?

  Questa attività non ha un inizio e una fine. E’ un lavoro perpetuo e   infinito. La Costituzione della Rep. Moldova dice che il mandato deve avere una   durata di 4 anni e basta.

  La Repubblica Moldova sembra avere tutti i requisiti per potere   entrare nell’Unione Europea. Chi si oppone a questo processo?

  Entrare nell’Unione Europea non deve essere uno scopo immediato. E’ come   l’orizzonte. Più ti avvicini, più si allontana. Il problema è un altro. Le   norme europee dovrebbero essere una realtà anche nel nostro paese, sia a   livello sociale ed economico che giuridico. L’integrazione non la fanno gli   europei, la facciamo noi con il loro sostegno. Loro ci mettono a disposizione   tutto, ma siamo noi che dobbiamo riformarci. La comunità europea è sempre   pronta ad aiutarci.

  Che difficoltà ha incontrato all’inizio del Suo incarico, appena   giunto in Italia in qualità di diplomatico e come è riuscito a superarle? La   burocrazia esiste anche in questi casi?

  Dove è che non esiste la burocrazia?! Mi hanno aiutato molto i miei   colleghi che avevano già maturato un’esperienza in Italia prima del mio   arrivo. Sono stati loro ad inserirmi nel lavoro e a introdurmi ai miei omologhi   e al mondo politico-istituzionale italiano ed è stato più semplice. Dipende   molto da come ti presenti la prima volta. Sì, da questo dipende anche come ti   riceveranno in futuro.

  Quali difficoltà ha incontrato invece come “cittadino straniero”   in Italia e nello specifico a Roma?

  Io ho viaggiato molto nella vita e non è stato difficile per me.   All’inizio sei un po’ timido e hai timore di sbagliare. Il mio consiglio è   chiedere aiuto all’Ambasciata. Personalmente ho imparato un po’ la lingua   italiana a casa e riesco a comunicare con gli italiani.

  Il portale Easy Diplomacy, in che modo può migliorare il lavoro di   un diplomatico e di un’intera Ambasciata?

  Chi ha organizzato questo portale ha fatto un lavoro enorme, positivo,   benvenuto e di grande aiuto. Il lavoro di ogni Ambasciata si concentra molto   nelle relazioni con il paese in cui si trova. Bisogna essere sempre più vicini   alle realtà italiane e a quella dei moldavi che vivono qui. Ci sono difficoltà   e problemi di ogni tipo: con le assunzioni, gli affitti, la residenza, ma anche   quando un’Ambasciata deve ricevere una delegazione ufficiale, ha bisogno di   un’accoglienza organizzativa adeguata, a partire dagli alloggi, ai servizi più   disparati, ecc.

  La Bibbia dice: “Bussa e ti si aprirà. Chiedi e ti si darà”. E’ il   caso di Easy Diplomacy. Qui puoi trovare le risposte a centinaia di domande con   le quali ci confrontiamo ogni giorno. E’ l’amico delle ambasciate,   dell’ambasciatore, dei diplomatici e responsabili tecnici dell’ambasciata.   Ognuno ha dei problemi da risolvere e con i quali si confronta ogni giorno. Se   vuoi imparare una lingua straniera e non hai un buon dizionario, non ci riesci.   Se cerchi un’informazione affidabile hai bisogno delle enciclopedie. In questo   caso ti rivolgi a Easy Diplomacy, un servizio importante, benefico   all’ambasciata e a tutti i suoi addetti, diplomatici e non.

  Noi, in qualità di fruitori dell’informazione vi siamo grati. Con il tempo   Easy Diplomacy si arricchirà e completerà sempre più. E’ stato fatto con   successo il primo passo, ora ne seguiranno altri. Secondo me, tra qualche anno   questo portale sarà indispensabile per le attività delle ambasciate.

  Come utilizza Lei Easy Diplomacy? Cosa legge o cerca di più e cosa   la incuriosisce di più tra i vari servizi?

  Non esiste una cosa in modo speciale. Oggi m’interessa un problema, domani   un’altro. Quando navigo su Easy Diplomacy, da una pagina atterro poi in   un’altra che mi potrebbero essere utile e che reputo altrettanto interessante.

  E’ vero che la crisi “si sente anche nel mondo diplomatico” in   termini di costi? Ho letto che molte ambasciate e consolati nel mondo stanno   chiudendo. In considerazione di questi fatti, quanto può essere utile oggi,   dunque, un portale come Easy Diplomacy?

  La crisi economica ha colpito molti paesi. Ovvio che se colpisce lo stato,   colpisce anche le sue istituzioni. Quando si stringono le cinture, si stringono   per tutti. Per esempio, noi abbiamo due unità in meno rispetto al 2010.
  Bisogna trovare degli strumenti che consentano di gestire lo stesso volume di   lavoro, che ogni anno cresce sempre di più, ma con dei fondi a disposizione   ridotti.

  Quando un’Ambasciata ha pochi fondi e grandi problemi, un portale come Easy   Diplomacy è come una dose d’ossigeno che ti aiuta nei momenti difficili. Qui   trovi delle risposte semplici, affidabili, verificate e commentate.

  Lei condivide il saluto   dell’Ambasciatore d’Austria in Italia C. Berlakovits sul portale di Easy   Diplomacy?

  Condivido pienamente il saluto del mio collega. Tutto quello che ha detto, su   come vede Sua Eccellenza l’utilità del portale per se stesso e per la sua   ambasciata, lo ha detto con il cuore.
  Esprimo la mia gratitudine per questo servizio. Ogni ambasciatore dovrebbe   sostenere questo progetto, non si può respingere un aiuto come questo.

  Come sarà l’Ambasciata del futuro secondo Lei e come sta cambiando   il mondo diplomatico in genere?

  L’attività dell’Ambasciata è stata, è, e sarà un lavoro con i   cittadini, per il paese dove ti trovi e per quello da dove provieni. Le cose   cambiano ogni anno.

  Le ambasciate prestano attenzione a tutti i cambiamenti che avvengono nel   mondo e devono informare il loro paese. Dove, cosa, quando e come. Per questo   bisogna investire nel settore della comunicazione e della tecnologia. Gli stati   non devono risparmiare in questo senso.
  Il “rendimento” di un’Ambasciata, la sua produttività dipende molto dalla   sua operatività, ma anche dalla sua capacità di reagire velocemente e   adattarsi ai cambiamenti.

  Messaggi o suggerimenti che vorrebbe inviare ai suoi colleghi?

  Di condividere le nostri emozioni per il Giubileo dei  20 anni   dell’Indipendenza della Repubblica Moldova. Di comprendere la gioia di un   popolo che per 300 anni è stato sotto l’Impero Ottomano e poi, per 200 anni,   quello Russo e sovietico. Dopo tutto questo tempo, la Proclamazione   dell’Indipendenza il 27 agosto 1991 ha significato relazioni alla pari.
  Siamo giunti nel 2011, e camminiamo a testa alta, fieri dei nostri successi.

  Il messaggio per i cittadini, invece, è di ricordare sempre che questo   evento storico è stato decisivo per la loro presenza qui, altrimenti avrebbero   conosciuto l’Italia solamente attraverso i libri.

  Raisa Ambros per Easy Diplomacy



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